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CARATTERISTICHE GENERALI
NOME: Ada
CITTA DELL'INCONTRO: Nettuno (RM)
ZONA: bosco Foglino a questa altezza
NAZIONALITA': subsahariana
ETA': >20 <25
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO): bj, rai1
COMPENSO RICHIESTO: non ha fatto in tempo a fare la sua proposta accettando immediatamente la mia offerta
COMPENSO CONCORDATO: 10
DURATA DELL'INCONTRO: 25'
DESCRIZIONE FISICA: alta, slanciata, snella e graziosa in viso
ATTITUDINE: fra l'accondiscendente e il remissivo
LA MIA RECENSIONE:
A detta di wikipedia, il bosco Foglino è un lembo residuo della vasta foresta chiamata antica selva del Circeo e di Terracina che in passato si estendeva fra Roma e Napoli. Quel poco sopravvissuto alle bonifiche degli anni Trenta è costituito da un querceto misto in cui le specie più diffuse sono il quercus frainetto, il quercus cerris e l'erica scoparia... mhmmm... interessante questo Foglino... può valere una visita...
Compio il periplo del bosco alla ricerca della mia erica scoparia... un paio di rumene e una decina di nigeriane abitano i bordi di questo lembo verde. Ce n'è un po' per tutti i gusti, basse tarchiate zinnute e secche allampanate ossute e via via tutte le gradazioni intermedie di altezza e di larghezza.
Una piazzola sterrata attira il mio interesse... non per la ragazza presente ma per la sua continua assenza: al primo giro, macchina in sosta e punter in attesa poco distante; al secondo giro; altra macchina in sosta e altra macchina in fila... "questa deve essere il top di zona" e tanto mi convinco di questa affermazione che passeggio in lungo e in largo finché, per un minuto priva di clienti, non vedo affacciarsi in strada la bella... bella... un metro e cinquanta di altezza per tre metri di circonferenza, un culone basso e grasso e due zinne che le arrivano all'ombelico (sempre che ce l'abbia ancora un ombelico sepolto in tanta ciccia)... "ok, da queste parti tira la tetta forte" ma non fa per me...
gira che ti rigira, guardo, valuto e squadro... ritrovo persino una vecchia amica a cinque stelle che lavorava da tutt'altra parte e con cui chiacchiero amabilmente... ma sono venuto in cerca di qualcosa di nuovo, un'incognita, un friccicore, dell'inaspettato, una sorpresa... bella o brutta, purché sia diversa. Come sempre, destino a questo mio gioco d'azzardo una bella 10 euro... un gratta e vinci... perché il bosco è come una scatola di cioccolatine: non sai mai quella che ti capita.
La vedo da lontano... è la mia erica scoparia tutta da cogliere: un metro e ottanta, due spalle larghe e quadrangolari vista frontale, piatta e sottile vista laterale, una vitina stretta stretta, un bacino largo un palmo... praticamente un modulo di Le Corbusier... e mi richiama con lo stesso gesto del braccino alzato...
la seguo nel bosco – rarefatto, intriso di luce mattutina, sbrilluccicante in ogni dove – guardandole i gliutei contrarsi camminando, racchiusi come sono in un jeansetto attillatissimo... e già mi figuro l'ingroppata incombente. Qualche decina di metri, quel tanto che basta a non vedere più la strada e a non percepire più il rumore dei veicolo, e mi mostra la sua camera di piacere: da un alto ramo pende una busta zeppa di carte, di scarti e di plastiche; in terra, disteso orizzontalmente per un lato, un vecchio frigorifero serve da talamo. Ottimo. Non potevo sperare di meglio... persino del mobilio cui appoggiarsi... praticamente un lusso.
"Beh... è un posto tranquillo" le faccio calandomi i calzoni
"Tranquilo? Noooo... no tranquilo"
"Uh... come non è tranquillo?" replico agitato ripigliandomi le braghe in gran fretta
"What does it mean tranquilo?"
Capisco allora che non comprende e che non parla un'acca d'italiano. Posso sfilarmi di nuovo i pantaloni.
Ada – così si chiama e non erica, purtroppo – mi riveste plasticamente e mi succhia, comodamente seduta. Un po' di suzione e vorrebbe passare all'azione. Le chiedo di allungare la broda e si rimette a succhiare facendo spallucce, come a dire come te pare a te...
Action pecoreccia ostica (libido della pay pari a zero e pari a zero anche le secrezioni inferiori) fin quanto, non godendomi appieno il momento e temendo qualche malaugurata rottura, le chiedo di incremarsi un pochettino. Tubicino, goccia in punta in punta e via... tutto riesce allora per il meglio. Le chiappine, sottratte alla compressione mortale del jeans, si espandono nell'atmosfera divenendo due chiappozze di tutto rilievo con una profonda incavatura nel mezzo... che poi è quella in cui mi immergo fino a sparire...
Peccato che, bella e curata in tutta la sua persona, Ada abbia abbracciato l'estetica del pelo: un po' di pelo rado le imbelletta il pube, qualche setolina fa capolino dalla valle dell'eden... persino attorno all'ombelico qualche ricciolo sporge... uh, quant'è maschia 'sta ragazza... a pecora le accarezzo la schiena, messa frontalmente le accarezzo le gote paffute e liscissime, dalla bellissima tonalità marrone... non azzardo sfiorarle l'acconciatura artificiale, risultato di chissà quanto lunga seduta dal parrucchiere/geometra/architetto... poi di nuovo pecos, poi di nuovo missionaria, complimentandomi col frigorifero sotto di noi per il suo assetto stabile.
Una ventina di minuti di ginnastica mi paio più che sufficienti. Mi scappuccio e mi faccio zaganare perché un po' di riposo ci vuole... e frattanto le accarezzo le guance, il collo, le gote sporgenti, il sottogola... fino a zampillare libero nell'aere, a tu per tu con la natura. Mentre mi ripulisco con un'ampia dotazione di fazzoletti, Ada rassetta la stanza... ovvero sparge e ricopre di terra il seme con la suola delle scarpe... quindi lascio il bosco in cui – grazie wikipedia – crescono numerosissime specie di funghi, in particolare un tipo di fungo porcino che si può trovare sotto le latifoglie a metà maggio. Chissà che non cresca anche per merito mio.
NOME: Ada
CITTA DELL'INCONTRO: Nettuno (RM)
ZONA: bosco Foglino a questa altezza
NAZIONALITA': subsahariana
ETA': >20 <25
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO): bj, rai1
COMPENSO RICHIESTO: non ha fatto in tempo a fare la sua proposta accettando immediatamente la mia offerta
COMPENSO CONCORDATO: 10
DURATA DELL'INCONTRO: 25'
DESCRIZIONE FISICA: alta, slanciata, snella e graziosa in viso
ATTITUDINE: fra l'accondiscendente e il remissivo
LA MIA RECENSIONE:
A detta di wikipedia, il bosco Foglino è un lembo residuo della vasta foresta chiamata antica selva del Circeo e di Terracina che in passato si estendeva fra Roma e Napoli. Quel poco sopravvissuto alle bonifiche degli anni Trenta è costituito da un querceto misto in cui le specie più diffuse sono il quercus frainetto, il quercus cerris e l'erica scoparia... mhmmm... interessante questo Foglino... può valere una visita...
Compio il periplo del bosco alla ricerca della mia erica scoparia... un paio di rumene e una decina di nigeriane abitano i bordi di questo lembo verde. Ce n'è un po' per tutti i gusti, basse tarchiate zinnute e secche allampanate ossute e via via tutte le gradazioni intermedie di altezza e di larghezza.
Una piazzola sterrata attira il mio interesse... non per la ragazza presente ma per la sua continua assenza: al primo giro, macchina in sosta e punter in attesa poco distante; al secondo giro; altra macchina in sosta e altra macchina in fila... "questa deve essere il top di zona" e tanto mi convinco di questa affermazione che passeggio in lungo e in largo finché, per un minuto priva di clienti, non vedo affacciarsi in strada la bella... bella... un metro e cinquanta di altezza per tre metri di circonferenza, un culone basso e grasso e due zinne che le arrivano all'ombelico (sempre che ce l'abbia ancora un ombelico sepolto in tanta ciccia)... "ok, da queste parti tira la tetta forte" ma non fa per me...
gira che ti rigira, guardo, valuto e squadro... ritrovo persino una vecchia amica a cinque stelle che lavorava da tutt'altra parte e con cui chiacchiero amabilmente... ma sono venuto in cerca di qualcosa di nuovo, un'incognita, un friccicore, dell'inaspettato, una sorpresa... bella o brutta, purché sia diversa. Come sempre, destino a questo mio gioco d'azzardo una bella 10 euro... un gratta e vinci... perché il bosco è come una scatola di cioccolatine: non sai mai quella che ti capita.
La vedo da lontano... è la mia erica scoparia tutta da cogliere: un metro e ottanta, due spalle larghe e quadrangolari vista frontale, piatta e sottile vista laterale, una vitina stretta stretta, un bacino largo un palmo... praticamente un modulo di Le Corbusier... e mi richiama con lo stesso gesto del braccino alzato...

la seguo nel bosco – rarefatto, intriso di luce mattutina, sbrilluccicante in ogni dove – guardandole i gliutei contrarsi camminando, racchiusi come sono in un jeansetto attillatissimo... e già mi figuro l'ingroppata incombente. Qualche decina di metri, quel tanto che basta a non vedere più la strada e a non percepire più il rumore dei veicolo, e mi mostra la sua camera di piacere: da un alto ramo pende una busta zeppa di carte, di scarti e di plastiche; in terra, disteso orizzontalmente per un lato, un vecchio frigorifero serve da talamo. Ottimo. Non potevo sperare di meglio... persino del mobilio cui appoggiarsi... praticamente un lusso.
"Beh... è un posto tranquillo" le faccio calandomi i calzoni
"Tranquilo? Noooo... no tranquilo"
"Uh... come non è tranquillo?" replico agitato ripigliandomi le braghe in gran fretta
"What does it mean tranquilo?"
Capisco allora che non comprende e che non parla un'acca d'italiano. Posso sfilarmi di nuovo i pantaloni.
Ada – così si chiama e non erica, purtroppo – mi riveste plasticamente e mi succhia, comodamente seduta. Un po' di suzione e vorrebbe passare all'azione. Le chiedo di allungare la broda e si rimette a succhiare facendo spallucce, come a dire come te pare a te...
Action pecoreccia ostica (libido della pay pari a zero e pari a zero anche le secrezioni inferiori) fin quanto, non godendomi appieno il momento e temendo qualche malaugurata rottura, le chiedo di incremarsi un pochettino. Tubicino, goccia in punta in punta e via... tutto riesce allora per il meglio. Le chiappine, sottratte alla compressione mortale del jeans, si espandono nell'atmosfera divenendo due chiappozze di tutto rilievo con una profonda incavatura nel mezzo... che poi è quella in cui mi immergo fino a sparire...
Peccato che, bella e curata in tutta la sua persona, Ada abbia abbracciato l'estetica del pelo: un po' di pelo rado le imbelletta il pube, qualche setolina fa capolino dalla valle dell'eden... persino attorno all'ombelico qualche ricciolo sporge... uh, quant'è maschia 'sta ragazza... a pecora le accarezzo la schiena, messa frontalmente le accarezzo le gote paffute e liscissime, dalla bellissima tonalità marrone... non azzardo sfiorarle l'acconciatura artificiale, risultato di chissà quanto lunga seduta dal parrucchiere/geometra/architetto... poi di nuovo pecos, poi di nuovo missionaria, complimentandomi col frigorifero sotto di noi per il suo assetto stabile.
Una ventina di minuti di ginnastica mi paio più che sufficienti. Mi scappuccio e mi faccio zaganare perché un po' di riposo ci vuole... e frattanto le accarezzo le guance, il collo, le gote sporgenti, il sottogola... fino a zampillare libero nell'aere, a tu per tu con la natura. Mentre mi ripulisco con un'ampia dotazione di fazzoletti, Ada rassetta la stanza... ovvero sparge e ricopre di terra il seme con la suola delle scarpe... quindi lascio il bosco in cui – grazie wikipedia – crescono numerosissime specie di funghi, in particolare un tipo di fungo porcino che si può trovare sotto le latifoglie a metà maggio. Chissà che non cresca anche per merito mio.