DETTAGLIO DELLA OTR
Nome: Maia
Nazionalità: Georgiana
Età apparente: 22/23
Descrizione fisica: Ragazza giovane, fresca, capelli scuri lunghi e lisci con frangetta, viso regolare, fisico asciutto, bel sedere, tette una III.
Attitudine: Principiante imbranato/volenterosa.
DATI RELATIVI AL SERVIZIO
Compenso richiesto: 20+5 parking
Compenso concordato 20+5
Servizi offerti: BJ e RAI1
Servizi usufruiti: BJ e RAI1
Durata dell'incontro: 20 min. da mattonella a mattonella
DATI RELATIVI AL LUOGO DELL'INCONTRO
Zona: Napoli Via Ferrante imparato
Coordinate: Google Maps
LA MIA RECENSIONE
La mia precedente sortita a Georgiatown è stata foriera di luci ed ombre, tuttavia mi ha lasciato il desiderio di approfondire la conoscenza di queste donzelle. Questa volta decido di farmi guidare dal ritmo decisamente più ottimista di Stevie Wonder, accendo lo stereo e lascio che sia la sua Sir Duke a scortarmi.
“Music is a world within itself
With a language we all understand
With an equal opportunity
For all to sing, dance and clap their hands”
Via De Roberto, ancora una volta mi nasconde le sue grazie, così dopo un aio di giri a vuoto (intravedo solo una Smart parcheggiata all'angolo di Scaramuzza) torno verso via Imparato e mi ritrovo a domandarmi se Nadia in albergo potrebbe rivelarsi più disponibile di quanto sia stata in auto (si, lo so, l’autolesionismo è un grave peccato), quando il Dio dei punter cala il suo mantello per proteggermi e mi invita a rivolgere lo sguardo in altra direzione.
Incontro così Maia, 22 anni, mora, uno scricciolo alto due mele o poco più, ma ben fatta, look acqua e sapone che combinato con la giovane età immediatamente attiva il testosterone.
Anche qui, come con la compagna dirimpettaia, l’intervista è sintetica. Io chiedo il nome, lei mi snocciola tariffa e servizi, ma tant’é. La faccio accomodare e ci avviamo al parcheggio.
Il tragitto lo facciamo quasi in silenzio. Lei non padroneggia molto la lingua, provo a forzare l'embargo chiedendo notizie, ma non ricevo molto più della età e della nazionalità.
Nel frattempo, nonostante le abbia detto di conoscerla benissimo, mi indica la strada fino al parcheggio, come se temesse che io possa portarla altrove.
Una volta a destinazione e regolati i rapporti economici, non perde tempo e mi gomma il fratellino aiutandosi con la bocca. L’opera prosegue in maniera non eccelsa – avverto i denti – fino a che lei non parte d’improvviso con affondi quasi voraci. Poi si interrompe, per comunicarmi che posso toccarle la passera ma non infilare dita. Ne prendo nota.
Com’è e come non è, anche lei si rivela membro della categoria delle cronometriste, e reclama la scopata. Ti accontento, ma tu ti metti a pecora, mia cara. Scelta azzeccata, perché il culetto che si ritrova è proprio un belvedere. Affondo i colpi che lei subisce senza manifestare grande partecipazione, anche se ad un certo punto sembra accusarli quando per concludere – dato che le operazioni si protraggono - la stantuffo con decisione fino all'apoteosi. Comunque, almeno in questo caso, non ricevo rimbrotti.
Terminata l’opera ci rassettiamo con calma e la riaccompagno. Lei ne approfitta per una telefonata madrelingua – temo un possibile agguato all’arrivo – ma tutto si conclude senza scossoni, ed all'arrivo lei scende dall’auto e mi invita a ritornare a trovarla. Lo farò? L’incontro tutto sommato è stato sufficiente, ma sui naviganti di questo mare già incombe la scure ormai certa della zona arancione.
Nome: Maia
Nazionalità: Georgiana
Età apparente: 22/23
Descrizione fisica: Ragazza giovane, fresca, capelli scuri lunghi e lisci con frangetta, viso regolare, fisico asciutto, bel sedere, tette una III.
Attitudine: Principiante imbranato/volenterosa.
DATI RELATIVI AL SERVIZIO
Compenso richiesto: 20+5 parking
Compenso concordato 20+5
Servizi offerti: BJ e RAI1
Servizi usufruiti: BJ e RAI1
Durata dell'incontro: 20 min. da mattonella a mattonella
DATI RELATIVI AL LUOGO DELL'INCONTRO
Zona: Napoli Via Ferrante imparato
Coordinate: Google Maps
LA MIA RECENSIONE
La mia precedente sortita a Georgiatown è stata foriera di luci ed ombre, tuttavia mi ha lasciato il desiderio di approfondire la conoscenza di queste donzelle. Questa volta decido di farmi guidare dal ritmo decisamente più ottimista di Stevie Wonder, accendo lo stereo e lascio che sia la sua Sir Duke a scortarmi.
“Music is a world within itself
With a language we all understand
With an equal opportunity
For all to sing, dance and clap their hands”
Via De Roberto, ancora una volta mi nasconde le sue grazie, così dopo un aio di giri a vuoto (intravedo solo una Smart parcheggiata all'angolo di Scaramuzza) torno verso via Imparato e mi ritrovo a domandarmi se Nadia in albergo potrebbe rivelarsi più disponibile di quanto sia stata in auto (si, lo so, l’autolesionismo è un grave peccato), quando il Dio dei punter cala il suo mantello per proteggermi e mi invita a rivolgere lo sguardo in altra direzione.
Incontro così Maia, 22 anni, mora, uno scricciolo alto due mele o poco più, ma ben fatta, look acqua e sapone che combinato con la giovane età immediatamente attiva il testosterone.
Anche qui, come con la compagna dirimpettaia, l’intervista è sintetica. Io chiedo il nome, lei mi snocciola tariffa e servizi, ma tant’é. La faccio accomodare e ci avviamo al parcheggio.
Il tragitto lo facciamo quasi in silenzio. Lei non padroneggia molto la lingua, provo a forzare l'embargo chiedendo notizie, ma non ricevo molto più della età e della nazionalità.
Nel frattempo, nonostante le abbia detto di conoscerla benissimo, mi indica la strada fino al parcheggio, come se temesse che io possa portarla altrove.
Una volta a destinazione e regolati i rapporti economici, non perde tempo e mi gomma il fratellino aiutandosi con la bocca. L’opera prosegue in maniera non eccelsa – avverto i denti – fino a che lei non parte d’improvviso con affondi quasi voraci. Poi si interrompe, per comunicarmi che posso toccarle la passera ma non infilare dita. Ne prendo nota.
Com’è e come non è, anche lei si rivela membro della categoria delle cronometriste, e reclama la scopata. Ti accontento, ma tu ti metti a pecora, mia cara. Scelta azzeccata, perché il culetto che si ritrova è proprio un belvedere. Affondo i colpi che lei subisce senza manifestare grande partecipazione, anche se ad un certo punto sembra accusarli quando per concludere – dato che le operazioni si protraggono - la stantuffo con decisione fino all'apoteosi. Comunque, almeno in questo caso, non ricevo rimbrotti.
Terminata l’opera ci rassettiamo con calma e la riaccompagno. Lei ne approfitta per una telefonata madrelingua – temo un possibile agguato all’arrivo – ma tutto si conclude senza scossoni, ed all'arrivo lei scende dall’auto e mi invita a ritornare a trovarla. Lo farò? L’incontro tutto sommato è stato sufficiente, ma sui naviganti di questo mare già incombe la scure ormai certa della zona arancione.