RIFERIMENTO INTERNET http://www.rosa-rossa.com/annunci/girls/milano/monica-girls-accompagnatrice--MTA1MDgtYjQ2NTAw.html
CITTA DELL'INCONTRO: MILANO Via Leoncavallo
NOME INSERZIONISTA: Monica
NAZIONALITA': dice russa ma dovrebbe essere rumena
ETA': 23-25
CONFORMITA' ALL'ANNUNCIO: piena
SERVIZI OFFERTI: FK/daty/Bbj/69/anal
RATE DI PARTENZA: 150 (½ h)
RATE CONCORDATO: 120 (½ h)
DESCRIZIONE FISICA: ragazza della porta accanto, altezza media, grandi occhi, seno piccolo, culetto burroso, gradevolezza generale
ATTITUDINE: GFE elevata
REPERIBILITA': immediata
TEL. 32723223XX
SOCIAL TIME: piacevoli chiacchiere prima e dopo
PAGELLA: Fisico 7.5/Sex 8/Social time 8
LA MIA ESPERIENZA
Se Monica fosse una no prof, sarebbe perfetta. Una perfetta arrapante preda da inseguire e ghermire con la lingua penzoloni e il fiato corto.
Della no prof ha proprio tutto. La freschezza mentale e la presenza fisica, innanzitutto: sono quelle della studentessa incontrata in ascensore con le buste della spesa. Sarebbe la topolina giusta per la scopata a sorpresa, quella che non ti aspetti, che tutti noi maschietti sogniamo di fare almeno una volta nella vita: “L’aiuto a portare le buste in casa …” – “Ma che gentile … no, non si disturbi …” – “Nessun disturbo, ci mancherebbe …” – “Allora le offro un caffè …” – “Volentieri, sì …”
Le foto la presentano bene, anche se è meno slanciata di quanto appaia, del resto è una ragazzetta alta sì e no 1.65 e il tacco alto l’aiuta molto, ma il culetto rotondo e morbido è lui, senza trucchi. Peccato sia oscurato il viso, perché un naso leggermente aquilino separa due immensi occhi a mandorla, due occhi in cui perdersi. Le foto occultano anche due meravigliose tettine a spillo, che spero non le venga la brillante idea di rifare uno di questi giorni.
Non so da quanto tempo è nel mestiere, non glielo ho chiesto, ma direi non da molto a giudicare da certi imbarazzi, dissimulati con nervose battute di intrattenimento quando il silenzio si prolunga per più di 10 secondi. Dice di essere italo – russa e dice un sacco di balle a riguardo, ma la ascolto rapito, immaginando di averla incontrata in ascensore poco prima, di essere lì per un caffè, foriero di ludiche schermaglie che dovrebbero improvvisamente culminare in appassionati baci e poi … Però, secondo me è rumena o albanese, ma potrebbe anche essere italo - russa, in effetti, perché sembra una con un buon retroterra culturale, il che non guasta. Se c’è una cosa che mi smonta davvero è la puttana zotica, cafona, burina, tutta chewing gum e sbuffi di noia.
Ci baciamo sfiorandoci con le lingue, ma la mentina, la solita mentina che le puttane fumatrici più avvedute utilizzano per stemperare l’aroma del tabacco, smaschera il mio innocente illusionismo: quella inginocchiata sul letto con me è una puttana, l’ennesima, e le ho allungato un centone poco prima. E quindi bando ai cincischiamenti, anche se per una volta il ghiaccio si è rotto senza che me ne accorgessi, senza che fosse un mio problema.
Gliene sono grato, ma sono lì per prendermi tutto, per suggere linfa vitale dalla sua fichetta aperta e sudata, per sniffare il suo afrore intenso, per mandare in visibilio le mie papille gustative. Sono lì per verificare se le sue labbra così ben disegnate sanno anche essere una bocca capiente per il mio glande bisognoso di cure. Sono lì per inanellare l’ennesimo trofeo, quel culetto proteso verso il fotografo che l’ha immortalato.
Ci ho fantasticato per giorni, rinviando la telefonata per timore di sentire che : “ Culetto no, non lo faccio …”. E invece… sììììì, ssìììì, … lo fa! Un’ora dopo sono sotto casa sua, ad attendere il segnale, a sperare che la strada verso quel culetto sia una via irta di insidie, su cui solo pochi scalatori anali, che hanno affinato la tecnica in anni di eccessi sodomitici, possono avventurarsi. Una strada in salita per cultori del genere, non una discesa buona per qualunque pischello.
E così è. La ragazzetta, dopo qualche tentennamento iniziale, si apre lentamente, suda e soffre in silenzio, ripiegata a uovo come una campionessa di yoga. Accenna qualche timido guaito solo quando avverte che non c’è più spazio, che la misura è colma. E si scompone dall’armoniosa posa yoga solo quando il ritmo diventa incalzante. Ma sono micro aggiustamenti che non interferiscono affatto con la traiettoria più congeniale verso il centro del suo natiche, una traiettoria in qualche modo predestinata per una con quelle rotondità posteriori, così ben modellate . Mentre sono all’opera, mi viene in mente quante volte per strada ne avrò adocchiato di così ben fatte, strette in un jeans o sobbalzanti sotto una gonna. E aumento il ritmo della corsa, divoro il campo, tutta una tirata fino al touch down.
Scarico più volte e soffoco a stento un ruggito per suggellare la fine delle ostilità. La ragazzetta rimane esanime qualche secondo, poi emette un sospiro lungo e vibrato, sintomo eloquente della tensione nervosa e dell’adrenalina accumulata prima e durante il coito. Anche queste sono soddisfazioni. Si ricompone alla meno peggio e mentre mi aiuta a sfilarmi, con il mio cazzo ancora incastrato tra le natiche, riattacca a parlare da lì dove aveva interrotto, amenità varie sulla città, sul quartiere ecc. ecc. Non la ascolto, sono uno straccio.
Mi fiondo in bagno a rinfrescarmi. La ritrovo in gonna di tela leggera e scarpe alte. Mi offre da bere un succo d’arancia rossa, mi fa vedere i suoi occhiali, dice che sono molto simili ai miei. Non posso fare a meno di notare che con le lenti i suoi occhi sembrano ancora più grandi, l’impulso a darle un ultimo bacio appassionato è fortissimo, ma rinsavisco: l’ho appena violentata. Non è il caso di sprecarsi in romanticismi fuori luogo.
In fondo, che cos’è un’inculata: una parentesi di cruda realtà rosso sangue tra due chiacchiere amene e fasulle. Davanti non ho una studentessa con la spesa incontrata in ascensore, ma una puttana, con un bel culo. Tutto il resto è paranoia posticcia.
Matrice:
CITTA DELL'INCONTRO: MILANO Via Leoncavallo
NOME INSERZIONISTA: Monica
NAZIONALITA': dice russa ma dovrebbe essere rumena
ETA': 23-25
CONFORMITA' ALL'ANNUNCIO: piena
SERVIZI OFFERTI: FK/daty/Bbj/69/anal
RATE DI PARTENZA: 150 (½ h)
RATE CONCORDATO: 120 (½ h)
DESCRIZIONE FISICA: ragazza della porta accanto, altezza media, grandi occhi, seno piccolo, culetto burroso, gradevolezza generale
ATTITUDINE: GFE elevata
REPERIBILITA': immediata
TEL. 32723223XX
SOCIAL TIME: piacevoli chiacchiere prima e dopo
PAGELLA: Fisico 7.5/Sex 8/Social time 8
LA MIA ESPERIENZA
Se Monica fosse una no prof, sarebbe perfetta. Una perfetta arrapante preda da inseguire e ghermire con la lingua penzoloni e il fiato corto.
Della no prof ha proprio tutto. La freschezza mentale e la presenza fisica, innanzitutto: sono quelle della studentessa incontrata in ascensore con le buste della spesa. Sarebbe la topolina giusta per la scopata a sorpresa, quella che non ti aspetti, che tutti noi maschietti sogniamo di fare almeno una volta nella vita: “L’aiuto a portare le buste in casa …” – “Ma che gentile … no, non si disturbi …” – “Nessun disturbo, ci mancherebbe …” – “Allora le offro un caffè …” – “Volentieri, sì …”
Le foto la presentano bene, anche se è meno slanciata di quanto appaia, del resto è una ragazzetta alta sì e no 1.65 e il tacco alto l’aiuta molto, ma il culetto rotondo e morbido è lui, senza trucchi. Peccato sia oscurato il viso, perché un naso leggermente aquilino separa due immensi occhi a mandorla, due occhi in cui perdersi. Le foto occultano anche due meravigliose tettine a spillo, che spero non le venga la brillante idea di rifare uno di questi giorni.
Non so da quanto tempo è nel mestiere, non glielo ho chiesto, ma direi non da molto a giudicare da certi imbarazzi, dissimulati con nervose battute di intrattenimento quando il silenzio si prolunga per più di 10 secondi. Dice di essere italo – russa e dice un sacco di balle a riguardo, ma la ascolto rapito, immaginando di averla incontrata in ascensore poco prima, di essere lì per un caffè, foriero di ludiche schermaglie che dovrebbero improvvisamente culminare in appassionati baci e poi … Però, secondo me è rumena o albanese, ma potrebbe anche essere italo - russa, in effetti, perché sembra una con un buon retroterra culturale, il che non guasta. Se c’è una cosa che mi smonta davvero è la puttana zotica, cafona, burina, tutta chewing gum e sbuffi di noia.
Ci baciamo sfiorandoci con le lingue, ma la mentina, la solita mentina che le puttane fumatrici più avvedute utilizzano per stemperare l’aroma del tabacco, smaschera il mio innocente illusionismo: quella inginocchiata sul letto con me è una puttana, l’ennesima, e le ho allungato un centone poco prima. E quindi bando ai cincischiamenti, anche se per una volta il ghiaccio si è rotto senza che me ne accorgessi, senza che fosse un mio problema.
Gliene sono grato, ma sono lì per prendermi tutto, per suggere linfa vitale dalla sua fichetta aperta e sudata, per sniffare il suo afrore intenso, per mandare in visibilio le mie papille gustative. Sono lì per verificare se le sue labbra così ben disegnate sanno anche essere una bocca capiente per il mio glande bisognoso di cure. Sono lì per inanellare l’ennesimo trofeo, quel culetto proteso verso il fotografo che l’ha immortalato.
Ci ho fantasticato per giorni, rinviando la telefonata per timore di sentire che : “ Culetto no, non lo faccio …”. E invece… sììììì, ssìììì, … lo fa! Un’ora dopo sono sotto casa sua, ad attendere il segnale, a sperare che la strada verso quel culetto sia una via irta di insidie, su cui solo pochi scalatori anali, che hanno affinato la tecnica in anni di eccessi sodomitici, possono avventurarsi. Una strada in salita per cultori del genere, non una discesa buona per qualunque pischello.
E così è. La ragazzetta, dopo qualche tentennamento iniziale, si apre lentamente, suda e soffre in silenzio, ripiegata a uovo come una campionessa di yoga. Accenna qualche timido guaito solo quando avverte che non c’è più spazio, che la misura è colma. E si scompone dall’armoniosa posa yoga solo quando il ritmo diventa incalzante. Ma sono micro aggiustamenti che non interferiscono affatto con la traiettoria più congeniale verso il centro del suo natiche, una traiettoria in qualche modo predestinata per una con quelle rotondità posteriori, così ben modellate . Mentre sono all’opera, mi viene in mente quante volte per strada ne avrò adocchiato di così ben fatte, strette in un jeans o sobbalzanti sotto una gonna. E aumento il ritmo della corsa, divoro il campo, tutta una tirata fino al touch down.
Scarico più volte e soffoco a stento un ruggito per suggellare la fine delle ostilità. La ragazzetta rimane esanime qualche secondo, poi emette un sospiro lungo e vibrato, sintomo eloquente della tensione nervosa e dell’adrenalina accumulata prima e durante il coito. Anche queste sono soddisfazioni. Si ricompone alla meno peggio e mentre mi aiuta a sfilarmi, con il mio cazzo ancora incastrato tra le natiche, riattacca a parlare da lì dove aveva interrotto, amenità varie sulla città, sul quartiere ecc. ecc. Non la ascolto, sono uno straccio.
Mi fiondo in bagno a rinfrescarmi. La ritrovo in gonna di tela leggera e scarpe alte. Mi offre da bere un succo d’arancia rossa, mi fa vedere i suoi occhiali, dice che sono molto simili ai miei. Non posso fare a meno di notare che con le lenti i suoi occhi sembrano ancora più grandi, l’impulso a darle un ultimo bacio appassionato è fortissimo, ma rinsavisco: l’ho appena violentata. Non è il caso di sprecarsi in romanticismi fuori luogo.
In fondo, che cos’è un’inculata: una parentesi di cruda realtà rosso sangue tra due chiacchiere amene e fasulle. Davanti non ho una studentessa con la spesa incontrata in ascensore, ma una puttana, con un bel culo. Tutto il resto è paranoia posticcia.
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