SCHEDA TECNICA
CITTA DELL'INCONTRO: Berlino
ZONA: Kurfuerstenstrasse, 52.501194,13.357866 52.501194,13.357866
NOME: Vicky
NAZIONALITA': Tedesca
ETA': 25-30?
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO): BJ + RAI1
COMPENSO RICHIESTO: 50+30
COMPENSO CONCORDATO: 50+30
DURATA DELL'INCONTRO: 30'
DESCRIZIONE FISICA: bionda, occhi chiari, altezza ca. 1,65-1,70 m senza tacchi, ben proporzionata
ATTITUDINE: una vera cavallerizza
LA MIA RECENSIONE:
Decido quindi di tornare all'incrocio con la Genthinerstr., ove una bionda di ca. 1,65-1,70 (al netto dei tacchi) sta passeggiando nei pressi della sua Toyota bianca, curando di mettere bene in mostra il suo eccellente fondoschiena. Anche lei è vestita più o meno come la collega, con l'unica differenza che i sandali con zeppa sono sostituiti da stivalazzi bianchi al ginocchio (direi più una tenuta da mezza stagione, se ancora esistono le mezze stagioni ...).
Mi avvicino ma è impegnata al telefono e mi chiede di attendere un attimo. Appena finita la telefonata, mi riavvicino e le chiedo servizi e rate. Rapido passaggio all'inglese, si scusa per avermi fatto attendere, e mi ripete esattamente quanto ho sentito non più di mezz'ora prima dalla sua collega. Opto per il pacchetto-base (non nel parco, vista l'esperienza poco positiva di poc'anzi) e salgo sulla sua macchina.
Durante il breve tragitto in macchina dallo showroom alla sede operativa poco distante (in Germania non esiste il pericolo-puffi e quindi non occorre cercare in modo ossessivo una postazione ultra-imboscata), mi dice di chiamarsi Vicky e di essere tedesca, come avevo intuito sin dall'inizio, dall'accento con cui si era rivolta a me nella sua madrelingua. Il nome è senz'altro di fantasia, poiché casca praticamente dalle nuvole quando le domando se sia l'abbreviazione di Victoria. Con tono quasi sommesso, mi dice di provenire da Colonia (inizialmente ho pensato mi avesse mentito ma poi ho controllato la provincia della sua targa e corrisponde effettivamente a una cittadina a ca. 50 km di distanza). Quando le rivelo la mia nazionalità, la discussione cade inevitabilmente sulla recente sfida calcistica tra Germania e Italia. Con mio grande stupore, mi dice che il calcio è molto popolare anche tra le ragazze tedesche (più che altro in occasione delle grandi manifestazioni, molto meno per il campionato nazionale). Non mi mostro molto convinto, e commento che probabilmente alle ragazze tedesche piacciono più i calciatori che il calcio. Conferma con una sonora risata e siamo arrivati a destinazione.
Regolati gli aspetti burocratici, inizia con il BJ. E' abbastanza inconsueto iniziare le danze a posizioni rovesciate, con lei sul posto del guidatore e io su quello del passeggero. Non essendo parte del pacchetto-base, non si spoglia o scopre minimamente (anche se indossa solo un abitino molto corto, data la calura estiva), ma si lascia accarezzare. Nel BJ mostra discreta maestria: mi sfiora delicatamente l'addome con le sue dita, risvegliando immediatemente il fratellino, lo incappuccia sfilando il profilattico con la bocca e poi inizia a lavorarlo con buona varietà di movimenti, incluso il massaggio ai gioielli di famiglia.
Appena il fratellino è sufficientemente turgido, concordiamo di passare alla seconda fase. Abbassa leggermente i vetri (per evitare che la macchina diventi un bagno turco), si sfila gli stivalazzi, scavalca il tunnel centrale e si mette in piedi di fronte a me. Solleva il micro-abito sino a metà torso, abbassa i collant sino alle caviglie, si sfila il perizomino e procede alle operazioni preparatorie, cospargendo di lubrificante sia il mio membro incappucciato che la sua vagina. Mi volta quindi le spalle, si siede sopra di me e, dopo essersi infilato il fratellino nel pertugio, inizia a stantuffare a smorzacandela. Nonostante la lubrificazione, i primi due/tre colpi sono quasi fastidiosi, probabilmente perché la sua muscolatura è troppo contratta. Poi allenta un po' la morsa e va molto meglio. Da brava cavallerizza (vedi alla fine) galoppa per 2-3 minuti. Si concede una breve pausa per riprendere fiato, durante la quale si struscia con movimenti circolari attorno al mio pene. Quasi ipnotizzato dalla vista del suo fondoschiena, penso tra me e me di averne visti raramente di così belli e non posso ovviamente fare a meno di carezzare tanto ben di Dio.
Riparte quindi a stantuffare con grande decisione, cominciando anche ad ansimare per l'evidente sforzo fisico. Altra pausa come sopra e poi si lancia nell'assalto finale, aiutandosi con un vigoroso massaggio ai gioielli di famiglia. Non riesco più a resistere a così tanti stimoli (la vista del suo fondoschiena, la pelle vellutata della sua schiena e del suo addome carezzata dalle mie mani, il contatto reciproco delle cosce che iniziano a perlarsi di sudore, il "solletico" ai testicoli e, ovviamente, lo strusciamento del mio membro nella sua vagina) e di lì a poco capitolo. I vetri si sono completamente appannati e lo sforzo è stato notevole anche per me (che pure mi sono limitato ad assecondare la sua galoppata), tanto è vero che sono grondante di sudore in fronte.
La necessità di rinfrescarsi un attimo, a finestrini completamente abbassati, concede ancora un breve social time finale. Estasiato dal suo fondoschiena, mi congratulo con lei per il suo fisico tonico e le domando se pratichi qualche sport (palestra?) per tenersi così in forma. Mi dice di avere praticato a lungo l'equitazione da bambina/ragazzina, partecipando anche a tornei, ma di non svolgere più alcuna particolare attività fisica (a parte le lunghe cavalcate notturne, mi verrebbe da dire ...). Dato che la sua bravura tecnica mi è sembrata sopra la media (pur operando entro limiti di coinvolgimento ben definiti), le chiedo infine se lavori come professionista a tempo pieno o se invece quello di prostituta sia per lei un secondo lavoro serale, per arrotondare un altro stipendio o per pagarsi gli studi. Mi dice che quella delle studentesse-prostitute è una sorta di leggenda urbana: l'orario lavorativo delle OTR (21:00-04:00 per sei giorni alla settimana) è infatti troppo pesante per poter essere conciliato con un'altra attività diurna, anche solo di studio.
E' così gentile da chiedermi anche in che direzione voglio essere riaccompagnato. Le dico di tornare pure al suo shoroom, che è per me nella direzione giusta verso l'albergo. Arrivati a destinazione, ci salutiamo e mi congedo.
Il mattino dopo, nel recarmi a Zoologischer Garten per prendere il pullman per l'aeroporto, mi fermo per una buona mezz'oretta davanti al kebabbaro:
ma di Carla e Alina nessuna traccia! Kebabbaro sbagliato o orario sbagliato?
CITTA DELL'INCONTRO: Berlino
ZONA: Kurfuerstenstrasse, 52.501194,13.357866 52.501194,13.357866
NOME: Vicky
NAZIONALITA': Tedesca
ETA': 25-30?
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO): BJ + RAI1
COMPENSO RICHIESTO: 50+30
COMPENSO CONCORDATO: 50+30
DURATA DELL'INCONTRO: 30'
DESCRIZIONE FISICA: bionda, occhi chiari, altezza ca. 1,65-1,70 m senza tacchi, ben proporzionata
ATTITUDINE: una vera cavallerizza
LA MIA RECENSIONE:
Decido quindi di tornare all'incrocio con la Genthinerstr., ove una bionda di ca. 1,65-1,70 (al netto dei tacchi) sta passeggiando nei pressi della sua Toyota bianca, curando di mettere bene in mostra il suo eccellente fondoschiena. Anche lei è vestita più o meno come la collega, con l'unica differenza che i sandali con zeppa sono sostituiti da stivalazzi bianchi al ginocchio (direi più una tenuta da mezza stagione, se ancora esistono le mezze stagioni ...).
Mi avvicino ma è impegnata al telefono e mi chiede di attendere un attimo. Appena finita la telefonata, mi riavvicino e le chiedo servizi e rate. Rapido passaggio all'inglese, si scusa per avermi fatto attendere, e mi ripete esattamente quanto ho sentito non più di mezz'ora prima dalla sua collega. Opto per il pacchetto-base (non nel parco, vista l'esperienza poco positiva di poc'anzi) e salgo sulla sua macchina.
Durante il breve tragitto in macchina dallo showroom alla sede operativa poco distante (in Germania non esiste il pericolo-puffi e quindi non occorre cercare in modo ossessivo una postazione ultra-imboscata), mi dice di chiamarsi Vicky e di essere tedesca, come avevo intuito sin dall'inizio, dall'accento con cui si era rivolta a me nella sua madrelingua. Il nome è senz'altro di fantasia, poiché casca praticamente dalle nuvole quando le domando se sia l'abbreviazione di Victoria. Con tono quasi sommesso, mi dice di provenire da Colonia (inizialmente ho pensato mi avesse mentito ma poi ho controllato la provincia della sua targa e corrisponde effettivamente a una cittadina a ca. 50 km di distanza). Quando le rivelo la mia nazionalità, la discussione cade inevitabilmente sulla recente sfida calcistica tra Germania e Italia. Con mio grande stupore, mi dice che il calcio è molto popolare anche tra le ragazze tedesche (più che altro in occasione delle grandi manifestazioni, molto meno per il campionato nazionale). Non mi mostro molto convinto, e commento che probabilmente alle ragazze tedesche piacciono più i calciatori che il calcio. Conferma con una sonora risata e siamo arrivati a destinazione.
Regolati gli aspetti burocratici, inizia con il BJ. E' abbastanza inconsueto iniziare le danze a posizioni rovesciate, con lei sul posto del guidatore e io su quello del passeggero. Non essendo parte del pacchetto-base, non si spoglia o scopre minimamente (anche se indossa solo un abitino molto corto, data la calura estiva), ma si lascia accarezzare. Nel BJ mostra discreta maestria: mi sfiora delicatamente l'addome con le sue dita, risvegliando immediatemente il fratellino, lo incappuccia sfilando il profilattico con la bocca e poi inizia a lavorarlo con buona varietà di movimenti, incluso il massaggio ai gioielli di famiglia.
Appena il fratellino è sufficientemente turgido, concordiamo di passare alla seconda fase. Abbassa leggermente i vetri (per evitare che la macchina diventi un bagno turco), si sfila gli stivalazzi, scavalca il tunnel centrale e si mette in piedi di fronte a me. Solleva il micro-abito sino a metà torso, abbassa i collant sino alle caviglie, si sfila il perizomino e procede alle operazioni preparatorie, cospargendo di lubrificante sia il mio membro incappucciato che la sua vagina. Mi volta quindi le spalle, si siede sopra di me e, dopo essersi infilato il fratellino nel pertugio, inizia a stantuffare a smorzacandela. Nonostante la lubrificazione, i primi due/tre colpi sono quasi fastidiosi, probabilmente perché la sua muscolatura è troppo contratta. Poi allenta un po' la morsa e va molto meglio. Da brava cavallerizza (vedi alla fine) galoppa per 2-3 minuti. Si concede una breve pausa per riprendere fiato, durante la quale si struscia con movimenti circolari attorno al mio pene. Quasi ipnotizzato dalla vista del suo fondoschiena, penso tra me e me di averne visti raramente di così belli e non posso ovviamente fare a meno di carezzare tanto ben di Dio.
Riparte quindi a stantuffare con grande decisione, cominciando anche ad ansimare per l'evidente sforzo fisico. Altra pausa come sopra e poi si lancia nell'assalto finale, aiutandosi con un vigoroso massaggio ai gioielli di famiglia. Non riesco più a resistere a così tanti stimoli (la vista del suo fondoschiena, la pelle vellutata della sua schiena e del suo addome carezzata dalle mie mani, il contatto reciproco delle cosce che iniziano a perlarsi di sudore, il "solletico" ai testicoli e, ovviamente, lo strusciamento del mio membro nella sua vagina) e di lì a poco capitolo. I vetri si sono completamente appannati e lo sforzo è stato notevole anche per me (che pure mi sono limitato ad assecondare la sua galoppata), tanto è vero che sono grondante di sudore in fronte.
La necessità di rinfrescarsi un attimo, a finestrini completamente abbassati, concede ancora un breve social time finale. Estasiato dal suo fondoschiena, mi congratulo con lei per il suo fisico tonico e le domando se pratichi qualche sport (palestra?) per tenersi così in forma. Mi dice di avere praticato a lungo l'equitazione da bambina/ragazzina, partecipando anche a tornei, ma di non svolgere più alcuna particolare attività fisica (a parte le lunghe cavalcate notturne, mi verrebbe da dire ...). Dato che la sua bravura tecnica mi è sembrata sopra la media (pur operando entro limiti di coinvolgimento ben definiti), le chiedo infine se lavori come professionista a tempo pieno o se invece quello di prostituta sia per lei un secondo lavoro serale, per arrotondare un altro stipendio o per pagarsi gli studi. Mi dice che quella delle studentesse-prostitute è una sorta di leggenda urbana: l'orario lavorativo delle OTR (21:00-04:00 per sei giorni alla settimana) è infatti troppo pesante per poter essere conciliato con un'altra attività diurna, anche solo di studio.
E' così gentile da chiedermi anche in che direzione voglio essere riaccompagnato. Le dico di tornare pure al suo shoroom, che è per me nella direzione giusta verso l'albergo. Arrivati a destinazione, ci salutiamo e mi congedo.
Il mattino dopo, nel recarmi a Zoologischer Garten per prendere il pullman per l'aeroporto, mi fermo per una buona mezz'oretta davanti al kebabbaro:
ma di Carla e Alina nessuna traccia! Kebabbaro sbagliato o orario sbagliato?