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Eravamo io, Joe l'Equino e Jerry Cotenna nel retrobottega di un negozio di ferramenta a giocare a carte, bere whisky d'importazione e fumare Cohiba Esplendidos, quando è arrivato di corsa Luisio, il fattorino, sudato e stravolto:
- Signori, è arrivato un messaggio da Gonzalo Torres, il capo dei Sicari.
Nello sgabuzzino, il gelo.
Ci siamo guardati, rimanendo immobili.
Poi Joe si è rivolto al fattorino con tono perentorio:
- Che cazzo, Luisio! E chiudi sto portellone che sta entrando un freddo cane!
Chiusa la porta, la temperatura è tornata quella solita, piacevole.
Cotenna appoggia le carte sul tavolo e mi guarda senza proferire parola, ma so quello che sta pensando.
- Luisio, dove l'ha mandato il messaggio, su whatsapp?
- No, su telegram.
Su Telegram - esordisce Jerry Cotenna - allora la cosa si fa seria. Lo sapete che è una app russa?
- E questo che vuol dire?
- Nulla, ma mi ricorda una russa di un'agenzia che mi sono scopato la scorsa settimana. Le ho infilato così tanto l'uccello dentro che quasi ci buttavo anche le palle. Ah, tanta roba la Ludmilla, fiore dell'est al sapor di calendula.
Annuisco, sono proprio bei ricordi.
- Adesso basta - interrompe tutti Joe - io ne ho abbastanza dell'arroganza di questi gangster da smartphone! Gonzalo Torres avrà quello che si merita.
Luisio, prendi il telefono e vieni qui. Ecco, adesso vai sulla chat di telegram e allega questa risposta.
Mentre finisce la frase Joe si tira giù calzoni e mutande e tira fuori il suo famoso pene equino facendolo dondolare nel vuoto.
Luisio scatta la foto e la invia.
- Sai che adesso non si torna indietro vero? - chiedo a Joe che intanto si è, per fortuna, rivestito.
- Lui è il capo dei sicari, ma noi tre siamo fatti d'altra pasta! -
Urla eccitato Jerry alzando il bicchiere.
Io non ne sono così convinto, ma oramai il dado è tratto.
(to be continued)
- Signori, è arrivato un messaggio da Gonzalo Torres, il capo dei Sicari.
Nello sgabuzzino, il gelo.
Ci siamo guardati, rimanendo immobili.
Poi Joe si è rivolto al fattorino con tono perentorio:
- Che cazzo, Luisio! E chiudi sto portellone che sta entrando un freddo cane!
Chiusa la porta, la temperatura è tornata quella solita, piacevole.
Cotenna appoggia le carte sul tavolo e mi guarda senza proferire parola, ma so quello che sta pensando.
- Luisio, dove l'ha mandato il messaggio, su whatsapp?
- No, su telegram.
Su Telegram - esordisce Jerry Cotenna - allora la cosa si fa seria. Lo sapete che è una app russa?
- E questo che vuol dire?
- Nulla, ma mi ricorda una russa di un'agenzia che mi sono scopato la scorsa settimana. Le ho infilato così tanto l'uccello dentro che quasi ci buttavo anche le palle. Ah, tanta roba la Ludmilla, fiore dell'est al sapor di calendula.
Annuisco, sono proprio bei ricordi.
- Adesso basta - interrompe tutti Joe - io ne ho abbastanza dell'arroganza di questi gangster da smartphone! Gonzalo Torres avrà quello che si merita.
Luisio, prendi il telefono e vieni qui. Ecco, adesso vai sulla chat di telegram e allega questa risposta.
Mentre finisce la frase Joe si tira giù calzoni e mutande e tira fuori il suo famoso pene equino facendolo dondolare nel vuoto.
Luisio scatta la foto e la invia.
- Sai che adesso non si torna indietro vero? - chiedo a Joe che intanto si è, per fortuna, rivestito.
- Lui è il capo dei sicari, ma noi tre siamo fatti d'altra pasta! -
Urla eccitato Jerry alzando il bicchiere.
Io non ne sono così convinto, ma oramai il dado è tratto.
(to be continued)
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