CARATTERISTICHE GENERALI
NOME: Francesca
CITTA DELL'INCONTRO: Prato
ZONA: Viale Chang Zhou
NAZIONALITA': grecia
ETA': 29
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO): bj, rai1
COMPENSO RICHIESTO: 30 car, 50 house
COMPENSO CONCORDATO: 50 house
DURATA DELL'INCONTRO: 25 minuti
DESCRIZIONE FISICA: capelli neri, lunghi e legati a codi, lineamenti del viso marcati, fisicamente proporzionata
ATTITUDINE: nella norma
LA MIA RECENSIONE: Notte piovosa. Non si vede nulla se non i fari delle automobili che incrocio che vanno a rifrangersi in mille piccole luci nelle gocce sul parabrezza. Un velo di umido appanna il vetro, rendendo la visuale più difficoltosa che mai. La radio sintonizzata su M2O non basta a tenermi sveglio, ma... una ragazza attira più la mia curiosità che la mia voglia e così dopo un giro dell'isolato, la intervisto. Scelgo l'opzione 50 in camera, con la quale lei mi promette di spogliarsi tutta, cosa che in macchina invece non fa. Getta con noncuranza l'ombrello nel fossato, con l'intento di non inondarmi la macchina dice lei. Ci avviamo e mentre facciamo il viaggio lei mi parla. La ascolto ma sinceramente penso che non l'avrei dovuta caricare. Non ne avevo voglia. E allora perché?
Girano le ruote le quali, sotto la sua guida verbale, mi conducono in un posto arcinoto. Il famigerato condominio Arcobaleno. Mi quasi rassegno e rimembro la prima volta che ci misi piede, più di 20 anni fa. Sul portone un marocchino di passaggio saluta la ragazza e altrettanto faccio io.
L'atrio è sempre quello, con il suo gabbiotto riservato al portiere ma abbandonato ora come allora. Ci ritroviamo in un completo silenzio, solo lo scalpiccio dei tacchi della ragazza riecheggia nell'atrio e nei corridoi. Saliamo le scale e mi accorgo di come lo stabile sia molto cambiato rispetto a quando ci entrai in gioventù. Il degrado si manifesta in tutta la sua dirompenza. Al primo piano l'ascensore ha le porte scorrevoli completamente distrutte lasciando intuire che il medesimo è in abbandono da anni. Rimango perplesso del fatto che nessuno abbia preso provvedimenti ma la cosa la diceva lunga su cosa conti l'autorità qui dentro: niente. Mentre camminiamo mi guardo intorno: le porte sfondate dai cazzotti lamentano il loro dolore ma è solo quando arriviamo nel corridoio che sottende la porta dela ragazza che udirò urla da inferno dantesco provenire dal soffitto che mi supplicano di andarmene. Infatti, alzo lo sguardo ed è impressionante vedere come il controsoffitto sia stato completamente divelto e rimosso dalla sua sede, scoprendo tutti gli impianti e le tubature che corrono sul soffitto senza soluzione di continuità. Avevo idea di essere dentro lo scantinato di un ospedale.
La ragazza apre la porta ed entriamo in un appartamentino mini, freddo e disordinato. D'altronde la vita della ragazza si svolge tutta li. La camera da letto è anche un salotto ma anche un ripostiglio e uno stenditoio. C'è un bagno in un angolo e nel contempo cerco di guardarmi intorno per notare se vi sia, attraverso gli oggetti sparsi, qualche convivenza maschile. Apparentemente no.
La tipa accende un fan coil poi si spoglia, ma solo in parte, arrotolando la maglietta sopra le tette. Fa freddo, mi dice. Immaginavo che sarebbe finita così.... La nottata è grigia ed il Natale è finito da mezzora. In più ho addosso scarsa convinzione e poca eccitazione anzi, punta. Cerco di farmi forza e cogliere gli aspetti positivi. La ragazza tutto sommato non mi disgarba. Capelli neri e lunghissimi legati a coda, tipico viso da donna mediterranea, ma con lineamenti forti e molto marcati, tette capezzolute e puntute ma un po' vizze per la verità, il suo corpo invece mi piace, nonostante qualche cicatrice e la tonicità non sia più quello di una ventenne. Noto anche tre tatuaggi: un simbolo che appare essere una E, un fiore sul seno e un sole sull'inguine.
Mi invita sdraiarmi sul letto; io mezzo nudo con indosso solo i calzini e la maglietta della salute. Si mette perpendicolarmente rispetto a me, montando anche lei sul letto. Mi gomma ed esegue un pompino che già mi immaginavo. Furioso.
Le chiedo di far piano e mentre esegue la accarezzo, cercando attraverso il contatto fisico la giusta carburazione ormonale ma soprattutto mentale. Mi viene sopra in rai1 ma l'azione è meccanica. Colpa anche mia che non mi sento coinvolto, sentivo di non averne voglia. Lei si stanca, lo sento e mi chiede che sia io ad andare in mission. Ci provo, ma ormai l'amico fritz è in uno stato barzotto e non ne vuole sapere di entrare. Mi sgommo con lei che si allarma, pensando chissà cosa. Mi siedo sul letto e cerco l'orgasmo mentale: le ordino di indossare i tacchi a spillo che aveva lì e di camminare nuda per la stanza. Nella parte superiore aveva sempre arrotolata la maglietta sopra le tette che mai si era tolta, ma andava bene così. La guardo mentre si muove e mi masturbo. Ha un bel corpo e un bel culo e questa vista basta per farmi raggiungere l'orgasmo. Fazzoletti di rito per le pulizie sommarie, ci rivestiamo e usciamo. La ragazza ha difficoltà a chiudere la porta, ci sono evidenti problemi alla serratura. Rimane li a scuotere la porta per quasi un minuto finché il vicino di fronte apre la porta e si affaccia. Credevo che il tipo si fosse allarmato pensando ai ladri ma non era così. In tono di supplica chiede a Francesca un pezzo di pane. La ragazza riapre la porta che con tanta fatica era riuscita a chiudere, porgendo poi un filoncino al tipo che, ringraziando, si rintana nel suo appartamento. Realizzo che era solo uno dei tanti poveri disgraziati che popola lo stabile. Mentre ci avviamo noto pure un muro del corridoio demolito e mai richiuso che mostra le tubazioni verticali di scarico. Mi chiedo chi sia l'amministratore e come faccia egli a gestire questo complesso infernale dove, anche i proprietari devono avere qualche problema a riscuotere l'affitto. Ed è il problema minore.
Arrivati al piano terra la ragazza mi dice di essersi scordata il cellulare in camera e che deve ritornare su, mentre si allontana mi invita di aspettarla e di non lasciarla sola. Credeva che in sua assenza me la sarei data a gambe ma questi giochetti non li faccio con le girls che si sono comportate bene con me. Quindi attendo.
Mentre aspetto giro per l'androne ed osservo le cassette postali, semi distrutte, alcune recanti nomi attaccati con etichette volanti, alcune prive di tutto, completamente anonime. Leggo i nomi e mi rendo conto che qui non siamo in Italia. Nella bacheca poco distante ci sono affissi i regolamenti del condominio e le ordinanze dei vigili urbani ma credo che l'unico ad aver fatto caso a quegli avvisi sia io. Sento lo scalpiccio dei tacchi della ragazza che riecheggiano nell'atrio. Appena mi vede apparire corre veloce correndo in punta di piedi sorridente, come una bambina che ha felicemente ritrovato il genitore dopo essersi persa. Usciamo e la riaccompagno al posto, dove la osservo mentre raccoglie l'ombrello che aveva lasciato nel fossato. Riparto e vado a casa.
NOME: Francesca
CITTA DELL'INCONTRO: Prato
ZONA: Viale Chang Zhou
NAZIONALITA': grecia
ETA': 29
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO): bj, rai1
COMPENSO RICHIESTO: 30 car, 50 house
COMPENSO CONCORDATO: 50 house
DURATA DELL'INCONTRO: 25 minuti
DESCRIZIONE FISICA: capelli neri, lunghi e legati a codi, lineamenti del viso marcati, fisicamente proporzionata
ATTITUDINE: nella norma
LA MIA RECENSIONE: Notte piovosa. Non si vede nulla se non i fari delle automobili che incrocio che vanno a rifrangersi in mille piccole luci nelle gocce sul parabrezza. Un velo di umido appanna il vetro, rendendo la visuale più difficoltosa che mai. La radio sintonizzata su M2O non basta a tenermi sveglio, ma... una ragazza attira più la mia curiosità che la mia voglia e così dopo un giro dell'isolato, la intervisto. Scelgo l'opzione 50 in camera, con la quale lei mi promette di spogliarsi tutta, cosa che in macchina invece non fa. Getta con noncuranza l'ombrello nel fossato, con l'intento di non inondarmi la macchina dice lei. Ci avviamo e mentre facciamo il viaggio lei mi parla. La ascolto ma sinceramente penso che non l'avrei dovuta caricare. Non ne avevo voglia. E allora perché?
Girano le ruote le quali, sotto la sua guida verbale, mi conducono in un posto arcinoto. Il famigerato condominio Arcobaleno. Mi quasi rassegno e rimembro la prima volta che ci misi piede, più di 20 anni fa. Sul portone un marocchino di passaggio saluta la ragazza e altrettanto faccio io.
L'atrio è sempre quello, con il suo gabbiotto riservato al portiere ma abbandonato ora come allora. Ci ritroviamo in un completo silenzio, solo lo scalpiccio dei tacchi della ragazza riecheggia nell'atrio e nei corridoi. Saliamo le scale e mi accorgo di come lo stabile sia molto cambiato rispetto a quando ci entrai in gioventù. Il degrado si manifesta in tutta la sua dirompenza. Al primo piano l'ascensore ha le porte scorrevoli completamente distrutte lasciando intuire che il medesimo è in abbandono da anni. Rimango perplesso del fatto che nessuno abbia preso provvedimenti ma la cosa la diceva lunga su cosa conti l'autorità qui dentro: niente. Mentre camminiamo mi guardo intorno: le porte sfondate dai cazzotti lamentano il loro dolore ma è solo quando arriviamo nel corridoio che sottende la porta dela ragazza che udirò urla da inferno dantesco provenire dal soffitto che mi supplicano di andarmene. Infatti, alzo lo sguardo ed è impressionante vedere come il controsoffitto sia stato completamente divelto e rimosso dalla sua sede, scoprendo tutti gli impianti e le tubature che corrono sul soffitto senza soluzione di continuità. Avevo idea di essere dentro lo scantinato di un ospedale.
La ragazza apre la porta ed entriamo in un appartamentino mini, freddo e disordinato. D'altronde la vita della ragazza si svolge tutta li. La camera da letto è anche un salotto ma anche un ripostiglio e uno stenditoio. C'è un bagno in un angolo e nel contempo cerco di guardarmi intorno per notare se vi sia, attraverso gli oggetti sparsi, qualche convivenza maschile. Apparentemente no.
La tipa accende un fan coil poi si spoglia, ma solo in parte, arrotolando la maglietta sopra le tette. Fa freddo, mi dice. Immaginavo che sarebbe finita così.... La nottata è grigia ed il Natale è finito da mezzora. In più ho addosso scarsa convinzione e poca eccitazione anzi, punta. Cerco di farmi forza e cogliere gli aspetti positivi. La ragazza tutto sommato non mi disgarba. Capelli neri e lunghissimi legati a coda, tipico viso da donna mediterranea, ma con lineamenti forti e molto marcati, tette capezzolute e puntute ma un po' vizze per la verità, il suo corpo invece mi piace, nonostante qualche cicatrice e la tonicità non sia più quello di una ventenne. Noto anche tre tatuaggi: un simbolo che appare essere una E, un fiore sul seno e un sole sull'inguine.
Mi invita sdraiarmi sul letto; io mezzo nudo con indosso solo i calzini e la maglietta della salute. Si mette perpendicolarmente rispetto a me, montando anche lei sul letto. Mi gomma ed esegue un pompino che già mi immaginavo. Furioso.
Le chiedo di far piano e mentre esegue la accarezzo, cercando attraverso il contatto fisico la giusta carburazione ormonale ma soprattutto mentale. Mi viene sopra in rai1 ma l'azione è meccanica. Colpa anche mia che non mi sento coinvolto, sentivo di non averne voglia. Lei si stanca, lo sento e mi chiede che sia io ad andare in mission. Ci provo, ma ormai l'amico fritz è in uno stato barzotto e non ne vuole sapere di entrare. Mi sgommo con lei che si allarma, pensando chissà cosa. Mi siedo sul letto e cerco l'orgasmo mentale: le ordino di indossare i tacchi a spillo che aveva lì e di camminare nuda per la stanza. Nella parte superiore aveva sempre arrotolata la maglietta sopra le tette che mai si era tolta, ma andava bene così. La guardo mentre si muove e mi masturbo. Ha un bel corpo e un bel culo e questa vista basta per farmi raggiungere l'orgasmo. Fazzoletti di rito per le pulizie sommarie, ci rivestiamo e usciamo. La ragazza ha difficoltà a chiudere la porta, ci sono evidenti problemi alla serratura. Rimane li a scuotere la porta per quasi un minuto finché il vicino di fronte apre la porta e si affaccia. Credevo che il tipo si fosse allarmato pensando ai ladri ma non era così. In tono di supplica chiede a Francesca un pezzo di pane. La ragazza riapre la porta che con tanta fatica era riuscita a chiudere, porgendo poi un filoncino al tipo che, ringraziando, si rintana nel suo appartamento. Realizzo che era solo uno dei tanti poveri disgraziati che popola lo stabile. Mentre ci avviamo noto pure un muro del corridoio demolito e mai richiuso che mostra le tubazioni verticali di scarico. Mi chiedo chi sia l'amministratore e come faccia egli a gestire questo complesso infernale dove, anche i proprietari devono avere qualche problema a riscuotere l'affitto. Ed è il problema minore.
Arrivati al piano terra la ragazza mi dice di essersi scordata il cellulare in camera e che deve ritornare su, mentre si allontana mi invita di aspettarla e di non lasciarla sola. Credeva che in sua assenza me la sarei data a gambe ma questi giochetti non li faccio con le girls che si sono comportate bene con me. Quindi attendo.
Mentre aspetto giro per l'androne ed osservo le cassette postali, semi distrutte, alcune recanti nomi attaccati con etichette volanti, alcune prive di tutto, completamente anonime. Leggo i nomi e mi rendo conto che qui non siamo in Italia. Nella bacheca poco distante ci sono affissi i regolamenti del condominio e le ordinanze dei vigili urbani ma credo che l'unico ad aver fatto caso a quegli avvisi sia io. Sento lo scalpiccio dei tacchi della ragazza che riecheggiano nell'atrio. Appena mi vede apparire corre veloce correndo in punta di piedi sorridente, come una bambina che ha felicemente ritrovato il genitore dopo essersi persa. Usciamo e la riaccompagno al posto, dove la osservo mentre raccoglie l'ombrello che aveva lasciato nel fossato. Riparto e vado a casa.