NOME INSERZIONISTA: Melody come da nome inciso (tatuato) sul petto
RIFERIMENTO INTERNET: Assente al momento (credo comunque che non abbia mai messo annunci)
CITTA' DELL'INCONTRO: Milano in zona Testi (esercita tra La Farina e San Glicerio)
NAZIONALITA': Giunti da lei me ne ha sciorinate tre o quattro diverse in un'ora ma credo sia peruviana (pur non evidenziando netti tratti andini)
ETA': Meno di 25 (azzardo un 22)
CONFORMITA' ALL'ANNUNCIO: Ne è priva ed esteticamente è un peccato non poterla ammirare nei formati gallery-selfie-hot perché è una trans fisicamente quasi al top nel suo genere skinny con bastone ragguardevole (farebbe incetta di clienti anche se non so con quale esiti)
SERVIZI OFFERTI: Avevi una voglia pazzesca di fottere e sborrare ma, cara mia, ho il doppio dei tuoi anni e forse della tua esperienza quindi, prima di consentirti di dare libidinoso e libero sfogo alle tue voglie attive, hai dovuto prenderlo nel culo a tua volta (prima eri riluttante ma dopo mi chiedevi di non fermarmi), succhiarmi il cazzo e le palle (potevi fare molto meglio), limonarmi nel culo e non solo in bocca (qui sei andata bene), farti leccare e sgagnare le tette (non apprezzavi granché), odorare i piedi (non ti dispiaceva), farti mordere le orecchie e farti leccare dentro (non ti sei lamentata), farti sputare sul collo (non te ne sei manco accorta) e subire altre assortite porcate (compreso deglutire i rispettivi sudori: ho notato che piaceva anche a te)
COMPENSO RICHIESTO: 30 in auto o nel parco che sono diventati 60 a casa sua poi 100 per un'ora scesi a 80 per finire a 50 (al momento della mia stretta non alla sua mano ma alla sua gonfia patta avvenuta in strada alle ore 5.10)
COMPENSO CONCORDATO: Dopo prolungate e schizzoidi trattative si è chiuso appunto a 50 ("Amore, sono venuta, dammi di più, almeno 20", "Concordato, pattuito e pagato, tesoro, avresti inculato anche un sifone da quanto avevi voglia", ma questo ultimo periodo l'ho pensato senza dirglielo)
DURATA DELL'INCONTRO: 30 minuti di sesso in buona parte arrapato e arrapante (prima e dopo il sesso è stata una faticaccia fisica e psicologica gestire tutta la situazione)
DESCRIZIONE FISICA: A parte un taglio di capelli non confacente (meches blu) e le lentine (di un improbabile color turchese), “La ragazza senza orecchino di perla ma con l’uccellone” può definirsi fica. Non alta senza tacchi, magra di costituzione, gambe lunghe e affusolate, vitino da vespa, bel culo sodo e proporzionato, pelle liscia priva di smagliature, profumata, viso non pari al resto del corpo sebbene molto carino, ben agghindata fa la sua gran figura, sotto il gonnellino in tinta e le mutandine colorate presenta un pene duro, nodoso, un po’ storto, lungo e largo che si fa fatica a prendere tutto sia in bocca che in culo
DOTAZIONE (S,M,L,XL,XXL): Una Large già descritta per morfologia e consistenza (le è stato sempre eretto, non so se per l'effetto di additivi, da quando gliel'ho afferrato alle 5.10 sino a quando è venuta intorno alle 6: a meno che fossi distratto o eccitato me lo ricordavo più piccolo quando glielo pastrugnai tempo fa senza andare oltre tale presa)
ATTITUDINE: Nel sesso, con le dovute precisazioni sopra e sotto indicate, niente affatto male mentre per capire che persona è bisognerebbe vedersi e parlarsi in contesti e orari normali (a occhio non mi sembra tuttavia imparentata con Madre Teresa e presumo che, per quel che maggiormente qui interessa, non ammetterà mai di essere venuta per 50 euro)
REPERIBILITA': Era reperibile dall'una di notte ma per continui tira e molla non se n'è fatto nulla per quattro ore
PRESENZA DI BARRIERE ARCHITETTONICHE: Nessuna nell'appartamento in cui penso viva (forse con Muriel)
TELEFONO (INDEX): Non ho chiesto il numero e non mi interessava particolarmente averlo
La osservavo da più di un anno, ammiccamenti vari, sue insofferenze alla mia vista, palpatine quando l’avevo trovata in buona con la sua amica Muriel, poi lasciai perdere (il pacco - metaforico - era dietro l’angolo) pur dicendomi “Prima o poi...ma devo aspettare il momento giusto”. Il momento giusto è arrivato due giorni fa, era da domenica che la vedevo fare tardissimo tra La Farina e San Glicerio, sola soletta. Dovevo aspettare un’ora improbabile e ho saputo aspettare (senza farmi tentare da altre opzioni meno rischiose). Qualche giretto perlustrativo tra le 3 e le 4 mi aveva fatto intuire che la furbetta era impaziente (in attesa dei clienti si toccava ripetutamente il pisello) e che invece di guardarmi storto come di consueto mentre le passavo davanti mi aveva inspiegabilmente sorriso (“Passa tra un’ora che andiamo a casa insieme”). Che non mi abbia riconosciuto è poco probabile, forse era in trip ma di sicuro aveva una voglia matta che ho appurato essere quella di sfondare uno sfintere possibilmente umano (cosa che aveva sicuramente fatto in serata) e di sborrare (cosa che presumo non avesse fatto in serata in considerazione del tanto eiaculato che mi ha spruzzato con goduria vociante su petto, volto, orecchie, narici e labbra).
Eccoci in questa alcolva minimalista e non ordinata con io prono su di lei che le lecco l'ano accertandomi che quello che sento sulla lingua è gel e non sborra. Una rapida verifica tattile, seguita da una comunque opportuna lavata delle nostre parti intime, e le afferro nel cesso il viso tra le mani mettendole la lingua in bocca (non era convinta e mi respinge, l'afferro per le braccia e la “convinco”). Vi anticipo che durante la scopata ci darà dentro come una serpe anche coi baci sebbene a suo dire non baci mai nessuno (ti pareva). Il suo infoiamento da attiva (il mio era inevitabile) è palpabile sin dal principio (per lunghi tratti non farà altro che dirmi “Voglio scoparti...prendilo tutto...ti sborro dentro"). Per spiegarle che avrà il mio buco a tempo debito, devo (mal)trattarla un po’ facendole capire che comando io (sia perché ho pagato sia perché l’uomo sono io senza insistere sul fatto che a tale riguardo il suo cazzo potrebbe avere qualcosa da ribattere al mio). Succhia il mio pene svogliatamente ma a un certo punto, rendendosi obbligato il cambio per questa sua svogliatezza, è lei stessa a chiedermi di essere presa da troietta quale finalmente si dimostra al fine di non essere obbligata a sborrare dopo pochi minuti senza avermi prima penetrato.
Finalmente si quieta un attimo e si fa sverginare, dopo aver apprezzato con ripetuti “Rico” il mio pompino che andava su e giù per la sua asta vigorosa e le sacche testicolari belle piene (però non rasate al meglio: l'unica imperfezione riscontrata), il tutto intervallato dalle mie dita nel suo culo (ora privo di gel), da leccate ai suoi seni e da baci profondi quando mi alzavo sia per sgranchirmi le gambe sia per arrestare il suo incipiente godimento (l’ho sempre spompinata in ginocchio). Ora cagnetta remissiva, le lacero le mutande (ripromettendomi di comprargliele ma confido nel suo straniamento), mi gommo (lei fatica a trovare un preservativo) e la sbatto per dieci minuti buoni, anche in terra, facendola sudare all’inverosimile. La sua pelle davvero liscia e lattea mi obbliga a leccarla un po’ dappertutto, incurante di quelle colate (di saliva e sudore) che lavano il suo corpo e il mio finendo nelle nostre gole. Adesso è davvero presa dal “suo uomo” e se continuassi a scoparla con questa intensità credo che accelererebbe la masturbazione sino a liberarsi del seme. Aspirando però a farmi violentare da questa stranita velina cazzuta, rallento un po’ il dentro-fuori, la insulto dandole della “Vacca con la figa a forma di cazzo”, la schiaffeggio e le tolgo la manina dalla sua verga temendo una sua schizzata a breve. Nella fase rallenty, ci coccoliamo inusitatamente ma arriva presto il tempo che sia io a subire la sua prepotenza maschile.
Cuscino molliccio sotto la mia schiena, mie gambe sulla sua schiena, si infila distrattamente il condom (controllo) e mi entra dentro: è davvero brava perché il suo cazzo è decisamente sostanzioso e pressante. Fa piano e si muove ritmicamente, le infilo due dita in culo e nel mentre potrei fare qualsiasi altra cosa perché per la prima volta da quando abbiamo iniziato è davvero concentrata esclusivamente su quello che sta facendo. Dopo cinque minuti - brevi ma intensissimi - rantola con la sua vocina femminile almeno cinque volte la parola “Puttano” accompagnando quanto proferito con alcuni schiaffi sulla mia faccia che la invito a dare più forte. A seguire arrivano colpi di cazzo più decisi (avverto un piacere infinito e poco dolore), esce dalla mia vulva anale (mi ha preso solo alla missionaria per quei pochi minuti) ed emette parecchia sborra calda che avrei voluto ingoiare senza limitarmi ad assaggiarla umettandomela sulle labbra (il suo nettare era molto dolce, fruttoso e buono). Non appena viene lei, eiaculo anche io sul mio basso ventre ricambiandole volgarità assortite tra cui "Guarda come sborra il tuo puttano per la sua puttana". Da lì in poi non seguiranno parole ad eccezione dell’invito, respinto, ad aggiungere venti euro. Rapida pulitura e altrettanto rapida vestizione (l’estate aiuta) e ci salutiamo in maniera formale. Sessualmente parlando l'esperienza può dirsi positiva, il resto è sempre stato del tutto irrilevante fin dal suo sbarco a Milano.
50/30/8
RIFERIMENTO INTERNET: Assente al momento (credo comunque che non abbia mai messo annunci)
CITTA' DELL'INCONTRO: Milano in zona Testi (esercita tra La Farina e San Glicerio)
NAZIONALITA': Giunti da lei me ne ha sciorinate tre o quattro diverse in un'ora ma credo sia peruviana (pur non evidenziando netti tratti andini)
ETA': Meno di 25 (azzardo un 22)
CONFORMITA' ALL'ANNUNCIO: Ne è priva ed esteticamente è un peccato non poterla ammirare nei formati gallery-selfie-hot perché è una trans fisicamente quasi al top nel suo genere skinny con bastone ragguardevole (farebbe incetta di clienti anche se non so con quale esiti)
SERVIZI OFFERTI: Avevi una voglia pazzesca di fottere e sborrare ma, cara mia, ho il doppio dei tuoi anni e forse della tua esperienza quindi, prima di consentirti di dare libidinoso e libero sfogo alle tue voglie attive, hai dovuto prenderlo nel culo a tua volta (prima eri riluttante ma dopo mi chiedevi di non fermarmi), succhiarmi il cazzo e le palle (potevi fare molto meglio), limonarmi nel culo e non solo in bocca (qui sei andata bene), farti leccare e sgagnare le tette (non apprezzavi granché), odorare i piedi (non ti dispiaceva), farti mordere le orecchie e farti leccare dentro (non ti sei lamentata), farti sputare sul collo (non te ne sei manco accorta) e subire altre assortite porcate (compreso deglutire i rispettivi sudori: ho notato che piaceva anche a te)
COMPENSO RICHIESTO: 30 in auto o nel parco che sono diventati 60 a casa sua poi 100 per un'ora scesi a 80 per finire a 50 (al momento della mia stretta non alla sua mano ma alla sua gonfia patta avvenuta in strada alle ore 5.10)
COMPENSO CONCORDATO: Dopo prolungate e schizzoidi trattative si è chiuso appunto a 50 ("Amore, sono venuta, dammi di più, almeno 20", "Concordato, pattuito e pagato, tesoro, avresti inculato anche un sifone da quanto avevi voglia", ma questo ultimo periodo l'ho pensato senza dirglielo)
DURATA DELL'INCONTRO: 30 minuti di sesso in buona parte arrapato e arrapante (prima e dopo il sesso è stata una faticaccia fisica e psicologica gestire tutta la situazione)
DESCRIZIONE FISICA: A parte un taglio di capelli non confacente (meches blu) e le lentine (di un improbabile color turchese), “La ragazza senza orecchino di perla ma con l’uccellone” può definirsi fica. Non alta senza tacchi, magra di costituzione, gambe lunghe e affusolate, vitino da vespa, bel culo sodo e proporzionato, pelle liscia priva di smagliature, profumata, viso non pari al resto del corpo sebbene molto carino, ben agghindata fa la sua gran figura, sotto il gonnellino in tinta e le mutandine colorate presenta un pene duro, nodoso, un po’ storto, lungo e largo che si fa fatica a prendere tutto sia in bocca che in culo
DOTAZIONE (S,M,L,XL,XXL): Una Large già descritta per morfologia e consistenza (le è stato sempre eretto, non so se per l'effetto di additivi, da quando gliel'ho afferrato alle 5.10 sino a quando è venuta intorno alle 6: a meno che fossi distratto o eccitato me lo ricordavo più piccolo quando glielo pastrugnai tempo fa senza andare oltre tale presa)
ATTITUDINE: Nel sesso, con le dovute precisazioni sopra e sotto indicate, niente affatto male mentre per capire che persona è bisognerebbe vedersi e parlarsi in contesti e orari normali (a occhio non mi sembra tuttavia imparentata con Madre Teresa e presumo che, per quel che maggiormente qui interessa, non ammetterà mai di essere venuta per 50 euro)
REPERIBILITA': Era reperibile dall'una di notte ma per continui tira e molla non se n'è fatto nulla per quattro ore
PRESENZA DI BARRIERE ARCHITETTONICHE: Nessuna nell'appartamento in cui penso viva (forse con Muriel)
TELEFONO (INDEX): Non ho chiesto il numero e non mi interessava particolarmente averlo
La osservavo da più di un anno, ammiccamenti vari, sue insofferenze alla mia vista, palpatine quando l’avevo trovata in buona con la sua amica Muriel, poi lasciai perdere (il pacco - metaforico - era dietro l’angolo) pur dicendomi “Prima o poi...ma devo aspettare il momento giusto”. Il momento giusto è arrivato due giorni fa, era da domenica che la vedevo fare tardissimo tra La Farina e San Glicerio, sola soletta. Dovevo aspettare un’ora improbabile e ho saputo aspettare (senza farmi tentare da altre opzioni meno rischiose). Qualche giretto perlustrativo tra le 3 e le 4 mi aveva fatto intuire che la furbetta era impaziente (in attesa dei clienti si toccava ripetutamente il pisello) e che invece di guardarmi storto come di consueto mentre le passavo davanti mi aveva inspiegabilmente sorriso (“Passa tra un’ora che andiamo a casa insieme”). Che non mi abbia riconosciuto è poco probabile, forse era in trip ma di sicuro aveva una voglia matta che ho appurato essere quella di sfondare uno sfintere possibilmente umano (cosa che aveva sicuramente fatto in serata) e di sborrare (cosa che presumo non avesse fatto in serata in considerazione del tanto eiaculato che mi ha spruzzato con goduria vociante su petto, volto, orecchie, narici e labbra).
Eccoci in questa alcolva minimalista e non ordinata con io prono su di lei che le lecco l'ano accertandomi che quello che sento sulla lingua è gel e non sborra. Una rapida verifica tattile, seguita da una comunque opportuna lavata delle nostre parti intime, e le afferro nel cesso il viso tra le mani mettendole la lingua in bocca (non era convinta e mi respinge, l'afferro per le braccia e la “convinco”). Vi anticipo che durante la scopata ci darà dentro come una serpe anche coi baci sebbene a suo dire non baci mai nessuno (ti pareva). Il suo infoiamento da attiva (il mio era inevitabile) è palpabile sin dal principio (per lunghi tratti non farà altro che dirmi “Voglio scoparti...prendilo tutto...ti sborro dentro"). Per spiegarle che avrà il mio buco a tempo debito, devo (mal)trattarla un po’ facendole capire che comando io (sia perché ho pagato sia perché l’uomo sono io senza insistere sul fatto che a tale riguardo il suo cazzo potrebbe avere qualcosa da ribattere al mio). Succhia il mio pene svogliatamente ma a un certo punto, rendendosi obbligato il cambio per questa sua svogliatezza, è lei stessa a chiedermi di essere presa da troietta quale finalmente si dimostra al fine di non essere obbligata a sborrare dopo pochi minuti senza avermi prima penetrato.
Finalmente si quieta un attimo e si fa sverginare, dopo aver apprezzato con ripetuti “Rico” il mio pompino che andava su e giù per la sua asta vigorosa e le sacche testicolari belle piene (però non rasate al meglio: l'unica imperfezione riscontrata), il tutto intervallato dalle mie dita nel suo culo (ora privo di gel), da leccate ai suoi seni e da baci profondi quando mi alzavo sia per sgranchirmi le gambe sia per arrestare il suo incipiente godimento (l’ho sempre spompinata in ginocchio). Ora cagnetta remissiva, le lacero le mutande (ripromettendomi di comprargliele ma confido nel suo straniamento), mi gommo (lei fatica a trovare un preservativo) e la sbatto per dieci minuti buoni, anche in terra, facendola sudare all’inverosimile. La sua pelle davvero liscia e lattea mi obbliga a leccarla un po’ dappertutto, incurante di quelle colate (di saliva e sudore) che lavano il suo corpo e il mio finendo nelle nostre gole. Adesso è davvero presa dal “suo uomo” e se continuassi a scoparla con questa intensità credo che accelererebbe la masturbazione sino a liberarsi del seme. Aspirando però a farmi violentare da questa stranita velina cazzuta, rallento un po’ il dentro-fuori, la insulto dandole della “Vacca con la figa a forma di cazzo”, la schiaffeggio e le tolgo la manina dalla sua verga temendo una sua schizzata a breve. Nella fase rallenty, ci coccoliamo inusitatamente ma arriva presto il tempo che sia io a subire la sua prepotenza maschile.
Cuscino molliccio sotto la mia schiena, mie gambe sulla sua schiena, si infila distrattamente il condom (controllo) e mi entra dentro: è davvero brava perché il suo cazzo è decisamente sostanzioso e pressante. Fa piano e si muove ritmicamente, le infilo due dita in culo e nel mentre potrei fare qualsiasi altra cosa perché per la prima volta da quando abbiamo iniziato è davvero concentrata esclusivamente su quello che sta facendo. Dopo cinque minuti - brevi ma intensissimi - rantola con la sua vocina femminile almeno cinque volte la parola “Puttano” accompagnando quanto proferito con alcuni schiaffi sulla mia faccia che la invito a dare più forte. A seguire arrivano colpi di cazzo più decisi (avverto un piacere infinito e poco dolore), esce dalla mia vulva anale (mi ha preso solo alla missionaria per quei pochi minuti) ed emette parecchia sborra calda che avrei voluto ingoiare senza limitarmi ad assaggiarla umettandomela sulle labbra (il suo nettare era molto dolce, fruttoso e buono). Non appena viene lei, eiaculo anche io sul mio basso ventre ricambiandole volgarità assortite tra cui "Guarda come sborra il tuo puttano per la sua puttana". Da lì in poi non seguiranno parole ad eccezione dell’invito, respinto, ad aggiungere venti euro. Rapida pulitura e altrettanto rapida vestizione (l’estate aiuta) e ci salutiamo in maniera formale. Sessualmente parlando l'esperienza può dirsi positiva, il resto è sempre stato del tutto irrilevante fin dal suo sbarco a Milano.
50/30/8