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NOME: Aisha
CITTA DELL'INCONTRO: Roma, via Tiberina
ZONA: presso questo spiazzo
NAZIONALITA': subsahariana
ETA': una ventina e poco più
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO): bj, rai1
COMPENSO RICHIESTO: 20
COMPENSO CONCORDATO: 15
DURATA DELL'INCONTRO: 10'
DESCRIZIONE FISICA: spalle larghe e bacino stretto, viso grazioso - penso - agli occhi dei più
ATTITUDINE: allegra e gentile
LA MIA RECENSIONE:
Aisha guarda le macchine sfilare sulla Tiberina. Mostra apparentemente fiera due natiche granitiche che si attaccano ad un bacino ristretto.
La curva dei fianchi, poco pronunciata, ha per contrappunto la linea orizzontale delle spalle ben presenti ed il fitto cespuglio arancio/marrone che si porta sulla testa corona il tutto.
Mi piace molto come tipologia di ragazza e mi piace molto il modo gentile ed allegro con cui risponde alle mie domande circospette circa la tranquillità del luogo.
Una volta sceso dall'auto e seguiti i suoi passi in risalita e lungo la scarpata, trovo inopportuno ogni ripensamento nonostante la sua postazione sia effettivamente inopportuna:
un corridoio stretto meno di un metro ritagliato sul bordo rialzato della strada con a destra una massiccia rete metallica e a sinistra un lenzuolo steso fra gli arbusti
soltanto il lenzuolo ripara noi dalla vista dei passanti e i passanti dall'indegno spettacolo di un ippopotamo che prova a montare una gazzella.
Il viottolo è chiuso da un materassaccio piegato a mezzi che serve ad Aisha solo da appoggio per la borsetta (quella sì effettivamente sciccosa).
L'onda d'aria delle macchine in transito fa sì che il lenzuolo mi schiaffeggi la guancia mentre Aisha si schiaffeggia la sua con qualcosa di mio.
Posso sentire distintamente il gorgottio metallico dei ciclisti che azionano il cambio e che filano via a meno di due metri da me e dalla mia nera metà.
Aisha compensa la malvagità del luogo con la sua bellezza, col suo largo sorriso, con la sua disponibilità e carineria e con un lungo bocchino piacevolmente eseguito.
La monta la si fa all'impiedi con tutte le scomodità del caso, ma talmente mi risulta piacevole la mia compagna e la sua natica calda che finisco in poco tempo.
Questo perché avverto forte la pressione della sua muscolatura che si contrae e si distende e che ancora di contrae con effetto mantice.
Aisha, servizievole, mi sfila la copertura di gomma e mi ripulisce la circonferenza del pirulicchio dalle viscosità che avevo pocanzi emesso.
Con l'indice e il pomice, spreme la punta affinché ne venga fuori anche l'ultima goccia cosicché non abbia a macchiarmi a posteriori le mutande.
Mutande che rinfilo svelto e svelto filando alla macchina mia sgattaiolo per il sentiero salutato dai clacson degli autotrasportatori che ricambio con gesti di vittoria.
CITTA DELL'INCONTRO: Roma, via Tiberina
ZONA: presso questo spiazzo
NAZIONALITA': subsahariana
ETA': una ventina e poco più
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO): bj, rai1
COMPENSO RICHIESTO: 20
COMPENSO CONCORDATO: 15
DURATA DELL'INCONTRO: 10'
DESCRIZIONE FISICA: spalle larghe e bacino stretto, viso grazioso - penso - agli occhi dei più
ATTITUDINE: allegra e gentile
LA MIA RECENSIONE:
Aisha guarda le macchine sfilare sulla Tiberina. Mostra apparentemente fiera due natiche granitiche che si attaccano ad un bacino ristretto.
La curva dei fianchi, poco pronunciata, ha per contrappunto la linea orizzontale delle spalle ben presenti ed il fitto cespuglio arancio/marrone che si porta sulla testa corona il tutto.
Mi piace molto come tipologia di ragazza e mi piace molto il modo gentile ed allegro con cui risponde alle mie domande circospette circa la tranquillità del luogo.
Una volta sceso dall'auto e seguiti i suoi passi in risalita e lungo la scarpata, trovo inopportuno ogni ripensamento nonostante la sua postazione sia effettivamente inopportuna:
un corridoio stretto meno di un metro ritagliato sul bordo rialzato della strada con a destra una massiccia rete metallica e a sinistra un lenzuolo steso fra gli arbusti
soltanto il lenzuolo ripara noi dalla vista dei passanti e i passanti dall'indegno spettacolo di un ippopotamo che prova a montare una gazzella.
Il viottolo è chiuso da un materassaccio piegato a mezzi che serve ad Aisha solo da appoggio per la borsetta (quella sì effettivamente sciccosa).
L'onda d'aria delle macchine in transito fa sì che il lenzuolo mi schiaffeggi la guancia mentre Aisha si schiaffeggia la sua con qualcosa di mio.
Posso sentire distintamente il gorgottio metallico dei ciclisti che azionano il cambio e che filano via a meno di due metri da me e dalla mia nera metà.
Aisha compensa la malvagità del luogo con la sua bellezza, col suo largo sorriso, con la sua disponibilità e carineria e con un lungo bocchino piacevolmente eseguito.
La monta la si fa all'impiedi con tutte le scomodità del caso, ma talmente mi risulta piacevole la mia compagna e la sua natica calda che finisco in poco tempo.
Questo perché avverto forte la pressione della sua muscolatura che si contrae e si distende e che ancora di contrae con effetto mantice.
Aisha, servizievole, mi sfila la copertura di gomma e mi ripulisce la circonferenza del pirulicchio dalle viscosità che avevo pocanzi emesso.
Con l'indice e il pomice, spreme la punta affinché ne venga fuori anche l'ultima goccia cosicché non abbia a macchiarmi a posteriori le mutande.
Mutande che rinfilo svelto e svelto filando alla macchina mia sgattaiolo per il sentiero salutato dai clacson degli autotrasportatori che ricambio con gesti di vittoria.