Rosanal - Cagliari - donnecercauomo

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RIFERIMENTO: http://www.donnecercauomo.com/rosana_sp ... 33154.html
CITTA DELL'INCONTRO: Cagliari
NOME INSERZIONISTA: Rosana
NAZIONALITA': Cubana
ETA': intorno ai 30
CONFORMITA' ALL'ANNUNCIO: assolutamente sì
SERVIZI OFFERTI: bocca, culo
RATE DI PARTENZA: 100
RATE CONCORDATO: 70
DESCRIZIONE FISICA: altezza sopra la media, ragazzona tutta salute, fianchi e spalle larghe, soda, seno seconda, culo abbondante, viso … che dire? Bisogna farci l’occhio
ATTITUDINE: apprendista furbacchiona, mezzo imbranata ma volenterosa, alla fine partecipe
REPERIBILITA': facile
PRESENZA DI BARRIERE ARCHITETTONICHE: no
33112083xx

Ormai è un classico. Anzi el clàsico, come Barcellona-Real Madrid, un appuntamento atteso. Dopo tot giorni di astinenza ed in determinati periodi dell’anno devo perforare una mulatta, è inutile lo devo fare. E fanculo l’estetica, la grazia, l’armonia delle forme, sono aspetti secondari, sento il bisogno di regredire all’età della pietra e liberarmi di questi stupidi pitipì e pitipù. Formalismi inutili.
Cuuuuulo! Un latrato fende le tenebre.
L’altra sera, la sera giusta. Era tardissimo, circa le due ed ovviamente non mi ha cagato nessuna, le poche che hanno risposto mi accoglievano con un sincero hijo de puta. Maleducate. Ma lei no! Ha risposto civilmente. Gentile, dolce e paziente. Bene, è la mia sera ho pensato.
Le condizioni mentali non erano il massimo: cena con amici, violentato a colpi di cocktail assurdi, grandi libagioni alle quali sono stato obbligato a partecipare ben sapendo che ormai sono quasi astemio. Volevano lo show e lo show hanno avuto i bastardi. Intrugli medievali fortissimi e successiva impennata della libido, mostruosa.
Poi una volta solo, nel chiuso dell’abitacolo mi sono scatenato e l’ho chiamata.
“Culo?”
Non sa un cazzo di italiano e mi chiede di parlare lentamente. Bene tesoro, per semplificare le cose levo pure articoli e verbi, poi di persona ti spiegherò tutto a gesti. Provo col mio spagnolo basico per porle tre domande: “Dammi tre parole sole, cuore, amore?” No, scherzo carina, non è proprio così.
“Chupar? Anal? Correr?” Poco convinta dell’anale mi spiega che era da molto che non lo faceva, che era tardi, che forse potremmo fare altro.
“Culo sì o culo no?” Cazzutissimo, Oblomov determinato ha sempre una marcia in più. Culo sì, mi ha detto rassegnata. “Allora apri, sono sotto.” E’ intervenuta l’amica, che parla un italiano migliore e alla quale ho già avuto il piacere di svirgolare l’ano, per dirmi che Rosana si deve preparare, di aspettare giù cinque minuti e di stare tranquillino. E di non fare casino.
Ok. Aspetto e penso. Chissà come se lo starà facendo bello, un po’ di crema per il corpo, anzi per il culo, esisterà una crema per il culo no?, un piccolo massaggio, anche un po’ più giù, lì dove l’acqua è più blu e poi abluzioni, tante abluzioni, per non dire altro. Io ci spero. Un trattamento estetico del culo solo per me, lavato ed oliato, pronto per essere aperto come un albicocca. Che bello, chissà dove mi farà spruzzare.
Chiamo. “Sali.”
Eccoci l’uno davanti all’altra, è buio. Ha una bella altezza ed un fisico tutt’altro che esile. Un corpo massiccio e compatto ma abbastanza slanciato. Il seno è piccolo, forse una seconda ma tonico. Il culo è grosso, oddio un po’ grasso a dire il vero ma niente di esagerato, ha qualche traccia di cellulite ma sparirà, eccome se sparirà tesoro bello, le mie pecorine sono tesissime. Belle gambe, pelle levigata ma non in tutto il corpo, alcune zone, come il culo ahimè, fanno un tipico ed agghiacciante effetto grattugia. Pazienza.
E poi il viso. Madre mia!! Pensavo meglio, almeno un po’meglio. Il naso è troppo largo e poi tutta quella ferraglia in bocca. Ha l’apparecchio. Che palle e adesso? Cosa dovrei fare? Nella mia mente è già passato il trailer di una inculata coi fiocchi, non posso mica andarmene così, a cazzo asciutto. E soprattutto lei non può rimanere così, a culo chiuso. E’ gentile e simpatica, molto tranquilla ed accomodante. Tutto sommato non è così male dai. Rimango ma la trattativa sarà incandescente.
Per convincerla le descrivo le gioie del sesso anale, infiorettando il discorso con disquisizioni che spaziano dall’anatomia sino alla filosofia. Deve stare tranquilla, andrà tutto bene. Le confesso che sono bravo e che probabilmente è l’unico talento che il cielo mi ha donato. Le strappo un sorriso che poi diventa una risata, rivelando quello scempio di denti e filo spinato.
Ok tesoro, ok ok tranquilla! Per favore non farlo mai più, o almeno avverti se proprio devi ridere.
“70 normale 100 con culo, pero probamos” mi dice mimando col pugno il movimento di un pistone.
No no amore, le faccio, si probamos 70, si hacemos 100, la figa te la puoi pure tenere. “Ok probamos.” Moooolto bene!

Ragazzi, io non sono nato ieri, il peso di anni d’esperienza si fa sentire e questa aveva fatto male i conti, poveretta. Ora vi racconto.
Dopo strusciamenti, palpamenti ed inserimenti mi dice di stendermi nel letto. Cosa che non faccio mai per motivi igienici, io sto sempre in piedi tranne in rari casi. Ok, sono stanco, mi stendo. Mi mette il culo in faccia, mi copre la visuale ed incomincia una pompa asciutta, talmente asciutta che sembrava avesse mangiato una manciata di sabbia. Fastidiosissimo. Questa scemotta si era infilata di nascosto un preservativo in bocca e pompava così, gommando il bigolo dall’interno, facendomi sentire dolore al prepuzio. E credendo di farmi fesso.
Tesoro fermati, fermati per l’amor de Dios. Sei fottuta adesso. Ti ho beccata. Le faccio un cazziatone, lei china la testa, abbassa gli occhi, sembra voglia piangere. Ok, ti perdono. Però mi devi leccare le palle senza fiatare e farti ravanare il culo. Senza fiatare, intesi? Mu-ta!
Ottimo, lecca veramente bene la tipa ed io ravano che è una meraviglia. Lei mugola, sembra tranquilla ed io granito. “Abajo”, le dico e lei scende, “Más abajo” tuono, e lei scende ancora. Poi mi guarda e fa, tristissima: “No en el culo noooo.” Ma quale culo, che hai capito. Si mette a ridere rasserenata, mi da un buffetto sulla gamba e tutta sollevata riprende a leccare con maggiore convinzione. Io granito!
Ci siamo, è il momento. Si mette sul bordo del letto, zero lubrificante solo saliva. Vabbè, contenta tu.
Pecorina gobba, pessima. Glielo faccio notare ma niente, trenta secondi con la schiena arcuata e poi di nuovo a dromedario.
“Relajate!”.
Provo ad entrare, non c’è verso, una saracinesca. Ci prova lei, lo prende e se lo infila. Caspita! entra. Lei nel mentre ci tiene una mano su, mi copre la visuale. La scemotta se lo era messo nella figa, zitta zitta quatta quatta. E mi incazzo, oh ragazzi se mi incazzo! Le tolgo bruscamente la mano, carico di brutto e tiro su dal profondo dei bronchi lo sputo più grande che abbia mai avuto in bocca. Spalanco il culo e SPLAAT!! glielo sparo come Spiderman nel buco. “Eeeehii!” mi fa.
“Tranquila amor, relajate.” le dico fingendo un tono calmo. Una gelatina densa le riempie il solco tra le chiappe. Con una mano mi aiuta ad allargare il culo, in profondità si vede il buco mezzo affogato che gorgoglia. Ci piazzo incautamente un dito dentro ed inizio ad abituarla agli estranei. Mi pentirò di questo, ah se mi pentirò. Blatera qualcosa.
“Tranquila mi vida, es normal, así te relajas”.
Altro che creme, altro che abluzioni, altro che acqua azzurra e acqua chiara. Quel tanfo durerà giorni e non c’è stato modo di levarlo. Perfino ieri, mentre parlavo con un’amica durante una discussione accesa. Gesticolavo e sentivo nell’aria un odore di culo, più gesticolavo e più lo sentivo. Ero io, anzi era lei Rosana, no era lui, quel culo che mi perseguitava. Mio Dio.
Lasciamo perdere che è meglio. Vi dicevo, il dito dentro. Lei che scalcia un po’. Tranquila relajate. Lentamente inizia ad accogliermi, piano, sempre più in fondo e per un tempo maggiore. Bene, riprovo con l’undicesimo dito. Niente, non và! Si muove, si ingobbisce e mi caccia fuori.
E allora mi ri-incazzo: “Relajate, carajo!!!” urlo.
“Como me meto amor?” mi fa terrorizzata. Le piazzo una mano al centro dei lombi e con forza la schiaccio verso il basso. Le cosce si aprono. Appiattisce il petto sul lenzuolo, distende le braccia e si acquatta. Miracolosamente il culo si apre.
“Así!”.
Finalmente si parte. Ora sono dentro, sempre un po’ di più ma pare che ci sia un limite insuperabile, un ostacolo interno, una ostruzione vera e propria. Forse una deviazione. Non forzo anche perché lei si sta acclimatando, è tranquilla e reagisce bene. Tutto fila liscio, basta non superare quel misterioso intoppo. Lei geme, è finalmente distesa, io grugnisco. Quaranta secondi dopo le sto imburrando la schiena scura, compiacendomi dell’effetto cromatico.
Due chiacchiere tranquille, è molto gentile anche dopo la battaglia, non l’avrei mai detto. Mi sorprende dicendomi che alla fine non è stato niente male, non ha sofferto, era solo un po’ tesa e fuori allenamento ma vedrai che la prossima volta andrà meglio, molto meglio. Dice.
Mi toglie una piega dalla maglietta, sorride, due baci e mi ritrovo solo nel buio del pianerottolo.
 
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Notte da CUUUUULULOOOO!!!!!!!!!! :shok: :shok:

OBLO...posso essere sincero??.........SEI UN MOSTRO!!!!!!! :biggrin: :biggrin:

La mostruosità che si cela dentro questo perfetto oratore è talmente agghiacciannte da rasentare la.... MIA :biggrin:

Con grandissimo affetto Redeviiiiill :diablo:
 
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  • #3
Mostro? Esagerato.
Al limite mostriciattolo.
:vampire:
 
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attorno a Bologna.....
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:big_boss:
 

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