IL mio fratellino posto nelle parti basse mi ha sempre dato molte soddisfazioni, ma mi è sempre costato molto per non farlo sentire solo...
c'è invece chi dal fratellino è riuscito a farsi mantenere...
Andy Warhol ha ucciso l’arte, definitivamente. Andy Warhol ha permesso a gente come Yoko Ono, Marina Abramovic e Ludmilla Radchenko di guadagnare milioni facendo cagate. Andy Warhol ha permesso ad emuli di Wolverine di portarsi a casa vagonate di miliardi strappando tele bianche.Ma per fortuna l’incubo è finito. Grazie a Pricasso, l’artista inglese emigrato in Australia, che ha saputo essere innovatore conservando lo spirito artigiano, la vocazione alla bottega, tipica dei grandi artisti rinascimentali. Pricasso, vero nome Tim Patch, è un artista tormentato, passionale, spontaneo. Deve il suo nome alla fusione tra il suo grande mito, Pablo Picasso, e la parola Prick, uno slang che significa pisello. Infatti l’artista dipinge i suoi paesaggi e i suoi ritratti esclusivamente usando il suo pene come pennello, trasformando in realtà la famosa metafora che tutti noi utilizziamo. Non solo. Pricasso utilizza sovente natiche e testicoli per i suoi capolavori, a seconda che ci sia necessità di pittare grandi porzioni di tela o di ottenere particolari sfumature che solo le imperfezioni della pelle dello scroto possono garantire. Una delle sue peculiarità è la rapidità con cui realizza i ritratti. Venti minuti sono sufficienti a Pricasso per eseguire meravigliose tele, cariche di spumosi ed altalenanti vortici di ontologica libidine. E’ comunque molto più tempo di quello impiegato generalmente dal pene durante le normali funzioni, dalla prima all’ultima pennellata al viso. Pricasso non può utilizzare i classici colori ad olio. I componenti chimici potrebbero danneggiargli definitivamente il pennello, ma l’artista ha creato una particolare composizione di prodotti naturali che gli garantiscono il mantenimento del suo strumento. Inoltre Pricasso è costretto ad utilizzare grandi quantitativi di vaselina sia sul pene che sulle natiche per non danneggiare la pelle e poter dipingere per svariate ore senza fermarsi. Come affermato precedentemente Pricasso è l’unione tra la visione rinascimentale dell’arte e quella post-moderna. Ecco una foto che testimonia come l’artista si presti a porgere le sue opere al riconoscimento della massa nella trasmissione tedesca Das Supertallent. Vi lascio ora a qualche sua opera, nella speranza di aver contribuito anche io nella missione che quest’uomo, questo grande artista contemporaneo, perseguita da anni: portare la sua arte nelle snobistiche e spocchiose grandi gallerie del mondo, l’arte di un biondo cinquantenne che dipinge col pene. La presentazione del ritratto di Hugh Hefner nella Playboy Mansion a Los Angeles. Autoritratto, dove si respira tutto il dolore esistenziale dell’artista. Ritratto di McCain ed Obama. L’artista sogna la riconciliazione tra democratici e repubblicani. Avvolti nella bandiera americana sorridono pensando al prossimo paese da bombardare. Altri politici immortalati da Pricasso. Una vera e propria ossessione. Ecco qui Pricasso mentre realizza la figura di una piacente donna. A proposito di donne, Pricasso è stato molto osteggiato da diversi gruppi di femministe militanti, che lo hanno accusato di voler far diventare la pittura un arte riservata esclusivamente agli uomini che possiedono un pene. Pronta la risposta dell’artista: “Potete usare tranquillamente il mio”.Immagini tratte da http://pricasso.com/
c'è invece chi dal fratellino è riuscito a farsi mantenere...
Andy Warhol ha ucciso l’arte, definitivamente. Andy Warhol ha permesso a gente come Yoko Ono, Marina Abramovic e Ludmilla Radchenko di guadagnare milioni facendo cagate. Andy Warhol ha permesso ad emuli di Wolverine di portarsi a casa vagonate di miliardi strappando tele bianche.Ma per fortuna l’incubo è finito. Grazie a Pricasso, l’artista inglese emigrato in Australia, che ha saputo essere innovatore conservando lo spirito artigiano, la vocazione alla bottega, tipica dei grandi artisti rinascimentali. Pricasso, vero nome Tim Patch, è un artista tormentato, passionale, spontaneo. Deve il suo nome alla fusione tra il suo grande mito, Pablo Picasso, e la parola Prick, uno slang che significa pisello. Infatti l’artista dipinge i suoi paesaggi e i suoi ritratti esclusivamente usando il suo pene come pennello, trasformando in realtà la famosa metafora che tutti noi utilizziamo. Non solo. Pricasso utilizza sovente natiche e testicoli per i suoi capolavori, a seconda che ci sia necessità di pittare grandi porzioni di tela o di ottenere particolari sfumature che solo le imperfezioni della pelle dello scroto possono garantire. Una delle sue peculiarità è la rapidità con cui realizza i ritratti. Venti minuti sono sufficienti a Pricasso per eseguire meravigliose tele, cariche di spumosi ed altalenanti vortici di ontologica libidine. E’ comunque molto più tempo di quello impiegato generalmente dal pene durante le normali funzioni, dalla prima all’ultima pennellata al viso. Pricasso non può utilizzare i classici colori ad olio. I componenti chimici potrebbero danneggiargli definitivamente il pennello, ma l’artista ha creato una particolare composizione di prodotti naturali che gli garantiscono il mantenimento del suo strumento. Inoltre Pricasso è costretto ad utilizzare grandi quantitativi di vaselina sia sul pene che sulle natiche per non danneggiare la pelle e poter dipingere per svariate ore senza fermarsi. Come affermato precedentemente Pricasso è l’unione tra la visione rinascimentale dell’arte e quella post-moderna. Ecco una foto che testimonia come l’artista si presti a porgere le sue opere al riconoscimento della massa nella trasmissione tedesca Das Supertallent. Vi lascio ora a qualche sua opera, nella speranza di aver contribuito anche io nella missione che quest’uomo, questo grande artista contemporaneo, perseguita da anni: portare la sua arte nelle snobistiche e spocchiose grandi gallerie del mondo, l’arte di un biondo cinquantenne che dipinge col pene. La presentazione del ritratto di Hugh Hefner nella Playboy Mansion a Los Angeles. Autoritratto, dove si respira tutto il dolore esistenziale dell’artista. Ritratto di McCain ed Obama. L’artista sogna la riconciliazione tra democratici e repubblicani. Avvolti nella bandiera americana sorridono pensando al prossimo paese da bombardare. Altri politici immortalati da Pricasso. Una vera e propria ossessione. Ecco qui Pricasso mentre realizza la figura di una piacente donna. A proposito di donne, Pricasso è stato molto osteggiato da diversi gruppi di femministe militanti, che lo hanno accusato di voler far diventare la pittura un arte riservata esclusivamente agli uomini che possiedono un pene. Pronta la risposta dell’artista: “Potete usare tranquillamente il mio”.Immagini tratte da http://pricasso.com/