- Espulso
- #1
Non voglio sminuire la questione. Diciamo che andare da una ragazza per sesso è una donazione di denaro se la ragazza è consenziente. La legge, però, non ammette ignoranza, e se si scopre che la ragazza non è libera ma costretta scatta tutto il resto, e non si può dire non sapevo. Le parrucchiere che lavorano in casa, o gli idraulici possono essere lavoratori in nero, e scusami il paragone, senza emissione di fattura. Non si può dire non sapevo. Si accetta in quel caso con coscienza di contravvenire alle regole. La prostituzione però non è un lavoro. Molti ritengono che sarebbe meglio legalizzare il tutto, anche se data la natura del “lavoro” nessuno avrebbe la certezza della libertà della ragazza (anche dopo aver firmato un contratto). Dopotutto in Italia ospitiamo il Papa, e sarebbe impossibile ammettere che la prostituzione sia una attività lecita di cui lo Stato si fa pappone. La legislazione in Italia è volutamente molto fumosa, e addirittura non prevede nulla per chi produce film per adulti. Tanti italiani scappano nell’est Europa, non per paura del carcere ma per pagare le tasse.
Diciamo che si vuole mantenere lo status quo e colpire la prostituzione con i suoi reati accessori, peraltro molto più gravi, fornendo protezione effettiva a chi ne è vittima. Non esiste al mondo una legislazione perfetta, anche in paesi falsamente civili come l’Olanda dove poi le mettono in vetrina. Se poi lo stato dovesse andare dietro a tutti punter s’ingolferebbe tutto, anche perché i loro funzionari sarebbero i primi a cadere.
Diciamo che si vuole mantenere lo status quo e colpire la prostituzione con i suoi reati accessori, peraltro molto più gravi, fornendo protezione effettiva a chi ne è vittima. Non esiste al mondo una legislazione perfetta, anche in paesi falsamente civili come l’Olanda dove poi le mettono in vetrina. Se poi lo stato dovesse andare dietro a tutti punter s’ingolferebbe tutto, anche perché i loro funzionari sarebbero i primi a cadere.