[RECE] Ana - OTR notturna - Tor San Lorenzo (RM)

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"Tranzilvania, Tranzilvania bitteee!"
CARATTERISTICHE GENERALI

NOME: Ana
CITTA DELL'INCONTRO: Tor San Lorenzo (RM)
ZONA: litoranea
NAZIONALITA': rumena
ETA': 20 anni
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO): bbj+CIM
COMPENSO RICHIESTO: 30
COMPENSO CONCORDATO: 30
DURATA DELL'INCONTRO: 15'
DESCRIZIONE FISICA: mora, taglia small, viso giovane e carino
ATTITUDINE: disponibile

LA MIA RECENSIONE:

Ana, vent'anni e già mamma.
Ana, in strada per mantenere il suo bambino.
Una macchia scura contro il parapetto di cemento di un ponte che, a traversarlo, non si nota che è un ponte, così come non si nota Ana, la borsetta ai piedi mentre se ne sta accovacciata per combattere il freddo.
Scene da "piccola fiammiferaia" sul litorale romano.
A saperlo subito, ripartivo col sedile vuoto.
A saperlo dopo – stramaledetta abitudine di scambiare due parole di commiato – ne vien fuori un senso pungente di tristezza cui l'aria salsa e la notte buia e la trasandatezza di un luogo in abbandono e chissà cos'altro ancora fungono da catalizzatori. O potrebbe ben essere il contrario.
Piccola ricciolina mora, una tacca e mezza di ragazzetta che, salita in macchina, s'affretta subito a dire che può fare bocca senza. E io accetto. E anche lei accetta i miei trenta euro.
Una via di mezzo, né grassa né magra, ma a posteriori lo si nota quel gonfiore da gravida liberatasi da poco, tutto ancora da riassorbire.
Una strada dissestata che muore direttamente sulla spiaggia è dove mi porta, stretta fra muretti privati e siepi rinsecchite
Fermo l'auto coi primi metri di sabbia tanto per non restare bloccati. Di fronte a noi non c'è il mare, non c'è la battigia, non c'è nulla: solo un grande schermo nero che si fa ancora più grande quando spengo i fari.
Ana non ha fazzoletti, non ha salviette. Me ne procuro io fra le mie cose per farmi pistonare col cazzo pulito e la coscienza altrettanto.
Pompa senza salamelecchi: su e giù, su e giù, su e giù con la boccuccia delicata e fresca. Ancora per poco, fresca.
Due minuti di stallo, con le labbra serrate attorno, per fare della bocca una saccoccia riempita per bene.
Finalmente si tira su e rovescia tutto fuori dallo sportello.
Ana non ha fazzoletti e non ha salviette. Ne procuro fra le mie cose assieme ad una caramella alla menta per rifarle la bocca.
Verrà di nuovo l'estate? Verrà mai in certe vite?
 
Come chiamarla, questa, caro megabizzo? La sindrome del pastore Dimmesdale? Ho notato che spesso privilegi queste situazioni di ordinario degrado ed emarginazione per poi rimordertene e scriverci su anche una elegante (antiteticamente al retrogusto amaro e crudo della situazione narrata) pagina di letteratura realistico-decadente (se mi consenti l'altrettanto ossimorica definizione). Nessuna riserva moralistica da parte mia, ci mancherebbe, ma solo una considerazione dei diversi modi con cui ognuno di noi vive la sua sessualità. Complimenti sempre per il tuo stile.
 
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