[RECE] Cristina - OTR diurna - Nettuno & Valle Caia (RM)

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"Tranzilvania, Tranzilvania bitteee!"
CARATTERISTICHE GENERALI

NOME: Cristina
CITTA DELL'INCONTRO: Nettuno (RM)
ZONA: Bosco Foglino presso questo spiazzo dove l'ho pizzicata a mezza mattinata; la ragazza l'avevo però adocchiata più volte in tutt'altra parte della provincia, appoggiata a questo muretto alla fine di Valle Caia attorno all'ora del tramonto.
NAZIONALITA': rumena
ETA': attorno ai 23
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO): bj, rai1
COMPENSO RICHIESTO: in via di Valle Caia chiede 30; a Nettuno pare vigano prezzi più bassi perché richiede direttamente 20 senza che ci sia bisogno di una contrattazione al ribasso
COMPENSO CONCORDATO: 20
DURATA DELL'INCONTRO: 10'
DESCRIZIONE FISICA: skinny o meglio skinnyssima, filiforme, capelli neri lunghi precisi alle spalle con scriminatura centrale, profilo greco ed un bel viso complessivamente considerato, magagnato dall'incisivo superiore che ha sfarfallato
ATTITUDINE: insert coin

LA MIA RECENSIONE:

Anziché di Cristina, vorrei fare la rece delle sue mutande, delle belle mutandine bianche con un'ampia svasatura sul fianco che per il colore contrastano con l'incarnato scuro della loro padrona, esemplare di quella rumenità mescolata e rimescolata dal bastone della Storia fino ad assumere tonalità a mezzi fra l'indiano e il mediterraneo, ma la cui generosità nel lasciarle scoperte le carni ne fa risaltare la magrezza sopraffina.

In strada, oltre al toppino solo quelle porta indosso. Non voglio invece accennare alle scarpe, ai tacchi altissimi su cui si intrespola e che la fanno svettare filiforme fino ai primi ramoscelli che le tocca schivare abbassandosi scomposta mentre sciaborda sbilenca nel bosco, con me al seguito, evitando a fatica i rialzi del terreno fino a raggiungere una tendina verde e di un materasso puntinato di cacche d'uccello e di topo...

materasso che non ha altra utilità che servire da appoggio per la borsetta (sopra non c'è confidenza di sdraiarcisi) e solo per la borsetta perché il cellulare Cristina lo tiene in mano, riservandogli più cura e più attenzioni che al mio cazzo, e ci parla dentro mentre la sbatto da dietro per indicare ad un suo fidelizzato il posto nuovo dove trovarla dandogli riferimenti stradali che mi fanno inorridire per quanto sono svianti...

inorridire sì, ma non più di quanto mi facciano inorridire le sue mutande, le sue belle mutandine bianche che cala con gesto perentorio all'altezza delle ginocchia dopo un bocchino cronometrato in 9 secondi e 57 centesimi (nuovo primato olimpico certificato dalla IAAF) e che fanno sfoggio nel bel mezzo del cavallo di una grossa chiazza nera, che non è rossa per il ciclo o gialla per il piscio o marrone per la merda, ma nera...

nera nera come se avesse accumulato strati su strati di secrezioni vaginali e uretrali che nessun lavaggio in lavatrice a 40° ha debellato (se pure è stato tentato) e che neanche la tinozza e la tavola zigrinata e il sapone di marsiglia e le braccia forti di una lavannàra messi assieme l'avrebbero tolta, nera come il buco del culo del diavolo in persona che abbia scagazzato peccatori dopo averli inghiottiti e digeriti a fatica...

e quella macchia ce l'ho fissa davanti agli occhi anche senza guardarla... come si continua a vedere l'impronta del Sole sulle palpebre chiuse dopo averlo fissato. Nei cinque minuti in cui Cristina si fa prendere in piedi, da dietro, parlando al cellulare prima di dirmi «finito... no è colpa mia se tu no venuto», il pensiero di quel nero mi distrae dal culetto snello snello e sodo sodo che tengo con ambedue le mani...

e non m'importa tanto che non m'offra neanche una zagana di ripiego, e non mi colpisce la striscia giallastra che lascia il preservativo sul fazzoletto imbevuto che impugno per sfilarlo, ma la rapidità con cui Cristina riaffera i lembi della sua bella mutandina bianca ed il movimento ondulatorio dei lombi e l'armeggiare delle dita attorno al cavallo per calzare a filo di fica la macchia nera.

In un nonnulla, ancor prima che riesca ad abbottonarmi i pantaloni, è di già sulla strada a mostrare al mondo la sua abilità nello spiluccare bruscolini (di cui i rumeni vanno ghiotti e noi romani pure, quando ci ricordiamo che esistono) facendo leva sull'angolo puntuto del suo inciviso storto e nel centrare le auto che filano dritte con le coccette che sputa... bianche fuori e nere dentro, quelle coccette... come le sue mutande... e un po' come noialtri mignottari.
 
Personalmente Nettuno e terreno di caccia per le ragazze Black,belle e sorridenti.vengono col treno che da Roma arriva a Nettuno intorno alle nove,per poi fare rientro verso le quattro del pomeriggio.si distribuiscono nel bosco di Foligno e nella strada che da Nettuno va verso Latina,e qualcuna verso la strada per torre astura.sono per lo più brave ragazze simpatiche e sempre allegre.mi raccomando trattaterle bene.Megabizzo la tua rece sempre pungente e descrizione dei particolari quasi perfetta,sperando che noialtri mignotari non siamo infondo così neri...
 
I particolari "splatter" dell'enigmatica concrezione nera e della secrezione giallastra, indici certo di un'igiene trascurata e forse di qualche infezione sessuale, mi terrebbero lontano da questa pay anche se per assurdo fosse lei a pagarmi profumatamente. Effetto deterrente della rece al netto della sua solita godibilità letteraria.
 
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