Premetto che non sono uno scrittore, narratore o simili, ma una persona che, su consiglio della propria terapista, cerca di esternare un malessere interiore, provando a capire anche quanti hanno lo stesso problema.
Sono Punter da quando avevo 16 anni.
Usavo l'unico metodo di sfogo o di fuga che conoscevo, o che la mia psiche riteneva migliore.
Ho avuto dei genitori amorevoli, ma estremamente diversi fra loro.
Mia madre, ha sempre pensato che le loro origini contadine, una volta trasferiti in città, dovessero essere nascoste e ripudiate, quindi non ha mai voluto che mio padre parlasse in dialetto romagnolo davanti a noi figli, ha sempre pensato che il denaro risolvesse ogni problema, compreso il bisogno di affetto di un bambino.
Mio padre, succube della dolcissima determinazione delle convinzioni di mia madre, faceva 3 lavori x portare a casa sufficienti fondi x finanziare la crociata di sua moglie.
Sono stato solo, visto che anche mia madre faceva 2 lavori, in giro x Ravenna in bicicletta, dall'età di 8 anni, conoscendo mio malgrado alcuni aspetti negativi di una città portuale.
Non sono mai stato capace di esternare me stesso, facendo il falso bulletto e cercando di frequentare bambini più grandi che, nella maggior parte dei casi, provenivano da famiglie criminali, che lasciavano i figli abbandonati come me.
Ho incontrato persone grandi che mi hanno insegnato il sesso come fonte di divertimento (con il senno di poi, posso dire che hanno abusato di me), ma queste cose non potevo raccontarle a mio padre, perché mi rendevo istintivamente conto che era perennemente sotto pressione, nemmeno pensare di confidarmi con mia madre, visto che qualsiasi cosa succedesse era colpa mia.
Mi sentivo dire da mia madre, che sarei stato in grado di fare ciò che volevo, ma che tanto non lo avrei mai fatto, perché ero un bambino scapestrato.
Mi portò da uno psicologo infantile che, dopo una seduta di valutazione, le disse: "Ma signora, è sicura di non essere lei ad aver bisogno di uno psicologo?".
A 13 anni, cominciai a fumare e assumere droghe leggere, come ascisc e Marijuana.
Posso dire con orgoglio, di non aver mai voluto provare altri tipi di stupefacenti, frequentando compagnie con ragazzi che, lo capivo bene, si stavano uccidendo con tali sostanze.
A 14 anni, ho cominciato a lavorare e mi sono comprato il mio primo motorino Fifty, con cui ho girato praticamente tutta la romagna, con il mio piccolo gruppo di disadattati, facente parte di un gruppo più grande di consumatori di droghe leggere e pesanti, nel quale, mi sentivo accettato x quello che ero, non x quello che dovevo far vedere.
Devo dire che inconsciamente mi sono sempre reso conto di essere una persona che non era in grado di stabilire dei limiti, quindi rifiutavo ogni cosa che mi avrebbe potuto portare dipendenza.
Mio padre fuggiva dalla sua vita matrimoniale con il vino e la birra, io non ho mai voluto toccare un goccio di alcool e fuggivo dalla mia vita, usando le droghe leggere e il sesso promiscuo.
A 16 anni, ho incontrato la mia prima OTR.
Era bellissima e ho girato li attorno per settimane, anche solo x guardarla, fino a che una sera mi fece segno di fermarmi.
Mi costrinse in una conversazione, da cui capì che, in quel campo, ero vergine, impacciato e timidissimo.
Mi offrì un'assaggio di lei gratis, portandomi, nei giorni successivi a rubare dal portafoglio di mia madre, x avere altri rapporti con lei.
Il risveglio, è stato traumatico, causa un'infestazione di piattole, che mi ha fatto penare x mesi e mi ha fatto abbandonare l'idea di tornare dalla mia "innamorata".
Il mio racconto, per ora si interrompe qui.
Seguirà, a breve, un'altra parte di pensieri e ricordi sugli eventi di vita che mi hanno portato ad essere schiavo del sesso a pagamento.
Sono Punter da quando avevo 16 anni.
Usavo l'unico metodo di sfogo o di fuga che conoscevo, o che la mia psiche riteneva migliore.
Ho avuto dei genitori amorevoli, ma estremamente diversi fra loro.
Mia madre, ha sempre pensato che le loro origini contadine, una volta trasferiti in città, dovessero essere nascoste e ripudiate, quindi non ha mai voluto che mio padre parlasse in dialetto romagnolo davanti a noi figli, ha sempre pensato che il denaro risolvesse ogni problema, compreso il bisogno di affetto di un bambino.
Mio padre, succube della dolcissima determinazione delle convinzioni di mia madre, faceva 3 lavori x portare a casa sufficienti fondi x finanziare la crociata di sua moglie.
Sono stato solo, visto che anche mia madre faceva 2 lavori, in giro x Ravenna in bicicletta, dall'età di 8 anni, conoscendo mio malgrado alcuni aspetti negativi di una città portuale.
Non sono mai stato capace di esternare me stesso, facendo il falso bulletto e cercando di frequentare bambini più grandi che, nella maggior parte dei casi, provenivano da famiglie criminali, che lasciavano i figli abbandonati come me.
Ho incontrato persone grandi che mi hanno insegnato il sesso come fonte di divertimento (con il senno di poi, posso dire che hanno abusato di me), ma queste cose non potevo raccontarle a mio padre, perché mi rendevo istintivamente conto che era perennemente sotto pressione, nemmeno pensare di confidarmi con mia madre, visto che qualsiasi cosa succedesse era colpa mia.
Mi sentivo dire da mia madre, che sarei stato in grado di fare ciò che volevo, ma che tanto non lo avrei mai fatto, perché ero un bambino scapestrato.
Mi portò da uno psicologo infantile che, dopo una seduta di valutazione, le disse: "Ma signora, è sicura di non essere lei ad aver bisogno di uno psicologo?".
A 13 anni, cominciai a fumare e assumere droghe leggere, come ascisc e Marijuana.
Posso dire con orgoglio, di non aver mai voluto provare altri tipi di stupefacenti, frequentando compagnie con ragazzi che, lo capivo bene, si stavano uccidendo con tali sostanze.
A 14 anni, ho cominciato a lavorare e mi sono comprato il mio primo motorino Fifty, con cui ho girato praticamente tutta la romagna, con il mio piccolo gruppo di disadattati, facente parte di un gruppo più grande di consumatori di droghe leggere e pesanti, nel quale, mi sentivo accettato x quello che ero, non x quello che dovevo far vedere.
Devo dire che inconsciamente mi sono sempre reso conto di essere una persona che non era in grado di stabilire dei limiti, quindi rifiutavo ogni cosa che mi avrebbe potuto portare dipendenza.
Mio padre fuggiva dalla sua vita matrimoniale con il vino e la birra, io non ho mai voluto toccare un goccio di alcool e fuggivo dalla mia vita, usando le droghe leggere e il sesso promiscuo.
A 16 anni, ho incontrato la mia prima OTR.
Era bellissima e ho girato li attorno per settimane, anche solo x guardarla, fino a che una sera mi fece segno di fermarmi.
Mi costrinse in una conversazione, da cui capì che, in quel campo, ero vergine, impacciato e timidissimo.
Mi offrì un'assaggio di lei gratis, portandomi, nei giorni successivi a rubare dal portafoglio di mia madre, x avere altri rapporti con lei.
Il risveglio, è stato traumatico, causa un'infestazione di piattole, che mi ha fatto penare x mesi e mi ha fatto abbandonare l'idea di tornare dalla mia "innamorata".
Il mio racconto, per ora si interrompe qui.
Seguirà, a breve, un'altra parte di pensieri e ricordi sugli eventi di vita che mi hanno portato ad essere schiavo del sesso a pagamento.
