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Aprilia
Prostitute, il prefetto annulla l'ordinanza
Nasce e muore subito l'ordinanza firmata dal sindaco contro la prostituzione. Un atto che si è tirato dietro non solo le critiche dei politici. Secondo il prefetto Bruno Frattasi, che ieri ha inviato una nota chiedendo ufficialmente la sospensione dell'efficacia dell'ordinanza, non sarebbe stato seguito il giusto iter.
E infatti, un'ordinanza del genere avrebbe dovuto avere la volontà manifesta o della giunta o del Consiglio comunale e, comunque, sarebbe dovuta essere inviata preventivamente alla Prefettura. Questi passaggi sono stati completamente bypassati da Calogero Santangelo che, novello Don Chisciotte, voleva combattere la prostituzione da solo. Tanto che l'ordinanza alla Polizia Municipale, quella maggiormente titolata a far applicare le ordinanze sindacali, non è stata neppure recapitata perché il sindaco non ha indicato la Municipale tra i soggetti coinvolti. Non è, comunque, l'unica anomalia riscontrata in un'ordinanza che è molto simile a quella firmata dal sindaco di Ardea Carlo Eufemi il 2 ottobre scorso. La sanzione prevista non è supportata da un minimo ed un massimo, non è previsto il sequestro del veicolo nel caso in cui il malcapitato di turno viene «pizzicato» a intrattenere relazioni con una prostituta e infine il conto corrente di riferimento è quello della tesoreria comunale. In pratica il Comune voleva fare cassa pure sulle prostitute. Insomma una completa Caporetto se si aggiunge che l'iter seguito non ha tenuto conto degli organi preposti alla sicurezza pubblica. L'intervento del Prefetto è stato immediato e ha sortito l'effetto per l'amministrazione Santangelo che non è la prima volta che viene «bacchettata». L'ordinanza di Santangelo prevedeva la sanzione di 166 euro, oltre a quello già stabilito dalla legge, anche solo per chi si fermava a contrattare il «prezzo» della prestazione sessuale con la prostituta.
http://iltempo.ilsole24ore.com/latina/2008/11/28/957417-prostitute_prefetto_annulla_ordinanza.shtml
Prostitute, il prefetto annulla l'ordinanza
Nasce e muore subito l'ordinanza firmata dal sindaco contro la prostituzione. Un atto che si è tirato dietro non solo le critiche dei politici. Secondo il prefetto Bruno Frattasi, che ieri ha inviato una nota chiedendo ufficialmente la sospensione dell'efficacia dell'ordinanza, non sarebbe stato seguito il giusto iter.
E infatti, un'ordinanza del genere avrebbe dovuto avere la volontà manifesta o della giunta o del Consiglio comunale e, comunque, sarebbe dovuta essere inviata preventivamente alla Prefettura. Questi passaggi sono stati completamente bypassati da Calogero Santangelo che, novello Don Chisciotte, voleva combattere la prostituzione da solo. Tanto che l'ordinanza alla Polizia Municipale, quella maggiormente titolata a far applicare le ordinanze sindacali, non è stata neppure recapitata perché il sindaco non ha indicato la Municipale tra i soggetti coinvolti. Non è, comunque, l'unica anomalia riscontrata in un'ordinanza che è molto simile a quella firmata dal sindaco di Ardea Carlo Eufemi il 2 ottobre scorso. La sanzione prevista non è supportata da un minimo ed un massimo, non è previsto il sequestro del veicolo nel caso in cui il malcapitato di turno viene «pizzicato» a intrattenere relazioni con una prostituta e infine il conto corrente di riferimento è quello della tesoreria comunale. In pratica il Comune voleva fare cassa pure sulle prostitute. Insomma una completa Caporetto se si aggiunge che l'iter seguito non ha tenuto conto degli organi preposti alla sicurezza pubblica. L'intervento del Prefetto è stato immediato e ha sortito l'effetto per l'amministrazione Santangelo che non è la prima volta che viene «bacchettata». L'ordinanza di Santangelo prevedeva la sanzione di 166 euro, oltre a quello già stabilito dalla legge, anche solo per chi si fermava a contrattare il «prezzo» della prestazione sessuale con la prostituta.
http://iltempo.ilsole24ore.com/latina/2008/11/28/957417-prostitute_prefetto_annulla_ordinanza.shtml