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- 22 Febbraio 2012
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SCHEDA TECNICA
RIFERIMENTO INTERNET:http://www.escortforum.net/accompagnatrici/BIANCA MICHELLA-31831?from=regular_list
CITTA DELL'INCONTRO: Firenze
NOME INSERZIONISTA: Bianca MIchella
NAZIONALITA': Brasiliana
ETA': 25
CONFORMITA' ALL'ANNUNCIO: si
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO): GFE, FK,BBJ,
COMPENSO RICHIESTO: 100 per mezz'ora
COMPENSO CONCORDATO:100 per mezz'ora ma fatto 1/4 d'ora in più e regalati 50 euro
DURATA DELL'INCONTRO:3/4 ora
DESCRIZIONE FISICA:bella, non longilinea,morbida e (credo) con seno rifatto
ATTITUDINE: molto dolce e simpatica
REPERIBILITA': buona
PRESENZA DI BARRIERE ARCHITETTONICHE: scale
INDEX RICERCHE (numero telefonico nel formato 1234567xx):38976611xx
LA MIA RECENSIONE:
Mi è capitato un altro paio di volte. Vado da una ragazza, torno in albergo, mi faccio riprendere dalla libido e ne cerco un’altra, per poi scoprire che l’indirizzo a cui mi rimanda è più o meno lo stesso di poche ore prima. Così mi faccio magari altri venti minuti di macchina per tornare nello stesso posto.
Nel caso che vi racconto succede però che le due ragazze siano molto diverse una dall’altra e questo mi ispira una recensione parallela, che induca alla riflessione su fatalità, casualità e fortuna.
La scheda formale è per la ragazza che ha salvato la mia serata. Per l’altra opto per l’anonimato, siccome di solito non faccio recensioni negative su signorine che altri soci non hanno disdegnato e che tutto sommato non meritano un mio giudizio che potrebbe essere troppo soggettivo
Firenze, Via D…… – ore 19.00
Mi apre vestita di un maglioncino che tirato alla sua massima lunghezza le copre il culetto che si preannuncia generoso. Le gambe non certo filiformi, con la pelle nuda che rivela una naturalezza decisamente non particolarmente eccitante. Naturale è anche il volto, non truccato. Carina come lineamenti, anche se le labbra possono, a mia opinione, aver conosciuto il sottile ago di qualche siringa di botulino. Sorridente, ma un po’ distratta, forse dallo schermo dell’immancabile portatile acceso sul tavolo.
Firenze, Via D …… ore 23.00
Il mio primo passo nel monolocale e dietro la porta che si richiude con silenziosa delicatezza mi accoglie il suo sorriso. Ma l’occhio è subito attratto da tutto il resto. Capelli corvini, seno prosperoso e corpo morbido e curvilineo, con un culetto molto sudamericano. Ora apprezzo il quarto d’ora che mi ha fatto aspettare al gelo del vicoletto qui sotto. “Mi dai qualche minuto per prepararmi ?”
Il risultato si vede. Lingerie provocante, con calze a rete, tacchi alti e stranissimi guanti neri, che lei finisce di calzare ridendo. “Li ho comprati oggi …” Bella. Bella e simpatica e benedico quel “100% verified”, che in questo caso sottoscrivo, arrapato e felice.
Spazzola via i peli sulle coperte “Il gatto …” Bah … per fortuna non sono allergico. Ora è nuda sul letto e mostra il corpo non slanciato, ma bello nelle sue rotondità. Grazie al cielo il suo seno non conosce gli orrori del bisturi e questo, sinceramente, lo apprezzo.
E’ lei a scostare le lenzuola, permettendomi di infilarmici sotto. E’ un gesto carino, confidenziale. Capisce che ho freddo, ma al di là del tepore il contatto con il suo corpo sotto le coperte promette una maggiore e inconsueta intimità. La sua carnagione è ambrata. La pelle morbidissima, ma alla pressione posso percepire la tensione di muscoli che sanno cos’è l’esercizio fisico.
Siamo stesi e mi avvicino al suo viso con tatto e dolcezza. Cerco le sue labbra, ma lo faccio con una lenta manovra che le permetta di sentire il mio profumo, il mio alito, la morbidezza della mia pelle rasata di fresco. Non ho mai preteso il bacio profondo, ma l’ho quasi sempre ottenuto, lasciando che i miei sforzi per rendermi gradevole rendessero il risultato giusto e voluto. Sono abbastanza certo, dopo tante avventure, di non suscitare reazioni di ribrezzo e mi aspetto, da quelle che nelle schede dei servizi annoverano il French Kiss, il rispetto di quanto promesso. Un leggero contatto delle labbra, poi si scosta, con consumata abilità, senza essere esplicita nel rifiuto
“Cosa ti piace fare?” E’ a pochi centimetri dal mio viso e so già che no dirà di no … “Questo, ad esempio …” la bacio e lei schiude la bocca, lasciando che il suo lucidalabbra si mischi alla mia saliva e che le nostre lingue si incontrino e si scontrino nel gioco che preferisco. Dura abbastanza perché lei possa apprezzare il risultato tra le mie gambe, poi mi invita a levarmi gli slip.
Il pompino è ben fatto, ma non certo da antologia. Si ferma un po’ stizzita per togliere qualcosa dalla bocca. “Peli?” “No … peluzzi delle mutande” “Spiacevole …” “Tu che ne sai … mica sei una donna” “Beh … posso immaginarlo” ma la discussione non è certo il massimo della poesia, a tutto discapito della mia rigidità …
Dopo un po’ è a succhiarmi con passione, alternando al lavoretto baci sempre più coinvolgenti e appassionati. Slaccia il reggiseno e le sue tette, abbondanti e ben rifatte balzano prepotenti a reclamare le mie attenzioni. Mi alzo a carponi sfilandomi dalla sua bocca. Le lecco delicatamente i capezzoli, aspettandomi ipersensibilità da post intervento, ma la sua reazione è normale e sembra non disdegnare il trattamento. Così scendo verso il suo pube e mi dedico ad una pratica che amo molto ma che riservo solo a quelle che mi suscitano una sincera e spontanea ispirazione. La mia lingua scorre sull’interno delle cosce. Le scosto le autoreggenti a rete e indugio sulla sua pelle morbidissima e profumata. Poi inizio a leccarla, prima con delicatezza e poi sempre più intensamente, fino a vederla contorcersi. Ora il mio cazzo è al culmine della sua erezione e cerca di nuovo il sollievo della sua bocca. Dal lato mi faccio sopra di lei e lascio che il sessantanove sia canonico nel suo splendido e simmetrico scambio. La scopo letteralmente in bocca e ad ogni affondo la mia lingua è sempre più invadente.
Allarga le gambe e lascia che sia su di lei. La penetro e riprovo, un po’ testardamente, a baciarla.
Rien de rien … direbbero i francesi
Di baci qui non se ne parla. E’ un fuggi fuggi dalle mie avances. Così, un po’ irritato, affondo i colpi con maggiore veemenza. Poi la faccio girare e ammetto che la visione del suo culetto mi regala una piacevole sensazione. Decisamente da “ragazza della porta accanto”. Non perfetto, ma sodo e nello stesso tempo morbido. La pecorina procede spedita e abbastanza gradevole.
“Mi vieni sopra?” Mi accontenta, ma tutto è un po’ troppo meccanico.”attento … non graffiarmi …” E’ come se mi masturbassi con una fica. Lei non c’è. C’è solo attrito tra le nostre carni e la naturale conseguenza di ciò. “Voglio venirti in bocca” e prego che non ci sia un imprevisto rifiuto “Mica c’avrai un litro di roba?” Sorrido. “Magari …”, nel frattempo sfilo il preservativo e mi maneggio l‘ arnese, di cui lei tiene solo la cappella ben serrata tra le labbra. Mugulo e mi scarico nella sua bocca. Lei non lascia colare una goccia, ma penso più per senso pratico e rispetto delle coperte che per reale coinvolgimento. Poi corre in bagno.
Le chiedo di farlo. Si apre e mi accoglie. Mi abbraccia. Mi bacia.
C’è modo e modo di fare sesso.
Si può scopare o fare l’amore. Nel secondo caso anche senza un vero sentimento, ma con un coinvolgimento sicuramente diverso e maggiore rispetto al primo.
Bianca Michella è brava nel fare l’amore. E’ molto dolce e mi fa sentire bene, come se ci conoscessi mo da tanto. Ci baciamo con molto trasporto e questo è qualcosa che apprezzo oltre ogni modo e che mi eccita fortemente. Troppo. Quando la sua bocca passa alle mie spalle ed al mio petto, capisco che non resisterò. Non è da me. Di solito il consueto e spiacevole distacco emotivo mi permette tempi lunghi. Non sarà così, adesso. Provo a contenermi, proseguo su un lato, cercando un minor contatto con il suo corpo, ma ormai sta salendo … vuole esplodere e lo fa … la mia voglia mi lascia, ma il mio rammarico è pari alla mia soddisfazione.
C’è una specie di linguaggio del corpo che le puttane hanno quando si è finito di scopare. E’ come se ti spingessero in modo invisibile verso la porta. Magari si parla, si accenna un tentativo di conversazione che renda meno squallida l’essenzialita dell’atto appena consumato, ma nel frattempo è come se ti dicessero “vabbè… hai finito, hai avuto quel che volevi, adesso levati dai coglioni e lascia il posto al prossimo…” Questa ragazza parla molto bene questa lingua muta. Capisco, ma non mi addolora più di tanto. La saluto e penso che i miei soldi avrei potuto impiegarli un po’ meglio …
Bianca Michella è distesa su un fianco. Siamo uno di fronte all’altro, sotto le lenzuola. Le luci sono basse e c’è una musica di sottofondo. Prende dal comodino un calice di vino e me lo offre. Rifiuto gentilmente. La guardo e l’accarezzo. E’ carina, ma soprattutto è dolce e sorridente, come un amante vera. E’ una dote per me importante. Ho quasi la sensazione che potrei rimanere qui finchè ne ho voglia, parlando amabilmente come stiamo facendo già da qualche minuto. Ma è tardi e domani mi aspetta una levataccia. Mi vesto. Aggiungo ai cento euro pattuiti altri cinquanta “Un regalino per te …” Mi ringrazia, ma mai quanto io, in cuor mio, ringrazio lei ….
E questo è quanto …
A venti metri di distanza e a poche ore l’una dall’altra ho incontrato due ragazze che mi hanno confermato ancora una volta come siano strane alcune coincidenze, come sia possibile fare la stessa cosa in un modo totalmente diverso e come nella vita e nella nostra attività di punter, ci voglia poi, alla fine, molta, ma molta fortuna ….
RIFERIMENTO INTERNET:http://www.escortforum.net/accompagnatrici/BIANCA MICHELLA-31831?from=regular_list
CITTA DELL'INCONTRO: Firenze
NOME INSERZIONISTA: Bianca MIchella
NAZIONALITA': Brasiliana
ETA': 25
CONFORMITA' ALL'ANNUNCIO: si
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO): GFE, FK,BBJ,
COMPENSO RICHIESTO: 100 per mezz'ora
COMPENSO CONCORDATO:100 per mezz'ora ma fatto 1/4 d'ora in più e regalati 50 euro
DURATA DELL'INCONTRO:3/4 ora
DESCRIZIONE FISICA:bella, non longilinea,morbida e (credo) con seno rifatto
ATTITUDINE: molto dolce e simpatica
REPERIBILITA': buona
PRESENZA DI BARRIERE ARCHITETTONICHE: scale
INDEX RICERCHE (numero telefonico nel formato 1234567xx):38976611xx
LA MIA RECENSIONE:
Mi è capitato un altro paio di volte. Vado da una ragazza, torno in albergo, mi faccio riprendere dalla libido e ne cerco un’altra, per poi scoprire che l’indirizzo a cui mi rimanda è più o meno lo stesso di poche ore prima. Così mi faccio magari altri venti minuti di macchina per tornare nello stesso posto.
Nel caso che vi racconto succede però che le due ragazze siano molto diverse una dall’altra e questo mi ispira una recensione parallela, che induca alla riflessione su fatalità, casualità e fortuna.
La scheda formale è per la ragazza che ha salvato la mia serata. Per l’altra opto per l’anonimato, siccome di solito non faccio recensioni negative su signorine che altri soci non hanno disdegnato e che tutto sommato non meritano un mio giudizio che potrebbe essere troppo soggettivo
Firenze, Via D…… – ore 19.00
Mi apre vestita di un maglioncino che tirato alla sua massima lunghezza le copre il culetto che si preannuncia generoso. Le gambe non certo filiformi, con la pelle nuda che rivela una naturalezza decisamente non particolarmente eccitante. Naturale è anche il volto, non truccato. Carina come lineamenti, anche se le labbra possono, a mia opinione, aver conosciuto il sottile ago di qualche siringa di botulino. Sorridente, ma un po’ distratta, forse dallo schermo dell’immancabile portatile acceso sul tavolo.
Firenze, Via D …… ore 23.00
Il mio primo passo nel monolocale e dietro la porta che si richiude con silenziosa delicatezza mi accoglie il suo sorriso. Ma l’occhio è subito attratto da tutto il resto. Capelli corvini, seno prosperoso e corpo morbido e curvilineo, con un culetto molto sudamericano. Ora apprezzo il quarto d’ora che mi ha fatto aspettare al gelo del vicoletto qui sotto. “Mi dai qualche minuto per prepararmi ?”
Il risultato si vede. Lingerie provocante, con calze a rete, tacchi alti e stranissimi guanti neri, che lei finisce di calzare ridendo. “Li ho comprati oggi …” Bella. Bella e simpatica e benedico quel “100% verified”, che in questo caso sottoscrivo, arrapato e felice.
Spazzola via i peli sulle coperte “Il gatto …” Bah … per fortuna non sono allergico. Ora è nuda sul letto e mostra il corpo non slanciato, ma bello nelle sue rotondità. Grazie al cielo il suo seno non conosce gli orrori del bisturi e questo, sinceramente, lo apprezzo.
E’ lei a scostare le lenzuola, permettendomi di infilarmici sotto. E’ un gesto carino, confidenziale. Capisce che ho freddo, ma al di là del tepore il contatto con il suo corpo sotto le coperte promette una maggiore e inconsueta intimità. La sua carnagione è ambrata. La pelle morbidissima, ma alla pressione posso percepire la tensione di muscoli che sanno cos’è l’esercizio fisico.
Siamo stesi e mi avvicino al suo viso con tatto e dolcezza. Cerco le sue labbra, ma lo faccio con una lenta manovra che le permetta di sentire il mio profumo, il mio alito, la morbidezza della mia pelle rasata di fresco. Non ho mai preteso il bacio profondo, ma l’ho quasi sempre ottenuto, lasciando che i miei sforzi per rendermi gradevole rendessero il risultato giusto e voluto. Sono abbastanza certo, dopo tante avventure, di non suscitare reazioni di ribrezzo e mi aspetto, da quelle che nelle schede dei servizi annoverano il French Kiss, il rispetto di quanto promesso. Un leggero contatto delle labbra, poi si scosta, con consumata abilità, senza essere esplicita nel rifiuto
“Cosa ti piace fare?” E’ a pochi centimetri dal mio viso e so già che no dirà di no … “Questo, ad esempio …” la bacio e lei schiude la bocca, lasciando che il suo lucidalabbra si mischi alla mia saliva e che le nostre lingue si incontrino e si scontrino nel gioco che preferisco. Dura abbastanza perché lei possa apprezzare il risultato tra le mie gambe, poi mi invita a levarmi gli slip.
Il pompino è ben fatto, ma non certo da antologia. Si ferma un po’ stizzita per togliere qualcosa dalla bocca. “Peli?” “No … peluzzi delle mutande” “Spiacevole …” “Tu che ne sai … mica sei una donna” “Beh … posso immaginarlo” ma la discussione non è certo il massimo della poesia, a tutto discapito della mia rigidità …
Dopo un po’ è a succhiarmi con passione, alternando al lavoretto baci sempre più coinvolgenti e appassionati. Slaccia il reggiseno e le sue tette, abbondanti e ben rifatte balzano prepotenti a reclamare le mie attenzioni. Mi alzo a carponi sfilandomi dalla sua bocca. Le lecco delicatamente i capezzoli, aspettandomi ipersensibilità da post intervento, ma la sua reazione è normale e sembra non disdegnare il trattamento. Così scendo verso il suo pube e mi dedico ad una pratica che amo molto ma che riservo solo a quelle che mi suscitano una sincera e spontanea ispirazione. La mia lingua scorre sull’interno delle cosce. Le scosto le autoreggenti a rete e indugio sulla sua pelle morbidissima e profumata. Poi inizio a leccarla, prima con delicatezza e poi sempre più intensamente, fino a vederla contorcersi. Ora il mio cazzo è al culmine della sua erezione e cerca di nuovo il sollievo della sua bocca. Dal lato mi faccio sopra di lei e lascio che il sessantanove sia canonico nel suo splendido e simmetrico scambio. La scopo letteralmente in bocca e ad ogni affondo la mia lingua è sempre più invadente.
Allarga le gambe e lascia che sia su di lei. La penetro e riprovo, un po’ testardamente, a baciarla.
Rien de rien … direbbero i francesi
Di baci qui non se ne parla. E’ un fuggi fuggi dalle mie avances. Così, un po’ irritato, affondo i colpi con maggiore veemenza. Poi la faccio girare e ammetto che la visione del suo culetto mi regala una piacevole sensazione. Decisamente da “ragazza della porta accanto”. Non perfetto, ma sodo e nello stesso tempo morbido. La pecorina procede spedita e abbastanza gradevole.
“Mi vieni sopra?” Mi accontenta, ma tutto è un po’ troppo meccanico.”attento … non graffiarmi …” E’ come se mi masturbassi con una fica. Lei non c’è. C’è solo attrito tra le nostre carni e la naturale conseguenza di ciò. “Voglio venirti in bocca” e prego che non ci sia un imprevisto rifiuto “Mica c’avrai un litro di roba?” Sorrido. “Magari …”, nel frattempo sfilo il preservativo e mi maneggio l‘ arnese, di cui lei tiene solo la cappella ben serrata tra le labbra. Mugulo e mi scarico nella sua bocca. Lei non lascia colare una goccia, ma penso più per senso pratico e rispetto delle coperte che per reale coinvolgimento. Poi corre in bagno.
Le chiedo di farlo. Si apre e mi accoglie. Mi abbraccia. Mi bacia.
C’è modo e modo di fare sesso.
Si può scopare o fare l’amore. Nel secondo caso anche senza un vero sentimento, ma con un coinvolgimento sicuramente diverso e maggiore rispetto al primo.
Bianca Michella è brava nel fare l’amore. E’ molto dolce e mi fa sentire bene, come se ci conoscessi mo da tanto. Ci baciamo con molto trasporto e questo è qualcosa che apprezzo oltre ogni modo e che mi eccita fortemente. Troppo. Quando la sua bocca passa alle mie spalle ed al mio petto, capisco che non resisterò. Non è da me. Di solito il consueto e spiacevole distacco emotivo mi permette tempi lunghi. Non sarà così, adesso. Provo a contenermi, proseguo su un lato, cercando un minor contatto con il suo corpo, ma ormai sta salendo … vuole esplodere e lo fa … la mia voglia mi lascia, ma il mio rammarico è pari alla mia soddisfazione.
C’è una specie di linguaggio del corpo che le puttane hanno quando si è finito di scopare. E’ come se ti spingessero in modo invisibile verso la porta. Magari si parla, si accenna un tentativo di conversazione che renda meno squallida l’essenzialita dell’atto appena consumato, ma nel frattempo è come se ti dicessero “vabbè… hai finito, hai avuto quel che volevi, adesso levati dai coglioni e lascia il posto al prossimo…” Questa ragazza parla molto bene questa lingua muta. Capisco, ma non mi addolora più di tanto. La saluto e penso che i miei soldi avrei potuto impiegarli un po’ meglio …
Bianca Michella è distesa su un fianco. Siamo uno di fronte all’altro, sotto le lenzuola. Le luci sono basse e c’è una musica di sottofondo. Prende dal comodino un calice di vino e me lo offre. Rifiuto gentilmente. La guardo e l’accarezzo. E’ carina, ma soprattutto è dolce e sorridente, come un amante vera. E’ una dote per me importante. Ho quasi la sensazione che potrei rimanere qui finchè ne ho voglia, parlando amabilmente come stiamo facendo già da qualche minuto. Ma è tardi e domani mi aspetta una levataccia. Mi vesto. Aggiungo ai cento euro pattuiti altri cinquanta “Un regalino per te …” Mi ringrazia, ma mai quanto io, in cuor mio, ringrazio lei ….
E questo è quanto …
A venti metri di distanza e a poche ore l’una dall’altra ho incontrato due ragazze che mi hanno confermato ancora una volta come siano strane alcune coincidenze, come sia possibile fare la stessa cosa in un modo totalmente diverso e come nella vita e nella nostra attività di punter, ci voglia poi, alla fine, molta, ma molta fortuna ….
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