[RECE] Aisha black - OTR diurna - Casalazzara (RM)

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"Tranzilvania, Tranzilvania bitteee!"
NOME: Aisha
CITTA DELL'INCONTRO: Casalazzara, dalle parti di Ardea
ZONA: sulla Pontina Vecchia presso questo spiazzo
NAZIONALITA':
ETA': suppergiù 20
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO): bj, rai1
COMPENSO RICHIESTO: 20
COMPENSO CONCORDATO: 10
DURATA DELL'INCONTRO: 10
DESCRIZIONE FISICA: bella bella bella ragazza, giovane, piccola di statura, proporzioni perfette
ATTITUDINE: si va per inculare e si rimane inculati

LA MIA RECENSIONE:

Aisha è una bella ragazzetta color della notte che ulula a chi di passaggio per destare l'attenzione e indurlo a fermarsi. Eccomi: io sono dei loro.
Conosco la postazione per essermici fiondato in precedenza e conservo dell'esperienza un ricordo agro-dolce: dolce per la bontà e la riservatezza del luogo e la tenerezza della mia compagna di allora; agro per l'impossibilità di giungere ad una vera penetrazione (non per mio demerito).
Ritento, non si sa mai mi dica culo stavolta.
La lunga scalinata che pocanzi esisteva è caduta pressoché in rovina e mi tocca scendere nella forra un po' balzellando, un po' lasciandomi trasportare dalla gravità coi piedi di traverso e paralleli come fanno gli sciatori fuori pista su pendenze impervie...
ma che colpo al cuore quando arrivo in fondo... della capannuccia che tanto avevo ammirato un tempo non è rimasto nulla o quasi: le assi che facevano da montanti e da tetto sono crollate a terra, i teli frangisole che riparavano i puttanieri dalla calura e dagli sguardi si notano appena ammucchiati sotto uno strato di terra e di foglie a compostare, i mobiletti e i bei cuscini che rendevano comodo e gradevole l'ambiente sono scomparsi. C'è solo un materasso lercio, macchiato di grosse chiazze gialle di urina o di non so cosa, buttato sopra quanto non si è potuto o voluto portar via.
Aisha ci poggia sopra la borsa cercando di che pulirmi e di che vestirmi il cazzo. Le guardo il culo, ma l'occhio casca subito sul materasso animato da tanti e tanti formiconi neri che fanno festa nella lordura andando avanti e indietro.
Ce l'ho barzotto quando Aisha mi calza: passerà cinque minuti cinque a pulire e ripulire e ancora ripulire il preservativo da ogni microparticella di lubrificante, senza un sorriso, senza un ammiccamento, senza uno sguardo complice che sia promessa di felicità o godimento. Un'operazione tanto accurata che tutta la prestazione può sintetizzarsi in questo continuo, ossessivo, ossessionante strofinìo di un fazzoletto di carta su una superficie di gomma lustrata.
Finalmente decide di chinare la schiena e prenderlo in bocca. Le tocco il culo (è un bellissimo culetto africano liscio e duro) ma lo sguardo mi cade sui formiconi che lavorano il lavoro loro sul materasso. Grossi neri e lucidi brillano al sole.
Aisha non sa fare i bocchini o semplicemente non li vuole fare. La sua pazienza dura dieci secondi, e per quei dieci secondi non fa altro che stringermi la cappela fra i denti provocandomi non già dolore, non certo piacere, ma un discreto pungente senso di fastidio. Probabile che proprio quello provasse e volesse comunicarmi. Probabile che i formiconi, con le loro bocche pinzute, non avrebbero fatto di peggio.
Aisha si gira, meccanica apatica antipatica, si alza di poco il gonnellino e si avvicina il cazzo alle natiche. Mi invita a gesti a spingere ma c'è poco da spingere perché non sono dentro: solo una mente obnubilata non si accorgerebbe che lo sta tenendo e lo sta stringendo fra le dita della mano insinuata fra le cosce. Ora mi incazzo penso, ma non mi incazzo. Le metto la mia mano sulla sua e gliela sposto da lì. Recalcitra. Ovvio che recalcitra perché mica le va di farsi prendere davvero.
Tento di intrometterle la mia appendice nella fica. Niente. Non c'è verso. Non ci entra non già per dimensioni ma per secchezza e svogliatezza e paraculaggine variamente miscelate. Provo inutilmente e mi sembra di tentare una scopata con una delle formicone grosse e nere che navigano tutt'attorno. Avete mai pensato di scopare una formica dalle dimensioni umane? Di ficcarlo in un duro carapace ostile, senza fessure e senza spurghi, sentendolo scivolar via lungo la corazza senza presa?
Aisha si rialza tutta tesa e mi sembra di vedermela davanti questa formicona con le tante zampe ognuna muovendosi per conto proprio, con gli occhi iniettati d'inchiostro nero senza espressione, le fauci a tenaglia che tagliano il vuoto ed il nulla in giro per l'aria, la forte scorza inespugnabile e bella e sbrilluccicosa di riflessi, con cui parlare è impossibile e capirsi altrettanto.
Una sega rimedio, sognandomi di togliermi dalla testa quest'immagine brutta da fantascienza scadente.
 
Concordo, momenti mi ammazzo per arrivare alla postazione, effettivamente è molto recalcitrante la bimba, a me invece dei formiconi mi ha colpito in testa il forte odore di carogna, di bocca non la ricordo malvagia, poi si è poggiata sul materasso di schiena e mi ha invitato, non vuole essere toccata in mezzo alle gambe, ma il culetto quello si, era un piacere, lei voltata da un lato con lo sguardo fra annoiato e impaziente, di finire ovviamente, infatti a quel punto le spunta un sorriso come dire che bravo già fatto? La puzza di animale morto e la sua poca propensione al piacere, mio ovviamente, segnano in maniera negativa questo sogno. Quasi tutte ormai hanno questo atteggiamento, non son più quelle disponibili e remissive di un tempo, pensa che un giorno una mi ha rimproverato perchè le misi il denaro sul cruscotto, disse in mano me li devi dare!
 
e senza contare, immagino anche a te sia toccato lo stesso trattamento, del condom rosso spesso 2 mm totalmeente anestetizzante, ma dopo ho capito che quasi tutte li adottato e ne ho messo alcuni in auto.
 
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