Bergamo,chiedeva informazioni stradali
E' stato prima multato perché si era fermato con la sua auto davanti a una prostituta e poi assolto da un giudice di pace di Bergamo perché. in realtà. "chiedeva informazioni stradali". L'uomo sanzionato è stato sopreso a parlare con una signorina in calze a rete di notte in una strada secondaria di Osio Sotto. Il Comune è tra quelli dove è in vigore un'ordinanza che vieta agli automobilisti di fermarsi a contrattare con prostitute.
Come riporta il quotidiano online Bergamonews, puntuale è scattato il verbale dei carabinieri, che hanno sorpreso l'uomo a bordo strada. Qualche giorno dopo però la multa da cinquecento euro è finita sul tavolo del giudice di pace che ha deciso di annullarla con questa motivazione: "E' evidente che il divieto di sosta s'inquadra in un disegno che, lungi dal tutelare l'incolumità degli utenti della strada, si pone chiaramente quale scopo immediato quello di vietare il meretricio sessuale. La norma regolamentare pone un divieto che giunge persino a vietare la richiesta di informazioni stradali, violando norme di carattere costituzionale ad esempio quella di circolare e soggiornare liberamente". Siccome l'auto dell'uomo non intralciava il traffico e la legge non vieta di chiedere informazioni, la multa scattata con l'ordinanza comunale è da annullare.
La sentenza non costituisce un vero e proprio precedente, perché un giudice di pace non può cancellare ordinanze firmate dai sindaci. In sostanza però si tratta di una delegittimazione: se tutti gli automobilisti "pizzicati" facessero ricorso al giudice probabilmente vincerebbero la causa.
E' stato prima multato perché si era fermato con la sua auto davanti a una prostituta e poi assolto da un giudice di pace di Bergamo perché. in realtà. "chiedeva informazioni stradali". L'uomo sanzionato è stato sopreso a parlare con una signorina in calze a rete di notte in una strada secondaria di Osio Sotto. Il Comune è tra quelli dove è in vigore un'ordinanza che vieta agli automobilisti di fermarsi a contrattare con prostitute.
Come riporta il quotidiano online Bergamonews, puntuale è scattato il verbale dei carabinieri, che hanno sorpreso l'uomo a bordo strada. Qualche giorno dopo però la multa da cinquecento euro è finita sul tavolo del giudice di pace che ha deciso di annullarla con questa motivazione: "E' evidente che il divieto di sosta s'inquadra in un disegno che, lungi dal tutelare l'incolumità degli utenti della strada, si pone chiaramente quale scopo immediato quello di vietare il meretricio sessuale. La norma regolamentare pone un divieto che giunge persino a vietare la richiesta di informazioni stradali, violando norme di carattere costituzionale ad esempio quella di circolare e soggiornare liberamente". Siccome l'auto dell'uomo non intralciava il traffico e la legge non vieta di chiedere informazioni, la multa scattata con l'ordinanza comunale è da annullare.
La sentenza non costituisce un vero e proprio precedente, perché un giudice di pace non può cancellare ordinanze firmate dai sindaci. In sostanza però si tratta di una delegittimazione: se tutti gli automobilisti "pizzicati" facessero ricorso al giudice probabilmente vincerebbero la causa.