Senza scherzare posso parlare di incommensurabile stronza.
La tipa, una bella mora, staziona in direzione prato all'altezza del dosso dissuasiore recentemente realizzato al capo di via Firenze tra lo spiazzo del paninaro e il distributore. Lei sta dal lato del paninaro.
Decisamente arrapante nell'atteggiamento e nel vestiario mi passa agli occhi nelle serate scorse. Non e' stato semplice nemmeno intervistarla perche', a quanto pare, molto gettonata. Su questa base mi ci ero anche fatto la bocca. Cosa un po' ridimensionata dopo la considerazione del tempo medio tra un carico e uno scarico dei 3-4 clienti che sistematicamente me la hanno fregata quando cercavo di intervistarla. Il punto non e' nemmeno dei piu' felici per fermarsi perche' praticamente si blocca la circolazione e la via e' abbastanza frequentata.
Finalmente riesco a fermarmi davanti a lei che ancheggia con le cuffiette nelle orecchie tanto che alza la voce in piena notte per parlare senza togliersi le cuffie.
La visione dalla prospettiva era davvero interessante, vestita minimal con la gonna talmente corta che si vedeva il rigonfiamento della potta sulle mutande bianche che sbucavano da sotto, i vestiti disinvoltamente scomposti come quella che si riveste in fretta e fura, i capelli un po' spettinati e una bella scollatura che non guasta mai.
Credo di aver parlato con lei fissando per tutto il tempo quella potta da sotto la gonna.
Convenevoli del caso e chiedo cosa offre, le sue risposte sono state sempre un po' evasive.
Propone macchina o casa, le chiedo se in macchina si spoglia e lei chiede un'aggiuntina, altrimenti casa. Non avendo puntualizzato nessuna tariffa ipotizzo un trentello in macchina al che la tipa mi sbotta piuttosto sgarbatamente a ridere in faccia, fa tre metri e si sposta. Rimango un po' perplesso mi riallineo con la macchina per chiedere se avessi detto qualcosa di sbagliato e questa si abbassa, senza mai togliersi le cuffiette e mi sbotta di nuovo urlandomi "HO DETTO NOOOO" e spostandosi di nuovo.
Basito saluto e riparto smoccolando per la sua maleducazione.
Aggiungo che ho un enorme senso di dejavu.
Fatti i dovuti conti credo di non essermi perso granche' ma se qualcuno volesse smentire con la sua esperienza e' sempre il benvenuto...
La tipa, una bella mora, staziona in direzione prato all'altezza del dosso dissuasiore recentemente realizzato al capo di via Firenze tra lo spiazzo del paninaro e il distributore. Lei sta dal lato del paninaro.
Decisamente arrapante nell'atteggiamento e nel vestiario mi passa agli occhi nelle serate scorse. Non e' stato semplice nemmeno intervistarla perche', a quanto pare, molto gettonata. Su questa base mi ci ero anche fatto la bocca. Cosa un po' ridimensionata dopo la considerazione del tempo medio tra un carico e uno scarico dei 3-4 clienti che sistematicamente me la hanno fregata quando cercavo di intervistarla. Il punto non e' nemmeno dei piu' felici per fermarsi perche' praticamente si blocca la circolazione e la via e' abbastanza frequentata.
Finalmente riesco a fermarmi davanti a lei che ancheggia con le cuffiette nelle orecchie tanto che alza la voce in piena notte per parlare senza togliersi le cuffie.
La visione dalla prospettiva era davvero interessante, vestita minimal con la gonna talmente corta che si vedeva il rigonfiamento della potta sulle mutande bianche che sbucavano da sotto, i vestiti disinvoltamente scomposti come quella che si riveste in fretta e fura, i capelli un po' spettinati e una bella scollatura che non guasta mai.
Credo di aver parlato con lei fissando per tutto il tempo quella potta da sotto la gonna.
Convenevoli del caso e chiedo cosa offre, le sue risposte sono state sempre un po' evasive.
Propone macchina o casa, le chiedo se in macchina si spoglia e lei chiede un'aggiuntina, altrimenti casa. Non avendo puntualizzato nessuna tariffa ipotizzo un trentello in macchina al che la tipa mi sbotta piuttosto sgarbatamente a ridere in faccia, fa tre metri e si sposta. Rimango un po' perplesso mi riallineo con la macchina per chiedere se avessi detto qualcosa di sbagliato e questa si abbassa, senza mai togliersi le cuffiette e mi sbotta di nuovo urlandomi "HO DETTO NOOOO" e spostandosi di nuovo.
Basito saluto e riparto smoccolando per la sua maleducazione.
Aggiungo che ho un enorme senso di dejavu.
Fatti i dovuti conti credo di non essermi perso granche' ma se qualcuno volesse smentire con la sua esperienza e' sempre il benvenuto...
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