RIFERIMENTO INTERNET:http://cagliari.bakecaincontrii.com...sima-brazilera-bravissima-porca-uza3104728181
CITTA DELL'INCONTRO: Cagliari
NOME INSERZIONISTA: Brazilera; scusate ma davvero non me lo ricordo…
NAZIONALITA': carioca con anni trascorsi in Spagna
ETA': 34 mi ha detto, secondo me veri dal primo all’ultimo, e portati bene
CONFORMITA' ALL'ANNUNCIO: 100%
SERVIZI OFFERTI: tutti tranne CIM,
COMPENSO RICHIESTO: 70
COMPENSO CONCORDATO: 120
DURATA DELL'INCONTRO: IN/OUT in 50 minuti, 60 con la doccia.
DESCRIZIONE FISICA: 1,65/68, bel viso, belle tette e bel culo dell’amazzone, viso porco, bel culo e tette so&so la portoghesa.
ATTITUDINE: gentile e simpatica, scorbutiche e fastidiose, gioia e dolore, tutto insomma
REPERIBILITA': facile
PRESENZA DI BARRIERE ARCHITETTONICHE: ascensore all’ingresso, scale all’arrivederci
INDEX RICERCHE: 34838178xx
Ho l'ispirazione per recensire, ne devo approfittare adesso, anche per non farmi rioccludere la vena narrativa dallo noia, probabilmente la stessa che mi ha portato a ritrovarmi nella situazione che sto per raccontarvi.
Incipit: non partite a mille con ciò che potrebbe venirvi in mente aprendo i link e leggendo la storia; qualsiasi scelta abbiate intenzione di prendere, ragionatela, ripensatela, riponderatela, perché comunque sia è una debolezza, quella umana per la carne, troppo labile.
Venerdì sera, aperitivo; calcio, lavoro, colleghe inciulabili, figa; questi i soliti must presenti nelle discussioni coi colleghi; il culo della cassiera del bar fa tornare in mente vecchi vizi dello Zio e vecchie virtù della zoccola di turno.
Ho una cena di famiglia alle 21, rimorchio e pargoli sono già dai parenti, situazione ideale insomma.
Chiamo Monica, ma recensioni a destra e a sinistra nel web non mi coinvolgono.
Ci sarebbe potuto stare anche un reunion con le terga di Angie e il suo clitoride (o del clitoride con Angie), ma il vecchio fare Andaluso dello Zio dirige inevitabilmente le sue attenzioni verso questa “Brazilera”.
Le foto stile set porno dei poveri e l’abbondante ritocco con fotocip e fotociop, l’uso senza parsimonia di olii di tutti i generi lo lasciarono basito; quella gran forma di Parmigiano Reggiano che si trova al posto delle chiappe gli fecero salire lo scroto in gola; la sua gentilezza nel servire un tutto servito a 70 pesos e lo spirito natalizio sempre più inebriante spinsero lo Zio a rilanciare addirittura al rialzo sino a 100 sacchi, per una cosa tranquilla.
Voi direte, questo è scemo, ma i campari, due spinelli stile ragazzetti della panchina in piazza, tredicesima, euforia, regali, rincoglionimento spingono l’uomo a poter dire “Ciò i sordi…”.
Zona dell’incontro rinomatissima, palazzina in particolare invece mai transitata.
All’arrivo breve attesa di dieci minuti e tre sigarette.
Quasi in procinto di andarmene mi chiama e salgo.
Dio Santo.
Cazzo.
Cioè è la tipa delle foto, ma dal vivo lo Zio si stropicciò gli occhi e pizzicò le guance.
Cazzo è molto più figa.
Bionda, de gustibus, occhi verdi, due bei meloni nascosti da una vestitino nero a bretelle con filo finissimo a separare due chiappe abbondanti ma no eccessive. Non erano filiformi ma meglio così; le chiappe giuste per una 34enne di Manaus, con una figlia, separata, con una passata esperienza di puttanaggine nelle Asturie.
Il full optional pattuito al telefono era sempre più stampato nella mente delle Zio, che quasi con fare metodico, nei più reconditi anfratti del suo cervello, architettava i diversi passaggi che lo superavano dal suo unico fine: lo sfintere.
Avevo una gran voglia di leccarlo, digitalizzarlo, osservarlo, anche annusarlo se meritevole. Volevo prendermi cura del roseo buco con fare amorevole, ma pronto a infilarci il cilindro al minimo cedimento della ragazza.
Nella fase di svestizione, la Brazilera propose allo Zio di far partecipare ai giochi la coinquilina.
“No dai, lascia stare. Comunque grazie…”
“Te la faccio vedere poi decidi tu”
“No dai grazie, davvero”
“Eccola!”
Destro, sinistro, montante, lo Zio è al tappeto.
La morettina portoghese non assomiglia tanto alla bruna delle foto, ma il neo vicino al labbro, due belle forme nel pupù e un viso mezzo birichino, il continuo spirito baccanilistico che si stava venendo a creare nella stanza resero lo Zio sicuro di potersi giostrare la situazione.
Nel frattempo turbinio di pensieri nelle meningi.
Non so voi, ma io i trii li ho visti solo su xvideos et similia.
Si ok, spesse volte mi è capitato di farmi fare boccacicci da donne desiderose di un po’ di trasgressione insieme ad altri amici di bevanda, magari nel retro di una macchina o all’uscita di un locale; ma la contemporanea disponibilità di sei buchi alla mercede di lingua e cazzo, l’improvvisa immedesimazione dello Zio in a2m, snow ball, doppie capriole e così via lo spinsero ad accettare l’offerta.
Non avendo ancora elargito la somma, lo Zio prende mano al portafoglio e completamente fuori di se dilapida il portafoglio appena riempito al Bancomat.
“120 sacchi per sventrare due puledre ci possono stare” pensò il fedifrago. E così fecce.
A questo punto partì una sessione di pompino doppio, la Brazilera sull’asta e la portughesa sui coglioni. Niente male. Cazzo niente male. La scena con le mani sui capelli e due bocche a lucidarmi i gioielli non era davvero niente male…
Lo Zio, in preda ancora ad effetti extrasensoriali, invitç le ragazze a sdraiarsi nel lettone e leccarsi reciprocamente, ma……zero…..niente…non si fa….male…..doccia fredda…gelida…..polare..bollenti spiriti improvvisamente intrappolati.
Eh vabbè…andiamo avanti..
“Abbiamo provato due buchi, ce ne sono ancora quattro da utilizzare” balenò nella mente dello Zio, quasi a rinfrancarsi della delusione per la scena saffica poco prima rifiutata.
La Brazilera venne invitata ad applicarsi in una rapida incapucciatura per successiva pecorinizzazione.
E qui lo Zio commise un errore, involontario, spinto da quei bollori di cui sopra, che ogni tanto sollevavano la cappella a mò di coperchio. Il solo avvicinamento del dito alla prugna causarono una molesta, forse anche più del dovuto, reazione della ragazza. Non capiva lo Zio quale atto così fastidioso potesse mai aver commesso. I secondi passavano con le due che parlavano in portoghese, probabilmente apostrofando coi peggiori aggettivi inimaginabili mia madre, padre, fratello, zia, cane e tartaruga per essermi azzardato a ficare un dito nella figa.
Lo Zio doveva riprendere la situazione in pugno, si sputò la mano e umidificò un cazzo che comunque sia sentiva gli effetti di questa doppia delusione….”Por diossssssss”…la Brazilera valutò l’azione dello sputazzo un vituperio, una blasfemia. Sguantò il membro e gettò il profilattico al suolo imprecando.
Non potevo sputare, al massimo gel…..
Male, male…sempre peggio…il set pornografico precedentemente immaginato si stava trasformando in una situazione quasi fastidiosa, dove il trio stava prendendo una piega assolutamente inattesa e indesiderata.
Dopo spiegazioni finalmente si riuscì a pecorinizzare la Brazilera, ma il sangue assassino era ormai liquefatto.
I soliti gemiti che bello stile “Grosso…ohhhh…sborra amore….” non nutrirono nessun effetto sul cazzo dello Zio, nel limbo tra una durezza non completamente esaudita.
Mi ero rotto il cazzo insomma.
Incrematura dello sfintere della lusitana, che durante il tempo trascorso dallo Zio insieme all’amica bionda aveva trascorso il tempo a sgrillettarsi la fava, badabim badabam per 5 minuti con sborratona nel guanto, abbondante nella quantità ma indefinita nella qualità.
Breve social time ma almeno una doccia calda, durante la quale lo Zio si prodigò in un ripasso mentale di ciò che aveva vissuto nei 40/50 minuti precedenti.
“Ti è piaciuto Zio?”
“No”
“Ti ha fatto schifo Zio?”
“No”
Saluti ad entrambe, accendo la macchina e vado a mangiare le lasagne di mia suocera...
Siori e siore, commensali del buco oscuro, che dire….
Se mi chiedeste un consiglio, non vi direi né di si né di no.
Forse l’approccio è stato sbagliato; meno Omar Galanti e più uomo qualunque. Non saprei.
Non saprei davvero. Tutti i buoni propositi dell’inizio, completamente disattesi….
Questo vi dovevo.
Buon Natale,
Buon Anno,
Buon boh,
Zio
CITTA DELL'INCONTRO: Cagliari
NOME INSERZIONISTA: Brazilera; scusate ma davvero non me lo ricordo…
NAZIONALITA': carioca con anni trascorsi in Spagna
ETA': 34 mi ha detto, secondo me veri dal primo all’ultimo, e portati bene
CONFORMITA' ALL'ANNUNCIO: 100%
SERVIZI OFFERTI: tutti tranne CIM,
COMPENSO RICHIESTO: 70
COMPENSO CONCORDATO: 120
DURATA DELL'INCONTRO: IN/OUT in 50 minuti, 60 con la doccia.
DESCRIZIONE FISICA: 1,65/68, bel viso, belle tette e bel culo dell’amazzone, viso porco, bel culo e tette so&so la portoghesa.
ATTITUDINE: gentile e simpatica, scorbutiche e fastidiose, gioia e dolore, tutto insomma
REPERIBILITA': facile
PRESENZA DI BARRIERE ARCHITETTONICHE: ascensore all’ingresso, scale all’arrivederci
INDEX RICERCHE: 34838178xx
Ho l'ispirazione per recensire, ne devo approfittare adesso, anche per non farmi rioccludere la vena narrativa dallo noia, probabilmente la stessa che mi ha portato a ritrovarmi nella situazione che sto per raccontarvi.
Incipit: non partite a mille con ciò che potrebbe venirvi in mente aprendo i link e leggendo la storia; qualsiasi scelta abbiate intenzione di prendere, ragionatela, ripensatela, riponderatela, perché comunque sia è una debolezza, quella umana per la carne, troppo labile.
Venerdì sera, aperitivo; calcio, lavoro, colleghe inciulabili, figa; questi i soliti must presenti nelle discussioni coi colleghi; il culo della cassiera del bar fa tornare in mente vecchi vizi dello Zio e vecchie virtù della zoccola di turno.
Ho una cena di famiglia alle 21, rimorchio e pargoli sono già dai parenti, situazione ideale insomma.
Chiamo Monica, ma recensioni a destra e a sinistra nel web non mi coinvolgono.
Ci sarebbe potuto stare anche un reunion con le terga di Angie e il suo clitoride (o del clitoride con Angie), ma il vecchio fare Andaluso dello Zio dirige inevitabilmente le sue attenzioni verso questa “Brazilera”.
Le foto stile set porno dei poveri e l’abbondante ritocco con fotocip e fotociop, l’uso senza parsimonia di olii di tutti i generi lo lasciarono basito; quella gran forma di Parmigiano Reggiano che si trova al posto delle chiappe gli fecero salire lo scroto in gola; la sua gentilezza nel servire un tutto servito a 70 pesos e lo spirito natalizio sempre più inebriante spinsero lo Zio a rilanciare addirittura al rialzo sino a 100 sacchi, per una cosa tranquilla.
Voi direte, questo è scemo, ma i campari, due spinelli stile ragazzetti della panchina in piazza, tredicesima, euforia, regali, rincoglionimento spingono l’uomo a poter dire “Ciò i sordi…”.
Zona dell’incontro rinomatissima, palazzina in particolare invece mai transitata.
All’arrivo breve attesa di dieci minuti e tre sigarette.
Quasi in procinto di andarmene mi chiama e salgo.
Dio Santo.
Cazzo.
Cioè è la tipa delle foto, ma dal vivo lo Zio si stropicciò gli occhi e pizzicò le guance.
Cazzo è molto più figa.
Bionda, de gustibus, occhi verdi, due bei meloni nascosti da una vestitino nero a bretelle con filo finissimo a separare due chiappe abbondanti ma no eccessive. Non erano filiformi ma meglio così; le chiappe giuste per una 34enne di Manaus, con una figlia, separata, con una passata esperienza di puttanaggine nelle Asturie.
Il full optional pattuito al telefono era sempre più stampato nella mente delle Zio, che quasi con fare metodico, nei più reconditi anfratti del suo cervello, architettava i diversi passaggi che lo superavano dal suo unico fine: lo sfintere.
Avevo una gran voglia di leccarlo, digitalizzarlo, osservarlo, anche annusarlo se meritevole. Volevo prendermi cura del roseo buco con fare amorevole, ma pronto a infilarci il cilindro al minimo cedimento della ragazza.
Nella fase di svestizione, la Brazilera propose allo Zio di far partecipare ai giochi la coinquilina.
“No dai, lascia stare. Comunque grazie…”
“Te la faccio vedere poi decidi tu”
“No dai grazie, davvero”
“Eccola!”
Destro, sinistro, montante, lo Zio è al tappeto.
La morettina portoghese non assomiglia tanto alla bruna delle foto, ma il neo vicino al labbro, due belle forme nel pupù e un viso mezzo birichino, il continuo spirito baccanilistico che si stava venendo a creare nella stanza resero lo Zio sicuro di potersi giostrare la situazione.
Nel frattempo turbinio di pensieri nelle meningi.
Non so voi, ma io i trii li ho visti solo su xvideos et similia.
Si ok, spesse volte mi è capitato di farmi fare boccacicci da donne desiderose di un po’ di trasgressione insieme ad altri amici di bevanda, magari nel retro di una macchina o all’uscita di un locale; ma la contemporanea disponibilità di sei buchi alla mercede di lingua e cazzo, l’improvvisa immedesimazione dello Zio in a2m, snow ball, doppie capriole e così via lo spinsero ad accettare l’offerta.
Non avendo ancora elargito la somma, lo Zio prende mano al portafoglio e completamente fuori di se dilapida il portafoglio appena riempito al Bancomat.
“120 sacchi per sventrare due puledre ci possono stare” pensò il fedifrago. E così fecce.
A questo punto partì una sessione di pompino doppio, la Brazilera sull’asta e la portughesa sui coglioni. Niente male. Cazzo niente male. La scena con le mani sui capelli e due bocche a lucidarmi i gioielli non era davvero niente male…
Lo Zio, in preda ancora ad effetti extrasensoriali, invitç le ragazze a sdraiarsi nel lettone e leccarsi reciprocamente, ma……zero…..niente…non si fa….male…..doccia fredda…gelida…..polare..bollenti spiriti improvvisamente intrappolati.
Eh vabbè…andiamo avanti..
“Abbiamo provato due buchi, ce ne sono ancora quattro da utilizzare” balenò nella mente dello Zio, quasi a rinfrancarsi della delusione per la scena saffica poco prima rifiutata.
La Brazilera venne invitata ad applicarsi in una rapida incapucciatura per successiva pecorinizzazione.
E qui lo Zio commise un errore, involontario, spinto da quei bollori di cui sopra, che ogni tanto sollevavano la cappella a mò di coperchio. Il solo avvicinamento del dito alla prugna causarono una molesta, forse anche più del dovuto, reazione della ragazza. Non capiva lo Zio quale atto così fastidioso potesse mai aver commesso. I secondi passavano con le due che parlavano in portoghese, probabilmente apostrofando coi peggiori aggettivi inimaginabili mia madre, padre, fratello, zia, cane e tartaruga per essermi azzardato a ficare un dito nella figa.
Lo Zio doveva riprendere la situazione in pugno, si sputò la mano e umidificò un cazzo che comunque sia sentiva gli effetti di questa doppia delusione….”Por diossssssss”…la Brazilera valutò l’azione dello sputazzo un vituperio, una blasfemia. Sguantò il membro e gettò il profilattico al suolo imprecando.
Non potevo sputare, al massimo gel…..
Male, male…sempre peggio…il set pornografico precedentemente immaginato si stava trasformando in una situazione quasi fastidiosa, dove il trio stava prendendo una piega assolutamente inattesa e indesiderata.
Dopo spiegazioni finalmente si riuscì a pecorinizzare la Brazilera, ma il sangue assassino era ormai liquefatto.
I soliti gemiti che bello stile “Grosso…ohhhh…sborra amore….” non nutrirono nessun effetto sul cazzo dello Zio, nel limbo tra una durezza non completamente esaudita.
Mi ero rotto il cazzo insomma.
Incrematura dello sfintere della lusitana, che durante il tempo trascorso dallo Zio insieme all’amica bionda aveva trascorso il tempo a sgrillettarsi la fava, badabim badabam per 5 minuti con sborratona nel guanto, abbondante nella quantità ma indefinita nella qualità.
Breve social time ma almeno una doccia calda, durante la quale lo Zio si prodigò in un ripasso mentale di ciò che aveva vissuto nei 40/50 minuti precedenti.
“Ti è piaciuto Zio?”
“No”
“Ti ha fatto schifo Zio?”
“No”
Saluti ad entrambe, accendo la macchina e vado a mangiare le lasagne di mia suocera...
Siori e siore, commensali del buco oscuro, che dire….
Se mi chiedeste un consiglio, non vi direi né di si né di no.
Forse l’approccio è stato sbagliato; meno Omar Galanti e più uomo qualunque. Non saprei.
Non saprei davvero. Tutti i buoni propositi dell’inizio, completamente disattesi….
Questo vi dovevo.
Buon Natale,
Buon Anno,
Buon boh,
Zio
