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Sono tornato da Dubai.

Disclaimer: io sono andato per questioni collegate al mio lavoro (conoscenza di certi ambienti e networking). Lo spazio per un “certo tipo” di divertimento è stato quindi minimo e mi sono conseguentemente limitato a “dare un’occhiata” a certe situazioni senza farmi avanti né tantomeno concludere. A ciò aggiungasi che ho avuto grandissimi problemi col bagaglio che mi hanno portato a dover perdere diversi giorni per recuperarlo. Se quindi siete soltanto interessati ad avere un lista di locali dove trovare WGs, potete anche skippare il mio post, col quale mi propongo semmai di darvi qualche info e la mia persale impressione sul Ku-bu.

Partiamo con un particolare che mi pare di non aver letto nei precedenti post. Al controllo passaporti al turista viene ora “donata” una SIM locale. Si tratta di una SIM per turisti che si è praticamente disattivata da sola il giorno della mia partenza, con tanto di sms di ringraziamenti, baci ed abbracci e con l’augurio di riavermi presto come turista. Cosa che sicuramente avverrà. Fornisco questa info perché è ovvio che se da un lato questo gesto di “cortesia” permette di usare internet ad un prezzo modesto, dall’altro si è sempre e costantemente monitorati. Penso sia utile ricordarlo, visto che tanti miei connazionali pensano di appartenere alla razza dei più furbi sul pianeta e di poter fare all’estero sempre qualche cazzata senza subirne le conseguenze.

Concordo con il creatore di questo post in merito alla zona dove scegliere l’hotel. Dubai è una città davvero molto grande. Io per le ragioni sopra accennate, ho dovuto frequentare quasi esclusivamente le zone di Media City e Business Bay ed ho scelto quindi di alloggiare al Radisson Blu di Media City. Considerate che il tragitto da lì all’aeroporto sfiora i 60’. Ne deriva che se alloggiate nei pressi di JBR, di Palm Island etc. e vi rimorchiate una nei locali posti a Bur Dubai o al Creek dovete farvi oltre 45’ di metro all’andata, al ritorno con lei in taxi non so quanto ci voglia, ma probabilmente almeno 30’. Il Radisson Blu di Media City mi ha deluso. E’ un 4 stelle ma risente un po’ degli anni: qualche mobile graffiato, il silicone nella doccia annerito. Parliamo di piccole cose che comunque non ho mai trovato nei Radisson Blu di Milano o di Roma. Gli altri Radisson di Dubai sono tutti a 5 stelle, se non erro.

Il trasporto pubblico è di una efficienza imbarazzante che da quando viaggio ho trovato soltanto in Giappone. Penso che la metropolitana di Tokyo sia stata presa come modello da seguire, visto che UAE e Giappone sono gli unici paesi dove ho trovato in metropolitana i percorsi dedicati ai non-vedenti su supporti di acciaio inseriti nelle mattonelle. Cosa che li rende sicuramente belli a vedersi e senz’altro migliori di quelle orrende cose di gomma che poi si sporcano da niente (ma ovviamente questo succede a Roma che è città stracciona e miserabile). La metropolitana ha le fermate come la M4 di Milano, non c’è il conducente ed è tutto automatizzato. Quanto ai biglietti, prendete la NOL card. Appena uscite dal Terminal del DXB e vi dirigete alla metro troverete ovunque i self service per acquistarla. Ad ogni modo ci sono anche gli addetti se avete problemi a farlo da soli. Ci sono diversi tipi di NOL card. Se prendete la “gold” come ho fatto io, avrete dei vagoni a voi dedicati (alcune volte il primo; altre volte l’ultimo del treno). Non è un vezzo ma può essere utile soprattutto during rush hour o se avete la valigia da/per l’aeroporto. La tessera si ricarica, il prezzo del viaggio dipende dalle “zone” che attraversate (come la Tube di Londra). So che c’è anche il 7-days-pass ma non l’ho usato quindi non so bene se sia più conveniente e quante zone copre. La città è comunque assolutamente vivibile se si è car-less, ci sono monopattini ed è diffusissimo il bike sharing (Careem). I taxi non sono cari. Io l’ho preso giusto un paio di volte per andare a Dubai Marina un giorno che non avevo voglia di prendere la metro, un’altra volta per visitare questo famoso Ku-bu.

Se l’aereo giunge ad orari assurdi (ad es. 5.00 a.m.) o comunque volete riposarvi non appena arrivati, prenotare un hotel ad.ze DXB può essere utile. Io per es. l’ho fatto l’ultima sera visto che la mattina dopo avevo all’alba l’aereo per la Germania e non volevo di certo svegliarmi 3 ore prima per dover farmi 60’ di metro da Media City fino all’aeroporto con 30kg di valigia. Se fate questa scelta, vi suggerisco di Grand Mercure. Un 5 stelle fantastico, fermata metro GGICO, che è solo one stop away from Terminal 1 DXB. Appena usciti da GGICO metro station ci sono alcuni ristoranti. Io l’ultimo pranzo l’ho fatto a quello iraniano che trovate alla vs. sinistra appena usciti dalla fermata GGICO. Ho pagato la camera del Grand M. soltanto € 150 tramite Booking.com. Se prenotate direttamente tramite l’albergo, potete usufruire di uno sconto e di solito anche di uno ulteriore se decidete di stare un numero minimo di notti (mi pare, però che il prezzo in questo caso non sia rimborsabile). Il Grand Mercure compare sempre tra quelli consigliati da Booking, come anche l’hotel Atana.

Prezzi. Non ho trovato Dubai per niente costosa. Anzi. L’abbigliamento sportivo è molto più economico che in Italia. Solo qualche esempio (tenendo presente che 1 AED è circa un quarto di euro): t-shirt sportive Under Armour di tessuto traspirante fatte per correre od andare in palestra, in offerta a 99 AED; mountain bike Giant da 999 AED. Entrambi visti al negozio sportivo del centro commerciale del City Centre Deira. Scarpe da running Nike (non ricordo il modello, ma non erano le Pegasus) a 400 AED. Tra le scarpe da running, moltissime Hoka (che non ho mai usato). Avevano qualche modello Brooks (che uso) ma che non conoscevo. Poi ho notato scarpe che parevano da Trail ma con una suola ancora più marcata: forse si usano nel deserto? Volevo chiederlo ma poi mi è passato di mente. Tutte queste scarpe le ho trovate al negozio sportivo del Dubai Mall. Quest’ultimo è il centro commerciale più grande del mondo. Talmente grande che c’è anche il rischio di perdersi. La fermata della metro vi permette anche di vedere il famoso hotel Address Downtown (siamo come minimo sui €400/night, comunque) e di andare allo Sky View, lo scivolo sul plexiglass a 220 mt. di altezza.

Al duty free ho per esempio acquistato un nuovo trolley ad un prezzo imbarazzante (195 AED). Non si tratta di uno rigido o di marca ma proprio un modello leggero di tela con 300 tasche esterne come serviva a me. Ho il vago sospetto che la prossima volta mi fermerò a prendere un Omega od un Tag Heuer perché anche gli orologi mi pare avessero un prezzo più conveniente di quelli che si possono prendere ad un duty free italiano.

Cibo. Non c’è che l’imbarazzo della scelta. Io ho provato la cucina iraniana ed ovviamente quella libanese. Ho mangiato nei libanesi indicati in precedenti messaggi di questo thread. Devo però dire che mi hanno un po’ deluso visto che sia Al Hallab Bab El Bahr che l’altro di cui mi sfugge il nome (già nominato in un precedente post) altro non sono che delle catene di ristoranti. Sinceramente mi è piaciuto di più, per come si presenta, Al Beiruty, ad.ze Equiti metro. Ci sono capitato per caso il giorno in cui mi ero fermato presso il vicino noleggio di auto di lusso con l’idea di noleggiare una Aston Martin; ho però desistito perché era soltanto il 2° giorno che mi trovato a Dubai ed ho pensato che un minimo di familiarità con strade, insegne e modo di guidare bisogna prenderlo prima di avventurarsi. I locali guidano comunque meglio degli svizzeri, sicché alla fine gli unici che continuano a non fermarsi dinanzi alle strisce per fare passare i pedoni siamo rimasti noi, qualche kosovaro e gli scimpanzè dello zoo di Islamabad.

Tra i ristoranti indiani vi consiglio Bombay Bungalow, situato sulla Beach Mall di JBR. Quella parte mi ricorda un po’ Forte dei Marmi, anche se ovviamente è 100 volte più grande. È piena di ristoranti e locali. Ci sono anche dei ristoranti italiani, ci sono passato davanti e c’erano ovviamente soltanto esempi di ficus italicus ognuno convinto di essere il più gallo del pollaio. La stessa sera mi sono imbattuto in un gruppetto che pareva essere uscito da una puntata di Gomorra (accento compreso). Esportiamo sempre il meglio.

Lì sul Beach Mall si trova anche il famoso BLA BLA. Se ci andate in metro, scendete a Sobha, prendete il tram (mi pare sia 1 fermata), scendete, la prima a destra dritti ed in pratica ci finte dentro. Una sera, dopo che finalmente erano arrivate le valigie, sono tornato in zona JBR per farmi una passeggiata sul Mall, dopo le 21.00, vestito finalmente in un modo decente. C’è un po’ di “struscio” che fa un po’ lungomare di Viareggio. Ovviamente però non passa il tamarro con la Uno Punto ma il tipo in Lamborghini. Alla prima panchina vedo due ragazze more. Una mi guarda, mi fissa poi si gira verso l’amica mentre le dà una gomitata; quest’ultima la guarda e vedo che la prima mentre ha la testa sempre rivolta verso l’amica la muove di scatto verso di me per indicarmi. A questo punto anche l’amica mi fissa. Idem a Dubai Marina. Se si va sul tardi, dopo mezzanotte, le ragazze che stanno sulle panchine sono alla ricerca di clienti. Preciso però che ho incrociato soltanto africane, che peraltro attaccano bottone. Sempre sulla passeggiata di Dubai Marina un’altra volta ho beccato una russa (molto bella), occhi fissi l’uno nell’altro mente ci incrociavamo. Dunque in giro sicuramente capita di incontrare WG. Come però ho già detto, durante le mie giornate il tempo da dedicare a “quel turismo” è stato molto poco, quindi non so con quale frequenza questi incontri possano capitare durante il giorno ad es. nei centri commerciali.

Di russe da sole capita di incontrarne diverse ma meno di quanto mi aspettassi. Parlo in primis di russe perché come mi ha detto un mio amico russo, ormai la città andrebbe chiamata Dubai Krai. Del resto come dice Vasja, o andiamo sul Mar Nero o in Turchia o a Dubai, poi tutto il resto del mondo ci schifa. Ma che dici mai amico mio, vieni da noi che tanto Matteo-il-capitano (di stocazzo) ha sempre 49 milioni di buoni motivi per leccare il culo al tuo Presidente.

Dubai ormai è cosmopolita quanto NYC, della quale peraltro possiede alcuni scorci. Soprattutto nella zona del Burj Khalifa, quando si passeggia sul boulevard, i taxi, i negozi di lusso, l’ombra dei grattacieli mi hanno ricordato un po’ NYC ed un po’ anche la zona della City di Londra superata la borsa, sulla Cornhill dove tutte le strade sono di proprietà privata e si vedono telecamere di sorveglianza praticamente ovunque.

Si incrociano di tutte le razze ma ovviamente gli “Occidentali” sono la minoranza ed il ficus italicus ringraziando Allah è la minoranza della minoranza (ti credo, quando c’è da spendere, il genio che ha smaniato tanto per avere un posto al ministero ma dove cazzo può andare). Più numerosi i Tedeschi e gli Americani, che ho incrociato al Radisson del Creek. E questo è l’albergo che ospita il Ku-bu nightclub.

Al 10° piano dell’hotel è situato un bar, Up to the Tenth. Si può anche mangiare ed offre una bellissima vista sul Creek. Ci sono andato verso le 20.30, siamo saliti con l’ascensore io e questa coppia di Afroamericani. Lui uguale identico a Idris Elba, compresa la statura che sfiorava l’1 e 90. Portava un piccolo borsello con dentro un sigaro. Lì ho capito che il bar è molto stile americano. Offre qualsiasi tipo di drink, poco vino e molti whiskey ed anche sigari: un Romeo y Julieta costava 200 AED che penso sia inferiore al prezzo che abbia in Italia (ma l’ultimo l’ho comprato 15 anni fa quindi non conosco il prezzo attuale).

Penso che il locale sia un ottimo pit stop prima di scendere al ground floor ed entrare nello squallido Ku-bu. All’Up on the Tenth ho bevuto un Sauvignon argentino davvero buono (mi pare sui 45 AED a calice) e cenato con quesadillas messicane. C’eravamo io e questa coppia afroamericana. Dopo di me ho sentito entrare una ragazza di colore (non so dire la nazionalità) che si è seduta alle mie spalle ed ha iniziato a parlare con il cameriere indiano e la cameriera (forse greca?) come se fossero vecchi amici. Il cameriere è un vecchio volpone che mi ha ricordato quelli di certi bar americani: Lei non alloggia qui vero signore? No sono all’altro Radisson di Media City. Capisco ed è venuto a vedere il panorama, in effetti il nostro hotel offre questa bella veduta me il suo bicchiere è vuoto, vuole un altro calice?

Tra una chiacchierata e l’altra gli ho chiesto del Ku-bu, e mi ha detto che alle 22.30 era “forse un po’ presto per andare” (per andare…. A puttane??). Visto che comunque il giorno dopo avevo l’aereo all’alba, mi sono alzato e sono andato al bagno. All’uscita mi dirigo verso il corridoio e lì ad aspettare l’ascensore c’è una sui 30 anni (portati male). Abito a fiori che faceva molto British, cosciotti e ai piedi scarpe bianche tipo Superga. Sexy quanto una seduta di lavaggio al colon.

Mi guarda, Hello how are you? Not bad, rispondo. Sull’ascensore si mette di profilo davanti a me per farsi vedere bene. Tesoro, fai qualcosa alla faccia perché la punta del tuo naso e quella del tuo mento si mandano affanculo reciprocamente... L’ascensore arriva a terra, lei esce e, indovinate, entra dentro il Ku-bu. Io seguo a ruota. Trattasi di un localino che assomiglia un po’ ad un pub. Ma proprio localino –ino, -ino, sarà un terzo di casa mia. Musica già alta che non permette di conversare (o rose sono io troppo vecchio, visto che come dice Sebastian Maniscalco ti accordi di invecchiare quando trovi la musica troppo alta). Noto qualche maschio (non mi sono soffermato molto a guardarli ma mi sono sembrati parecchio sfigati) e noto un po’ di ragazze. Una mezza dozzina.

Evidentemente è presto come aveva detto il waiter volpone, ma se il puttanaio si vede dalle prime zoccole che arrivano… Mamma mia che squallore. C’è quella con naso e mento che si mandano affanculo reciprocamente che apre la bocca e parla in russo, noto una sua connazionale bionda, in jeans e scarpe da ginnastica (ma non ho capito, è un night club oppure queste battevano sulla strada e le hanno portate qui??). Con l’oscurità non riesco a vedere bene il viso ma vedo benissimo i labbroni tipo canotto dei Navy Seal della bionda che sta con la sigaretta in bocca (e certo la limonata alla nicotina è ciò che ingrifa ogni uomo del pianeta). Vedo poi una dai tratti asiatici che sale su una sorta di palco ed afferra un microfono come se volesse cantare (niente di che, assomiglia a Sandra Ho), poi una nera stile nonna di Memphis campionessa di pollo fritto (siamo sui 75/80kg con un culo che da solo fa provincia) e dal bagno vedo uscire una ragazzina dai tratti asiatici (forse Uzbeka, Kazaka o di qualche altro –Stan?) molto carina. Ma Cristo avrà 20/22 anni potei essere suo padre. Infine vedo entrare la nera che stava seduta dietro di me all’Up on the Tenth. Il che mi fa capire che queste non stanno solo al Ku-bu ma bazzicano nei bar dell’hotel.

Mi siedo di fronte a loro (tutte le WGs erano sedute al bancone). Noto che la russa con naso e mento che si mandano affanculo reciprocamente si siede nuovamente di profilo davanti a me ed inarca bene la schiena (sì ok ti ho visto le tette ora stai dritta). Scambio di sguardi con lei, idem con la bionda col canotto dei Naxy Seal in faccia. Si avvicina la cameriera, ragazzina indiana/pakistana con un sorriso dolcissimo, ordino una birra. Quando sto per pagare lei avvicina il pos, ho il braccio oltre il bracciolo e stringo in mano la carta di credito. Alzo il braccio per avvicinare la carta al pos ed inavvertitamente struscio con la mano la gamba della cameriera. Lei scatta indietro come se fosse stata colpita da una scarica elettrica.

Ma no che hai capito, io sono entrato qui per curiosità, vabbè che vado ad escort ma mica sono uno sfigato puttaniere come quei 4 stronzi che fissano quella col canotto e quell’altra con naso e mento che si mandano affanculo. E poi sono venuto a Dubai per conoscere dei colleghi italiani, mica per scopare una troia che gira in Superga mentre passa le serate in questo posto. Pago e me ne vado.

Dopo aver fatto la valigia, in albergo leggo un po’ di rece sul Ku-bu, sul Red Square postate su siti esteri. Giudicati esclusivamente come localini pieni di troie e relativi puttanieri, il Red Square come del resto tutto il Moscow Hotel è in mano a qualche gruppo criminale, con camerieri truffatori che se paghi in contanti non ti portano il resto e bouncers che ti mettono le mani addosso se fai notare che il drink che hai pagato con un pezzo da 100 costava 70 AED e ti aspetti il resto. Il Ku-bu non penso sia in mani criminali perché se così fosse anche al Radisson sono diventati matti (oddio, vista la fine che ha fatto il Radisson di Roma forse forse…). Sicuramente sono andato sul presto e magari poi si sarà riempito di gnocche. Ma per qual poco che ho visto ho trovato il locale di uno squallore tremendo. La prossima volta punterò senz’altro al Bla Bla e ad altri locali di questo livello. Ma Red Square, Ku-bu o York certamente non fanno per me.
Stare a casa no eh?
 
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