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CARATTERISTICHE GENERALI
NOME: Monica
CITTA DELL'INCONTRO: Qualiano
ZONA: https://goo.gl/maps/afoTU3nunwx
NAZIONALITA': Serba, cresciuta a Bologna
ETA': 29
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO): BJ, RAI1
COMPENSO RICHIESTO: 50+20
COMPENSO CONCORDATO: 50+20
DURATA DELL'INCONTRO: 1h circa
DESCRIZIONE FISICA: Magra, capelli scuri, lunghi, seconda di seno
ATTITUDINE: Naturale
LA MIA RECENSIONE:
Capelli scuri, lunghi. Magra, vita stretta. Vestita non riesco a disegnarle le forme. Viso ovale con naso stretto. Carino anche se non più giovanissimo. Solite battute di rito e subito qualche incomprensione. "Dai sali", le mimo il gesto con le mani.
-"Di dove sei?", le chiedo.
-"Di Bologna".
Mentre cerco di ricordarmi se anche a Bologna si parli italiano, approfondisce la risposta intuendo stupore sul mio viso.
"Sono serba, cresciuta a Bologna". E in effetti noto l'accento emiliano che forse prima mi era apparso straniero.
Chiacchiere che ci accompagnano lungo il tragitto. La ragazza è molto propensa al dialogo. In maniera garbata, un filino da receptionist di albergo ma molto naturale. Discorsi che prendono pieghe diverse dai soliti.
Arrivo in albergo. Entriamo in stanza e... vuole farsi la doccia.
"Mi sono riempita di polvere in strada". Rido e attendo l'evoluzione degli eventi. Entra in bagno e dopo qualche minuto mi chiama.
"Non riesco ad aprire l'acqua".
Anni di emancipazione ma è in questi frangenti che si ristabilisce la gerarchia fra i sessi. Mi avvicino alla manopola. Si può solo ruotare. Prima a destra, poi a sinistra, ma non accade nulla.
"Credo sia rotta".
Esce dalla stanza, chiama la donna delle pulizie. Questa entra in bagno e mi guarda come per dirmi 'Ma non dovete scopare?'.
Le faccio spazio, infila la mano nella doccia e subito l'acqua scende.
"Ecco". Richiude e se ne va.
Si avvicina Monica. "Non riesco ad aprirla. Hai visto come ha fatto?".
Neanche all'esame di diritto commerciale mi sentivo così in ansia. Ci riprovo. Tecnicamente la manopola può solo girare. Giro, giro di nuovo e non esce un cazzo. In un istinto di orgoglio do uno strattone in avanti e a momenti si staccava la cabina dal muro.
"Non ci credo", mi giustifico.
Ride. "Vabbè mi sciacquo nel lavabo".
Esco sconfitto dal bagno e mi preparo a prendermi la rivincita sul letto.
Mi raggiunge. Si toglie il reggiseno. Mostra una seconda di seno. Culo piccolo, ma giusto. Lei si conferma magra anche se un culturista più propriamente la definirebbe skinny-fat. Mi accarezza la schiena e inizia a strusciarsi sul mio corpo. Apprezzo molto questo approccio, infinitamente più eccitante di quando esci dal bagno e le trovi ad aspettarti cavalcioni sul letto col preservativo in mano.
Mi bacia il petto e l'addome. La abbraccio e mi avvicino al suo viso. Tento subito di baciarla ma si dilegua offrendomi l'angolo della bocca. Gioco strofinandomi sulla guancia mentre i corpi continuano a cercarsi. L'atmosfera è davvero bella.
Scarta il condom, me lo infila e inizia succhiarmi il cazzo. Con le mani mi afferra il pettorale. Le stringo le spalle e la guardo. Non è il migliore pompino in sè, ma sono molto preso dal momento e me lo godo.
Rimango disteso e inizia a cavalcarmi. E' bella stretta. Rimane inarcata con la schiena, piegata verso me anche se preferirei che si stendesse sul mio corpo. Tento di guidarla ad abbassarsi ma non coglie. Non dico nulla temendo che parlando potrebbe accendersi il cervello che fatico tanto a spegnere.
Inizia a stancarsi. Ci riposizioniamo in una pecorina. Il culo non è grande ma ha la consistenza che a me piace. Inizio a stancarmi anche io e continuo stendendomi su di lei. Lei si appoggia completamente al materasso, io sulla sua schiena a continuiamo così fin quando non arrivo.
Mi stacco e le ruoto affianco.
"Ti ho proprio sentito quando sei venuto. Eri caldissimo". Mi sembra sincera. Sono appagato.
Ci rivestiamo e continua a parlarmi di cose.
La riaccompagno e ci salutiamo.
Ragazza che trovo onesto descrivere bella, anche se non è il mio tipo, soprattutto di viso. E' molto calma e naturale nell'approccio. Partecipativa, ci tiene a mettere a suo agio chi ha di fronte. Non bada assolutamente al tempo trascorso, almeno in base alla mia esperienza.
L'ho incontrata un altro paio di volte. Secondo incontro sulla scia del primo, terzo che è stato il migliore.
Non l'ho rivista spesso e onestamente non so spiegare il perchè. Forse si cerca sempre di incontrare quello che si è trovato in passato e che la memoria forse mitizza più del dovuto. Staziona nello stesso posto di chi mi ha venduto il miglior tempo e ricordo che ho mai comprato. Non ha senso fare paragoni ma è come se non potessi fermarmi con qualcosa di diverso.
E' automunita, possiede una familiare di colore scuro, non ricordo il modello. Ha lavorato anche a Teverola e mi ha detto che molti la chiamavano per farsi indirizzare al nuovo ufficio, con scarsi risultati. Puttanieri che non hanno scoperto ancora le meraviglie del gps sui cellulari.
NOME: Monica
CITTA DELL'INCONTRO: Qualiano
ZONA: https://goo.gl/maps/afoTU3nunwx
NAZIONALITA': Serba, cresciuta a Bologna
ETA': 29
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO): BJ, RAI1
COMPENSO RICHIESTO: 50+20
COMPENSO CONCORDATO: 50+20
DURATA DELL'INCONTRO: 1h circa
DESCRIZIONE FISICA: Magra, capelli scuri, lunghi, seconda di seno
ATTITUDINE: Naturale
LA MIA RECENSIONE:
Capelli scuri, lunghi. Magra, vita stretta. Vestita non riesco a disegnarle le forme. Viso ovale con naso stretto. Carino anche se non più giovanissimo. Solite battute di rito e subito qualche incomprensione. "Dai sali", le mimo il gesto con le mani.
-"Di dove sei?", le chiedo.
-"Di Bologna".
Mentre cerco di ricordarmi se anche a Bologna si parli italiano, approfondisce la risposta intuendo stupore sul mio viso.
"Sono serba, cresciuta a Bologna". E in effetti noto l'accento emiliano che forse prima mi era apparso straniero.
Chiacchiere che ci accompagnano lungo il tragitto. La ragazza è molto propensa al dialogo. In maniera garbata, un filino da receptionist di albergo ma molto naturale. Discorsi che prendono pieghe diverse dai soliti.
Arrivo in albergo. Entriamo in stanza e... vuole farsi la doccia.
"Mi sono riempita di polvere in strada". Rido e attendo l'evoluzione degli eventi. Entra in bagno e dopo qualche minuto mi chiama.
"Non riesco ad aprire l'acqua".
Anni di emancipazione ma è in questi frangenti che si ristabilisce la gerarchia fra i sessi. Mi avvicino alla manopola. Si può solo ruotare. Prima a destra, poi a sinistra, ma non accade nulla.
"Credo sia rotta".
Esce dalla stanza, chiama la donna delle pulizie. Questa entra in bagno e mi guarda come per dirmi 'Ma non dovete scopare?'.
Le faccio spazio, infila la mano nella doccia e subito l'acqua scende.
"Ecco". Richiude e se ne va.
Si avvicina Monica. "Non riesco ad aprirla. Hai visto come ha fatto?".
Neanche all'esame di diritto commerciale mi sentivo così in ansia. Ci riprovo. Tecnicamente la manopola può solo girare. Giro, giro di nuovo e non esce un cazzo. In un istinto di orgoglio do uno strattone in avanti e a momenti si staccava la cabina dal muro.
"Non ci credo", mi giustifico.
Ride. "Vabbè mi sciacquo nel lavabo".
Esco sconfitto dal bagno e mi preparo a prendermi la rivincita sul letto.
Mi raggiunge. Si toglie il reggiseno. Mostra una seconda di seno. Culo piccolo, ma giusto. Lei si conferma magra anche se un culturista più propriamente la definirebbe skinny-fat. Mi accarezza la schiena e inizia a strusciarsi sul mio corpo. Apprezzo molto questo approccio, infinitamente più eccitante di quando esci dal bagno e le trovi ad aspettarti cavalcioni sul letto col preservativo in mano.
Mi bacia il petto e l'addome. La abbraccio e mi avvicino al suo viso. Tento subito di baciarla ma si dilegua offrendomi l'angolo della bocca. Gioco strofinandomi sulla guancia mentre i corpi continuano a cercarsi. L'atmosfera è davvero bella.
Scarta il condom, me lo infila e inizia succhiarmi il cazzo. Con le mani mi afferra il pettorale. Le stringo le spalle e la guardo. Non è il migliore pompino in sè, ma sono molto preso dal momento e me lo godo.
Rimango disteso e inizia a cavalcarmi. E' bella stretta. Rimane inarcata con la schiena, piegata verso me anche se preferirei che si stendesse sul mio corpo. Tento di guidarla ad abbassarsi ma non coglie. Non dico nulla temendo che parlando potrebbe accendersi il cervello che fatico tanto a spegnere.
Inizia a stancarsi. Ci riposizioniamo in una pecorina. Il culo non è grande ma ha la consistenza che a me piace. Inizio a stancarmi anche io e continuo stendendomi su di lei. Lei si appoggia completamente al materasso, io sulla sua schiena a continuiamo così fin quando non arrivo.
Mi stacco e le ruoto affianco.
"Ti ho proprio sentito quando sei venuto. Eri caldissimo". Mi sembra sincera. Sono appagato.
Ci rivestiamo e continua a parlarmi di cose.
La riaccompagno e ci salutiamo.
Ragazza che trovo onesto descrivere bella, anche se non è il mio tipo, soprattutto di viso. E' molto calma e naturale nell'approccio. Partecipativa, ci tiene a mettere a suo agio chi ha di fronte. Non bada assolutamente al tempo trascorso, almeno in base alla mia esperienza.
L'ho incontrata un altro paio di volte. Secondo incontro sulla scia del primo, terzo che è stato il migliore.
Non l'ho rivista spesso e onestamente non so spiegare il perchè. Forse si cerca sempre di incontrare quello che si è trovato in passato e che la memoria forse mitizza più del dovuto. Staziona nello stesso posto di chi mi ha venduto il miglior tempo e ricordo che ho mai comprato. Non ha senso fare paragoni ma è come se non potessi fermarmi con qualcosa di diverso.
E' automunita, possiede una familiare di colore scuro, non ricordo il modello. Ha lavorato anche a Teverola e mi ha detto che molti la chiamavano per farsi indirizzare al nuovo ufficio, con scarsi risultati. Puttanieri che non hanno scoperto ancora le meraviglie del gps sui cellulari.