CARATTERISTICHE GENERALI
NOME INSERZIONISTA: Rebeka
RIFERIMENTO INTERNET: http://catania.bakecaincontrii.com/donna-cerca-uomo/rebeka-128139-128159-mai-99ee142217108
CITTA' DELL'INCONTRO: Catania
NAZIONALITA': Rumena
ETA': Sulla ventina
CONFORMITA' ALL'ANNUNCIO: Conforme
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO): FK, BJ o BBJ, Rai1 e Rai2
SERVIZI USUFRUITI: BBJ e Rai1
COMPENSO RICHIESTO: 50
COMPENSO CONCORDATO: 50
DURATA DELL'INCONTRO: Un quarto d'ora molto scarso
DESCRIZIONE FISICA: Ragazza simpatica, sul metro e sessantacinque-settanta, capelli lunghi, viso normale, culo e tette decisamente belli
ATTITUDINE: Inesistente
REPERIBILITA': Facile (per telefono), un po' più complicata al momento dell'arrivo
PRESENZA DI BARRIERE ARCHITETTONICHE: Una rampa di scale per il soppalco
TELEFONO: 3314733249 (33147332xx)
LA MIA RECENSIONE: E pensare che me l’ero pure detto, prefissato, di centellinare gli incontri, pochi ma buoni, e non andare così, alla cazzo di cane, dalla prima che viene in città. C’avevo ragionato su, deciso il da farsi, aspettare tornasse quel gruppetto di russe che puntualmente bazzica Catania e che, va bene che prendono in un’ora quello che io guadagno in due giorni, alla fine m’hanno sempre fatto andare via soddisfatto come il più felice dei maiali, e lo posso ben dire, con quattro volte che sono stato da loro, negli ultimi mesi, sei o sette, e c’ho lasciato una settimana di stipendio. Ma eccomi qui, invece, pronto a sputare fiele, e chi mi conosce lo sa, che sono sempre stato il primo difensore delle ragazze, ma ‘sta volta proprio non si può, la presa per il culo è davvero troppa, sono mica Sisifo!
Non una cosa è stata decente! Uno sconforto! Quando la richiamo, una volta arrivato, mi dice di aspettare, che la collega è impegnata e c’è un solo letto adibito al trombo. Mi faccio un giro, allora; gironzolo per le viuzze, controllo la tedmobile, che ho lasciato un po’ lontano, in una traversa della piazza (piazza Palestro). Dopo una decina di minuti mi richiama, mi da il numero. Quando arrivo c’è un tizio che aspetta, proprio lì fuori, cellulare in mano, fermo a fissare la porta. Era l’unico che si vedeva in giro, non un’anima! Lo vedevi da un capo all’altro della via! Mi vien quasi da dirgli ‘perlaputtana!.. fatti un giro, passati il tempo...’ che sembrava c’aveva scritto in fronte che andava a scopare, ma sarebbe stato inutile! Non bisogna esser un chissà quale genio per capire certe cose, eppure!..
Quando entro ci trovo lei e Simona (qui amichevolmente conosciuta come ‘Scopami il buco del culo’, e da adesso la chiamerò così, per non fare confusione con l’altra Simona, più conosciuta a Catania, anche se ormai latitante, saranno una decina di mesi). ‘Scopami il buco del culo’ le fa da interprete, ci mettiamo d’accordo. Io e Rebeka saliamo sopra, sul soppalco. Sopra è tutto in penombra, non una luce, solo il riflesso di quella di sotto. Sembra di stare in una cripta.
Lei è carina, una normalissima ragazza, alta sul metro e settanta scarso, lunghi capelli biondo/castani, vaporosi, tette e culo a mio avviso molto belli perché morbidi e, ovviamente, totalmente naturali. Questa è l’unica nota positiva di tutto l’incontro, in assoluto uno dei peggiori (se non il peggiore) avuto nella mia più che onorata carriera. Pompino mediamente lungo ma scialbo; scopata con lei che, con la scusante del non capire la lingua, sembra non capire nemmeno le basi fondamentali del lavoro e se ne sta lì come a chiedere cosa deve entrare dove. Ma, come se non bastasse, dopo nemmeno dieci minuti ‘Scopami il buco del culo’ è lì che se ne viene a chiedere, a gran voce, da sotto, se avevo finito oppure no, che c’è il tizio sempre lì fuori che aspetta. Le rispondo di no, continuo. Passano tre o quattro minuti che di nuovo mi interroga: «Hai finito, amore, che c’ho un cliente fuori...» E, capirete, nonostante sia un cavaliere assai valente, e in questi frangenti mi son quasi sempre coperto d’onore (parafrasando il poeta), questa volta davvero non ce la faccio. Il Dillinger è lì che butta la spugna, che non ne vuole sapere, tra la sentinella di sotto e la mummia di Nefertiti lì sopra. Ripassano pochi secondi, e di nuovo ‘Scopami’ mi chiama. E nulla. Il Dillinger ormai era bell’e che andato, fuggito al riparo, e non ci sarebbe stato verso di tirarlo fuori. Quel poco di libido che m’era rimasta andata pure lei. Kaput! Mi sfilo il goldone, mi rivesto, e me ne vado.
E adesso, voi capirete, non bisogna essere Nostradamus per capire che questo comportamento di sicuro vale per entrambe. Che, sia sopra Rebeka o ‘Scopami il buco del culo’, il povero stronzo che è con loro ha solo da sperare che non ci sia nessun altro lì fuori, impalato per strada, ad aspettare il suo turno, se no ha davvero i secondi contati, tipo pit-stop della Ferrari... (Continua qui)
NOME INSERZIONISTA: Rebeka
RIFERIMENTO INTERNET: http://catania.bakecaincontrii.com/donna-cerca-uomo/rebeka-128139-128159-mai-99ee142217108
CITTA' DELL'INCONTRO: Catania
NAZIONALITA': Rumena
ETA': Sulla ventina
CONFORMITA' ALL'ANNUNCIO: Conforme
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO): FK, BJ o BBJ, Rai1 e Rai2
SERVIZI USUFRUITI: BBJ e Rai1
COMPENSO RICHIESTO: 50
COMPENSO CONCORDATO: 50
DURATA DELL'INCONTRO: Un quarto d'ora molto scarso
DESCRIZIONE FISICA: Ragazza simpatica, sul metro e sessantacinque-settanta, capelli lunghi, viso normale, culo e tette decisamente belli
ATTITUDINE: Inesistente
REPERIBILITA': Facile (per telefono), un po' più complicata al momento dell'arrivo
PRESENZA DI BARRIERE ARCHITETTONICHE: Una rampa di scale per il soppalco
TELEFONO: 3314733249 (33147332xx)
LA MIA RECENSIONE: E pensare che me l’ero pure detto, prefissato, di centellinare gli incontri, pochi ma buoni, e non andare così, alla cazzo di cane, dalla prima che viene in città. C’avevo ragionato su, deciso il da farsi, aspettare tornasse quel gruppetto di russe che puntualmente bazzica Catania e che, va bene che prendono in un’ora quello che io guadagno in due giorni, alla fine m’hanno sempre fatto andare via soddisfatto come il più felice dei maiali, e lo posso ben dire, con quattro volte che sono stato da loro, negli ultimi mesi, sei o sette, e c’ho lasciato una settimana di stipendio. Ma eccomi qui, invece, pronto a sputare fiele, e chi mi conosce lo sa, che sono sempre stato il primo difensore delle ragazze, ma ‘sta volta proprio non si può, la presa per il culo è davvero troppa, sono mica Sisifo!
Non una cosa è stata decente! Uno sconforto! Quando la richiamo, una volta arrivato, mi dice di aspettare, che la collega è impegnata e c’è un solo letto adibito al trombo. Mi faccio un giro, allora; gironzolo per le viuzze, controllo la tedmobile, che ho lasciato un po’ lontano, in una traversa della piazza (piazza Palestro). Dopo una decina di minuti mi richiama, mi da il numero. Quando arrivo c’è un tizio che aspetta, proprio lì fuori, cellulare in mano, fermo a fissare la porta. Era l’unico che si vedeva in giro, non un’anima! Lo vedevi da un capo all’altro della via! Mi vien quasi da dirgli ‘perlaputtana!.. fatti un giro, passati il tempo...’ che sembrava c’aveva scritto in fronte che andava a scopare, ma sarebbe stato inutile! Non bisogna esser un chissà quale genio per capire certe cose, eppure!..
Quando entro ci trovo lei e Simona (qui amichevolmente conosciuta come ‘Scopami il buco del culo’, e da adesso la chiamerò così, per non fare confusione con l’altra Simona, più conosciuta a Catania, anche se ormai latitante, saranno una decina di mesi). ‘Scopami il buco del culo’ le fa da interprete, ci mettiamo d’accordo. Io e Rebeka saliamo sopra, sul soppalco. Sopra è tutto in penombra, non una luce, solo il riflesso di quella di sotto. Sembra di stare in una cripta.
Lei è carina, una normalissima ragazza, alta sul metro e settanta scarso, lunghi capelli biondo/castani, vaporosi, tette e culo a mio avviso molto belli perché morbidi e, ovviamente, totalmente naturali. Questa è l’unica nota positiva di tutto l’incontro, in assoluto uno dei peggiori (se non il peggiore) avuto nella mia più che onorata carriera. Pompino mediamente lungo ma scialbo; scopata con lei che, con la scusante del non capire la lingua, sembra non capire nemmeno le basi fondamentali del lavoro e se ne sta lì come a chiedere cosa deve entrare dove. Ma, come se non bastasse, dopo nemmeno dieci minuti ‘Scopami il buco del culo’ è lì che se ne viene a chiedere, a gran voce, da sotto, se avevo finito oppure no, che c’è il tizio sempre lì fuori che aspetta. Le rispondo di no, continuo. Passano tre o quattro minuti che di nuovo mi interroga: «Hai finito, amore, che c’ho un cliente fuori...» E, capirete, nonostante sia un cavaliere assai valente, e in questi frangenti mi son quasi sempre coperto d’onore (parafrasando il poeta), questa volta davvero non ce la faccio. Il Dillinger è lì che butta la spugna, che non ne vuole sapere, tra la sentinella di sotto e la mummia di Nefertiti lì sopra. Ripassano pochi secondi, e di nuovo ‘Scopami’ mi chiama. E nulla. Il Dillinger ormai era bell’e che andato, fuggito al riparo, e non ci sarebbe stato verso di tirarlo fuori. Quel poco di libido che m’era rimasta andata pure lei. Kaput! Mi sfilo il goldone, mi rivesto, e me ne vado.
E adesso, voi capirete, non bisogna essere Nostradamus per capire che questo comportamento di sicuro vale per entrambe. Che, sia sopra Rebeka o ‘Scopami il buco del culo’, il povero stronzo che è con loro ha solo da sperare che non ci sia nessun altro lì fuori, impalato per strada, ad aspettare il suo turno, se no ha davvero i secondi contati, tipo pit-stop della Ferrari... (Continua qui)