Chi riesce ad andare in là con la memoria fino al 1999? Per me è facile, si tratta di una delle mie più belle esperienze con una OTR, ed anche una delle ultime esperienze con le OTR.
Zona: Pisa, aurelia, vicino a Metato Arena, prima di dove ora è il MacDonald. Era estate, non ricordo se all'inizio o alla fine.
Tornavo scornato da una serata storta a marina di Pisa, con i miei colleghi studenti universitari.
Lungo la strada c'erano un sacco di modi per sfogarsi, ma sono un tipo difficile. Non c'erano molte ragazze "interessanti".
Poi ad un tratto..C'era un ristorante sul lato monte della strada, prima di Metato Arena (non so se c'è ancora), e lì, nascosta nel buio,
una bionda vestita di bianco mi colpì come un ceffone.
"Cazzo, che topa" pensai. Imbucai nel primo posto dove fare inversione, ma non c'era già più!
"Merda... qualcuno l'ha chiappata prima."
Allora mi metto a girare come uno scemo nei paraggi, e aspetto... aspetto. E intanto monta... monta il desiderio.
Poi la rivedo. Vai, è mia! Mi affianco e tiro giù il finestrino.
E' proprio bella. Un bel viso angelico, rotondo. Occhi glaciali, ma non freddi, e labbra piene, rosa. Naso piccolo,leggermente affilato.
"Quanto?" chiedo
"30 bocca, 50 fica" è, ovviamente, dell'est, ma di dove non saprei, forse russa...
"OK, andiamo" apro e lei entra. Ha delle belle gambe. Sotto il buffo e svolazzante vestito bianco posso immaginare un corpo delizioso.
Non ricordo bene dove ci fermammo, sono passati nove anni dopotutto. Però ricordo che le chiesi se per 100mila lire (c'erano ancora) poteva spogliarsi completamente.
"Perché?" mi chiese.
"Perchè sei una gran fica..." forse le piaque come lo dissi, più probabilmente la tariffa doppia, di fatto accettò.
Era proprio una gran fica. Giovane e depilata, pelle lattea. Tette naturali e piccole, forse una seconda scarsa.
Gambe snelle e liscie. Fianchi stretti e un culetto d'oro, di quelli con la "goccia". Proprio una gran fica.
Incomincia con un bj, e io a toccarle il seno e le chiappe, sfiorandole la fichetta e il culetto. E me la tocco tutta: lungo la schiena, la pancia e le gambe.
"Si fa?" chiede.
"Certo... ti dispace stare sopra?"
"OK"
E qui la frego: stare sotto con la fica adatta per me è come giocare un gioco infinito.
Quando ci entro sento già che è la fica perfetta: quella dove la cappella può giocare sull'uscio, per farla lubrificare bene bene.
Quella che sembra della lunghezza giusta. Si bagna dopo poco, aiutata dalle mie sliguazzate sulle tettine e dalle mie mani che le toccano le grandi labbra da dietro, mentre brancano le chiappe aprendole.
Poi, improvvisamente, lei mi bacia. Un bacio tenero. Poi uno francese, ripetuto, lungo, umidissimo, come la sua fica.
"Cambiamo?" mi chiede ansimando, dopo diversi minuti che eravamo in quella posizione.
Allora la prendo alla missionaria, con le gambe in spalla (le mie). E pompo e slinguazzo finchè non veniamo quasi insieme.
Alla fine, prima che ci rivestiamo, mi dice: "Sai che ho avuto extasi?"
"Eh?" faccio io, 'cazzo avrà coluto dire?
"Extasi, io con te ho avuto extasi"
"Ahhh, ho capito...", ha goduto, ma di questo me ne ero accorto da come si era ripetutamente bagnata.
"sai che vuol dire?" mi chiede, io francamente pensavo due cose: o non è fatta per questo lavoro o l'ho scopata proprio bene.
"Sì" risposi, ma in realtà mica lo sapevo veramente.
La riaccompagnai al suo posto che continuava a ripetere: "Extasi, capisci? Ho avuto extasi"
:i-m_so_happy:
Chi si ricorda di una bionda in quei luoghi e in quei tempi?
Zona: Pisa, aurelia, vicino a Metato Arena, prima di dove ora è il MacDonald. Era estate, non ricordo se all'inizio o alla fine.
Tornavo scornato da una serata storta a marina di Pisa, con i miei colleghi studenti universitari.
Lungo la strada c'erano un sacco di modi per sfogarsi, ma sono un tipo difficile. Non c'erano molte ragazze "interessanti".
Poi ad un tratto..C'era un ristorante sul lato monte della strada, prima di Metato Arena (non so se c'è ancora), e lì, nascosta nel buio,
una bionda vestita di bianco mi colpì come un ceffone.
"Cazzo, che topa" pensai. Imbucai nel primo posto dove fare inversione, ma non c'era già più!
"Merda... qualcuno l'ha chiappata prima."
Allora mi metto a girare come uno scemo nei paraggi, e aspetto... aspetto. E intanto monta... monta il desiderio.
Poi la rivedo. Vai, è mia! Mi affianco e tiro giù il finestrino.
E' proprio bella. Un bel viso angelico, rotondo. Occhi glaciali, ma non freddi, e labbra piene, rosa. Naso piccolo,leggermente affilato.
"Quanto?" chiedo
"30 bocca, 50 fica" è, ovviamente, dell'est, ma di dove non saprei, forse russa...
"OK, andiamo" apro e lei entra. Ha delle belle gambe. Sotto il buffo e svolazzante vestito bianco posso immaginare un corpo delizioso.
Non ricordo bene dove ci fermammo, sono passati nove anni dopotutto. Però ricordo che le chiesi se per 100mila lire (c'erano ancora) poteva spogliarsi completamente.
"Perché?" mi chiese.
"Perchè sei una gran fica..." forse le piaque come lo dissi, più probabilmente la tariffa doppia, di fatto accettò.
Era proprio una gran fica. Giovane e depilata, pelle lattea. Tette naturali e piccole, forse una seconda scarsa.
Gambe snelle e liscie. Fianchi stretti e un culetto d'oro, di quelli con la "goccia". Proprio una gran fica.
Incomincia con un bj, e io a toccarle il seno e le chiappe, sfiorandole la fichetta e il culetto. E me la tocco tutta: lungo la schiena, la pancia e le gambe.
"Si fa?" chiede.
"Certo... ti dispace stare sopra?"
"OK"
E qui la frego: stare sotto con la fica adatta per me è come giocare un gioco infinito.
Quando ci entro sento già che è la fica perfetta: quella dove la cappella può giocare sull'uscio, per farla lubrificare bene bene.
Quella che sembra della lunghezza giusta. Si bagna dopo poco, aiutata dalle mie sliguazzate sulle tettine e dalle mie mani che le toccano le grandi labbra da dietro, mentre brancano le chiappe aprendole.
Poi, improvvisamente, lei mi bacia. Un bacio tenero. Poi uno francese, ripetuto, lungo, umidissimo, come la sua fica.
"Cambiamo?" mi chiede ansimando, dopo diversi minuti che eravamo in quella posizione.
Allora la prendo alla missionaria, con le gambe in spalla (le mie). E pompo e slinguazzo finchè non veniamo quasi insieme.
Alla fine, prima che ci rivestiamo, mi dice: "Sai che ho avuto extasi?"
"Eh?" faccio io, 'cazzo avrà coluto dire?
"Extasi, io con te ho avuto extasi"
"Ahhh, ho capito...", ha goduto, ma di questo me ne ero accorto da come si era ripetutamente bagnata.
"sai che vuol dire?" mi chiede, io francamente pensavo due cose: o non è fatta per questo lavoro o l'ho scopata proprio bene.
"Sì" risposi, ma in realtà mica lo sapevo veramente.
La riaccompagnai al suo posto che continuava a ripetere: "Extasi, capisci? Ho avuto extasi"
:i-m_so_happy:
Chi si ricorda di una bionda in quei luoghi e in quei tempi?