- Registrato
- 18 Agosto 2008
- Messaggi
- 1.421
- Reaction score
- 733
“Zitti, che vostro padre sta dormendo”
Questa è la frase pronunciata dalla madre di due ragazzini che si stanno rincorrendo dopo una breve litigata.
Questa semplice frase, che può suonare normale alle orecchie di un qualsiasi bimbo, in questo caso lascia invece sbigottiti i due ragazzini che, subitaneamente, corrono alla casa per vierificare davvero se loro padre stia dormendo, verificano confrontando con delle foto tolte da un baule se quello. lungo e disteso sul letto, sia davvero loro padre.
La vicenda è complessa, lo spettatore non si rende conto dei diversi perchè non svelati, delle strane situazioni che vengono a crearsi e viene praticamente accompagnato nella vicenda pian piano dal regista, sfrttando nel migliore dei modi i paesaggi, i colori e gli elementi della natura, in particolare l'acqua. Sotto forma di piaggia, di lago, di freddo, di gelo ...
Nell'opera prima del regista russo Zvyagintsev, si narra di un padre che torna a casa dopo circa una decina di anni di assenza.
Non andrò oltre nel racconto della trama, non mi va di svelare altro del film per chi, curioso, vorrà andarselo a vedere in qualche cineforum puttosto che vederselo in qualche DVD o a qualche tarda ora della notte durante una qualche serie di film vincitori di festival (Venezia 2003, se non ricordo male). Anche perchè, per i più curiosi ed impazienti, si può trovare molto materiale su internet.
Questa premessa mi serve solamente per introdurre la mia ultima avventura.
Era infatti parecchio tempo che non tornavo ad Ospitaletto in OTR diurno. Le motivazioni sono le più disparate e non starò ad elencarle, come anche nel film non è chiarissimo quali siano, comuque sia sono tornato. Come il padre del film non sarò tenero con "le mie figliole", voglio essere educativo, anche se con metodi duri che forse loro non comprenderanno, sempre volendo loro bene.
Comincio il mio viaggio, che non vede a bordo due bimbi ma solo la speranza, di poter trovare ciò che cerco.
Arrivo ad Ospitaletto, la prima tappa è dalle parti di Alessandra (Confermatemi il nome, quella nella via a metà strada tra le due rotonde che porta alla trattoria con l'aereo fuori). La vedo ma non mi avvicino, sono appena arrivato e voglio godermi questo momento di libertà ancora un po'. Arrivo in fondo alla via, giro a dx e mi ritrovo davanti la macchina della locale con a bordo solo una poliziotta. Curioso l'atteggiamento, pare essere in agguato. Decido di rifare il giro e mentre rientro nella via dalla parte opposta mi ritrovo proprio quella macchina che arriva in senso opposto in velocità e si ferma proprio pochi metri dopo la tipa. Questa fa per allontanarsi dalla parte opposta, poi vedrò che si mette dietro ad un cassonetto per nidossare dei fuseaux, per coprirsi le gambe e poi passeggerà in attesa di una "amica" che arriverà a prenderla a bordo di una Classe A (mi sembra). Stazioneranno poi per diverso tempo, in macchina, nel parcheggio di fronte a dove la si trova normalmente. Successivamente ho visto anche altra macchina con altra tipa, pochi parcheggi dopo, ma non ho potuto meglio identificare.
Tutto questo non mi fa presagire nulla di buono, la locale è in agguato.
Vado verso la zona industriale, un paio di macchine, tipe già viste ma mai provate, e poi l'approccio a quella in macchina non mi va molto, non attizza il corpo in parte nascosto dalla portiera. Così mi dirigo nella zona di Castegnato, dove un tempo c'era il paradiso dell'OTR a piedi, nella casa cantoniera vicino alla ferrovia ho trascorso momenti indimenticabili. E' in quella zona che raggiungo l'apice della nostalgia, anche perchè un movimento c'è, ci sono due bionde, una impresentabile mentre l'altra più carina ma ... Niente che attizza, un'altra volta. Stazionano entrambe dopo il dosso, le raggiungerà dopo una punto con a bordo una moretta non meglio identificata. Nota di colore, la bionda più carina è stata abbordata da un'Alfa con a bordo due tipi, la caricano e la portano in mezzo ai campi. Sarebbe interessante avere una loro reensione se fossero utenti di questo forum ... Sia chiaro, so dove l'hanno portata perchè è salita in macchina mentre io li sorpassavo, poi io ho proseguito per la strada, loro mi hanno seguito e quando io sono arrivato al punto di tornare indietro ho visto dove si stavano dirigendo e sebbene non abbia visto di preciso dove, ho copulato troppe volte in quella zona per non conoscere la loro destinazione. :big_boss:
Giro e rigiro, non voglio andarmene senza niente, ma non trovo nulla che mi attizza. Dopo l'ennesimo giro vado fino alla rotonda dove la notte staziona(va?) la Kartika. C'è una donnina dove stanno facendo i lavori e dove hanno abbattuto le quattro piante che riparavano le nostre ammaliatrici, dalla parte opposta, nel parcheggio della fabbrica, un altro paio di donnine. Ma al giro in torno alle 18:30 le donnine sono sparite e nel parcheggio vedo una VW Golf blu con una tipa fuori, decido di andare a vederla ed è una t-gatta. Passo oltre e vado a parcheggiare, non l'avevo vista bene e preferivo non approcciarla con la mia macchina. Mi avvicino a piedi, non è una bellezza, capelli mori, lunghi e ricci. Occhiali che in passato sarebbero stati definiti da porno segretaria, qualcuno ricorderà la bionda milanese ... Ma la ricorda solo per quelli, ovviamente. Approccio e spara il trenta, ribatto con il ventino e chiudiamo velocemente la trattativa.
Salgo sulla sua macchina e ci infrattiamo nemmeno troppo lontano, per la privacy non dirò dove.
Altra nota di colore, lungo il viaggio noto che sta ascoltando Radio Italia. Quattro chiacchere veloci dove lei mi dice di lavorare dalle 17 alle 20 (ormai saremmo a fine giornata!) anche se io non l'avevo vista prima, può essere che abbia lavorato molto ...
Quando si ferma mi chiede se vogliamo farlo in piedi ed io accetto di buon grado, scendo dalla macchina, faccio il giro e lei mi si presenta con le tette, abbondanti, di fuori. Chiede il pagamento in anticipo, non mi conosce quindi non pretendo ed elargisco. Tette abbastanza grosse con capezzolo piccolo, ne ho toccate di migliori, ma anche di molto peggio anche se un po' durette, mi invita a leccargliele ed io affondo la mia testa.
La tocco, la lecco mentre è seduta ancora in macchina, abbasso la mano per arrivare a tastare l'arnese, lo tira fuori ed è piccolino. Diciamo che forse, per una volta, il mio non ha fatto brutta figura ... :sarcastic_hand:
Mi invita a succhiarlo senza, chiedo ed ottengo copertura adeguata dopo un lavoretto di mano per farlo indurire un po'.
Inizio la prova orale e lei sembra eccitarsi, molto. Il piccolino cresce nelle mie mani e nella mia bocca raggiungendo buona consistenza e dimensione. Lei si è eccitata molto, si alza e mi dice che vuole farmi il c**o. Mi giro, mi tocca e mi dice che le piace il mio lato B, fa qualche moina, mi appoggio al cofano della macchina e lei lavora per infilarmi. Nonostante non sia grosso il primo ingresso mi fa male, lei rallenta la foga, poi pian piano, quando mi ripiglio, iniziamo davvero a danzare. Mi scopa con buona foga e con grande eccitazione di entrambi.
Ad un certo punto esce, si toglie il gommino e mi dice di prenderlo in bocca, cosa che faccio senza pensarci troppo. Le resta duro ma non ho intenzione di farla venire così, ma nemmeno lei ha intenzione di finire così. Ci trastulliamo reciprocamente, lei prende in bocca il mio (buon lavoro orale) e trascorriamo diversi minuti fin quando la faccio ricoprire nuovamente e riparte prendendomi da dietro. Questa volta la foga è maggiore, l'eccitazione aumenta. Quando lei esce e me lo prende in bocca senza avvisarmi non resisto e vengo sul terreno. Mentre sto ancora espletando lei mi gira e dopo avermi detto che ora tocca a lei ricomincia a pompare. Sento i suoi colpi sempre più forti e veloci. Quando termina con due o tre più intensi degli altri capisco che anche lei è venuta.
Pulizie di rito, convenevoli e le dico che io mi sarei allontanato a piedi e che non mi sarebbe servito il suo passaggio (er più vicino alla mia macchina di prima!!!). Ci si saluta con un arrivederci. Io ritorno a piedi verso la mia macchina e dopo poco lei mi sorpassa ma noto che non va in direzione del luogo dove mi ha caricato, che abbia finito il turno? In effetti arrivo in macchina e noto che sono le 19:45 passate ...
Come al solito il divertimento finisce e la strada di ritorno verso casa si incupisce. Stupore e meraviglia è solito scrivere:"Post coitum omne animal triste" o qualcosa così. Così, come nel film di cui sopra, anche il mio paesaggio, caldo e solare lungo tutto il pomeriggio, si incupisce, si ingrigisce, si raffredda lungo il viaggio di ritorno. E questo nonostante, fondamentalmente, sia stata tutt'altro che una brutta avventura.
Certo che noi otierristi siamo proprio strani, o forse lo sono solo io.
Questa è la frase pronunciata dalla madre di due ragazzini che si stanno rincorrendo dopo una breve litigata.
Questa semplice frase, che può suonare normale alle orecchie di un qualsiasi bimbo, in questo caso lascia invece sbigottiti i due ragazzini che, subitaneamente, corrono alla casa per vierificare davvero se loro padre stia dormendo, verificano confrontando con delle foto tolte da un baule se quello. lungo e disteso sul letto, sia davvero loro padre.
La vicenda è complessa, lo spettatore non si rende conto dei diversi perchè non svelati, delle strane situazioni che vengono a crearsi e viene praticamente accompagnato nella vicenda pian piano dal regista, sfrttando nel migliore dei modi i paesaggi, i colori e gli elementi della natura, in particolare l'acqua. Sotto forma di piaggia, di lago, di freddo, di gelo ...
Nell'opera prima del regista russo Zvyagintsev, si narra di un padre che torna a casa dopo circa una decina di anni di assenza.
Non andrò oltre nel racconto della trama, non mi va di svelare altro del film per chi, curioso, vorrà andarselo a vedere in qualche cineforum puttosto che vederselo in qualche DVD o a qualche tarda ora della notte durante una qualche serie di film vincitori di festival (Venezia 2003, se non ricordo male). Anche perchè, per i più curiosi ed impazienti, si può trovare molto materiale su internet.
Questa premessa mi serve solamente per introdurre la mia ultima avventura.
Era infatti parecchio tempo che non tornavo ad Ospitaletto in OTR diurno. Le motivazioni sono le più disparate e non starò ad elencarle, come anche nel film non è chiarissimo quali siano, comuque sia sono tornato. Come il padre del film non sarò tenero con "le mie figliole", voglio essere educativo, anche se con metodi duri che forse loro non comprenderanno, sempre volendo loro bene.
Comincio il mio viaggio, che non vede a bordo due bimbi ma solo la speranza, di poter trovare ciò che cerco.
Arrivo ad Ospitaletto, la prima tappa è dalle parti di Alessandra (Confermatemi il nome, quella nella via a metà strada tra le due rotonde che porta alla trattoria con l'aereo fuori). La vedo ma non mi avvicino, sono appena arrivato e voglio godermi questo momento di libertà ancora un po'. Arrivo in fondo alla via, giro a dx e mi ritrovo davanti la macchina della locale con a bordo solo una poliziotta. Curioso l'atteggiamento, pare essere in agguato. Decido di rifare il giro e mentre rientro nella via dalla parte opposta mi ritrovo proprio quella macchina che arriva in senso opposto in velocità e si ferma proprio pochi metri dopo la tipa. Questa fa per allontanarsi dalla parte opposta, poi vedrò che si mette dietro ad un cassonetto per nidossare dei fuseaux, per coprirsi le gambe e poi passeggerà in attesa di una "amica" che arriverà a prenderla a bordo di una Classe A (mi sembra). Stazioneranno poi per diverso tempo, in macchina, nel parcheggio di fronte a dove la si trova normalmente. Successivamente ho visto anche altra macchina con altra tipa, pochi parcheggi dopo, ma non ho potuto meglio identificare.
Tutto questo non mi fa presagire nulla di buono, la locale è in agguato.

Vado verso la zona industriale, un paio di macchine, tipe già viste ma mai provate, e poi l'approccio a quella in macchina non mi va molto, non attizza il corpo in parte nascosto dalla portiera. Così mi dirigo nella zona di Castegnato, dove un tempo c'era il paradiso dell'OTR a piedi, nella casa cantoniera vicino alla ferrovia ho trascorso momenti indimenticabili. E' in quella zona che raggiungo l'apice della nostalgia, anche perchè un movimento c'è, ci sono due bionde, una impresentabile mentre l'altra più carina ma ... Niente che attizza, un'altra volta. Stazionano entrambe dopo il dosso, le raggiungerà dopo una punto con a bordo una moretta non meglio identificata. Nota di colore, la bionda più carina è stata abbordata da un'Alfa con a bordo due tipi, la caricano e la portano in mezzo ai campi. Sarebbe interessante avere una loro reensione se fossero utenti di questo forum ... Sia chiaro, so dove l'hanno portata perchè è salita in macchina mentre io li sorpassavo, poi io ho proseguito per la strada, loro mi hanno seguito e quando io sono arrivato al punto di tornare indietro ho visto dove si stavano dirigendo e sebbene non abbia visto di preciso dove, ho copulato troppe volte in quella zona per non conoscere la loro destinazione. :big_boss:
Giro e rigiro, non voglio andarmene senza niente, ma non trovo nulla che mi attizza. Dopo l'ennesimo giro vado fino alla rotonda dove la notte staziona(va?) la Kartika. C'è una donnina dove stanno facendo i lavori e dove hanno abbattuto le quattro piante che riparavano le nostre ammaliatrici, dalla parte opposta, nel parcheggio della fabbrica, un altro paio di donnine. Ma al giro in torno alle 18:30 le donnine sono sparite e nel parcheggio vedo una VW Golf blu con una tipa fuori, decido di andare a vederla ed è una t-gatta. Passo oltre e vado a parcheggiare, non l'avevo vista bene e preferivo non approcciarla con la mia macchina. Mi avvicino a piedi, non è una bellezza, capelli mori, lunghi e ricci. Occhiali che in passato sarebbero stati definiti da porno segretaria, qualcuno ricorderà la bionda milanese ... Ma la ricorda solo per quelli, ovviamente. Approccio e spara il trenta, ribatto con il ventino e chiudiamo velocemente la trattativa.


Altra nota di colore, lungo il viaggio noto che sta ascoltando Radio Italia. Quattro chiacchere veloci dove lei mi dice di lavorare dalle 17 alle 20 (ormai saremmo a fine giornata!) anche se io non l'avevo vista prima, può essere che abbia lavorato molto ...

Quando si ferma mi chiede se vogliamo farlo in piedi ed io accetto di buon grado, scendo dalla macchina, faccio il giro e lei mi si presenta con le tette, abbondanti, di fuori. Chiede il pagamento in anticipo, non mi conosce quindi non pretendo ed elargisco. Tette abbastanza grosse con capezzolo piccolo, ne ho toccate di migliori, ma anche di molto peggio anche se un po' durette, mi invita a leccargliele ed io affondo la mia testa.
La tocco, la lecco mentre è seduta ancora in macchina, abbasso la mano per arrivare a tastare l'arnese, lo tira fuori ed è piccolino. Diciamo che forse, per una volta, il mio non ha fatto brutta figura ... :sarcastic_hand:
Mi invita a succhiarlo senza, chiedo ed ottengo copertura adeguata dopo un lavoretto di mano per farlo indurire un po'.
Inizio la prova orale e lei sembra eccitarsi, molto. Il piccolino cresce nelle mie mani e nella mia bocca raggiungendo buona consistenza e dimensione. Lei si è eccitata molto, si alza e mi dice che vuole farmi il c**o. Mi giro, mi tocca e mi dice che le piace il mio lato B, fa qualche moina, mi appoggio al cofano della macchina e lei lavora per infilarmi. Nonostante non sia grosso il primo ingresso mi fa male, lei rallenta la foga, poi pian piano, quando mi ripiglio, iniziamo davvero a danzare. Mi scopa con buona foga e con grande eccitazione di entrambi.
Ad un certo punto esce, si toglie il gommino e mi dice di prenderlo in bocca, cosa che faccio senza pensarci troppo. Le resta duro ma non ho intenzione di farla venire così, ma nemmeno lei ha intenzione di finire così. Ci trastulliamo reciprocamente, lei prende in bocca il mio (buon lavoro orale) e trascorriamo diversi minuti fin quando la faccio ricoprire nuovamente e riparte prendendomi da dietro. Questa volta la foga è maggiore, l'eccitazione aumenta. Quando lei esce e me lo prende in bocca senza avvisarmi non resisto e vengo sul terreno. Mentre sto ancora espletando lei mi gira e dopo avermi detto che ora tocca a lei ricomincia a pompare. Sento i suoi colpi sempre più forti e veloci. Quando termina con due o tre più intensi degli altri capisco che anche lei è venuta.
Pulizie di rito, convenevoli e le dico che io mi sarei allontanato a piedi e che non mi sarebbe servito il suo passaggio (er più vicino alla mia macchina di prima!!!). Ci si saluta con un arrivederci. Io ritorno a piedi verso la mia macchina e dopo poco lei mi sorpassa ma noto che non va in direzione del luogo dove mi ha caricato, che abbia finito il turno? In effetti arrivo in macchina e noto che sono le 19:45 passate ...

Come al solito il divertimento finisce e la strada di ritorno verso casa si incupisce. Stupore e meraviglia è solito scrivere:"Post coitum omne animal triste" o qualcosa così. Così, come nel film di cui sopra, anche il mio paesaggio, caldo e solare lungo tutto il pomeriggio, si incupisce, si ingrigisce, si raffredda lungo il viaggio di ritorno. E questo nonostante, fondamentalmente, sia stata tutt'altro che una brutta avventura.
Certo che noi otierristi siamo proprio strani, o forse lo sono solo io.
