CARATTERISTICHE GENERALI
NOME INSERZIONISTA: Bruna Santorelli
RIFERIMENTO INTERNET : http://www.piccoletrasgressioni.it/scheda.asp?id=40324
CITTA DELL'INCONTRO: Biella
NAZIONALITA': credo Brasiliana
ETA': giovane, intorno ai 20, 22
CONFORMITA' ALL'ANNUNCIO: buona
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO): ANAL, BJ
COMPENSO RICHIESTO: 60
COMPENSO CONCORDATO: 60
DURATA DELL'INCONTRO: 30'
DESCRIZIONE FISICA: giovane, pelle liscia, quasi come da foto
DOTAZIONE (S,M,L,XL,XXL):M
ATTITUDINE: scarsa in tutti i sensi
REPERIBILITA': buona
PRESENZA DI BARRIERE ARCHITETTONICHE: alcuni gradini prima di arrivare all'ascensore
INDEX RICERCHE (numero telefonico nel formato 1234567xx): 38914517xx
LA MIA RECENSIONE:
Per la serie: "non può andare sempre bene". Ero in striscia positiva da un po' di tempo e, prima o poi, doveva capitare. Sentivo le vocine che mi dicevano "vattene, finché sei in tempo ... vattene" ma ho perseverato e ho fatto male.
Passiamo ai fatti: telefono, mi risponde una voce piacevole, buon italiano, solito "amore", richiesta come da "scheda tecnica", si dichiara anche attiva. Mi da l'indirizzo esatto (via e numero civico) e, quando arrivo sul posto, il primo indizio negativo: all'indirizzo indicato corrisponde un cancello automatico. Vedo gente che entra ed esce anche a piedi, mi sono trattenuto un po' perché ero in anticipo, ma il dubbio che ricevesse in un garage o che quello non fosse l'indirizzo "finale" iniziava a farsi strada. Infatti, quando finalmente arriva il momento e richiamo, mi dice di andare di fronte, dall'altra parte della strada. Nella mia rece precedente c'era l'ascensore che non funzionava, stavolta non si apriva il portone. La vocina mi diceva "Non si apre? Vattene, subito, in fretta". Invece il portone è stato aperto (non so se da una persona scesa apposta o che casualmente usciva proprio in quel momento) ed io ho perso l'occasione di andarmene. Ascensore, porta, si fa vedere, entro. Lui è più o meno come nelle foto, anche se a me è sembrato un po' più cicciottello. Autoreggenti rosse, top nero, parrucca nera, tacchi medio-bassi. Subito evidente che l'appartamento era piuttosto affollato, ma già me l'ero immaginato dalla tipologia dello stabile. Non un residence (come l'altro - noto - indirizzo biellese) ma un palazzo non troppo recente, in cui ti aspetti di trovare ampi appartamenti con tante stanze. Impensabile che fosse occupato da un ragazzo solo. Mi accompagna nella stanza (con luce rossa) e chiude la porta. Mi spoglio parzialmente e ci sediamo sul letto. Gli do il pattuito, sparisce un attimo e torna. Ci risediamo sul letto e poi, fra una carezza e un'altra, raggiungiamo i cuscini e sono sopra di lui. Penso che sia esattamente il tipo di ragazzo a cui penso quando leggo "travello". Tremava un po' e allora gli chiedo: "freddo o sei nervoso?" La risposta: "si". Nel giro di pochi minuti ho capito che le uniche parole di italiano che conosce sono: "si", "mia amica", "no problem" (vabbé: questo non è proprio italiano, ma è quasi internazionale). Se gli avessi chiesto "Sei arrivato qui in fuga dal pianeta rock" mi avrebbe risposto sicuramente "si". Mi bacia anche con discreta foga (senza arrivare al FK) tanto che, una volta uscito, mi sono accorto di avere vistosissime macchie di rossetto tutto intorno alla bocca, e ci ho messo un bel po' a ripulirle tutte (sono andato in pieno giorno, e avevo altri impegni poco dopo). Mentre ero lì che pensavo a come andare avanti, sento dei colpi alla porta, mi giro di lato (la porta era alla mia destra) ma non vedo niente; dopo un attimo, altri colpi; lui si alza "mia amica", apre la porta "mia amica, no problem" e scompare per un attimo, poi torna e si riprende. Dopo un po' (pochi minuti, praticamente eravamo appena arrivati al punto di prima) altri colpi alla porta; si alza di nuovo, socchiude la porta ("mia amica, no problem"), poi chiude la porta e si riveste continuando a spiegarmi - nel suo fluentissimo italiano - "mia amica, no problem"; continuava ad indicarsi un occhio, credo, e io pensavo che alla sua amica fosse entrato un bruscolino in un occhio ma - sinceramente - non me ne fregava niente. Esce. E io raccolgo le mie cose pensando seriamente di rivestirmi e andarmene. Inizio a vestirmi e torna, chiude la porta e mi convince a restare (a gesti, ovviamente). Ci ho messo un po' a riprendere concentrazione ed eccitazione, gliel'ho anche preso in mano (M, nient'altro da aggiungere) e lui si e' tirato un po' su invitandomi a prenderlo alla missionaria. No, grazie, preferisco un BJ. Inizia cabrio e poi, raggiunta la necessaria consistenza, mi porge il preservativo. Penso: "grazie, ma è da parecchio che non me lo devo mettere da solo". Ma, entrato ormai nell'ordine di idee "facciamo in fretta e leviamoci dai cosiddetti", provvedo. E lui si mette di nuovo in posizione per invitarmi alla missionaria. E io, di nuovo: no, preferisco BJ. Allora si da un po' da fare con la bocca e io mi concentro al massimo su altro per rendere più veloce e indolore possibile la pratica. Ci riesco, nonostante altri colpi alla porta e un "altro cliente" che pensavo non l'avesse neanche detto lei, vista la scarsità del vocabolario usato fino a quel momento. Mi toglie il preservativo appena "finito" e poi prende qualcosa dall'armadio (credo un paio di mutandine) per ripulirmi "non ho carta" ... "Grazie, ho la mia personalissima scorta di fazzolettini, grazie". Mi rivesto in fretta, senza dire più una parola ("Social time"? Non scherziamo ...) e me ne vado più in fretta che posso.
Ovviamente non ci vuole Sherlock Holmes, arrivati a questo punto, per capire che quella con cui ho parlato al telefono non era assolutamente lui. Vista la delusione totale, potrebbe essere un dato di poco conto ma io non la penso così: tante volte pensiamo di poterci fare un'idea di quello che ci troveremo davanti anche dalla voce, dal tono, dall'atteggiamento; magari prendiamo una fregatura, ma almeno abbiamo degli indizi da valutare. Se mi avesse detto "Non sono Bruna ma la sua compagna di stanza, lei non spiccica una parola di italiano" forse ci sarei andato lo stesso e mi sarei sentito un pelino meno fregato di quanto non mi sia sentito.
Non aggiungo altro ... forse valeva la pena provare una delle altre signorine di cui parliamo da un po', dove la puzza di fregatura c'e' ma non c'e' certezza. Almeno, se avessi preso il missile, potevo dire: "lo sapevo, me l'aspettavo, un po' me lo sono anche cercato".
NOME INSERZIONISTA: Bruna Santorelli
RIFERIMENTO INTERNET : http://www.piccoletrasgressioni.it/scheda.asp?id=40324
CITTA DELL'INCONTRO: Biella
NAZIONALITA': credo Brasiliana
ETA': giovane, intorno ai 20, 22
CONFORMITA' ALL'ANNUNCIO: buona
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO): ANAL, BJ
COMPENSO RICHIESTO: 60
COMPENSO CONCORDATO: 60
DURATA DELL'INCONTRO: 30'
DESCRIZIONE FISICA: giovane, pelle liscia, quasi come da foto
DOTAZIONE (S,M,L,XL,XXL):M
ATTITUDINE: scarsa in tutti i sensi
REPERIBILITA': buona
PRESENZA DI BARRIERE ARCHITETTONICHE: alcuni gradini prima di arrivare all'ascensore
INDEX RICERCHE (numero telefonico nel formato 1234567xx): 38914517xx
LA MIA RECENSIONE:
Per la serie: "non può andare sempre bene". Ero in striscia positiva da un po' di tempo e, prima o poi, doveva capitare. Sentivo le vocine che mi dicevano "vattene, finché sei in tempo ... vattene" ma ho perseverato e ho fatto male.
Passiamo ai fatti: telefono, mi risponde una voce piacevole, buon italiano, solito "amore", richiesta come da "scheda tecnica", si dichiara anche attiva. Mi da l'indirizzo esatto (via e numero civico) e, quando arrivo sul posto, il primo indizio negativo: all'indirizzo indicato corrisponde un cancello automatico. Vedo gente che entra ed esce anche a piedi, mi sono trattenuto un po' perché ero in anticipo, ma il dubbio che ricevesse in un garage o che quello non fosse l'indirizzo "finale" iniziava a farsi strada. Infatti, quando finalmente arriva il momento e richiamo, mi dice di andare di fronte, dall'altra parte della strada. Nella mia rece precedente c'era l'ascensore che non funzionava, stavolta non si apriva il portone. La vocina mi diceva "Non si apre? Vattene, subito, in fretta". Invece il portone è stato aperto (non so se da una persona scesa apposta o che casualmente usciva proprio in quel momento) ed io ho perso l'occasione di andarmene. Ascensore, porta, si fa vedere, entro. Lui è più o meno come nelle foto, anche se a me è sembrato un po' più cicciottello. Autoreggenti rosse, top nero, parrucca nera, tacchi medio-bassi. Subito evidente che l'appartamento era piuttosto affollato, ma già me l'ero immaginato dalla tipologia dello stabile. Non un residence (come l'altro - noto - indirizzo biellese) ma un palazzo non troppo recente, in cui ti aspetti di trovare ampi appartamenti con tante stanze. Impensabile che fosse occupato da un ragazzo solo. Mi accompagna nella stanza (con luce rossa) e chiude la porta. Mi spoglio parzialmente e ci sediamo sul letto. Gli do il pattuito, sparisce un attimo e torna. Ci risediamo sul letto e poi, fra una carezza e un'altra, raggiungiamo i cuscini e sono sopra di lui. Penso che sia esattamente il tipo di ragazzo a cui penso quando leggo "travello". Tremava un po' e allora gli chiedo: "freddo o sei nervoso?" La risposta: "si". Nel giro di pochi minuti ho capito che le uniche parole di italiano che conosce sono: "si", "mia amica", "no problem" (vabbé: questo non è proprio italiano, ma è quasi internazionale). Se gli avessi chiesto "Sei arrivato qui in fuga dal pianeta rock" mi avrebbe risposto sicuramente "si". Mi bacia anche con discreta foga (senza arrivare al FK) tanto che, una volta uscito, mi sono accorto di avere vistosissime macchie di rossetto tutto intorno alla bocca, e ci ho messo un bel po' a ripulirle tutte (sono andato in pieno giorno, e avevo altri impegni poco dopo). Mentre ero lì che pensavo a come andare avanti, sento dei colpi alla porta, mi giro di lato (la porta era alla mia destra) ma non vedo niente; dopo un attimo, altri colpi; lui si alza "mia amica", apre la porta "mia amica, no problem" e scompare per un attimo, poi torna e si riprende. Dopo un po' (pochi minuti, praticamente eravamo appena arrivati al punto di prima) altri colpi alla porta; si alza di nuovo, socchiude la porta ("mia amica, no problem"), poi chiude la porta e si riveste continuando a spiegarmi - nel suo fluentissimo italiano - "mia amica, no problem"; continuava ad indicarsi un occhio, credo, e io pensavo che alla sua amica fosse entrato un bruscolino in un occhio ma - sinceramente - non me ne fregava niente. Esce. E io raccolgo le mie cose pensando seriamente di rivestirmi e andarmene. Inizio a vestirmi e torna, chiude la porta e mi convince a restare (a gesti, ovviamente). Ci ho messo un po' a riprendere concentrazione ed eccitazione, gliel'ho anche preso in mano (M, nient'altro da aggiungere) e lui si e' tirato un po' su invitandomi a prenderlo alla missionaria. No, grazie, preferisco un BJ. Inizia cabrio e poi, raggiunta la necessaria consistenza, mi porge il preservativo. Penso: "grazie, ma è da parecchio che non me lo devo mettere da solo". Ma, entrato ormai nell'ordine di idee "facciamo in fretta e leviamoci dai cosiddetti", provvedo. E lui si mette di nuovo in posizione per invitarmi alla missionaria. E io, di nuovo: no, preferisco BJ. Allora si da un po' da fare con la bocca e io mi concentro al massimo su altro per rendere più veloce e indolore possibile la pratica. Ci riesco, nonostante altri colpi alla porta e un "altro cliente" che pensavo non l'avesse neanche detto lei, vista la scarsità del vocabolario usato fino a quel momento. Mi toglie il preservativo appena "finito" e poi prende qualcosa dall'armadio (credo un paio di mutandine) per ripulirmi "non ho carta" ... "Grazie, ho la mia personalissima scorta di fazzolettini, grazie". Mi rivesto in fretta, senza dire più una parola ("Social time"? Non scherziamo ...) e me ne vado più in fretta che posso.
Ovviamente non ci vuole Sherlock Holmes, arrivati a questo punto, per capire che quella con cui ho parlato al telefono non era assolutamente lui. Vista la delusione totale, potrebbe essere un dato di poco conto ma io non la penso così: tante volte pensiamo di poterci fare un'idea di quello che ci troveremo davanti anche dalla voce, dal tono, dall'atteggiamento; magari prendiamo una fregatura, ma almeno abbiamo degli indizi da valutare. Se mi avesse detto "Non sono Bruna ma la sua compagna di stanza, lei non spiccica una parola di italiano" forse ci sarei andato lo stesso e mi sarei sentito un pelino meno fregato di quanto non mi sia sentito.
Non aggiungo altro ... forse valeva la pena provare una delle altre signorine di cui parliamo da un po', dove la puzza di fregatura c'e' ma non c'e' certezza. Almeno, se avessi preso il missile, potevo dire: "lo sapevo, me l'aspettavo, un po' me lo sono anche cercato".