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NOME INSERZIONISTA: Carla Fael
RIFERIMENTO INTERNET : http://www.toptransitalia.it/home_personali.asp?id=3065
CITTA DELL'INCONTRO: Milano zona Centrale
NAZIONALITA': Brasiliana
ETA': Over 30 e forse around 40 (ma che importa di fronte all’eternità e a un culo sodo?)
CONFORMITA' ALL'ANNUNCIO: Perbacco, si
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO): da passiva con amore ad attiva con fervore
COMPENSO RICHIESTO: 100
COMPENSO CONCORDATO: 100
DURATA DELL'INCONTRO: 40' o giù di lì
DESCRIZIONE FISICA: Proporzionata, tonica, morbida nei punti giusti. Non alta ma non minuta.
DOTAZIONE (S,M,L,XL,XXL): M
ATTITUDINE: Amichevole, educata ma con la giusta iniziativa... Discretamente porcellina, con classe.
REPERIBILITA': Ottima
VOTO: NOVE! Lo so che non è richiesto, ma mi piace e ce lo metto!
PRESENZA DI BARRIERE ARCHITETTONICHE: Azzz... Stavolta non ci ho fatto caso. Ascensore.
INDEX RICERCHE (numero telefonico): 340 3560 XXX
“Una MILF trans per l'ispettore Kalligan”
OH FLY....
Sarò ancora in grado di recensire dopo tutto questo tempo?
Premetto che ero in trans-ferta milanese dove intendevo godere, come in effetti ho goduto, di tutte le facilities per cui Milano è famosa: la fiera, i ristoranti di pesce, i pesci delle trans...
In aggiunta ho goduto della generosa, inappuntabile, calorosa, irrinunciabile simpatia e ospitalità del mitico Mantegna... Un socio che solo i più anziani di voi ricorderanno e con cui per l'appunto, l'amicizia data ormai un decennio... Senza la condizionale.
Eh si, un dodicesimo di dozzina storica… E se qualcuno degli altri dieci mi legge (e io so che qualcuno c’è), gli spunterà una lacrimuccia di commozione… Cerebrale.
Fatto sta che, dopo l'astinenza dovuta all'abbandono dei facili costumi, alla noia, ai lutti, all’ammucchiarsi degli anni e tutto il resto, la Milano non più da bere, ma tutto al più da ciucciare, mi ha fatto tornare la voglia... Si, quella voglia... Che non è fame fame...
... AMBROGIO?
E Ambrogio, nella fattispecie Mantegna, nel salutarmi dopocena mi invita a farmi un giro in quel di Cardano, dove, a suo dire, qualche scampolo di topa pizzuta serale si rimedia pur sempre.
Non voglio togliere nulla alla pur ragguardevole cultura troiesca del Mantegna… Ma va detto, se intingo a pagamento sempre meno spesso, e se ho deciso, per una volta di riprendere le cattive abitudini, non lo faccio certo con qualche aborigeno in gonnella. Perché delle cinque (non più di cinque) professioniste che ho incontrato l’altra sera, non ce n’era una (uno?) che avrebbe potuto rivestire o suscitare un qualche interesse, se non sotto il profilo puramente antropologico… O zoologico…
Per carità. Va detto. Tutte personcine a modo: gentili e disponibili… Ma decisamente racchie e dall’aspetto dimesso e male in arnese (in senso metaforico, s’intende… Non mi permetterei, se no; non senza provare).
Ora, non è che potevo bruciarmi reputazione e voglie pregresse con un travone ignoto.
Sicché sono andato a dormire con le pive nel sacco ed il sacco (scrotale) ancora gonfio.
Ma di buon mattino mi son svegliato… E bella ciao, bella ciao, bella ciao ciao ciao!
Di buon mattino, mi son svegliato e avevo voglia di travon!
Parapappapà.
Ora, per venire al punto, la bella Carla Fael praticava la nobile arte quando voi, sbarbatelli e puttanieri dell’ultima ora, vi sparavate il VHS di Rocco True Anal stories n.8 a noleggio dal videozozzone come massima espressione della trasgressione personale e mondiale… E sempre voi, oggi, ancor giovani cercatori di dote, ancora oggi, non sapete di avere nella vostra città una certezza solida come una roccia (e non solo la certezza) snobbando la tipa di che trattatasi, considerandola forse una attempata signora, magari azzimata e incartapecorita, a cui –pensate- magari nemmeno si alza più…
…E invece no.
Si alza, si alza.
Io la Carla l’ho conosciuta a Roma anni fa, in una sua rara trasferta estemporanea e forse imprevista a sud del Rubicone. Nella terronia del nord, dove girà ancora poca pecunia e le trans di alto bordo tendono a soggiornare solo in sporadici tour. Ed io, che da tempo ce l’avevo in wish-list, non me la feci sfuggire rimanendone, peraltro, altamente soddisfatto.
Memore di quell’esperienza, ormai datata ma ancora ben chiara nell’archivio porno della mia cucuzza, ho allora deciso che certo non potevo vendere la mia primogenitura per un piatto di lenticchie. E se di spada dovevo colpire, di quella spada (e non altre) avrei dovuto perire.
Da qui, basta giri notturni nei viali brumosi, basta ricerche di tope fresche sul web, basta riletture di rece ambigue alla ricerca della top stagionale… Ho fissato risoluto l’appuntamento e ho sperato di trovare la Fael non ancora mummificata.
E così è stato. La Nostra è in gran forma. Si capisce che si cura e i risultati si vedono. E’ esattamente come l’ho lasciata –credo– quattro o cinque anni fa e come la vedi nelle foto. Meglio poi, sicuramente più matura ed elegante, di come la vedi in alcuni film d’epoca (ma c’era già il colore ed il sonoro) in cui lei, ancora ventenne o giù di lì, si cimentava nell’ingroppaggio di aitanti tipi da spiaggia… Se avete interessi archeologici, potete cercare i filmini della giovane Carla Fael nei vari x-hamster o shemaletube. Non vi devo certo dire io come…
Oppure potete leggere ancora qualche riga di questa mia prolissa recensione.
Quarto piano, di fronte ai Salesiani. Appartamento civile, direi quasi elegante, pulito e profumato, nonostante la presenza di almeno due simpatici quadrupedi che però non intralciano il lavoro d’ufficio.
Ampia camera da letto e relativo lettone, dove, complice l’ora non di punta, mi son goduto il piacevole incontro.
Lei è proprio un bel bocconcino. Viso espressivo ed intrigante, forse non esattamente quello della bambolina delle foto, né quello di certe lolite che ultimamente va di moda importare dal Brasile, ma quello di una bella donna, quello –per capirci- della MILF che vi mischia l’ormone quando la sbirciate nel tavolo accanto al ristorante e, magari, avete bevuto un bicchiere in più che vi stimola le fantasie.
Prova tecnica:
Tette ineccepibili per consistenza e gusto.
Vita sottile, si impugna con piacere.
Culo morbido e tondo che… Si taglia con un grissino.
Pietropaolo non lungo che sfonda, non largo che ottura, ma duro, che dura.
E dopo un buon minutaggio di petting e sucking appassionato, lei ha deciso che era il momento di… Appizzarmelo.
Qui sono entrato in un territorio che non avevo esplorato in passato, giacché ai tempi in cui avevo conosciuto la Fael, le mie terga erano ancora inviolate. Ma ho scoperto con piacere che la Nostra è abile e dolce scopatrice… Te lo mette con dolcezza e seduzione, nonché tecnica ineccepibile, e ti tappa la bocca con un bel bacione umido, sì che tu sei tutto preso a fare il romanticone mentre lei, zack, ti sfonda il culetto…
Cosa chiedere di più?
Di salvarsi il culo?
Forse.
Ma sarebbe un peccato… Perché vederla lì dal basso che ti si fa con piacere è un piacere in se… Per non parlare di quella dolce sensazione… Come di ASSORBIMENTO!
Il bello è che si vede che lei ci prova gusto. Ed anche il guaio. Perché io dopo un po’ o vengo (e mi perdo il meglio) oppure voglio passare al ruolo attivo, quello per il quale sento di esser nato (così dicono in anagrafe e confermano numerosi scienziati) e quello con cui sono tradizionalmente cresciuto.
Ed eccola che lei lo prende con serafica gioia e spirito di sacrificio e geme come una gattina, regalandoti momenti di autostima sui quali non è il caso di soffermarsi e indagare l’autenticità. Ma quel che sembra è assai gratificante e te la scopi con foga e grande soddisfazione, stringendola per quel vitino e accarezzandole le gambe lisce e sode.
Avrei voluto continuare ancora a lungo con quest’esercizio. Ma più che l’onor poté il digiuno finendo col capitolare nelle sue terga con un aulico ALL IN nel goldone.
Lavaggi, social time e amicizia col massiccio giovane rottweiler di casa che è assai meglio tenersi buono…
Il versamento del guiderdone, badaben alla fine e senza fastidiose richieste di extra, ha posto così termine a questa gloriosa esperienza con una maestra della nobile arte. Una navigata professionista che un vero puttaniere non può non annoverare nel suo blue book, pena la radizione dall’albo… Dico io.
La Fael.
Che mito.
______________dejul
RIFERIMENTO INTERNET : http://www.toptransitalia.it/home_personali.asp?id=3065
CITTA DELL'INCONTRO: Milano zona Centrale
NAZIONALITA': Brasiliana
ETA': Over 30 e forse around 40 (ma che importa di fronte all’eternità e a un culo sodo?)
CONFORMITA' ALL'ANNUNCIO: Perbacco, si
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO): da passiva con amore ad attiva con fervore
COMPENSO RICHIESTO: 100
COMPENSO CONCORDATO: 100
DURATA DELL'INCONTRO: 40' o giù di lì
DESCRIZIONE FISICA: Proporzionata, tonica, morbida nei punti giusti. Non alta ma non minuta.
DOTAZIONE (S,M,L,XL,XXL): M
ATTITUDINE: Amichevole, educata ma con la giusta iniziativa... Discretamente porcellina, con classe.
REPERIBILITA': Ottima
VOTO: NOVE! Lo so che non è richiesto, ma mi piace e ce lo metto!
PRESENZA DI BARRIERE ARCHITETTONICHE: Azzz... Stavolta non ci ho fatto caso. Ascensore.
INDEX RICERCHE (numero telefonico): 340 3560 XXX
“Una MILF trans per l'ispettore Kalligan”
OH FLY....
Sarò ancora in grado di recensire dopo tutto questo tempo?
Premetto che ero in trans-ferta milanese dove intendevo godere, come in effetti ho goduto, di tutte le facilities per cui Milano è famosa: la fiera, i ristoranti di pesce, i pesci delle trans...
In aggiunta ho goduto della generosa, inappuntabile, calorosa, irrinunciabile simpatia e ospitalità del mitico Mantegna... Un socio che solo i più anziani di voi ricorderanno e con cui per l'appunto, l'amicizia data ormai un decennio... Senza la condizionale.
Eh si, un dodicesimo di dozzina storica… E se qualcuno degli altri dieci mi legge (e io so che qualcuno c’è), gli spunterà una lacrimuccia di commozione… Cerebrale.
Fatto sta che, dopo l'astinenza dovuta all'abbandono dei facili costumi, alla noia, ai lutti, all’ammucchiarsi degli anni e tutto il resto, la Milano non più da bere, ma tutto al più da ciucciare, mi ha fatto tornare la voglia... Si, quella voglia... Che non è fame fame...
... AMBROGIO?
E Ambrogio, nella fattispecie Mantegna, nel salutarmi dopocena mi invita a farmi un giro in quel di Cardano, dove, a suo dire, qualche scampolo di topa pizzuta serale si rimedia pur sempre.
Non voglio togliere nulla alla pur ragguardevole cultura troiesca del Mantegna… Ma va detto, se intingo a pagamento sempre meno spesso, e se ho deciso, per una volta di riprendere le cattive abitudini, non lo faccio certo con qualche aborigeno in gonnella. Perché delle cinque (non più di cinque) professioniste che ho incontrato l’altra sera, non ce n’era una (uno?) che avrebbe potuto rivestire o suscitare un qualche interesse, se non sotto il profilo puramente antropologico… O zoologico…
Per carità. Va detto. Tutte personcine a modo: gentili e disponibili… Ma decisamente racchie e dall’aspetto dimesso e male in arnese (in senso metaforico, s’intende… Non mi permetterei, se no; non senza provare).
Ora, non è che potevo bruciarmi reputazione e voglie pregresse con un travone ignoto.
Sicché sono andato a dormire con le pive nel sacco ed il sacco (scrotale) ancora gonfio.
Ma di buon mattino mi son svegliato… E bella ciao, bella ciao, bella ciao ciao ciao!
Di buon mattino, mi son svegliato e avevo voglia di travon!
Parapappapà.
Ora, per venire al punto, la bella Carla Fael praticava la nobile arte quando voi, sbarbatelli e puttanieri dell’ultima ora, vi sparavate il VHS di Rocco True Anal stories n.8 a noleggio dal videozozzone come massima espressione della trasgressione personale e mondiale… E sempre voi, oggi, ancor giovani cercatori di dote, ancora oggi, non sapete di avere nella vostra città una certezza solida come una roccia (e non solo la certezza) snobbando la tipa di che trattatasi, considerandola forse una attempata signora, magari azzimata e incartapecorita, a cui –pensate- magari nemmeno si alza più…
…E invece no.
Si alza, si alza.
Io la Carla l’ho conosciuta a Roma anni fa, in una sua rara trasferta estemporanea e forse imprevista a sud del Rubicone. Nella terronia del nord, dove girà ancora poca pecunia e le trans di alto bordo tendono a soggiornare solo in sporadici tour. Ed io, che da tempo ce l’avevo in wish-list, non me la feci sfuggire rimanendone, peraltro, altamente soddisfatto.
Memore di quell’esperienza, ormai datata ma ancora ben chiara nell’archivio porno della mia cucuzza, ho allora deciso che certo non potevo vendere la mia primogenitura per un piatto di lenticchie. E se di spada dovevo colpire, di quella spada (e non altre) avrei dovuto perire.
Da qui, basta giri notturni nei viali brumosi, basta ricerche di tope fresche sul web, basta riletture di rece ambigue alla ricerca della top stagionale… Ho fissato risoluto l’appuntamento e ho sperato di trovare la Fael non ancora mummificata.
E così è stato. La Nostra è in gran forma. Si capisce che si cura e i risultati si vedono. E’ esattamente come l’ho lasciata –credo– quattro o cinque anni fa e come la vedi nelle foto. Meglio poi, sicuramente più matura ed elegante, di come la vedi in alcuni film d’epoca (ma c’era già il colore ed il sonoro) in cui lei, ancora ventenne o giù di lì, si cimentava nell’ingroppaggio di aitanti tipi da spiaggia… Se avete interessi archeologici, potete cercare i filmini della giovane Carla Fael nei vari x-hamster o shemaletube. Non vi devo certo dire io come…
Oppure potete leggere ancora qualche riga di questa mia prolissa recensione.
Quarto piano, di fronte ai Salesiani. Appartamento civile, direi quasi elegante, pulito e profumato, nonostante la presenza di almeno due simpatici quadrupedi che però non intralciano il lavoro d’ufficio.
Ampia camera da letto e relativo lettone, dove, complice l’ora non di punta, mi son goduto il piacevole incontro.
Lei è proprio un bel bocconcino. Viso espressivo ed intrigante, forse non esattamente quello della bambolina delle foto, né quello di certe lolite che ultimamente va di moda importare dal Brasile, ma quello di una bella donna, quello –per capirci- della MILF che vi mischia l’ormone quando la sbirciate nel tavolo accanto al ristorante e, magari, avete bevuto un bicchiere in più che vi stimola le fantasie.
Prova tecnica:
Tette ineccepibili per consistenza e gusto.
Vita sottile, si impugna con piacere.
Culo morbido e tondo che… Si taglia con un grissino.
Pietropaolo non lungo che sfonda, non largo che ottura, ma duro, che dura.
E dopo un buon minutaggio di petting e sucking appassionato, lei ha deciso che era il momento di… Appizzarmelo.
Qui sono entrato in un territorio che non avevo esplorato in passato, giacché ai tempi in cui avevo conosciuto la Fael, le mie terga erano ancora inviolate. Ma ho scoperto con piacere che la Nostra è abile e dolce scopatrice… Te lo mette con dolcezza e seduzione, nonché tecnica ineccepibile, e ti tappa la bocca con un bel bacione umido, sì che tu sei tutto preso a fare il romanticone mentre lei, zack, ti sfonda il culetto…
Cosa chiedere di più?
Di salvarsi il culo?
Forse.
Ma sarebbe un peccato… Perché vederla lì dal basso che ti si fa con piacere è un piacere in se… Per non parlare di quella dolce sensazione… Come di ASSORBIMENTO!
Il bello è che si vede che lei ci prova gusto. Ed anche il guaio. Perché io dopo un po’ o vengo (e mi perdo il meglio) oppure voglio passare al ruolo attivo, quello per il quale sento di esser nato (così dicono in anagrafe e confermano numerosi scienziati) e quello con cui sono tradizionalmente cresciuto.
Ed eccola che lei lo prende con serafica gioia e spirito di sacrificio e geme come una gattina, regalandoti momenti di autostima sui quali non è il caso di soffermarsi e indagare l’autenticità. Ma quel che sembra è assai gratificante e te la scopi con foga e grande soddisfazione, stringendola per quel vitino e accarezzandole le gambe lisce e sode.
Avrei voluto continuare ancora a lungo con quest’esercizio. Ma più che l’onor poté il digiuno finendo col capitolare nelle sue terga con un aulico ALL IN nel goldone.
Lavaggi, social time e amicizia col massiccio giovane rottweiler di casa che è assai meglio tenersi buono…
Il versamento del guiderdone, badaben alla fine e senza fastidiose richieste di extra, ha posto così termine a questa gloriosa esperienza con una maestra della nobile arte. Una navigata professionista che un vero puttaniere non può non annoverare nel suo blue book, pena la radizione dall’albo… Dico io.
La Fael.
Che mito.
______________dejul