Non è ingiusto il profitto da prostituzione.

E' una sentenza penale. Da un punto di vista civilistico valgono i principi dell'obbligazione naturale. Cioè se il cliente paga non ha diritto alla restituzione (non repete). Se il cliente non paga la prostituta non può esigere il pagamento (magari con decreto ingiuntivo per prestazioni sessuali). La causa e l'oggetto del contratto sono illeciti e quindi il contratto è nullo. E' un po' quello che succede con i debiti di gioco. Ovviamente questo non vuole essere un invito a non pagare o a pagare meno del richiesto, anche perchè i mezzi di persuasione delle prostitute possono essere altri.
 
E' una sentenza penale. Da un punto di vista civilistico valgono i principi dell'obbligazione naturale. Cioè se il cliente paga non ha diritto alla restituzione (non repete). Se il cliente non paga la prostituta non può esigere il pagamento (magari con decreto ingiuntivo per prestazioni sessuali). La causa e l'oggetto del contratto sono illeciti e quindi il contratto è nullo. E' un po' quello che succede con i debiti di gioco. Ovviamente questo non vuole essere un invito a non pagare o a pagare meno del richiesto, anche perchè i mezzi di persuasione delle prostitute possono essere altri.
Però, devo affermare che nella Sentenza n. 10578/2011 la Cassazione ha affermato che la prostituzione è "lecita" come attività. In effetti, non esiste alcuna normativa che ritenga espressamente la prostituzione contraria la buon costume. Inoltre, non è detto che anche in campo civile, i giudici di ogni grado anche quello supremo, non si pronuncino in maniera uguale, visto che le leggi sono uniche.
 
Affermo anche che la Cassazione con la Sentenza n. 8286/2010 ha affermato che non pagare dolosamente la prostituta dopo un rapporto con la stessa, equivale allo stupro.
 
Affermo anche che la Cassazione con la Sentenza n. 8286/2010 ha affermato che non pagare dolosamente la prostituta dopo un rapporto con la stessa, equivale allo stupro.

Il titolo dell'articolo di Altalex in effetti dice così però leggendo la sentenza le motivazioni sono diverse da quella del mancato pagamento.
La condanna, confermata dalla Cassazione, era motivata con il comportamento violento dell'uomo che sapeva che il consenso al rapporto gli fu ritirato e non riscontrò obiezioni a causa del timore della vittima e del suo stato di soggezione. Dalle motivazioni io capisco che se anche l'avesse pagata resta che non gli era permesso di proseguire il rapporto con le modalità da lui imposte.
 
Il titolo dell'articolo di Altalex in effetti dice così però leggendo la sentenza le motivazioni sono diverse da quella del mancato pagamento.
La condanna, confermata dalla Cassazione, era motivata con il comportamento violento dell'uomo che sapeva che il consenso al rapporto gli fu ritirato e non riscontrò obiezioni a causa del timore della vittima e del suo stato di soggezione. Dalle motivazioni io capisco che se anche l'avesse pagata resta che non gli era permesso di proseguire il rapporto con le modalità da lui imposte.
Nel leggere attentamente la relativa Sentenza, se ho ben capito, il connesso punter non ha pagato un supplemento e la medesima pay non ha ulteriormente posto obiezioni e con tutto questo si è verificata una specie di forzatura. Dovrei vedere il testo delle pronunce delle corti inferiori per comprendere meglio l'evoluzione dei fatti in discussione.
 
Avevo scritto una roba tanto lunga quanto complicata ma ho cancellato tutto perché non serve a niente.
Finché il legislatore non vorrà scegliere una strada coerente ci troveremo a fare qualche cosa che è sì permesso ma mai tutelato. Noi e loro, entrambe le parti e questo è dimostrato dal fatto che le prime a chiedere regole certe sono le prestatrici di servizi sessuali attraverso le loro organizzazioni (che nessuno conosce ma ci sono e gli si può anche dare il cinque per mille).
 
Il tribunale di Roma, con quella sentenza, ha voluto preservare la sedicente giovane nigeriana dall'accusa pesantissima di estorsione...
Il giudice, con sorprendente buon senso, ha capito che tale nigeriana veniva manovrata da sfruttatori "professionisti" in tratta umana, ragion per cui, pur non legittimando la palese situazione di meretricio, si limita a dire che se è stata pattuita una prestazione sessuale consenziente dietro compenso economico, è giusto che le venga riconosciuto.
Detto questo, mi trovo a congratularmi con il tribunale per la saggia presa di posizione, ma provo disgusto per l'incurabile ipocrisia italiana.
 
Daltronde siamo al punto che la carenza normativa deve in qualche modo essere colmata. Se non fosse stato così, la poveretta sarebbe stata sfruttata e condannata per estorsione. Oltre al danno la beffa.
 
Indietro
Alto