IL PIENO DI VITAMINE
SCHEDA TECNICA
Inserisco solo i dati nuovi:
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO): BJ + RAI1 (smorza, mission, pecos e di nuovo smorza) + HJ finale
COMPENSO RICHIESTO: 100, irremovibile
COMPENSO CONCORDATO: 100
DURATA DELL'INCONTRO: circa 40'
DESCRIZIONE FISICA: nulla di nuovo, se non che sembra aver messo su un paio di chiletti
ATTITUDINE: stavolta è stata quasi all'altezza della fuckstar Luana
; più sciolta nella conversazione, rispetto allo scorso autunno
LA MIA RECENSIONE
Ora che la mia prediletta sembra essersi riaffacciata sulla scena bergamasca in pianta abbastanza stabile, temo di dovere reindossare la cintura di castità (per lo meno con le altre ragazze
, per non dissipare un capitale ...) e che i miei contributi su new- e old-entries si faranno decisamente più radi
Approfitto di queste ultime ore di "libera uscita" per raccontare del mio incontro con Michela, di un paio di settimane fa.
Un po' perché avevo cercato di sfruttare al massimo le ultime settimane di presenza di Anna, un po' perché Michela d'inverno è vestita in modo anche sin troppo casto e dunque non invoglia molto alla scappatella dalla "fidanzatina" ufficiale (ma è già positivo che quest'anno sia rimasta, mentre in precedenza si era sempre dileguata con i primi freddi), l'ho quasi sempre intravista durante i miei transiti lungo il BdA ma non mi sono più fermato da lei. Come riportato in altri racconti, dopo la dipartita della mia prediletta (che, fortunatamente, si è rivelata essere solo momentanea), mi sono dedicato a un po' di attività di (girl-)scouting, senza però rimanere granché soddisfatto dagli incontri. Un paio di settimane fa, complici i primi tepori della bella stagione (anche se, calendario alla mano, credo che fossero ancora gli ultimi giorni d'inverno), sono rimasto di nuovo folgorato dalla bionda del Benaglia, che finalmente aveva ripreso a passeggiare davanti al fruttivendolo con i suoi eleganti abitini estivi, gambe bene in vista.
Dopo essere passato a raccogliere un po' di frutta persino lungo le piantagioni della provinciale del piano di sotto (ma sono comunque rimasto lontano dal...la Viña che ora va molto di moda
), è decisamente giunto il momento di tornare a fare il pieno di vitamine dal Benaglia
Rapida inversione di marcia tra le varie rotonde e sono presto di fianco a lei, pronto a ospitarla sulla mia macchina. Giusto il tempo di abbassare il finestrino e Michela si china sorridente e mi saluta. "Ciao, Michela, ti ricordi di me?", le domando. "Sì, sì, mi ricordo di te", mi risponde sempre col sorriso sulle labbra la bionda e, senza bisogno di alcuna contrattazione, è invitata a bordo, direzione il suo appartamento, che è il medesimo dello scorso autunno. Un po' come aveva fatto Juliette le Perlettin, vengo ovviamente interrogato sul perché non mi sia fatto vivo per così tanti mesi. Poiché qui non posso giocarmi la scusa della Norvegia, mi immedesimo nell'amico cippolappo e le dico che durante l'inverno la pigrizia prende il sopravvento e che esco assai raramente di casa ... Pretesto assai poco credibile, dato che Michela avrà sicuramente visto la mia vettura transitare più volte anche nella stagione fredda, ma la bionda non è certo lì per giudicare la mia abilità di arrampicatore di specchi, quanto per cercare di (ri)conquistare e fidelizzare un cliente, per cui l'argomento passa subito in secondo piano e il social time si sposta altrove.
LA RECE VERA E PROPRIA
Come riportato sopra, il loft è il medesimo dell'altra volta, ma stavolta mi ha dato l'impressione che lo stesse occupando da sola e non più in condivisione con un'altra fanciulla. Ciò non è comunque un fatto di grande rilevanza, per cui non le ho neppure chiesto lumi al riguardo. Abituato al social time molto rilassato della mia prediletta (che si fuma anche una, due, tre o persino quattro sigarette, prima di iniziare a spogliarsi), rimango ovviamente colpito dalla rapidità con cui Michela si sfila tutto quanto ha in indosso: io sono a torso nudo e sto ancora togliendomi le scarpe e lei sta già saltellando verso il bagno, nuda come mamma l'ha fatta. Michela non è mai stata una bellezza anoressica, ma la prima impressione è che abbia messo su un altro paio di chili, nei 5-6 mesi in cui non l'ho più rivista.
Lavatomi anch'io, mi accomodo supino sul lettone, dove la bionda sta già aspettandomi ginocchioni. Eviterò di essere prolisso come al solito, visto che il copione non si è discostato granché da quanto già raccontato in passato. Come l'altra volta, Michela parte chinandosi sul mio petto (che non è esattamente glabro
) e inizia a baciarmelo, per poi dedicare un succhiotto abbastanza prolungato a uno dei capezzoli. Nel mentre, manipola un po' il mio fratellino, per portarlo al turgore minimo necessario a dare inizio alle operazioni. Quando mi vede pronto, si risolleva e propone subito la prima posizione: "Ti vengo sopra?". "Come no? Più che volentieri!", accolgo con favore la sua proposta, visto che la maggior parte delle OTR è abbastanza restia a concedere questa posizione, che evidentemente ritengono fisicamente dispendiosa.
Stavolta Michela parte in modo abbastanza tradizionale (cioè cavalcioni su di me, con le due gambe inginocchiate in modo simmetrico) e galoppa per un po' puntellata sugli avambracci. Come ricordavo, ansima coreograficamente come una teiera in ebollizione (o come una di quelle vecchie locomotive a vapore che si vedono in certi film western) e tiene gli occhi chiusi, concentrata nel suo sforzo. Nel mentre, le accarezzo le gambe, i fianchi e la parte bassa della sua schiena: più su non è possibile salire, perché oscilla in modo evidente con il busto e quindi intralcerei le operazioni. Come ricordavo, dopo un po' cambia il suo assetto, avanzando leggermente una delle due gambe e assumendo la posizione che potrebbe tenere un centometrista ai blocchi di partenza. Stavolta, l'ho studiata un po' meglio nel suo movimento e credo che la strana postura le permetta di aggiungere (e/o alternare, a seconda della stanchezza) un movimento di torsione attorno al membro, al saltellamento verso l'alto e allo strusciamento per la lunga. Sembra un arido trattato di meccanica dei corpi solidi, ma il risultato è decisamente piacevole
Più per me che per lei, credo, perché ad un certo punto Michela s'interrompe e mi domanda: "Mi vieni sopra tu?"
Detto, fatto e le sono sopra. Abbracciati strettamente l'uno all'altra, alterno fasi di stantuffamento ad altre di strusciamento reciproco del basso ventre. Michela deve trovare queste ultime abbastanza piacevoli, perché mi serra con forza i glutei e mi stringe a sè, contrapponendo i suoi movimenti di bacino ai miei. Quando invece la penetro in modo più tradizionale, fa correre le sue mani lungo la mia schiena e ci scambiamo anche qualche bacio sul collo, mentre io le carezzo i capelli (che, per inciso, presentano una ricrescita scura molto pronunciata). Stavolta sono io che comincio ad essere un po' accaldato e le domando se le vada di continuare alla pecorina.
Permesso accordato e siamo ora disposti uno dietro all'altra, lei gattoni e io ginocchioni sul letto. Dal punto di vista strettamente erotico, non c'è granché da raccontare, anche perché questa posizione è quella che trovo meno appagante e che si solito scelgo solo per raffrescarmi un attimo, dopo avere cinto stretta la ragazza. Nonostante Michela abbia messo su qualche chilo (e sul lato A sia apparsa qualche piccola smagliatura, ad esempio sotto i seni), la sua schiena rimane davvero molto bella, sia per proporzioni (ha la classica forma a clessidra che mi piace tanto) che per levigatezza dell'epidermide. E' quindi quasi superfluo riportare che, nelle brevi fasi di pausa della pecorina, mi sono divertito a carezzargliela e a massaggiargliela in lungo e in largo
Non credo che, durante la copulazione, sia arrivata davvero a godere, ma penso che comunque il tutto non le sia dispiaciuto, perché ho notato che più volte le piante dei suoi piedi si sono arricciate verso l'interno. Anche stavolta, reduce da una serata sportiva prima della mia puntata lungo il BdA, dopo un po' di stantuffamento comincio a sentire i crampi ai glutei e devo alzare bandiera bianca: "Michela, mi arrendo!"
La bionda non si perde d'animo e, perentoria, mi dice: "Mettiti sotto!". Quasi incredulo, mi sdraio di nuovo supino sul lettone e Michela si rimette cavalcioni su di me, riprendendo lo smorzacandela con cui avevamo iniziato. Ci dà dentro davvero di gran lena, perché vedo il suo volto arrossarsi per lo sforzo e le prime goccioline di sudore perlare il suo viso, mentre galoppa a occhi chiusi e ansima sempre in modo molto pittoresco. Quando, davvero stanca, si ferma e, sempre puntellata sugli avambracci, inizia a roteare il suo bacino su di me, penso che non sia il caso di sfinirla così e lo propongo una conclusione più soft: "Se vuoi, possiamo pure finire con la mano
".
Michela quindi si sfila e si dispone di nuovo ginocchioni di fianco a me, iniziando a masturbare energicamente il mio fratellino. Dopo un po', forse perché comincia a sentire un po' di formicolio, distende una gamba sul mio busto, per cui comincio a carezzargliela con entrambe le mani, distribuendo le mie attenzioni tra il piede e il polpaccio, da una parte, e la coscia, dall'altra. Operazione che ho trovato estremamente piacevole, data la perfetta depilazione dei suoi arti e la giusta morbidezza del suo tono muscolare. Volendo muoverle un appunto, ho trovato un po' secca e indurita la pelle dei suoi piedi, ma credo che ciò sia abbastanza naturale (per le scomode calzature che le OTR sono solite indossare) e, non essendo io un feticista di quella parte del corpo, non mi ci sono trattenuto così a lungo e la cosa mi ha disturbato solo marginalmente. Non so se perché piaccia anche a lei o se perché ha capito che è gradevole per me, ma Michela distende anche l'altra gamba su di me e così mi trovo "intrappolato" sotto i suoi arti aperti a forbice, uno appoggiato sulla mia spalla destra e l'altro sul mio addome (e con la mia asta sempre sottoposta a un vigoroso lavoro di falegnameria). Prigioniero in questa gabbia del piacere, non resisto a lungo e alla fine taglio il traguardo
Nonostante l'avvenuta eiaculazione, continuo a carezzarla ancora per un po' e chiedo perdono per la mia lunga durata: "Scusa, se ti ho fatto sudare anche stavolta
". Michela è gentile anche stavolta ("Non fa niente se ci mettiamo un po' di più: se sei lungo, non puoi farci niente!") e mi concede ancora qualche attenzione per una trentina di secondi, carezzandomi a sua volta il petto e divertendosi poi a stuzzicare il mio ombelico, ruotando il suo dito indice al suo interno. Quando poi scendiamo del lettone, per andare a rivestirci, Michela lo osserva e si mette a ridere: "L'abbiamo spostato di almeno una spanna!". Do un'occhiata anch'io e la spalliera è effettivamente a 15-20 cm dal muro: "Ma sei proprio sicura che non fosse già scostato anche prima?" "No, no, era appoggiato contro il muro", mi risponde la bionda, mentre riavvicina il lettone alla parete.
Unica nota negativa di questa ragguardevole prestazione ginnica da parte sua (direi all'altezza della fuckstar dei tempi migliori) è la sua fermezza sul rate. Al termine del social time finale, di cui riporto sotto lo scambio di battute più interessante, fingo di cascare dal pero, domandandole: "Non mi ricordo più quant'era? Ottanta, giusto?". Michela (come Monny a suo tempo) mostra però memoria migliore della mia ed è irremovibile sulla cifra tonda, che alla fine le corrispondo senza troppo recriminare, dato il suo impegno e la sua abilità decisamente sopra la media delle OTR del BdA. Dato il rientro della mia prediletta e il rate un po' elevato, dubito che potrò tornare da lei molto spesso, per cui temo che Michela resterà un frutto del peccato da assaporare con parsimonia
Al massimo, mi accontenterò di passare a comprare un po' di frutta dal Benaglia, se mai dovessi transitare da Osio Sotto durante il giorno ...
OHI, MISS! YOU, MAXIBON?
Non so perché, ma durante la rivestizione ci troviamo a parlare di Constanta (ah, forse perché Michela viene da lì
) e la fanciulla mi racconta che le spiagge non sono affollate solo di rumeni, ma anche di parecchi italiani, evidentemente convinti di far valere il loro fascino di latin lovers (unito a un portafoglio un po' più gonfio di quello dei rivali autoctoni, salvo quelli che hanno la fortuna di avere una "fidanzata" che svolge il lavoro più vecchio del mondo). Pur padroneggiando perfettamente la nostra lingua, la bionda del Benaglia finge di non comprenderla e si gusta le chiacchiere da spiaggia che i "pirati", pronti all'arrembaggio delle bellezze locali, si scambiano nella lingua di Dante.
L'episodio più divertente è però accaduto su un volo per la Spagna, dove il destino ha regalato a due nostri baldi connazionali il privilegio di poter stare seduti accanto a Michela. "Secondo me è russa", ha detto l'uno; "No, credo che sia tedesca", gli ha replicato l'altro, a sua volta ingannato dalla sua (finta) bionditudine e ignaro che la fanciulla comprendesse i loro discorsi. Pur non riuscendo a dirimere questa delicata questione, hanno cominciato a parlottare tra di loro per un'oretta buona, valutando i pro e i contro della migliore strategia da utilizzare per l'abbordaggio dell'avvenente vicina di seggiolino. L'arrivo delle hostess per il servizio di bordo ha dato ai nostri connazionali il coraggio per vincere le ultime perplessità e per tentare l'abboccamento, ovviamente in inglese (qui ci ricamo un po' sopra ...): "Ohi Miss! You, Maxibon?... granell, stracciatell ... two gust is megl che one ... Maxibon is bon, com you!". A bordo dell'aereo mancava di sicuro il barista pronto a estrarre un altro gelato dal banco-freezer: "Irene, un altro Maxibon?" e Michela non deve avere risposto come la biondina di quella celeberrima pubblicità degli anni '90: "Sci, dài! Offre ... Ma come ti chiami?", ma ha sicuramente detto ai nostri connazionali che, se volevano, potevano pure parlare in italiano
Diventati rossi come due peperoni, sono però mancate loro le parole per proseguire la conversazione nella lingua che ci è più familiare 
SCHEDA TECNICA
Inserisco solo i dati nuovi:
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO): BJ + RAI1 (smorza, mission, pecos e di nuovo smorza) + HJ finale
COMPENSO RICHIESTO: 100, irremovibile
COMPENSO CONCORDATO: 100
DURATA DELL'INCONTRO: circa 40'
DESCRIZIONE FISICA: nulla di nuovo, se non che sembra aver messo su un paio di chiletti
ATTITUDINE: stavolta è stata quasi all'altezza della fuckstar Luana
LA MIA RECENSIONE
Ora che la mia prediletta sembra essersi riaffacciata sulla scena bergamasca in pianta abbastanza stabile, temo di dovere reindossare la cintura di castità (per lo meno con le altre ragazze
Un po' perché avevo cercato di sfruttare al massimo le ultime settimane di presenza di Anna, un po' perché Michela d'inverno è vestita in modo anche sin troppo casto e dunque non invoglia molto alla scappatella dalla "fidanzatina" ufficiale (ma è già positivo che quest'anno sia rimasta, mentre in precedenza si era sempre dileguata con i primi freddi), l'ho quasi sempre intravista durante i miei transiti lungo il BdA ma non mi sono più fermato da lei. Come riportato in altri racconti, dopo la dipartita della mia prediletta (che, fortunatamente, si è rivelata essere solo momentanea), mi sono dedicato a un po' di attività di (girl-)scouting, senza però rimanere granché soddisfatto dagli incontri. Un paio di settimane fa, complici i primi tepori della bella stagione (anche se, calendario alla mano, credo che fossero ancora gli ultimi giorni d'inverno), sono rimasto di nuovo folgorato dalla bionda del Benaglia, che finalmente aveva ripreso a passeggiare davanti al fruttivendolo con i suoi eleganti abitini estivi, gambe bene in vista.
Dopo essere passato a raccogliere un po' di frutta persino lungo le piantagioni della provinciale del piano di sotto (ma sono comunque rimasto lontano dal...la Viña che ora va molto di moda
LA RECE VERA E PROPRIA
Come riportato sopra, il loft è il medesimo dell'altra volta, ma stavolta mi ha dato l'impressione che lo stesse occupando da sola e non più in condivisione con un'altra fanciulla. Ciò non è comunque un fatto di grande rilevanza, per cui non le ho neppure chiesto lumi al riguardo. Abituato al social time molto rilassato della mia prediletta (che si fuma anche una, due, tre o persino quattro sigarette, prima di iniziare a spogliarsi), rimango ovviamente colpito dalla rapidità con cui Michela si sfila tutto quanto ha in indosso: io sono a torso nudo e sto ancora togliendomi le scarpe e lei sta già saltellando verso il bagno, nuda come mamma l'ha fatta. Michela non è mai stata una bellezza anoressica, ma la prima impressione è che abbia messo su un altro paio di chili, nei 5-6 mesi in cui non l'ho più rivista.
Lavatomi anch'io, mi accomodo supino sul lettone, dove la bionda sta già aspettandomi ginocchioni. Eviterò di essere prolisso come al solito, visto che il copione non si è discostato granché da quanto già raccontato in passato. Come l'altra volta, Michela parte chinandosi sul mio petto (che non è esattamente glabro
Stavolta Michela parte in modo abbastanza tradizionale (cioè cavalcioni su di me, con le due gambe inginocchiate in modo simmetrico) e galoppa per un po' puntellata sugli avambracci. Come ricordavo, ansima coreograficamente come una teiera in ebollizione (o come una di quelle vecchie locomotive a vapore che si vedono in certi film western) e tiene gli occhi chiusi, concentrata nel suo sforzo. Nel mentre, le accarezzo le gambe, i fianchi e la parte bassa della sua schiena: più su non è possibile salire, perché oscilla in modo evidente con il busto e quindi intralcerei le operazioni. Come ricordavo, dopo un po' cambia il suo assetto, avanzando leggermente una delle due gambe e assumendo la posizione che potrebbe tenere un centometrista ai blocchi di partenza. Stavolta, l'ho studiata un po' meglio nel suo movimento e credo che la strana postura le permetta di aggiungere (e/o alternare, a seconda della stanchezza) un movimento di torsione attorno al membro, al saltellamento verso l'alto e allo strusciamento per la lunga. Sembra un arido trattato di meccanica dei corpi solidi, ma il risultato è decisamente piacevole
Detto, fatto e le sono sopra. Abbracciati strettamente l'uno all'altra, alterno fasi di stantuffamento ad altre di strusciamento reciproco del basso ventre. Michela deve trovare queste ultime abbastanza piacevoli, perché mi serra con forza i glutei e mi stringe a sè, contrapponendo i suoi movimenti di bacino ai miei. Quando invece la penetro in modo più tradizionale, fa correre le sue mani lungo la mia schiena e ci scambiamo anche qualche bacio sul collo, mentre io le carezzo i capelli (che, per inciso, presentano una ricrescita scura molto pronunciata). Stavolta sono io che comincio ad essere un po' accaldato e le domando se le vada di continuare alla pecorina.
Permesso accordato e siamo ora disposti uno dietro all'altra, lei gattoni e io ginocchioni sul letto. Dal punto di vista strettamente erotico, non c'è granché da raccontare, anche perché questa posizione è quella che trovo meno appagante e che si solito scelgo solo per raffrescarmi un attimo, dopo avere cinto stretta la ragazza. Nonostante Michela abbia messo su qualche chilo (e sul lato A sia apparsa qualche piccola smagliatura, ad esempio sotto i seni), la sua schiena rimane davvero molto bella, sia per proporzioni (ha la classica forma a clessidra che mi piace tanto) che per levigatezza dell'epidermide. E' quindi quasi superfluo riportare che, nelle brevi fasi di pausa della pecorina, mi sono divertito a carezzargliela e a massaggiargliela in lungo e in largo
La bionda non si perde d'animo e, perentoria, mi dice: "Mettiti sotto!". Quasi incredulo, mi sdraio di nuovo supino sul lettone e Michela si rimette cavalcioni su di me, riprendendo lo smorzacandela con cui avevamo iniziato. Ci dà dentro davvero di gran lena, perché vedo il suo volto arrossarsi per lo sforzo e le prime goccioline di sudore perlare il suo viso, mentre galoppa a occhi chiusi e ansima sempre in modo molto pittoresco. Quando, davvero stanca, si ferma e, sempre puntellata sugli avambracci, inizia a roteare il suo bacino su di me, penso che non sia il caso di sfinirla così e lo propongo una conclusione più soft: "Se vuoi, possiamo pure finire con la mano
Michela quindi si sfila e si dispone di nuovo ginocchioni di fianco a me, iniziando a masturbare energicamente il mio fratellino. Dopo un po', forse perché comincia a sentire un po' di formicolio, distende una gamba sul mio busto, per cui comincio a carezzargliela con entrambe le mani, distribuendo le mie attenzioni tra il piede e il polpaccio, da una parte, e la coscia, dall'altra. Operazione che ho trovato estremamente piacevole, data la perfetta depilazione dei suoi arti e la giusta morbidezza del suo tono muscolare. Volendo muoverle un appunto, ho trovato un po' secca e indurita la pelle dei suoi piedi, ma credo che ciò sia abbastanza naturale (per le scomode calzature che le OTR sono solite indossare) e, non essendo io un feticista di quella parte del corpo, non mi ci sono trattenuto così a lungo e la cosa mi ha disturbato solo marginalmente. Non so se perché piaccia anche a lei o se perché ha capito che è gradevole per me, ma Michela distende anche l'altra gamba su di me e così mi trovo "intrappolato" sotto i suoi arti aperti a forbice, uno appoggiato sulla mia spalla destra e l'altro sul mio addome (e con la mia asta sempre sottoposta a un vigoroso lavoro di falegnameria). Prigioniero in questa gabbia del piacere, non resisto a lungo e alla fine taglio il traguardo
Nonostante l'avvenuta eiaculazione, continuo a carezzarla ancora per un po' e chiedo perdono per la mia lunga durata: "Scusa, se ti ho fatto sudare anche stavolta
Unica nota negativa di questa ragguardevole prestazione ginnica da parte sua (direi all'altezza della fuckstar dei tempi migliori) è la sua fermezza sul rate. Al termine del social time finale, di cui riporto sotto lo scambio di battute più interessante, fingo di cascare dal pero, domandandole: "Non mi ricordo più quant'era? Ottanta, giusto?". Michela (come Monny a suo tempo) mostra però memoria migliore della mia ed è irremovibile sulla cifra tonda, che alla fine le corrispondo senza troppo recriminare, dato il suo impegno e la sua abilità decisamente sopra la media delle OTR del BdA. Dato il rientro della mia prediletta e il rate un po' elevato, dubito che potrò tornare da lei molto spesso, per cui temo che Michela resterà un frutto del peccato da assaporare con parsimonia
OHI, MISS! YOU, MAXIBON?
Non so perché, ma durante la rivestizione ci troviamo a parlare di Constanta (ah, forse perché Michela viene da lì
L'episodio più divertente è però accaduto su un volo per la Spagna, dove il destino ha regalato a due nostri baldi connazionali il privilegio di poter stare seduti accanto a Michela. "Secondo me è russa", ha detto l'uno; "No, credo che sia tedesca", gli ha replicato l'altro, a sua volta ingannato dalla sua (finta) bionditudine e ignaro che la fanciulla comprendesse i loro discorsi. Pur non riuscendo a dirimere questa delicata questione, hanno cominciato a parlottare tra di loro per un'oretta buona, valutando i pro e i contro della migliore strategia da utilizzare per l'abbordaggio dell'avvenente vicina di seggiolino. L'arrivo delle hostess per il servizio di bordo ha dato ai nostri connazionali il coraggio per vincere le ultime perplessità e per tentare l'abboccamento, ovviamente in inglese (qui ci ricamo un po' sopra ...): "Ohi Miss! You, Maxibon?... granell, stracciatell ... two gust is megl che one ... Maxibon is bon, com you!". A bordo dell'aereo mancava di sicuro il barista pronto a estrarre un altro gelato dal banco-freezer: "Irene, un altro Maxibon?" e Michela non deve avere risposto come la biondina di quella celeberrima pubblicità degli anni '90: "Sci, dài! Offre ... Ma come ti chiami?", ma ha sicuramente detto ai nostri connazionali che, se volevano, potevano pure parlare in italiano