Ragazzi, che spettacolo.
Allora.
L’appartamento è facile da raggiungere, comodo, curato, pulito, confortevole, molto discreto, e venerdì scorso ospitava anche un’amica di cui non visto traccia e quasi sentito rumore. Non so se professi o sia atea.
Lei è bella di viso, sorridente, intrigante con quel suo parlare spagnolo e/o italiano con marcato accento della Spagna del nord (continuava a chiamarmi carino – carigno –), finchè non si è messa a pronunciare il mio nome). Molto bambolina, belle gambe magre, discreto sedere sebbene non troppo sodo, come d’altra parte la sezione originale delle tette, che sono grosse, ma quel che rimane di suo è una protuberanza quasi flaccida che si appoggia su una grossa sfera di silicone.
Complessivamente, al viso darei un 7 ½ ed al corpo un 6/7.
Quanto alle danze, però, mi sono davvero divertito.
Dopo aver accettato la sua tariffa, anche perché per RAI2 + CIM + FK non è disposta a trattare, mi conduce molto dolcemente in bagno dove mi mette a disposizione tutto il necessaire.
Ritorno, mi spoglio e comincio a baciarle il collo da dietro, mentre le slaccio il reggiseno, le sollevo il gonnellino, e lei poco dopo si avvia in ginocchio sul letto lasciandosi sfilare il perizoma.
Dedico due colpi di lingua a RAI1, che pare gradire, e poi la devio in RAI2, dove è chiaro che, anche per l’affondo, gradisce molto.
Estraggo, lei bacia, lecca e succhia, mentre io ravano, finchè non le dico io di girarsi a 90°; lei mi copre, esegue, si lubrifica tutta, e resta un po’ stupita quando faccio un primo passaggio in RAI1.
La fanciulla, a causa di tutti i preliminari, era in effetti già abbastanza eccitata, e pareva gradire alquanto il mio delicato ma profondo e costante movimento di bacino. Mi faccio tentare. Resto dentro fermo e con un dito penetro a fondo e lentamente RAI2, mentre con l’altra mano le massaggio il clitoride, … il tutto per 10 secondi, perché poi mi ferma perché sta per venire! Al che le dico che non vedo che problema ci sia se viene, immaginandomi già la risposta del tipo “no, carigno, questo è lavoro”. E invece, la bimba mi dice, tutta congestionata in viso, che se viene poi non riesce a farsi sbattere il culo. OK, benissimo. Passiamo allora subito a RAI2. Lei apprezza sin da subito, anche se ai colpi più profondi reagisce con qualche dolorino.
Quando le chiedo se le faccio male, di solito risponde che no, anzi, le piace. Bene.
Dopo un tempo discreto a pecorella, con me che la tocco e poi lei che si tocca, le chiedo di girarsi.
Estraggo, e prima che mi arrivi al naso la zanfata della merda che in parte ricopriva il guanto (essì, tocca anche questo, talvolta), lei prende un fazzolettino, e me lo toglie.
Si pulisce e si sdraia, gambe spalancate all’aria, sul bordo del letto, con me sempre in piedi.
Le apro bene le chiappe per godermi lo spettacolo di quella patata calda e di quel culetto già bello aperto mentre lei si tocca (credo di poter dire davvero più per sé che per me) e, sapendo che si sarebbe dovuta lubrificare di nuovo, le chiedo di non limitarsi a cospargere il buco di olio ma di masturbarsi a fondo il culo, richiesta che è lieta di esaudire.
Bene, la ripenetro (sempre nel secondo canale), un po’ sdraiandomici sopra e baciandola (anche in bocca e anche con lingua) e un po’ stando in piedi fuori dal letto con le sue gambe sulle mie spalle; lei, a questo punto, inizia davvero a tormentarsi il clitoride come una forsennata, al punto che ogni tanto le tolgo la mano per farlo io, mantenendo (io) il controllo della situazione.
Dopo un po’ la sollevo, mi sdraio e, senza uscire, me la metto sopra (non esattamente a smorza, bensì con le ginocchia appoggiate al letto). Lei mugola durante il movimento (dev’esserle arrivato in gola, vista la spinta), poi si ferma, mi sorride, si appoggia a me e comincia molto lentamente a muoversi in modo da strusciare il clitoride contro il mio pube e la mia pancia da quasi quarantenne. Dopo davvero pochi secondi, senza espellermi, mi si sdraia letteralmente sopra. Ginocchia contro ginocchia, si muove ancora appena appena, la sento gemere e poi si ferma. E’ venuta, e direi anche profondamente e con copiosa produzione di umori (anche se non altrettanto di rumori).
A quel punto lei era anche disposta a farmi continuare, ma dopo tanta partecipazione mi dava fastidio vederla e sentirla quasi soffrire, quindi mi guanto, la posiziono e dopo un lungo smanettamento, con qualche suo contributo orale e manuale, le regalo il primo getto dritto sulla lingua, ed i successivi sulle labbra.
Sociale time (io avevo anche poco tempo, dopo quasi 45 minuti di giochi), sorrisi baci, lavaggi e ciao.
Cocuzze spese bene.
MP
P.S.
Se avessi fantasia, il racconto sopra esteso ne sarebbe il frutto, invece l’ho copiato da un altro.