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Ospite
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WARNING: Rece scon_sigliata a deboli di stomaco, fini esteti, integralisti veterosessuali e detrattori dei romanzi di Steven King... Utile invece come caso di studio psichiatrico...
Procediamo...
RIFERIMENTO INTERNET: http://www.toptransitalia.it/home_perso ... oto=101144
CITTA DELL'INCONTRO: Roma – Musei Vaticani
NOME INSERZIONISTA: Alexandra
NAZIONALITA': Brasile - Paulista
ETA': Io dico sui 30
CONFORMITA' ALL'ANNUNCIO: Inesistente: FOTO FALSE
SERVIZI OFFERTI: BJ-Anal
RATE DI PARTENZA: 100
RATE CONCORDATO: 100
DESCRIZIONE FISICA: Una boatta appena proponibile
ATTITUDINE: Attiva, fredda e veloce
REPERIBILITA': Ahimè, molto buona
PRESENZA DI BARRIERE ARCHITETTONICHE: No
VOTO PERSONALE: 3+
RECENSIONE:
Volevo provare una nuova fornitrice… Tanto per cambiare.
Visto che in zona prati vaticano c’è anche la bella e collaudata Sharon Lopez nonché la Taira Oliveira (ancora incognita e in waiting list), mi son detto che in caso di “sola” sarei comunque riuscito a soddisfare le mie voglie anche in caso di overbooking, e dunque ho provato.
Al telefono ha una voce un po’ da gallinaccio rampino… Vabbè. Non si può avere tutto…
“Cento per una cosa fatta bene”…
“Si le foto sono le mie, sono proprio io”…
Vado.
Trovo facilmente parcheggio lungo le mura e arrivo puntuale.
Le strade dell’inferno sono sempre libere e ben asfaltate.
TENGO A DIRLO: da qui in poi, lo scempio che ha avuto luogo è interamente colpa mia e peggio per me.
L’uscio di quello che un giorno più felice doveva essere uno studio legale si schiude, e mi trovo davanti una simil boatta biondo miele con un po’ di occhiaie, un bel sorriso da squalo di 007 e un apparecchio per i denti che potrebbe essere tranquillamente usato per il progettato “Ponte sullo Stretto”.
Mi ricordo le foto con una certa approssimazione. Ma capisco che non sono le sue. Tuttavia… ehm… Mè tapino:
Piove…
Non mi va di riprendere la macchina.
Di prendere un nuovo appuntamento.
Di girare i tacchi e andarmene tra le parolacce della candidata fornitrice.
…E poi l’appartamento sembra dignitoso e, comunque, lei due tette ce l’ha e, a dispetto dell’aspetto dimesso, sembra…?... Beh si, sembra respirare regolarmente.
Vabbè, mi son fatto di peggio (anche se ho difficoltà a ricordarmi quando).
Accetto allora la sconfitta e mi rassegno.
Mi dico: vediamo se la racchia almeno mi svuota le balle a dovere compensando la qualità con la quantità.
Mi porta al piano di sopra, e seguendola sulla scala a chiocciola apprezzo un culetto scopabile, ancorché decisamente bassino.
D’accordo, dico, rivolgendomi al fratello ceco: tu fai la parte tua e vedrai che mettiamo rimedio a questa situazionaccia…
Mi trovo in quella che doveva essere la biblioteca dello studio.
Corrispondo -obtorto collo- il guiderdone senza attendere la richiesta e mi comincio a spogliare.
Lei è già nuda in un nanosecondo che mi guarda, compliementandosi, con evidente finzione, per il mio fisico “scultural” e, nel mentre, si mena il pistolino facendolo roteare come un portachiavi per aria.
Incomincio a contare il tempo che ci vorrà a svuotare le balle.
Mi fa sdraiare sul divano letto, e mi impone di assumere una precisa posizione supina, dalla quale, a suo avviso, potrò apprezzare meglio le sue fattezze…
Io accondiscendo ormai sull’orlo del baratro.
Si copre e mi sbatte in bocca quel suo coso medio e semimoscio.
Dopodichè, con movenze accurate affinché non possa in alcun modo palpare quel suo corpicino da salsiccia, si prodiga nello scoparmi in bocca, con una foga ed una invadenza assolutamente sproporzionate alla situazione, alle sue doti fisiche e alla stessa durezza del suo pisello.
Sono in piena crisi esistenziale, ma, con tanta buona volontà e una certa sorpresa, mi accorgo che il mio fratello cieco fa la sua e si tira –inaspettamente- in piedi.
“Mmmmmmmmmmh, che bocca calda che hai”… Mi fa il lupo.
“E’ perché ho la febbre allergica”… Gli direbbe capuccetto rosso.
Invece le dico di farmi provare la sua, di bocca, sperando che la ferramenta non buchi il goldone che mi ha messo e, soprattutto, quel che di prezioso ci ho lasciato dentro.
Comincia così un 69… Con io che spero di far eccitare l’impiastro, e lei che pompa come una forsennata pensando forse che io sia un canotto gonfiabile.
Matò… Che tragedia cosmica.
A due minuti dal via, mi fa, fammi provare il tuo culo.
Io le dico di voler invece provare il suo.
Anche perché la vista della sua panza, con tanto di cicatrice su un tatuaggio illeggibile, non mi piaceva all’inizio e ancor meno adesso.
Lei mi dice di no e che è troppo arrapata, vista la mia “Bocca calda” e che deve assolutamente incularmi.
Vabbè… Abbiamo capito.
O mi alzo e me ne vado abbandonando il guiderdone ma evitando il peggio.
Oppure mi faccio fare questa iniezione di carne… Magari mi fa bene, anche se per un centone, avoglja a bistecche.
Come incentivo, lei si infila un altro preservativo sopra quello che già ha.
Lei dice per sicurezza.
Io penso sia per fare spessore.
Ma la cosa, in certo qual modo, mi tranquillizza.
L’avverto che non sono ancora avvezzo a prenderlo e che badi bene a non farmi male.
Mi lubrifica abbondantemente il buchetto e mi appoggia il suo glande superimpermeabilizzato.
La tecnica è l’unico aspetto positivo.
Me lo appoggia un attimo e poi me lo ritrovo dentro senza dolore o bruciore.
Si vede proprio che l’avevo già preso in culo appena entrato.
Mi pompa e mi sega per circa 30 secondi.
Cerco di giocare con le sue tette (forse l’unica cosa decente)… Ma è proibito.
Matò… che disgrazia totale…
Fortuna vuole che io venga con celerità.
Lei è lanciata e continuerebbe pure.
Ma io le urlo un perentorio “adesso basta”… Non riuscendo più a essere fintamente gentile, a contenere lo schifo per me stesso, anzitutto, e poi per lei.
Lei mi dice che ho un culo spettacolare… Io le faccio un bel sorriso di circostanza e le dico… Ceeeeeeerrrrrrrrto.
Mi rivesto nel consueto nano secondo.
Avverto rumori al piano di sotto.
Mi dice non senza orgoglio che c’è la sua amica Jessika Perez, “famosssssssissssima pornodiva”.
Mi dice che se mi disturba la può chiudere in bagno.
Le dico che… sticazzi della famosa pornodiva.
La incrocio e mi rendo conto che, sola per sola, era meglio prenderla dalla perez che almeno non fa vomitare alla sola vista…
La Perez mi sorride con aria vogliosa e si produce in divertenti esercizi facendo roteare la lingua tra le labbra… Il che, ritengo, vorrebbe essere un incentivo a visitarla al prossimo giro…
A me sembra ridicola e fa pure un po’ ribrezzo… Mi pare una specie di iguana invasata…
Ma a sto punto mi fa schifo tutto.
Esco felice nell’aria umida e mi ritrovo, sorpreso, con un sorriso ebete sul mio viso.
Mi divertirò a recensire… Forse.
Il tutto: 15 minuti di orrore misurati sull’orologio dell’auto da quando sono uscito a quando sono rientrato.
Ma quanto sono coglione?
In chiaro: tutto ultracoperto
In oscuro: tutto il resto… Ma purtroppo c’era abbastanza luce per poter vedere.
_____________________un_oscuro_jul
PS: numero da evitare… 327 2358***
Procediamo...
RIFERIMENTO INTERNET: http://www.toptransitalia.it/home_perso ... oto=101144
CITTA DELL'INCONTRO: Roma – Musei Vaticani
NOME INSERZIONISTA: Alexandra
NAZIONALITA': Brasile - Paulista
ETA': Io dico sui 30
CONFORMITA' ALL'ANNUNCIO: Inesistente: FOTO FALSE
SERVIZI OFFERTI: BJ-Anal
RATE DI PARTENZA: 100
RATE CONCORDATO: 100
DESCRIZIONE FISICA: Una boatta appena proponibile
ATTITUDINE: Attiva, fredda e veloce
REPERIBILITA': Ahimè, molto buona
PRESENZA DI BARRIERE ARCHITETTONICHE: No
VOTO PERSONALE: 3+
RECENSIONE:
Volevo provare una nuova fornitrice… Tanto per cambiare.
Visto che in zona prati vaticano c’è anche la bella e collaudata Sharon Lopez nonché la Taira Oliveira (ancora incognita e in waiting list), mi son detto che in caso di “sola” sarei comunque riuscito a soddisfare le mie voglie anche in caso di overbooking, e dunque ho provato.
Al telefono ha una voce un po’ da gallinaccio rampino… Vabbè. Non si può avere tutto…
“Cento per una cosa fatta bene”…
“Si le foto sono le mie, sono proprio io”…
Vado.
Trovo facilmente parcheggio lungo le mura e arrivo puntuale.
Le strade dell’inferno sono sempre libere e ben asfaltate.
TENGO A DIRLO: da qui in poi, lo scempio che ha avuto luogo è interamente colpa mia e peggio per me.
L’uscio di quello che un giorno più felice doveva essere uno studio legale si schiude, e mi trovo davanti una simil boatta biondo miele con un po’ di occhiaie, un bel sorriso da squalo di 007 e un apparecchio per i denti che potrebbe essere tranquillamente usato per il progettato “Ponte sullo Stretto”.
Mi ricordo le foto con una certa approssimazione. Ma capisco che non sono le sue. Tuttavia… ehm… Mè tapino:
Piove…
Non mi va di riprendere la macchina.
Di prendere un nuovo appuntamento.
Di girare i tacchi e andarmene tra le parolacce della candidata fornitrice.
…E poi l’appartamento sembra dignitoso e, comunque, lei due tette ce l’ha e, a dispetto dell’aspetto dimesso, sembra…?... Beh si, sembra respirare regolarmente.
Vabbè, mi son fatto di peggio (anche se ho difficoltà a ricordarmi quando).
Accetto allora la sconfitta e mi rassegno.
Mi dico: vediamo se la racchia almeno mi svuota le balle a dovere compensando la qualità con la quantità.
Mi porta al piano di sopra, e seguendola sulla scala a chiocciola apprezzo un culetto scopabile, ancorché decisamente bassino.
D’accordo, dico, rivolgendomi al fratello ceco: tu fai la parte tua e vedrai che mettiamo rimedio a questa situazionaccia…
Mi trovo in quella che doveva essere la biblioteca dello studio.
Corrispondo -obtorto collo- il guiderdone senza attendere la richiesta e mi comincio a spogliare.
Lei è già nuda in un nanosecondo che mi guarda, compliementandosi, con evidente finzione, per il mio fisico “scultural” e, nel mentre, si mena il pistolino facendolo roteare come un portachiavi per aria.
Incomincio a contare il tempo che ci vorrà a svuotare le balle.
Mi fa sdraiare sul divano letto, e mi impone di assumere una precisa posizione supina, dalla quale, a suo avviso, potrò apprezzare meglio le sue fattezze…
Io accondiscendo ormai sull’orlo del baratro.
Si copre e mi sbatte in bocca quel suo coso medio e semimoscio.
Dopodichè, con movenze accurate affinché non possa in alcun modo palpare quel suo corpicino da salsiccia, si prodiga nello scoparmi in bocca, con una foga ed una invadenza assolutamente sproporzionate alla situazione, alle sue doti fisiche e alla stessa durezza del suo pisello.
Sono in piena crisi esistenziale, ma, con tanta buona volontà e una certa sorpresa, mi accorgo che il mio fratello cieco fa la sua e si tira –inaspettamente- in piedi.
“Mmmmmmmmmmh, che bocca calda che hai”… Mi fa il lupo.
“E’ perché ho la febbre allergica”… Gli direbbe capuccetto rosso.
Invece le dico di farmi provare la sua, di bocca, sperando che la ferramenta non buchi il goldone che mi ha messo e, soprattutto, quel che di prezioso ci ho lasciato dentro.
Comincia così un 69… Con io che spero di far eccitare l’impiastro, e lei che pompa come una forsennata pensando forse che io sia un canotto gonfiabile.
Matò… Che tragedia cosmica.
A due minuti dal via, mi fa, fammi provare il tuo culo.
Io le dico di voler invece provare il suo.
Anche perché la vista della sua panza, con tanto di cicatrice su un tatuaggio illeggibile, non mi piaceva all’inizio e ancor meno adesso.
Lei mi dice di no e che è troppo arrapata, vista la mia “Bocca calda” e che deve assolutamente incularmi.
Vabbè… Abbiamo capito.
O mi alzo e me ne vado abbandonando il guiderdone ma evitando il peggio.
Oppure mi faccio fare questa iniezione di carne… Magari mi fa bene, anche se per un centone, avoglja a bistecche.
Come incentivo, lei si infila un altro preservativo sopra quello che già ha.
Lei dice per sicurezza.
Io penso sia per fare spessore.
Ma la cosa, in certo qual modo, mi tranquillizza.
L’avverto che non sono ancora avvezzo a prenderlo e che badi bene a non farmi male.
Mi lubrifica abbondantemente il buchetto e mi appoggia il suo glande superimpermeabilizzato.
La tecnica è l’unico aspetto positivo.
Me lo appoggia un attimo e poi me lo ritrovo dentro senza dolore o bruciore.
Si vede proprio che l’avevo già preso in culo appena entrato.
Mi pompa e mi sega per circa 30 secondi.
Cerco di giocare con le sue tette (forse l’unica cosa decente)… Ma è proibito.
Matò… che disgrazia totale…
Fortuna vuole che io venga con celerità.
Lei è lanciata e continuerebbe pure.
Ma io le urlo un perentorio “adesso basta”… Non riuscendo più a essere fintamente gentile, a contenere lo schifo per me stesso, anzitutto, e poi per lei.
Lei mi dice che ho un culo spettacolare… Io le faccio un bel sorriso di circostanza e le dico… Ceeeeeeerrrrrrrrto.
Mi rivesto nel consueto nano secondo.
Avverto rumori al piano di sotto.
Mi dice non senza orgoglio che c’è la sua amica Jessika Perez, “famosssssssissssima pornodiva”.
Mi dice che se mi disturba la può chiudere in bagno.
Le dico che… sticazzi della famosa pornodiva.
La incrocio e mi rendo conto che, sola per sola, era meglio prenderla dalla perez che almeno non fa vomitare alla sola vista…
La Perez mi sorride con aria vogliosa e si produce in divertenti esercizi facendo roteare la lingua tra le labbra… Il che, ritengo, vorrebbe essere un incentivo a visitarla al prossimo giro…
A me sembra ridicola e fa pure un po’ ribrezzo… Mi pare una specie di iguana invasata…
Ma a sto punto mi fa schifo tutto.
Esco felice nell’aria umida e mi ritrovo, sorpreso, con un sorriso ebete sul mio viso.
Mi divertirò a recensire… Forse.
Il tutto: 15 minuti di orrore misurati sull’orologio dell’auto da quando sono uscito a quando sono rientrato.
Ma quanto sono coglione?
In chiaro: tutto ultracoperto
In oscuro: tutto il resto… Ma purtroppo c’era abbastanza luce per poter vedere.
_____________________un_oscuro_jul
PS: numero da evitare… 327 2358***