SCHEDA TECNICA
CITTA DELL'INCONTRO: Hamburg, Amburgo
ZONA: Paradise Point of Sex (Reeperbahn), camera 108(?)
NOME: Iulia
NAZIONALITA': ROM
ETA': 24 dichiarati
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO): BJ, RAI1 (mission + pecos + smorza), BJ, RAI1 (mission, BJ, HJ oliato finale
COMPENSO RICHIESTO: 50+50
COMPENSO CONCORDATO: 50+50, non trattabili
DURATA DELL'INCONTRO: 40', door-to-door
DESCRIZIONE FISICA: alta 1,70, bel fisico proporzionato (ma inizia ad avere un po' di buccia d'arancia sui glutei e sulle cosce); bel viso, occhi azzurri da cerbiatta, capelli castani scuri di media lunghezza raccolti in coda
ATTITUDINE: un'onesta professionista, ma nulla di memorabile; buon social time
LA MIA RECENSIONE:
Mentre percorro la celeberrima Reeperbahn in un pomeriggio d'estate, in mezzo a tanti altri turisti, ne resto francamente un po' deluso. Forse perché non è il momento clou della giornata (che è senz'altro di notte), sembra regnare la calma piatta: quasi tutti i locali d'intrattenimento (table dance, lap dance, revue, etc ...) sono chiusi e vi sono ben pochi di quei coreografici "buttadentro" che mi aspetterei di trovare lungo un viale della perdizione, che dovrebbe tranquillamente reggere il confronto della parigina Pigalle. In ogni caso, non sono qui con intenti particolarmente bellicosi ed è lungi da me volere entrare in uno di quei locali ove si viene spennati come polli e non si riesce a concludere nulla.
Sto già per dirigermi, un po' deluso, alla stazione della S-Bahn, quando il senso del dovere riprende il sopravvento. "Quando mi capiterà di ripassare da Amburgo?", mi domando. Mi volto allora indietro e noto le insegne di due laufhaus, a breve distanza l'uno dall'altro: il "Paradise Point of Sex" e l'"Eros Center", aperti entrambi 24 ore su 24. Rapida connessione allo smartphone e scopro che il primo ha una politica di accesso assolutamente libera e trasparente (non si paga nulla per l'ingresso e il costo delle prestazioni è di 50 Euro/20'), mentre il secondo è vivamente sconsigliato dai nostri colleghi tedeschi, perché avrebbe fama di prelevare denaro da chi è così sprovveduto da pagare col proprio Bancomat.
Giro quindi alla larga dal secondo e mi incammino sotto l'insegna del primo, che dà accesso a uno stretto passaggio tra due palazzi. Leggo rapidamente le avvertenze affisse alle porte a specchio (niente di particolare, se non che si viene avvisati della presenza di una security che sorveglia con discrezione e che è tassativamente vietato introdurre armi e droga, nonché fotografare o filmare) e poi varco finalmente la soglia. Forse perché è pomeriggio, ma nei lunghi corridoi del locale (che sono arredati con uno stile un po' orientaleggiante) regna una solitudine davvero surreale: incontro la prima e unica persona ai distributori automatici degli snack e delle bibite; poi saremo solo io e le poche girls presenti (una dozzina, più o meno).
Mentre percorro il primo piano, noto subito questa ragazza davvero molto carina, con due occhi azzurri da cerbiatta e un viso incantevole da bambolina, coronato da capelli castani scuri raccolti a coda. Anche il fisico è molto ben proporzionato ed è uniformemente abbronzato (o così sembra, nella semioscurità che regna nel corridoio). Dopo esserci presentati (mi porge la mano e dice di chiamarsi Iulia), scambiamo due battute di numero e subito mi domanda se voglia entrare, snocciolandomi il rate standard del locale (50 Euro/20 minuti, con BJ e RAI1 in varie posizioni, tutti coperti). Le dico che preferisco fare prima un giro per tutti i piani, promettendole comunque che tornerò da lei (nella mia mente c'è di fare una doppietta e senz'altro il secondo incontro le sarà riservato).
UN GIRO PER IL LAUFHAUS
Salgo al secondo e al terzo piano (ove tutte le porte sono chiuse), scambio qualche chiacchiera con le altre 6-7 ragazze che trovo davanti alle rispettive stanze, ma nessuna mi sembra all'altezza della "Bambi" che mi ha folgorato poc'anzi (il livello qualitativo è simile a quello del Pascha di Colonia, che avevo visitato qualche mese fa). Per dovere di cronaca, tutte le girls sono rumene e se la cavicchiano discretamente con l'italiano (anche se ci parliamo in inglese) e una - tale Carla - dichiara addirittura di essere una mezzosangue, di padre italiano e madre rumena (chissà perché non succede mai il contrario
. Alla fine, ridiscendo al primo piano e mi indirizzo deciso verso la stanza che mi ero appuntato mentalmente durante il giro di perlustrazione.
Quando mi vede tornare, la mia cerbiatta mi fa un sorrisone, perché ha appena capito che, almeno per oggi pomeriggio, si è guadagnata la pagnotta.
- Hai visto che ho mantenuto la mia promessa? - le dico sorridendo.
- Tutti promettono, ma quasi nessuno torna - mi risponde
- Ma io mantengo sempre le mie promesse ... - replico
- Vuoi entrare, allora? - mi domanda, sempre col sorriso sulla bocca
- Va bene, entriamo - suggello la nostra brevissima conversazione
QUATTRO CHIACCHIERE CON IULIA
Durante la mia svestizione (lei devo solo togliersi mutandine e reggiseno...), scambiamo le quattro chiacchiere di rito. Mi racconta di avere 24 anni e di essere originaria di Bucarest. Quando scopre che provengo da Milano, mi racconta che il suo sogno sarebbe quello di fare la modella. Il suo viso e il suo fisico sono in effetti molto belli, anche se l'altezza (1,70 m) è leggermente sotto specifica per fare l'indossatrice e sui glutei e sulla parte alta delle cosce è già ben visibile un po' di buccia d'arancia. Questo però non glielo dico, domandandole solo se abbia già provato a fare un book da sottoporre a qualche agenzia, ricevendone risposta negativa.
Intercalando qualche parola in italiano, mi racconta quindi che lo scorso gennaio è stata per circa un mese a Chioggia, dove ha provato a lavorare come lap dancer, ma con scarsi risultati economici. Per questo, subito dopo, si è trasferita qui ad Amburgo, dove è rimasta in pianta stabile sinora. Si concede comunque periodi lavorativi elastici, essendo già tornata 3 volte (da una settimana a un mese per volta) in Romania.
E' quindi curiosa di sapere come mai sia entrato a fare un giro nel laufhaus. Le spiego che, trovandomi ad Amburgo per un breve transito, mi sembrava quasi un crimine non prestare una visita alla famosissima Reeperbahn, celebre in tutto il mondo. Iulia cerca di sminuire la gloria di tale viale dell'amore, dicendo che - in fin dei conti - non ha nulla di speciale, essendoci solo "prostitute, gente ubriaca e drogati". Tuttavia, ammette, arriva gente da tutto il mondo, che è curiosa di conoscere questo angolo di varia umanità. Per chiudere questo breve siparietto di cultura generale, mi racconta che i momenti più redditizi sono proprio i pomeriggi infrasettimanali, perché chi entra nel laufhaus lo fa con l'intenzione di consumare. Viceversa, la sera e - ancor più - nei fine settimana, i corridoi si riempiono di curiosi ligi alla regola di "guardare ma non toccare".
LA RECE VERA E PROPRIA
Regolata la fredda burocrazia, ci accomodiamo sul lettone. Noto che porta un paio di piccoli tatuaggi: una lettera dell'alfabeto stilizzata, sul lato destro dell'addome, e un anno, scritto in numeri romani, appena sotto il collo. Il primo, scoprirò poi, è il ricordo di un ragazzo con cui è stata assieme per quasi 5 anni, da quando ne aveva 17. Esaurita la reciproca conoscenza, è finalmente il momento di dare inizio alle danze, cominciando con il classico BJ di riscaldamento.
Iulia si dispone di sbieco rispetto a me, in posizione che potrei definire "da Trimalcione", rivolgendomi così tutto il lato A. Le gambe sono però un po' raccolte e intrecciate l'una all'altra sotto le ginnocchia, per cui l'accesso alla zona della vulva è parzialmente schermato. Incappucciato il fratellino, mi avvisa delle regole della casa: "Dimmi tu, quando pensi che basti e vuoi iniziare a sc..are". "Altrimenti, vai avanti all'infinito col BJ
", le domando ridendo. "No, no, dopo venti minuti mi fermo comunque
", frena il mio entusiamo Iulia.
L'azione orale è concentrata soprattutto sulla parte alta dell'asta ed è prevalentemente oscillatoria, anche se - ogni tanto - la ragazza fa roteare la bocca attorno al mio pene. Di positivo, c'è il fatto che le mani fungono solo da solide basi d'appoggio, essendo saldamente piantate sul mio pube e sul materassone, rispettivamente. Mentre è al lavoro, le carezzo lungamente le gambe, che sono proprio lì a portata di mano, praticamente accanto al mio busto. Il suo viso è così bello che resto incantato ad ammirarlo, mentre la osservo dedicare le sue cure al mio fratellino. Ogni tanto si accorge che sono inebetito a guardarla, si ferma e - credendo che ci sia qualcosa che non vada - mi domanda se sia tutto a posto. "No, no, continua pure", la rassicuro.
Dopo un po', si ferma di nuovo e le domando: "Sei stanca? Vuoi che iniziamo a fare sesso?". Fa un commento sul mio pene che non riesco a intendere perfettamente e quindi le chiedo se, secondo lei, sia già pronto per la copulazione o se invece non abbia ancora acquisito abbastanza turgore. "No, non è piccolo! Anzi, è proprio bello 'grasso' (fat, in inglese)", mi risponde, mimando con le dita il suo calibro. "Eh, sì ... Do da mangiare troppo al mio porcellino
Va be' ... a questo punto, iniziamo pure a sco..are", suggello questa breve digressione andrologica.
LE TRE CLASSICHE POSIZIONI
Ci ridisponiamo quindi sul lettone, per partire alla missionaria. Prima che possa avere inizio la penetrazione, Iulia si cosparge però di una discreta dose di lubrificante, che spalma un po' anche sul condom. Si sdraia quindi supina ed è pronta ad accogliere il mio fratellino dentro di sè. Dopo che l'ha guidato dentro con delicatezza, mi calo completamente su di lei, la cingo da dietro e inizio a stantuffarla. Iulia non sembra particolarmente coinvolta, poiché mi carezza senza eccessiva convinzione e tiene le gambe verso l'alto (quasi sollevate a candela), anziché serrarle contro le mie. Non è neppure di quelle ragazze che recitano in modo appariscente, perché percepisco a malapena il suo leggero ansimare, durante la copulazione.
Quando mi sono un po' annoiato, le chiedo di cambiare posizione. Lei propone la pecorina e accetto, preferendo tenermi lo smorzacandela per il finale. Ulteriore applicazione di un po' di lubrificante e, dopo esserci risistemati nelle necessarie posizioni, riprendiamo la penetrazione. Qui non ho alcuna nota di rilievo da riportare, se non che ha davvero una bella schiena, che carezzo con piacere durante il procedere delle operazioni. Da parte sua, nulla da riportare, se non che sembra davvero ossessionata dal fatto che possa sfilarsi il profilattico, dato che mi interrompe più di una volta, per controllare che sia ancora in posizione.
Stancatomi anche della pecorina, le chiedo se le vada di venirmi sopra. Iulia acconsente e ci cambiamo nuovamente di posizione. Anche stavolta, prima di ripartire, verifica che il profilattico sia ben teso sino alla base dell'asta e riapplica il lubrificante, sia sulle sue labbra che sul condom. Lo smorzacandela è eseguito con buona intensità e per diversi minuti, tenendo il busto abbastanza inclinato verso il mio. Tuttavia, pur potendo abbondantemente carezzare le sue gambe e manipolare i suoi bei seni, resto ben lontano dal traguardo, perché la cospicua lubrificazione applicata sin dall'inizio riduce al minimo l'attrito tra le parti sensibili del mio pene e le pareti della sua vagina. Pertanto, prima che io sia anche solo in vista dell'eiaculazione, Iulia deve ricordarmi che i venti minuti sono quasi trascorsi e mi domanda se voglia passare ancora un po' di tempo con lei, per non lasciare l'opera a metà.
ALTRO GIRO, ALTRA CORSA
Ci rifletto un attimo e decido di farle completare il lavoro, anche perché nessuna delle altre ragazze mi aveva convinto esteticamente come lei. Dopo avere tentato un'inutile trattativa al ribasso (provo senza successo a offrirle solo 20, per una mini-extension di qualche minuto, giusto per concludere), provvedo a saldare il dovuto e mi sdraio di nuovo sul lettone, mentre lei rigira la virtuale clessidra che regola il tempo del nostro incontro.
Ripartiamo con il BJ, che è condotto ricorrendo a qualche piccolo "trucco del mestiere" (masturba un po' la base dell'asta con una mano e con l'altra mi strizza saltuariamente i testicoli, ma senza neppure troppa convinzione). Ripristinato il pieno turgore operativo e ripetuta l'ennesima lubrificazione del cilindro e del pistone, ripartiamo a sintonizzare RAI1, nuovamente nella posizione del missionario. Stavolta la sento un po' più coinvolta, soprattutto quando percepisco che il mio pene ha raggiunto il massimo volume e inizia a strisciare con più decisione contro le pareti della sua vagina. Mentre prima era rimasta quasi ibernata, ora mi stringe con più insistenza la schiena (sento anche qualche leggero graffiolino dei suoi lunghi artigli) e serra con una certa forza le sue gambe attorno alle mie.
Nonostante il maggiore impegno reciproco, il traguardo resta lontano (anche perché mi spiacerebbe non riuscire a sfruttare al 100% l'extension pagata a caro prezzo). D'altra parte, mi sembra esagerato chiederle di riprendere l'intera giostra delle posizioni, per cui dopo un po' interrompo lo stantuffamento e acconsento alla ripresa del BJ. Dopo qualche minuto di lavoro orale, Iulia mi dice di essere davvero esausta, perché le fa male la muscolatura della mandibola, e mi propone di concludere con un HJ oliato.
BABY OIL
Curioso di sperimentare questa specialità della casa, acconsento e la vedo dapprima sfilare il condom e poi recuperare un flaconcino di "baby oil", di cui si riempie il cavo della mano. Rimuovo dal mio pene le abbondanti tracce di lubrificante lasciate dal profilattico e lascio che Iulia lo unga nuovamente, rendendolo luccicante sotto un sottile velo di olio per bambini. La parte iniziale dell'HJ è effettuata in modo sin troppo dolce, anche perché il contatto tra il mio pene e la sua mano è alquanto scivoloso. Quando Iulia si rende conto che rischierebbe di lasciare nuovamente l'opera incompiuta, inizia masturbare l'asta con maggiore frenesia, prima con una mano, poi con l'altra e infine con entrambe. Cotanto impegno è coronato da un abbondante COB, che però avviene sul mio corpo e non sul suo
Prima lei e poi io ci diamo una lavata in bagno, scambiamo ancora due chiacchiere e infine, dopo avere indossato un paio di più comode ballerine (che le serviranno per scendere al distributore automatico), mi accompagna alla porta. Ci scambiamo due baci sulla guancia e ci congediamo. Un aereo mi aspetta (o meglio, non mi aspetterebbe, se dovessi fare tardi...), per cui percorro rapidamente a ritroso i corridoi del "Paradise Point of Sex" e mi dirigo verso l'uscita, salutando le ragazze con mi ero trattenuto poc'anzi. Nulla di memorabile, insomma, ma un'esperienza che si potrebbe ripetere, se dovessi ripassare da Amburgo.
CITTA DELL'INCONTRO: Hamburg, Amburgo
ZONA: Paradise Point of Sex (Reeperbahn), camera 108(?)
NOME: Iulia
NAZIONALITA': ROM
ETA': 24 dichiarati
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO): BJ, RAI1 (mission + pecos + smorza), BJ, RAI1 (mission, BJ, HJ oliato finale
COMPENSO RICHIESTO: 50+50
COMPENSO CONCORDATO: 50+50, non trattabili
DURATA DELL'INCONTRO: 40', door-to-door
DESCRIZIONE FISICA: alta 1,70, bel fisico proporzionato (ma inizia ad avere un po' di buccia d'arancia sui glutei e sulle cosce); bel viso, occhi azzurri da cerbiatta, capelli castani scuri di media lunghezza raccolti in coda
ATTITUDINE: un'onesta professionista, ma nulla di memorabile; buon social time
LA MIA RECENSIONE:
Mentre percorro la celeberrima Reeperbahn in un pomeriggio d'estate, in mezzo a tanti altri turisti, ne resto francamente un po' deluso. Forse perché non è il momento clou della giornata (che è senz'altro di notte), sembra regnare la calma piatta: quasi tutti i locali d'intrattenimento (table dance, lap dance, revue, etc ...) sono chiusi e vi sono ben pochi di quei coreografici "buttadentro" che mi aspetterei di trovare lungo un viale della perdizione, che dovrebbe tranquillamente reggere il confronto della parigina Pigalle. In ogni caso, non sono qui con intenti particolarmente bellicosi ed è lungi da me volere entrare in uno di quei locali ove si viene spennati come polli e non si riesce a concludere nulla.
Sto già per dirigermi, un po' deluso, alla stazione della S-Bahn, quando il senso del dovere riprende il sopravvento. "Quando mi capiterà di ripassare da Amburgo?", mi domando. Mi volto allora indietro e noto le insegne di due laufhaus, a breve distanza l'uno dall'altro: il "Paradise Point of Sex" e l'"Eros Center", aperti entrambi 24 ore su 24. Rapida connessione allo smartphone e scopro che il primo ha una politica di accesso assolutamente libera e trasparente (non si paga nulla per l'ingresso e il costo delle prestazioni è di 50 Euro/20'), mentre il secondo è vivamente sconsigliato dai nostri colleghi tedeschi, perché avrebbe fama di prelevare denaro da chi è così sprovveduto da pagare col proprio Bancomat.
Giro quindi alla larga dal secondo e mi incammino sotto l'insegna del primo, che dà accesso a uno stretto passaggio tra due palazzi. Leggo rapidamente le avvertenze affisse alle porte a specchio (niente di particolare, se non che si viene avvisati della presenza di una security che sorveglia con discrezione e che è tassativamente vietato introdurre armi e droga, nonché fotografare o filmare) e poi varco finalmente la soglia. Forse perché è pomeriggio, ma nei lunghi corridoi del locale (che sono arredati con uno stile un po' orientaleggiante) regna una solitudine davvero surreale: incontro la prima e unica persona ai distributori automatici degli snack e delle bibite; poi saremo solo io e le poche girls presenti (una dozzina, più o meno).
Mentre percorro il primo piano, noto subito questa ragazza davvero molto carina, con due occhi azzurri da cerbiatta e un viso incantevole da bambolina, coronato da capelli castani scuri raccolti a coda. Anche il fisico è molto ben proporzionato ed è uniformemente abbronzato (o così sembra, nella semioscurità che regna nel corridoio). Dopo esserci presentati (mi porge la mano e dice di chiamarsi Iulia), scambiamo due battute di numero e subito mi domanda se voglia entrare, snocciolandomi il rate standard del locale (50 Euro/20 minuti, con BJ e RAI1 in varie posizioni, tutti coperti). Le dico che preferisco fare prima un giro per tutti i piani, promettendole comunque che tornerò da lei (nella mia mente c'è di fare una doppietta e senz'altro il secondo incontro le sarà riservato).
UN GIRO PER IL LAUFHAUS
Salgo al secondo e al terzo piano (ove tutte le porte sono chiuse), scambio qualche chiacchiera con le altre 6-7 ragazze che trovo davanti alle rispettive stanze, ma nessuna mi sembra all'altezza della "Bambi" che mi ha folgorato poc'anzi (il livello qualitativo è simile a quello del Pascha di Colonia, che avevo visitato qualche mese fa). Per dovere di cronaca, tutte le girls sono rumene e se la cavicchiano discretamente con l'italiano (anche se ci parliamo in inglese) e una - tale Carla - dichiara addirittura di essere una mezzosangue, di padre italiano e madre rumena (chissà perché non succede mai il contrario

Quando mi vede tornare, la mia cerbiatta mi fa un sorrisone, perché ha appena capito che, almeno per oggi pomeriggio, si è guadagnata la pagnotta.
- Hai visto che ho mantenuto la mia promessa? - le dico sorridendo.
- Tutti promettono, ma quasi nessuno torna - mi risponde
- Ma io mantengo sempre le mie promesse ... - replico
- Vuoi entrare, allora? - mi domanda, sempre col sorriso sulla bocca
- Va bene, entriamo - suggello la nostra brevissima conversazione
QUATTRO CHIACCHIERE CON IULIA
Durante la mia svestizione (lei devo solo togliersi mutandine e reggiseno...), scambiamo le quattro chiacchiere di rito. Mi racconta di avere 24 anni e di essere originaria di Bucarest. Quando scopre che provengo da Milano, mi racconta che il suo sogno sarebbe quello di fare la modella. Il suo viso e il suo fisico sono in effetti molto belli, anche se l'altezza (1,70 m) è leggermente sotto specifica per fare l'indossatrice e sui glutei e sulla parte alta delle cosce è già ben visibile un po' di buccia d'arancia. Questo però non glielo dico, domandandole solo se abbia già provato a fare un book da sottoporre a qualche agenzia, ricevendone risposta negativa.
Intercalando qualche parola in italiano, mi racconta quindi che lo scorso gennaio è stata per circa un mese a Chioggia, dove ha provato a lavorare come lap dancer, ma con scarsi risultati economici. Per questo, subito dopo, si è trasferita qui ad Amburgo, dove è rimasta in pianta stabile sinora. Si concede comunque periodi lavorativi elastici, essendo già tornata 3 volte (da una settimana a un mese per volta) in Romania.
E' quindi curiosa di sapere come mai sia entrato a fare un giro nel laufhaus. Le spiego che, trovandomi ad Amburgo per un breve transito, mi sembrava quasi un crimine non prestare una visita alla famosissima Reeperbahn, celebre in tutto il mondo. Iulia cerca di sminuire la gloria di tale viale dell'amore, dicendo che - in fin dei conti - non ha nulla di speciale, essendoci solo "prostitute, gente ubriaca e drogati". Tuttavia, ammette, arriva gente da tutto il mondo, che è curiosa di conoscere questo angolo di varia umanità. Per chiudere questo breve siparietto di cultura generale, mi racconta che i momenti più redditizi sono proprio i pomeriggi infrasettimanali, perché chi entra nel laufhaus lo fa con l'intenzione di consumare. Viceversa, la sera e - ancor più - nei fine settimana, i corridoi si riempiono di curiosi ligi alla regola di "guardare ma non toccare".
LA RECE VERA E PROPRIA
Regolata la fredda burocrazia, ci accomodiamo sul lettone. Noto che porta un paio di piccoli tatuaggi: una lettera dell'alfabeto stilizzata, sul lato destro dell'addome, e un anno, scritto in numeri romani, appena sotto il collo. Il primo, scoprirò poi, è il ricordo di un ragazzo con cui è stata assieme per quasi 5 anni, da quando ne aveva 17. Esaurita la reciproca conoscenza, è finalmente il momento di dare inizio alle danze, cominciando con il classico BJ di riscaldamento.
Iulia si dispone di sbieco rispetto a me, in posizione che potrei definire "da Trimalcione", rivolgendomi così tutto il lato A. Le gambe sono però un po' raccolte e intrecciate l'una all'altra sotto le ginnocchia, per cui l'accesso alla zona della vulva è parzialmente schermato. Incappucciato il fratellino, mi avvisa delle regole della casa: "Dimmi tu, quando pensi che basti e vuoi iniziare a sc..are". "Altrimenti, vai avanti all'infinito col BJ


L'azione orale è concentrata soprattutto sulla parte alta dell'asta ed è prevalentemente oscillatoria, anche se - ogni tanto - la ragazza fa roteare la bocca attorno al mio pene. Di positivo, c'è il fatto che le mani fungono solo da solide basi d'appoggio, essendo saldamente piantate sul mio pube e sul materassone, rispettivamente. Mentre è al lavoro, le carezzo lungamente le gambe, che sono proprio lì a portata di mano, praticamente accanto al mio busto. Il suo viso è così bello che resto incantato ad ammirarlo, mentre la osservo dedicare le sue cure al mio fratellino. Ogni tanto si accorge che sono inebetito a guardarla, si ferma e - credendo che ci sia qualcosa che non vada - mi domanda se sia tutto a posto. "No, no, continua pure", la rassicuro.
Dopo un po', si ferma di nuovo e le domando: "Sei stanca? Vuoi che iniziamo a fare sesso?". Fa un commento sul mio pene che non riesco a intendere perfettamente e quindi le chiedo se, secondo lei, sia già pronto per la copulazione o se invece non abbia ancora acquisito abbastanza turgore. "No, non è piccolo! Anzi, è proprio bello 'grasso' (fat, in inglese)", mi risponde, mimando con le dita il suo calibro. "Eh, sì ... Do da mangiare troppo al mio porcellino

LE TRE CLASSICHE POSIZIONI
Ci ridisponiamo quindi sul lettone, per partire alla missionaria. Prima che possa avere inizio la penetrazione, Iulia si cosparge però di una discreta dose di lubrificante, che spalma un po' anche sul condom. Si sdraia quindi supina ed è pronta ad accogliere il mio fratellino dentro di sè. Dopo che l'ha guidato dentro con delicatezza, mi calo completamente su di lei, la cingo da dietro e inizio a stantuffarla. Iulia non sembra particolarmente coinvolta, poiché mi carezza senza eccessiva convinzione e tiene le gambe verso l'alto (quasi sollevate a candela), anziché serrarle contro le mie. Non è neppure di quelle ragazze che recitano in modo appariscente, perché percepisco a malapena il suo leggero ansimare, durante la copulazione.
Quando mi sono un po' annoiato, le chiedo di cambiare posizione. Lei propone la pecorina e accetto, preferendo tenermi lo smorzacandela per il finale. Ulteriore applicazione di un po' di lubrificante e, dopo esserci risistemati nelle necessarie posizioni, riprendiamo la penetrazione. Qui non ho alcuna nota di rilievo da riportare, se non che ha davvero una bella schiena, che carezzo con piacere durante il procedere delle operazioni. Da parte sua, nulla da riportare, se non che sembra davvero ossessionata dal fatto che possa sfilarsi il profilattico, dato che mi interrompe più di una volta, per controllare che sia ancora in posizione.
Stancatomi anche della pecorina, le chiedo se le vada di venirmi sopra. Iulia acconsente e ci cambiamo nuovamente di posizione. Anche stavolta, prima di ripartire, verifica che il profilattico sia ben teso sino alla base dell'asta e riapplica il lubrificante, sia sulle sue labbra che sul condom. Lo smorzacandela è eseguito con buona intensità e per diversi minuti, tenendo il busto abbastanza inclinato verso il mio. Tuttavia, pur potendo abbondantemente carezzare le sue gambe e manipolare i suoi bei seni, resto ben lontano dal traguardo, perché la cospicua lubrificazione applicata sin dall'inizio riduce al minimo l'attrito tra le parti sensibili del mio pene e le pareti della sua vagina. Pertanto, prima che io sia anche solo in vista dell'eiaculazione, Iulia deve ricordarmi che i venti minuti sono quasi trascorsi e mi domanda se voglia passare ancora un po' di tempo con lei, per non lasciare l'opera a metà.
ALTRO GIRO, ALTRA CORSA
Ci rifletto un attimo e decido di farle completare il lavoro, anche perché nessuna delle altre ragazze mi aveva convinto esteticamente come lei. Dopo avere tentato un'inutile trattativa al ribasso (provo senza successo a offrirle solo 20, per una mini-extension di qualche minuto, giusto per concludere), provvedo a saldare il dovuto e mi sdraio di nuovo sul lettone, mentre lei rigira la virtuale clessidra che regola il tempo del nostro incontro.
Ripartiamo con il BJ, che è condotto ricorrendo a qualche piccolo "trucco del mestiere" (masturba un po' la base dell'asta con una mano e con l'altra mi strizza saltuariamente i testicoli, ma senza neppure troppa convinzione). Ripristinato il pieno turgore operativo e ripetuta l'ennesima lubrificazione del cilindro e del pistone, ripartiamo a sintonizzare RAI1, nuovamente nella posizione del missionario. Stavolta la sento un po' più coinvolta, soprattutto quando percepisco che il mio pene ha raggiunto il massimo volume e inizia a strisciare con più decisione contro le pareti della sua vagina. Mentre prima era rimasta quasi ibernata, ora mi stringe con più insistenza la schiena (sento anche qualche leggero graffiolino dei suoi lunghi artigli) e serra con una certa forza le sue gambe attorno alle mie.
Nonostante il maggiore impegno reciproco, il traguardo resta lontano (anche perché mi spiacerebbe non riuscire a sfruttare al 100% l'extension pagata a caro prezzo). D'altra parte, mi sembra esagerato chiederle di riprendere l'intera giostra delle posizioni, per cui dopo un po' interrompo lo stantuffamento e acconsento alla ripresa del BJ. Dopo qualche minuto di lavoro orale, Iulia mi dice di essere davvero esausta, perché le fa male la muscolatura della mandibola, e mi propone di concludere con un HJ oliato.
BABY OIL
Curioso di sperimentare questa specialità della casa, acconsento e la vedo dapprima sfilare il condom e poi recuperare un flaconcino di "baby oil", di cui si riempie il cavo della mano. Rimuovo dal mio pene le abbondanti tracce di lubrificante lasciate dal profilattico e lascio che Iulia lo unga nuovamente, rendendolo luccicante sotto un sottile velo di olio per bambini. La parte iniziale dell'HJ è effettuata in modo sin troppo dolce, anche perché il contatto tra il mio pene e la sua mano è alquanto scivoloso. Quando Iulia si rende conto che rischierebbe di lasciare nuovamente l'opera incompiuta, inizia masturbare l'asta con maggiore frenesia, prima con una mano, poi con l'altra e infine con entrambe. Cotanto impegno è coronato da un abbondante COB, che però avviene sul mio corpo e non sul suo

Prima lei e poi io ci diamo una lavata in bagno, scambiamo ancora due chiacchiere e infine, dopo avere indossato un paio di più comode ballerine (che le serviranno per scendere al distributore automatico), mi accompagna alla porta. Ci scambiamo due baci sulla guancia e ci congediamo. Un aereo mi aspetta (o meglio, non mi aspetterebbe, se dovessi fare tardi...), per cui percorro rapidamente a ritroso i corridoi del "Paradise Point of Sex" e mi dirigo verso l'uscita, salutando le ragazze con mi ero trattenuto poc'anzi. Nulla di memorabile, insomma, ma un'esperienza che si potrebbe ripetere, se dovessi ripassare da Amburgo.