Numero di telefono: 3512376757
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ciao MIO NOME EVA!!!!! HO 18 ANNI . È la mia prima volta in Italia. AMO L'ITALIA, questa sono io nella foto e nella vita, scrivimi e fisseremo un incontro. le mie foto sono verificate al 100% dall…
escorthub.info
L'incontro è avvenuto Nell'ultimo mese
Località e provincia dove è avvenuto l'incontro: Napoli
Conformità foto pubblicate nell'annuncio: 100% - Foto realistiche
Nome della girl/escort: Piccola Eva o Ada piccola
Nazionalità: dice Ucraina
Età: 22
Altezza: 160
Descrizione fisica: Velina (magra ma atletica)
Reperibilità: Facile con messaggeria
Compenso concordato: 150
Durata dell'incontro: fino a 30 minuti
Attitudine: Simpatica e accondiscendente
Fumatrice No
Servizi usufruiti: FK (french kiss, bacio alla francese con lingua), BJ covered (rapporto orale coperto), BBJ (rapporto orale scoperto), HJ (ricevere masturbazione), Straight Sex (rapporto sessuale in diverse posizioni)
Privacy: Sufficiente, presenza di condomini e/o telecamere di sorveglianza
Facilità di parcheggio: Difficile, zona molto trafficata
Luogo dell'incontro: igiene, pulizia, ordine Pulizia accettabile, disordine
Presenza di barriere architettoniche: Si
La mia recensione:
La ragazza ha recensioni anche sotto altri nomi, mentre con questo numero vengono riportate su EA ed altri siti ragazze che le somigliano poco. Quella di cui vi parlo, è una bella bionda ricciola e bassina, dal volto largo, con delle belle labbra.
A Napoli avevo contattato già un’altra pollastrella che riceve nei pressi della posta centrale. Devo dire che quest’ultima al cell mi è sembrata incapace di sostenere il tono della conversazione. Poiché sono diventato sensibile alle foglie e ai dettagli, decido di andare oltre.
Eva risponde a tono, ma solo dopo capisco che si tratta di un’agente. Nelle foto appare giovane e invitante, quasi un sogno. Su WA risponde subito, a tono e con precisione. E’ lunedì mattina e le chiedo appuntamento dopo un’ora e mezza. Mi risponde che questo è appena il tempo per raggiungere la postazione. Così spostiamo di un’oretta. Calcolo mi dovrebbe bastare prima di incontrare i miei amici per pranzo.
Sono in anticipo sul quell’angolo di via Cesare Rosaroll, e perdo tempo guardando i negozi della zona. Allo scoccare dell’ora convenuta scrivo WA. Risponde immediatamente e mi dice di attenderla vicino il portone, verrà ad aprirmi personalmente.
L’attesa è imbarazzante perché passano molti condomini, mentre io seguito a leggere il giornale. Finalmente arriva l’atteso “sono qui” sempre via WA. Levo gli occhi e vedo una liceale bionda dai capelli ricci, non alta, belle forme vestita di jeans e pullover bianco. Nulla di puttanesco, ma bella da attirare l’attenzione dei passanti. Mi avvicino e la saluto mentre lei mi dice “seguimi”. Spero di non incrociare per androne, scale e ascensore nessuno che si possa chiedere dove mai vada una coppia così male assortita. Ma ho fortuna, non incontriamo nessuno. Chiama l’ascensore e saliamo a un quarto piano. Per strada le faccio i complimenti per la mise che è molto elegante. Bed and Breakfast, sta scritto sulla porta. Mi infilo dopo di lei.
Appena siamo dentro lei comincia a spogliarsi e mi chiede il regalo. Io tiro fuori una scatola di cioccolatini e le dico che questo è il regalo per lei. Per la prima volta sorride. Poi dal mio zainetto estraggo la rosa che ho comprato e gliela porgo, dicendole che anche lei è un bel fiore come quello. E’ divertita e mi ringrazia. Noto che comincia a sciogliersi. Solo ora le consegno gli sghei. Ricapitoliamo i termini del contratto. Non amo questa cosa, ma penso ve ne sia bisogno.
Mentre ci leviamo i vestiti le chiedo da quanto tempo è in Italia. Lei non è propensa al dialogo, ma io insisto e alla fine riesco ad iniziarne uno.
Mentre si spoglia vedo che è molto più bella e soda di come me l’ero immaginata. Qui mi viene un dubbio, di quelli che non ti permettono di andare oltre. Le chiedo di dirmi la sua vera età. “Hai davvero venti anni?”. “Sempre questa domanda – mi fa lei – Certo. Se ti fa sentire tranquillo ti dico che ad aprile ne faccio 23”. Ci sta tutta. Adesso mi concedo di gustare la sua bellezza. E’ bellissima, di quelle che nemmeno in sogno ti appaiono così desiderabili. Ha la pelle chiara, le forme rotonde e sode come solo una donna di quell’età può vantare, il volto da bimba puttanella, probabilmente ha rifatto le labbra.
Le faccio i complimenti per i tattoo che le ornano braccia e cosce, davvero un capolavoro su un altro capolavoro. Chiedo quanto tempo ci sia voluto per qui disegni e mi risponde che, in effetti, le sedute sono state piuttosto lunghe. Siamo in piedi e comincio ad accarezzarla, poi provo a baciarle le labbra. Faceva parte del nostro patto. Si lascia basciare ma non è un DFK. Me lo faccio bastare. Mi chiede se ho bisogno del bagno. Quando ne esco, lei è in piedi ad aspettarmi. Non mi pare vero che una creatura da favola come quella mi stia aspettando per scopare. L’abbraccio e comincio ad accarezzarla. Il mio corpo rispomnde meravigliosamente a quel contatto, lei se ne accorge e si butta subito al birillo. La fermo, le spiego che io faccio l’amore con tutto il corpo, non solo con il birillo. Che si lasci toccare. I suoi seni sono bellissimi, lisci e di ottima consistenza al tatto. Comincio a suggere e a leccare i suoi capezzoli. Mi accontenterei solo di quegli strusciamenti e di ammirarla. Me lo lascia fare per un po’, poi – tra un bacio e l’altro - si rituffa sul birillo che pare aspetti solo lei. La sensazione di entrare nella sua bocca è troppo bella, per cui non riesco a fermarla. Lei mi inghiotte, e comincia a slinguazzare e suggere. Il gioco non ha niente di eccezionale, nessuna tecnica in particolare. Tuttavia vedere quel fiore di ragazza lavorarsi avida il centro del mio piacere, valeva da solo il prezzo del biglietto. Faccio un poco di mouth-fucking, ed anche questo spettacolo ha del sublime. Le afferro la testa per i suoi riccioli biondi e la spingo su e giù sulla mia asta. Una delizia. Poi le chiedo di leccarmi il glande con la punta della lingua all’inserzione del prepuzio. Lei esegue. Dapprima me la godo, poi mi accorgo che sto godendo troppo. Forse nno mi rimane un tempo lungo. Le chiedo una pecorina. Si mette sulla sponda del letto, mentre io la penetro da dietro, afferrando le sue terga con le mie mani e spingendo a ritmo crescente. E’ lo spettacolo più bello che io abbia mai visto. L’accarezzo, la spingo, la urto, la tampono con grande soddisfazione. Lei emette solo qualche piccolo gemito. A un certo punto mi vien voglia di leccarle l’intimo e glielo chiedo. Lei, però, mi dice che oggi non può, non è in condizione di accettare questo. Io non capisco perché. Mi dice che non è possibile e basta. La cosa mi contraria e il suo atteggiamento di rifiuto mi ammoscia pure.
“Guarda cos’hai combinato!” le dico in tono di rimprovero. Lei mi fissa con i suoi occhioni meravigliosi e mi dice “ci penso io”. Si ributta sul birillo che, dopo poco, svetta di nuovo turgido nell’aria che si è surriscaldata. La stendo e la preparo per una missionaria. Ha una fighetta infantile depilata e rosea. Mi afferra il cetriolo e se lo ficca dentro. Vedo che soffre un poco. E’ più stretta di prima, ma la cosa non mi dispiace. Adesso posso scoparla guardandola in volto. Le chiedo di di fissarmi, ma lo fa solo per una manciata di secondi. Io mi reggo solo con i pugni sul letto, ho paura di schiacciarla. Mentre la sbatto i seni danzano che è una meraviglia. Ogni tanto me li succhio, ogni tanto le bacio le labbra. Quando capisco che mi sono divertito abbastanza e che altro non ne ricavo, decido di esplodere e lo faccio dentro di lei, pur inguantato come si deve. Rimarrei in quella posizione ad ammirarla ancora per alcuni minuti, ma si sottrae e sguscia via. Che peccato! Gli attimi dopo il climax sono quelli più dolci. Ma la sua partecipazione non arriva a tanto.
Quel che ne segue è un social in cui parliamo di come vestanono le ragazze in Italia e al suo Paese. Mi dice che qui ha affinato i suoi gusti. Poi mi accompagna alla porta. Ultimo bacio e via. Scendo le scale da solo, soddisfatto e senza alcun imbarazzo.