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zeddicus
Ospite
Ospite
La prima volta
Sarebbe interessante se ognuno raccontasse la prima volta con una meretrice, spiengando i motivi che hanno portato a farlo.
Ecco la mia:
Era il 31 gennaio 2009, non avevo ancora compiuto 28 anni.
Mi trovavo da pocho in una città nuova (Vicenza), dove non conoscevo ancora nessuno.
Da anni sognavo di andare con una prostituta, ma non lo avevo ancora fatto per diversi motivi: la città in cui mi trovavo prima non aveva una grande offerta (praticamente nessuna OTR se non viados), ma soprattutto lo consideravo immorale.
Girando per viale Verona mi son reso conto di quanto le prostitute fossero cambiate: non più donnacce volgari ma stupende veline.
Girando per i siti internet vedevo tantissimi annunci con tanto di foto per evitare brutte sorprese.
Avevo paura ad andare perché temevo due possibili rezioni da parte mia: da un lato temevo che poi mi sarei fatto schifo come persona. Considerate che prima ero davvero un "bravo ragazzo", in passato ho rinunciato a fare sesso con ragazze solo perché non ne ero innamorato (non sono religioso, era una mia scelta). Dall'altro avevo paura che una volta provato non avrei più potuto farne a meno.
Così un bel giorno mi sono deciso, motivato da un lungo periodo di astinenza, dalla noia e dalla solitudine.
Ho chiamato una certa Claudia, e poco dopo l'ho raggiunta nel suo appartamento. Io mi son presentato tutto profumato in cappotto elegante e camicia, come fosse un primo appuntamento.
Di persona mi ha detto di chiamarsi Sonia. Una bellissima fanciulla ungherese, pelle bianchissima, capezzoli rosa, capelli biondi e begli occhi azzurri. Non magrissima ma ben fatta, formosa e soda.
Non so chi dei due fosse più timido.
Abbiamo concordato un rate di 100 schéi per BJ covered e Rai1.
L'ho accarezzata un po', lei ha iniziato a segarmi con violenza, come se non lo sapesse fare, ho dovuto dirle di fare con più delicatezza. Allora ecco il preservativo, una pompa fatta più con la mano che con la bocca. Infine sesso a missionario. Sembrava di scoparsi un frigorifero da quanto era fredda e distaccata, ma era talmente tanto che non lo facevo che mi è quasi piaciuto. Infine pecorina. Dopo pochissimi minuti mi dice di venire, che è già trascorso troppo tempo.
Mentre mi rivestivo, l'ho vista depressa che guardava il pavimento; le ho detto di non essere triste e mi ha sorriso. Mi son fatto il viaggio mentale della povera ragazza straniera con seri problemi economici, e le ho addirittura chiesto cosa ne pensava degli uomini che vanno da lei. Mi ha risposto di nuovo con un sorriso. Le ho anche chiesto se pensava che fossimo dei mostri. Lei ha detto ridendo "beh, alcuni sì!". Certo, io non intendevo l'aspetto fisico.
Alla fine non ho avuto nessuna delle due reazioni che temevo. Sono rimasto molto deluso poiché non avevo trovato ciò che cercavo. Non volevo una scopata standard bensì un rapporto più caloroso e amichevole. Per fortuna la volta dopo l'ho trovato, ma questa è un'altra storia.
Sarebbe interessante se ognuno raccontasse la prima volta con una meretrice, spiengando i motivi che hanno portato a farlo.
Ecco la mia:
Era il 31 gennaio 2009, non avevo ancora compiuto 28 anni.
Mi trovavo da pocho in una città nuova (Vicenza), dove non conoscevo ancora nessuno.
Da anni sognavo di andare con una prostituta, ma non lo avevo ancora fatto per diversi motivi: la città in cui mi trovavo prima non aveva una grande offerta (praticamente nessuna OTR se non viados), ma soprattutto lo consideravo immorale.
Girando per viale Verona mi son reso conto di quanto le prostitute fossero cambiate: non più donnacce volgari ma stupende veline.
Girando per i siti internet vedevo tantissimi annunci con tanto di foto per evitare brutte sorprese.
Avevo paura ad andare perché temevo due possibili rezioni da parte mia: da un lato temevo che poi mi sarei fatto schifo come persona. Considerate che prima ero davvero un "bravo ragazzo", in passato ho rinunciato a fare sesso con ragazze solo perché non ne ero innamorato (non sono religioso, era una mia scelta). Dall'altro avevo paura che una volta provato non avrei più potuto farne a meno.
Così un bel giorno mi sono deciso, motivato da un lungo periodo di astinenza, dalla noia e dalla solitudine.
Ho chiamato una certa Claudia, e poco dopo l'ho raggiunta nel suo appartamento. Io mi son presentato tutto profumato in cappotto elegante e camicia, come fosse un primo appuntamento.
Di persona mi ha detto di chiamarsi Sonia. Una bellissima fanciulla ungherese, pelle bianchissima, capezzoli rosa, capelli biondi e begli occhi azzurri. Non magrissima ma ben fatta, formosa e soda.
Non so chi dei due fosse più timido.
Abbiamo concordato un rate di 100 schéi per BJ covered e Rai1.
L'ho accarezzata un po', lei ha iniziato a segarmi con violenza, come se non lo sapesse fare, ho dovuto dirle di fare con più delicatezza. Allora ecco il preservativo, una pompa fatta più con la mano che con la bocca. Infine sesso a missionario. Sembrava di scoparsi un frigorifero da quanto era fredda e distaccata, ma era talmente tanto che non lo facevo che mi è quasi piaciuto. Infine pecorina. Dopo pochissimi minuti mi dice di venire, che è già trascorso troppo tempo.
Mentre mi rivestivo, l'ho vista depressa che guardava il pavimento; le ho detto di non essere triste e mi ha sorriso. Mi son fatto il viaggio mentale della povera ragazza straniera con seri problemi economici, e le ho addirittura chiesto cosa ne pensava degli uomini che vanno da lei. Mi ha risposto di nuovo con un sorriso. Le ho anche chiesto se pensava che fossimo dei mostri. Lei ha detto ridendo "beh, alcuni sì!". Certo, io non intendevo l'aspetto fisico.
Alla fine non ho avuto nessuna delle due reazioni che temevo. Sono rimasto molto deluso poiché non avevo trovato ciò che cercavo. Non volevo una scopata standard bensì un rapporto più caloroso e amichevole. Per fortuna la volta dopo l'ho trovato, ma questa è un'altra storia.