Il tribunale di Roma, con quella sentenza, ha voluto preservare la sedicente giovane nigeriana dall'accusa pesantissima di estorsione...
Il giudice, con sorprendente buon senso, ha capito che tale nigeriana veniva manovrata da sfruttatori "professionisti" in tratta umana, ragion per cui, pur non legittimando la palese situazione di meretricio, si limita a dire che se è stata pattuita una prestazione sessuale consenziente dietro compenso economico, è giusto che le venga riconosciuto.
Detto questo, mi trovo a congratularmi con il tribunale per la saggia presa di posizione, ma provo disgusto per l'incurabile ipocrisia italiana.