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CARATTERISTICHE GENERALI
NOME: ?
CITTA DELL'INCONTRO: Roma
ZONA: via Portuense oltre GRA, in questo canneto
NAZIONALITA': subsahariana
ETA': 25? 28?
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO): bj, rai1
COMPENSO RICHIESTO: ---
COMPENSO CONCORDATO: 10
DURATA DELL'INCONTRO: 15'
DESCRIZIONE FISICA: alta, snella, viso ammandorlato dai bei lineamenti
ATTITUDINE:
LA MIA RECENSIONE:
C'è l'ombrellone e c'è la sabbia. Stiamo al mare?
No. Sono i bordi della Portuense che serpeggia pigra attorno agli ultimi rilievi prima dell'ampia piana alluvionale del Tevere. Vi proliferano tre cose: cave di sabbie ad uso edile, canneti e OTR arrabattate... fra le cave e la strada crescono fitti i canneti; nei canneti, scopano floride le OTR. È un micro-habitat tutto da esplorare.
Spinto dall'insopprimibile voglia di conoscere comportamenti ed abitudini locali, mi avvicino ad una black-girl che ha fatto di un secchio poltrona e di un ombrellone da spiaggia ricovero dalle inclemenze del clima. Neanche il tempo di esprimere il mio interesse che questa già s'alza e s'incammina per uno stretto sentiero fra la giuncaglia.
Abbandono la sicurezza del mio veicolo e ne seguo le tracce. Oltre un'apertura ritagliata nella rete metallica, una scala di conci e di mattoni cementizi immette in un profondo vallone di scolo delle acque meteoriche. Il luogo è ameno, ombreggiato dalle alte barbe del canneto e invisibile dall'esterno, arredato con una servante laccata di bianco e una sedia da ufficio. La modernità arriva ovunque.
Senza che ci sia bisogno di profferire verbo alcuno, porgo una banconota rossa. Con gesti eleganti, la ragazza sistema la borsetta, dispone fazzoletti e preservativi, trae da un cassetto due ampi fogli di carta oleata (quella che si usava nelle macellerie per incartare le fettine quando le macellerie esistevano ancora) e li stende sul piano del mobile.
Sedendosi, mi prende l'appendice inferiore e la strofina fra due fazzolettini, quindi la ricopre con la guaina rossa e ne toglie il lubrificante di fabbrica. Disposto tutto per il meglio, ciuccia. Ciuccia peraltro benino, con pochi affondi ma molte espressive roteazioni labiopalatali.
Alzatasi, giratasi di schiena, poggiati i gomiti sulla consolle, mostra un sederino tondo e sodo in capo a lunghe leve. Entro senza sforzo. Mi dimeno io e si dimena lei. Purtroppo abbiamo dimenamenti asincroni che non riusciamo a coordinare. Più probabilmente, è intenzione di una delle due parti di non coordinarli nella maniera opportuna, intenzione attestata dal contemporaneo inarcamento della sua schiena...
in tal modo il suo bacino, anziché disporsi orizzontalmente seguendo la direzione vettoriale del mio uccello, s'impenna verticalmente rendendo incompleta la mia penetrazione nel suo spazio. Consapevole che da questo caos traballante non è destinato a fuoriuscire nulla di buono mi rialzo, la rialzo e mi faccio segare. Doppio scottex, doppia salviettina e ritorno all'abitacolo.
NOME: ?
CITTA DELL'INCONTRO: Roma
ZONA: via Portuense oltre GRA, in questo canneto
NAZIONALITA': subsahariana
ETA': 25? 28?
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO): bj, rai1
COMPENSO RICHIESTO: ---
COMPENSO CONCORDATO: 10
DURATA DELL'INCONTRO: 15'
DESCRIZIONE FISICA: alta, snella, viso ammandorlato dai bei lineamenti
ATTITUDINE:
LA MIA RECENSIONE:
C'è l'ombrellone e c'è la sabbia. Stiamo al mare?
No. Sono i bordi della Portuense che serpeggia pigra attorno agli ultimi rilievi prima dell'ampia piana alluvionale del Tevere. Vi proliferano tre cose: cave di sabbie ad uso edile, canneti e OTR arrabattate... fra le cave e la strada crescono fitti i canneti; nei canneti, scopano floride le OTR. È un micro-habitat tutto da esplorare.
Spinto dall'insopprimibile voglia di conoscere comportamenti ed abitudini locali, mi avvicino ad una black-girl che ha fatto di un secchio poltrona e di un ombrellone da spiaggia ricovero dalle inclemenze del clima. Neanche il tempo di esprimere il mio interesse che questa già s'alza e s'incammina per uno stretto sentiero fra la giuncaglia.
Abbandono la sicurezza del mio veicolo e ne seguo le tracce. Oltre un'apertura ritagliata nella rete metallica, una scala di conci e di mattoni cementizi immette in un profondo vallone di scolo delle acque meteoriche. Il luogo è ameno, ombreggiato dalle alte barbe del canneto e invisibile dall'esterno, arredato con una servante laccata di bianco e una sedia da ufficio. La modernità arriva ovunque.
Senza che ci sia bisogno di profferire verbo alcuno, porgo una banconota rossa. Con gesti eleganti, la ragazza sistema la borsetta, dispone fazzoletti e preservativi, trae da un cassetto due ampi fogli di carta oleata (quella che si usava nelle macellerie per incartare le fettine quando le macellerie esistevano ancora) e li stende sul piano del mobile.
Sedendosi, mi prende l'appendice inferiore e la strofina fra due fazzolettini, quindi la ricopre con la guaina rossa e ne toglie il lubrificante di fabbrica. Disposto tutto per il meglio, ciuccia. Ciuccia peraltro benino, con pochi affondi ma molte espressive roteazioni labiopalatali.
Alzatasi, giratasi di schiena, poggiati i gomiti sulla consolle, mostra un sederino tondo e sodo in capo a lunghe leve. Entro senza sforzo. Mi dimeno io e si dimena lei. Purtroppo abbiamo dimenamenti asincroni che non riusciamo a coordinare. Più probabilmente, è intenzione di una delle due parti di non coordinarli nella maniera opportuna, intenzione attestata dal contemporaneo inarcamento della sua schiena...
in tal modo il suo bacino, anziché disporsi orizzontalmente seguendo la direzione vettoriale del mio uccello, s'impenna verticalmente rendendo incompleta la mia penetrazione nel suo spazio. Consapevole che da questo caos traballante non è destinato a fuoriuscire nulla di buono mi rialzo, la rialzo e mi faccio segare. Doppio scottex, doppia salviettina e ritorno all'abitacolo.