Noi che Ulisse ce fa 'na sega - Roma anni novanta

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OscarDabagno

Ospite
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Quante navigazioni perigliose ho sognato in cerca della mia Itaca - o perlomeno della mia Troia - in quello scintillante decennio iniziato cor Ciao, no non mi riferisco al ciclomotore Piaggio ma alla mascotte di Italia '90.
Spero che questo sia il luogo giusto per rinverdire i sogni fatti nelle oasi di relax romane che oggi non ci sono più.
Da solo o con gli amici più stretti con cui condividevi questi mozzichi di trasgressione segreta, questo mondo altro rispetto agli impegni quotidiani che apparteneva solo a noi!!!
Tutto è riassunto nel sorriso complice di un anziano edicolante coll'aria da paraculo che ben capiva quale sete di corsivi, editoriali ed elzeviri di qualità animasse un gruppo di giovanotti che acquistava er Menzognero alle 6 der pomeriggio :).
Vai alla ricerca dell'annuncio, vai alla cabina telefonica (er gettone che costava ducento lirette) chiama, sentiti gemiti e sospiri di una segreteria telefonica e parti in scooter, da solo o in comitiva, verso il cancelletto indipendente in zona C.so Trieste, il piano sotterraneo ar Rione Monti o Trastevere, la piccionaia riadattata in Prati, verso l'ignoto a scoprire la Vita...
In principio fu Venere, "Venere Dea dell'amore", i miei 4 lettori annoiati ricorderanno la gag di Gigi e Andrea nel cult trash "Acapulco prima spiaggia a sinistra" omaggio al grande Federico Fellini.
Ma la mia Venere non nasceva dalle acque in una conchiglia schiusa come nella raffigurazione pittorica Botticelliana, c'aveva l'annuncio in grassetto sur Menzognero e riceveva in un piano terra indipendente di fronte al parco de Villa Ada. Se la luce era accesa significava che era operativa. Bella sellerona sudamericana mulatta sempre vestita in stivaloni neri, calze a rete, minigonna. Bj lento e salivoso senza uso delle mani, smorza da ispanica in forma... quella che praticamente te scopa lei con colpi assestati con la giusta intensità e ben attenta a nun farlo usci'...che cavalcate me so fatto!
Chi di voi è mai stato a via Nemorense, civico in doppia cifra, appartamento al piano terra con annesso giardinetto oggi convertito in attività commerciale?
All'epoca te apriva 'na vecchierella occhialuta che te pijava un colpo a pensare che fosse lei la fanciulla ambita.
Poi ti portava in una stanzetta d'attesa apparecchiata con le riviste di gossip che trovi dal barbiere.
Infine facevi la conoscenza della donna della tua vita per il prossimo quarto d'ora :)
Ivi si alternavano belle cecione romane, vieppiù milfone ruspanti e navigate (ricordo 'na certa Antonella, morona trucida pelosa e cor dente d'oro) un po' mestieranti ma mai eccessivamente frettolose, belle sgroppate pure là con un tasso di soddisfazione amplificato dal fatto che ero un pischello a cui bastava un semplice suck and fuck pe tornà a casa cor soriso senza ancora interesse per certe sigle più ricercate come il cim, il cif il cob o la sintonizzazione sul secondo canale.
Talvolta poi ho rivolto lo sguardo oltre le Colonne d'Ercole del sesso tradizionale e mi son regalato attimi di "sottomissione" da una padrona sadomaso.
Mi ricordo Giada di via Tolmino, signora di mezza età e sovrappeso, quasi bbw, ma con fascino e carisma che nella parte della dominatrice ci sapeva fare. Discreta conoscitrice della psiche maschile in virtù di una lunga esperienza sul campo ti riceveva in un appartamento arredato in stile tutto rosso e nero conducendoti nel suo mondo di perdizione rassicurante.
In me una componente fetish - se non altro per curiosità - c'è sempre stata. Ricordo i massaggi con i piedi, vero e proprio massaggio Kalari (inventato in India per il relax dei guerrieri), che facevano graziose fanciulle orientali con i loro piedini carini nel centro cinese oggi chiuso di C.so Trieste, nei pressi di p.zza Trasimeno.
Più casereccio il centro massaggi di P.zzle Clodio, civico medaglia d'oro + lettera dell'alfabeto, dove si alternavano nostrane artiste della falegnameria così abili da far concorrenza sleale a Mastro Geppetto.
Poi purtroppo il locale arse - non di passione e non riaprì più :(
Tornando a scenari più tradizionali come scordarsi il piano terra in via Volsinio - civico in doppia cifra con portoncino su strada - in cui in quegli anni aurei si alternavano diverse interpreti dei nostri sogni dalle differenti età e provenienze etniche e geografiche?
Ci son passato alcuni mesi orsono nel corso di un breve tour della memoria ritagliato in un intervallo fra le incombenze lavorative.
Senza saper nulla e con goliardica imprudenza (o senile demenza) ho suonato.
Mi ha aperto un giovanotto con la testa rasata in canotta e dal fisico nerboruto e tatuato.
Probabilmente è solo uno studente/lavoratore che ha affittato l'appartamento.
Forse è un gigolò che mantiene l'originaria destinazione d'uso dell'immobile.
Non lo sapremo mai perchè dopo aver farfugliato poche parole di scusa ero già sull'altro lato del marciapiede.
Cordiali saluti,
Oscar Dabagno
 
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