@WikiPunter
Ora che il tuo commento dello scorso 11 maggio – nella terza o quarta revisione – risulta sostanzialmente emendato dal contenuto “improprio” che inficiava le prime versioni, voglio rispondere alla tua reiterata richiesta di chiarimenti e anche alle tue critiche. Devo prendere in considerazione, infatti, l’ipotesi che anche qualche altro lettore abbia potuto ritenere giustificata la prima e/o fondate le seconde.
L’incontro ebbe la durata di 25-30 minuti perché Andrea aveva superato i “test preliminari”: si era concretamente dimostrata disponibile al french kissing, pregandomi di salvaguardare soprattutto il naso (da poco rimodellato dal chirurgo estetico), ma facendo il possibile per agevolarmi; il suo corpo aveva suscitato in me, alla vista e al tatto, sensazioni piacevoli. Appurato ciò, non ebbi remore ad eseguire il pagamento di quanto concordato. Da qualche anno a questa parte, ovunque mi trovi, mi attengo rigidamente a questa regola comportamentale: se la ragazza supera i test preliminari, rimango e pago, altrimenti vado via, salvo casi eccezionali (e quando sono in un FKK o in altri luoghi simili, l’incontro non ha inizio se la promessa di french kissing fatta in sala non è onorata in camera). Rimasi con Andrea, quindi, perché non potevo presagire quel che sarebbe avvenuto al momento di passare al coito. Di qui la descrizione sintetica riferita ai servizi usufruiti all’epoca: toccamenti, palpeggiamenti, FK, BBJ, nonché due penetrazioni poco più che superficiali e di breve durata, sono stati per me, alla luce dell’esito inopinato che ho descritto, “quasi nulla” (che è diverso da “nulla”). Benché consideri inammissibili le osservazioni concernenti l’entità della spesa sopportata per un incontro – ciascuno essendo libero, in generale, di stabilire come spendere il proprio denaro –, voglio aggiungere un’informazione che attiene all’aspetto economico della vicenda: senza che fosse necessario chiederlo, fui autorizzato a farmi restituire 40 euro (corrispondenti alla differenza tra la somma concordata per un’ora e quella dovuta per mezz’ora), ma rifiutai l’offerta, anche perché, nell’immediatezza del fatto, non volli tornare dalla ragazza.
Passiamo alle critiche.
Come ho già detto chiaramente, valutai il giorno dopo, a mente fredda, che l’incapacità di Andrea di portare a compimento il coito con il sottoscritto fosse da ricondurre principalmente alla sua inesperienza in quel momento (“ha bisogno di fare l’esperienza che ancora non ha”, avevo scritto), nonché alla preoccupazione – indotta dal dolore – di subire danni che avrebbero posto termine al suo tour (se la memoria non mi inganna, non si era nemmeno munita di un lubrificante). Avrei scritto queste stesse cose se avessi riferito dell’incontro un anno fa. Non lo feci perché, nonostante tutto, giudicai la ragazza valida dal punto di vista fisico, animata da buona volontà e in buona fede. La tua recensione positiva, WP, unita all’assenza di recensioni negative, dimostra che la mia scelta di non scrivere fu giusta. Probabilmente, sono stato più utile tacendo.
In ogni caso, collega, posto che, com’è chiaro, mi ha “spinto alla condivisione” la tua recensione, se leggi bene il mio racconto fino alla fine, ti accorgerai che era mio scopo, essenzialmente, esprimere compiacimento per l’esperienza positiva condivisa e per i progressi fatti dalla ragazza nel suo percorso “professionale”. Se, tuttavia, mi fossi limitato a commentare: “La ragazza sembra in grado, oggi, di dare soddisfazione a chi la incontra. Mi fa piacere apprenderlo”, questo apprezzamento avrebbe avuto vita brevissima, come le rose del poeta: raccontare a mia volta era la condizione per garantire al mio intervento una vita più lunga.