NOME INSERZIONISTA: Alessandra
RIFERIMENTO INTERNET : Annunci che vanno e vengono e che quando vengono sono comunque saltuari
CITTA' DELL'INCONTRO: Milano
NAZIONALITA': Brasiliana
ETA': Una trentina più che abbondante
CONFORMITA' ALL'ANNUNCIO: Foto indubbiamente realistiche seppure non recentissime
SERVIZI OFFERTI: Mie leccate nel suo culo, pastrugnamenti vari, bacetti di entrambi sui rispettivi corpi ma non in bocca, pompini vicendevoli coperti per ambedue (così ha voluto), segatina al suo pistolino presto duro con breve emissione pre-eiaculatoria, io ho scopato lei frontalmente, posteriormente e lateralmente
COMPENSO RICHIESTO: 70
COMPENSO CONCORDATO: 70
DURATA DELL'INCONTRO: Mezzora (attendeva un cliente)
DESCRIZIONE FISICA: Transessuale strutturata e ben fisicata sul metro e settanta senza tacchi; viso arrapante (il primo punto di forza) sebbene non sia visibilmente quello di una stupenda principessa in transizione; culo (il secondo punto di forza) che pur presentando qualche cedimento nella posizione eretta è decisamente meravigliao quando viene posseduto in versione cagnesca; tette rimodellate con perizia e dai capezzoli succosi; bel sorriso
DOTAZIONE (S,M,L,XL,XXL): M
ATTITUDINE: Una cerbiatta che ama sembrare donna ma alla quale tira comunque il cazzo
REPERIBILITA': Al telefono risponde con accuratezza denotando buone capacità organizzative (agenda mica vuota nonostante l'ora quasi albeggiante)
PRESENZA DI BARRIERE ARCHITETTONICHE: Le barriere architettoniche non ci sono ma la zona in cui sono finito mi ha fatto immergere per mezzora in ambientazioni degne del film "I guerrieri della Notte"...
TELEFONO: 38892115xx
Parto dalla logistica. Non sapevo dell'esistenza di un posto simile a Milano o per meglio dire conosco molto bene Certosa e sufficientemente bene Villapizzone ma ignoravo che nei paraggi ci fosse un'area così disastrata (Sala, provvedi!) con tanto di campo nomadi (sito in via Negrotto) completamente privo di illuminazione pubblica nel quale mi sono perso. Come se non bastasse ho visto e tenuto a distanza, grazie alla torcia del cellulare, uno zingaro che oltre la rete di recinzione della sua dimora in legno spiava le mie mosse mentre cercavo di ritrovare rapidamente la smarrita dritta via. Preciso che Alessandra mi aveva fornito al telefono informazioni corrette su via e numero civico della sua abitazione ma avendo scambiato un civico per un altro sono finito dove non dovevo (via Negrotto è di fatto divisa in due dai binari della limitrofa stazione di Villapizzone e se confondete i numeri da x a y con quelli da k a z siete praticamente fottuti).
Di Alessandra conservavo un ricordo piacevole e lontano di qualche altrettanto lontana frequentazione ballerina nella Zingonia bergamasca (se non ricordo male era stata recensita molto positivamente su P.F.) e nella Bovisa meneghina. Dopo una serata godereccia in Certosa, avevo spulciato la nota bacheca imbattendomi in un viso a me famigliare...lei! Non essendo così distante dal luogo in questione e restandomi nel portafoglio il quanto basta per una scopata standard - malauguratamente non per il taxi - avevo già deciso previo accordo telefonico di avventurarmi a piedi per almeno 1 km (ovviamente non lo rifarei). L'orario nel frattempo si stava facendo pessimo così come il sudore accumulato nel girovagare nottetempo tra City Rom e gli ingarbugliati cavalcavia ivi presenti. Giunto finalmente all'indirizzo dell'alcova, probabilmente anche grazie alla benevola intercessione dei gesuiti del monastero di piazza Villapizzone, ho trovato il luogo spettrale - si intersecano vie poco illuminate, scalinate ferroviarie pericolanti che collegano le due porzioni di via Negrotto, sottopassi degni del Bronx e verde rurale tutt'intorno -, la palazzina a tre piani (lei sta all'ultimo) tirata su da muratori ciechi (o quantomeno ciuchi) e il vetusto appartamento non propriamente da area C e con un condizionatore in camera che elargiva aria striminzita e non freschissima. Dovevo andarmene? Dove cavolo andavo, ormai ero lì e preferivo perire tra le braccia di Alessandra che di Marko da Podgorica...
Veniamo al sesso, per nulla malvagio (anzi) ma per forza di cose non eccelso per questioni peraltro non dipendenti da Alessandra (orario tardo, afa, stanchezza e lei aspettava un cliente che premeva). Premetto che ho ritrovato Alessandra ancora caruccia e abbastanza vogliosa. Ci spogliamo velocemente, baciandoci e leccandoci sui rispettivi petti e ventri. Troppo preso dal suo panettone brazzo, le ho subito infilato con poca grazia (lo riconosco) labbra, lingua e un poco di denti nel buco del culo (niente affatto largo) percuotendole piano le chiappe sode. Adora soprattutto la prima pratica, i suoi mugolii di godimento oltre a fare simpatia erano infatti credibili, la saliva sputatale dentro l'orifizio abbastanza copiosa e ben tollerata. Poco propensa ad accettare invece nel suo ano caldo e pulito il mio dito medio. Prediligendo (lei ed io) la sua parte passiva, l'ho fatta sentire quasi esclusivamente donna e ciò non le è dispiaciuto. Quasi esclusivamente perché nel masturbarla e nel succhiarglielo con abilità, ho notato salire prepotente il suo desiderio eiaculatorio (trattenuto anche da parole in fondo giustificabili quali: "Amore, mi piace però mi devi dare di più..."). Gradisce essere penetrata dapprima in maniera dolce e via via più intensa. Ha dimostrato apprezzamento anche per le parolacce (si eccitava toccandosi il pisello per il mio continuo riferimento alla bellezza morfologica della sua figa anale).
Il suo sedere osservato con cura e palpato con bramosia e la relativa fessura annusata ripetutamente e lavata incessantemente con la mia lingua instancabile stavano intanto accogliendo da circa dieci minuti, nelle tre succitate posizioni, la mia libidine penetrativa. Era difatti un peccato non far approfittare di ciò e lungamente il mio cazzo andato in erezione sin dalla prima strizzata profusa a piene mani su quelle rotonde natiche. Nella scopata i suoi gridolini di piacere si facevano talvolta costruiti mentre quando il mio uccello spingeva più in profondità tornavano sinceri come lo erano stati mentre le leccavo il deretano (siamo troppo esperti per non accorgerci della differenza). Nell'amplesso il suo viso dava inoltre sfogo ad espressioni da porca ma allo stesso tempo di una che conosce ogni piega del mestiere (anche nel saper gestire il cliente di turno e le sue richieste). Trombandola a quei ritmi lenti (a suo dire soffre un po' il pim-pum-pam a cui volevo infine sottoporla), sarei venuto dopo un giorno in simili condizioni di stanchezza e calura. Ragion per cui dopo essermi tolto il preservativo mi sono fatto leccare le palle e la prostata smanettandomi da solo e sborrando sulla mia pancia. Pulizia in bagno, vestizione e saluti informali. In un altro contesto ambientale e in una location migliore, ci tornerei.
30/70/8
ps: il viaggio di ritorno l'ho fatto in taxi pagando con il bancomat
RIFERIMENTO INTERNET : Annunci che vanno e vengono e che quando vengono sono comunque saltuari
Milano: New trans Alessandra maiala zona Certosa via negrotto appena arrivata in città !!!
Bakecaincontri. Milano. New trans Alessandra maiala zona Certosa via negrotto appena arrivata in città !!!. new trans alessandra maiala zona certosa via negrott
milano.bakecaincontrii.com
NAZIONALITA': Brasiliana
ETA': Una trentina più che abbondante
CONFORMITA' ALL'ANNUNCIO: Foto indubbiamente realistiche seppure non recentissime
SERVIZI OFFERTI: Mie leccate nel suo culo, pastrugnamenti vari, bacetti di entrambi sui rispettivi corpi ma non in bocca, pompini vicendevoli coperti per ambedue (così ha voluto), segatina al suo pistolino presto duro con breve emissione pre-eiaculatoria, io ho scopato lei frontalmente, posteriormente e lateralmente
COMPENSO RICHIESTO: 70
COMPENSO CONCORDATO: 70
DURATA DELL'INCONTRO: Mezzora (attendeva un cliente)
DESCRIZIONE FISICA: Transessuale strutturata e ben fisicata sul metro e settanta senza tacchi; viso arrapante (il primo punto di forza) sebbene non sia visibilmente quello di una stupenda principessa in transizione; culo (il secondo punto di forza) che pur presentando qualche cedimento nella posizione eretta è decisamente meravigliao quando viene posseduto in versione cagnesca; tette rimodellate con perizia e dai capezzoli succosi; bel sorriso
DOTAZIONE (S,M,L,XL,XXL): M
ATTITUDINE: Una cerbiatta che ama sembrare donna ma alla quale tira comunque il cazzo
REPERIBILITA': Al telefono risponde con accuratezza denotando buone capacità organizzative (agenda mica vuota nonostante l'ora quasi albeggiante)
PRESENZA DI BARRIERE ARCHITETTONICHE: Le barriere architettoniche non ci sono ma la zona in cui sono finito mi ha fatto immergere per mezzora in ambientazioni degne del film "I guerrieri della Notte"...
TELEFONO: 38892115xx
Parto dalla logistica. Non sapevo dell'esistenza di un posto simile a Milano o per meglio dire conosco molto bene Certosa e sufficientemente bene Villapizzone ma ignoravo che nei paraggi ci fosse un'area così disastrata (Sala, provvedi!) con tanto di campo nomadi (sito in via Negrotto) completamente privo di illuminazione pubblica nel quale mi sono perso. Come se non bastasse ho visto e tenuto a distanza, grazie alla torcia del cellulare, uno zingaro che oltre la rete di recinzione della sua dimora in legno spiava le mie mosse mentre cercavo di ritrovare rapidamente la smarrita dritta via. Preciso che Alessandra mi aveva fornito al telefono informazioni corrette su via e numero civico della sua abitazione ma avendo scambiato un civico per un altro sono finito dove non dovevo (via Negrotto è di fatto divisa in due dai binari della limitrofa stazione di Villapizzone e se confondete i numeri da x a y con quelli da k a z siete praticamente fottuti).
Di Alessandra conservavo un ricordo piacevole e lontano di qualche altrettanto lontana frequentazione ballerina nella Zingonia bergamasca (se non ricordo male era stata recensita molto positivamente su P.F.) e nella Bovisa meneghina. Dopo una serata godereccia in Certosa, avevo spulciato la nota bacheca imbattendomi in un viso a me famigliare...lei! Non essendo così distante dal luogo in questione e restandomi nel portafoglio il quanto basta per una scopata standard - malauguratamente non per il taxi - avevo già deciso previo accordo telefonico di avventurarmi a piedi per almeno 1 km (ovviamente non lo rifarei). L'orario nel frattempo si stava facendo pessimo così come il sudore accumulato nel girovagare nottetempo tra City Rom e gli ingarbugliati cavalcavia ivi presenti. Giunto finalmente all'indirizzo dell'alcova, probabilmente anche grazie alla benevola intercessione dei gesuiti del monastero di piazza Villapizzone, ho trovato il luogo spettrale - si intersecano vie poco illuminate, scalinate ferroviarie pericolanti che collegano le due porzioni di via Negrotto, sottopassi degni del Bronx e verde rurale tutt'intorno -, la palazzina a tre piani (lei sta all'ultimo) tirata su da muratori ciechi (o quantomeno ciuchi) e il vetusto appartamento non propriamente da area C e con un condizionatore in camera che elargiva aria striminzita e non freschissima. Dovevo andarmene? Dove cavolo andavo, ormai ero lì e preferivo perire tra le braccia di Alessandra che di Marko da Podgorica...
Veniamo al sesso, per nulla malvagio (anzi) ma per forza di cose non eccelso per questioni peraltro non dipendenti da Alessandra (orario tardo, afa, stanchezza e lei aspettava un cliente che premeva). Premetto che ho ritrovato Alessandra ancora caruccia e abbastanza vogliosa. Ci spogliamo velocemente, baciandoci e leccandoci sui rispettivi petti e ventri. Troppo preso dal suo panettone brazzo, le ho subito infilato con poca grazia (lo riconosco) labbra, lingua e un poco di denti nel buco del culo (niente affatto largo) percuotendole piano le chiappe sode. Adora soprattutto la prima pratica, i suoi mugolii di godimento oltre a fare simpatia erano infatti credibili, la saliva sputatale dentro l'orifizio abbastanza copiosa e ben tollerata. Poco propensa ad accettare invece nel suo ano caldo e pulito il mio dito medio. Prediligendo (lei ed io) la sua parte passiva, l'ho fatta sentire quasi esclusivamente donna e ciò non le è dispiaciuto. Quasi esclusivamente perché nel masturbarla e nel succhiarglielo con abilità, ho notato salire prepotente il suo desiderio eiaculatorio (trattenuto anche da parole in fondo giustificabili quali: "Amore, mi piace però mi devi dare di più..."). Gradisce essere penetrata dapprima in maniera dolce e via via più intensa. Ha dimostrato apprezzamento anche per le parolacce (si eccitava toccandosi il pisello per il mio continuo riferimento alla bellezza morfologica della sua figa anale).
Il suo sedere osservato con cura e palpato con bramosia e la relativa fessura annusata ripetutamente e lavata incessantemente con la mia lingua instancabile stavano intanto accogliendo da circa dieci minuti, nelle tre succitate posizioni, la mia libidine penetrativa. Era difatti un peccato non far approfittare di ciò e lungamente il mio cazzo andato in erezione sin dalla prima strizzata profusa a piene mani su quelle rotonde natiche. Nella scopata i suoi gridolini di piacere si facevano talvolta costruiti mentre quando il mio uccello spingeva più in profondità tornavano sinceri come lo erano stati mentre le leccavo il deretano (siamo troppo esperti per non accorgerci della differenza). Nell'amplesso il suo viso dava inoltre sfogo ad espressioni da porca ma allo stesso tempo di una che conosce ogni piega del mestiere (anche nel saper gestire il cliente di turno e le sue richieste). Trombandola a quei ritmi lenti (a suo dire soffre un po' il pim-pum-pam a cui volevo infine sottoporla), sarei venuto dopo un giorno in simili condizioni di stanchezza e calura. Ragion per cui dopo essermi tolto il preservativo mi sono fatto leccare le palle e la prostata smanettandomi da solo e sborrando sulla mia pancia. Pulizia in bagno, vestizione e saluti informali. In un altro contesto ambientale e in una location migliore, ci tornerei.
30/70/8
ps: il viaggio di ritorno l'ho fatto in taxi pagando con il bancomat
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