Escort SABRINA

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7 Giugno 2014
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lazio
NOME INSERZIONISTA: Sabrina
RIFERIMENTO INTERNET: https://www.moscarossa.biz/escort-due_gnocche-roma-289362.php#
CITTÀ DELL'INCONTRO: Roma
NAZIONALITÀ: Venezuelana
ETÀ: intorno ai 30, forse meno
CONFORMITÀ ALL'ANNUNCIO: Sì
SERVIZI OFFERTI: Si dichiara "pronta a fare tutto"
SERVIZI USUFRUITI: FK, DFK, BJ, Rai1
COMPENSO RICHIESTO: 50
COMPENSO CORRISPOSTO: 80
DURATA DELL'INCONTRO: 45 minuti circa
DESCRIZIONE FISICA: sui 160 cm di altezza, seni prosperosi rifatti, cosce tornite, sedere prominente e sodo
ATTITUDINE: Ottima
REPERIBILITÀ: normale
BARRIERE ARCHITETTONICHE: Sì
TELEFONO: 3467106089 oppure 3802884641

È trascorso più di un anno dall'ultima volta: quanto tempo!
Con il passare degli anni, le nostre capacità sensoriali, usurate e affievolite, non sono più in grado di cogliere il flusso degli avvenimenti nei suoi segmenti più piccoli, cosicché il reale, quando ci soffermiamo a calcolare il tempo passato tra un evento e l’altro della nostra vita, ci sembra avere avuto uno sviluppo temporale molto più rapido di quello che abbiamo percepito. Dipende, probabilmente, anche dal fatto che, mentre ragioniamo su noi stessi, valutando le esperienze vissute, raccogliendo i ricordi e assaporando le sensazioni che essi ancora suscitano, il perenne divenire compie comunque il suo corso fuori di noi e indipendentemente da noi. Sta accadendo anche adesso: ho percorso un lungo tratto di Via Chiodelli senza che mi sia rimasto impresso alcunché di ciò che è accaduto mentre lo facevo…
Passando ad argomenti più concreti, venire a Ponte di Nona era diventata una consuetudine più o meno settimanale. Mi attiravano in questo luogo le fattezze di una ragazza rumena che avevo incontrato, la prima volta, in un appartamento sulla Casilina. Mi sono inevitabilmente tornati alla mente i momenti di intensa eccitazione che ho vissuto con lei. “Che scè?”, mi chiedeva, compiaciuta, quando leggeva sul mio volto, e percepiva attraverso i miei gemiti, le sensazioni intense che il suo corpo era capace di donarmi. Ricordo i suoi incitamenti, la pressione della bocca sulla mia nei momenti cruciali, il richiamo cui era costretta quando smarrivo – già allora, ma per motivi più che comprensibili – la cognizione del tempo: “Amó, io ho fatto...”. Sopra di lei, oppure sotto ancor di più, stringendo tra le mani i suoi glutei carnosi e sodi, avrei potuto morire di piacere.
Quella ragazza non è più a Roma (molto probabilmente, neanche in Italia). Sto transitando in Via Chiodelli per procedere fino al limite estremo della Nuova Ponte di Nona, costituito dalle palazzine che contornano Via Carlo Bernardo Mosca. Mi ha ricondotto in questo luogo l’attrazione irresistibile, scaturita dalla parte di me più istintiva e animalesca, per un fondoschiena polputo, prominente e ben separato dai muscoli delle cosce. Di tale particolare somatico – inserito in un contesto in cui abbondano le rotondità, alcune delle quali, come i seni, supportate dall'opera dell'uomo – mena vanto, nel caso specifico, una donna venezuelana che si offre anche con amica e, mi pare di capire, anche a due partner simultaneamente.
Insomma, sono alla ricerca non della girlfriend experience, di cui ho con molta soddisfazione usufruito pochi giorni prima grazie a una segnalazione dei colleghi lookandgo e Milosmilos (che per questo motivo ho ringraziato), ma soltanto, si fa per dire, di un orgasmo molto intenso: possibilmente, uno di quelli capaci di riaccendersi proprio mentre paiono spegnersi. L'eccitazione che avverto è di buon auspicio.
Ho contattato Sabrina 10 minuti prima, quindi mi attende. La trovo con i capelli bagnati. Nella foto che allego è la ragazza bionda, quella meno giovane. Potrebbe anche superare i trenta, ma poco importa, poiché ciò che mi ha portato fino a lei è lì a fare bella mostra di sé e sembra avere l'ottima consistenza promessa dalla foto che ho visto pubblicata il giorno prima (e mai più).
Traggo un segno di buona predisposizione all'incontro dal fatto che si lascia toccare già prima che sia avviata e conclusa la fase della contrattazione. Il tatto conferma la prima impressione visiva.
Quando la invito a fornirmi lumi riguardo alla pretesa economica, mi chiede 50 euro, e alla mia domanda: "Per mezz'ora?" risponde in maniera ferma ma garbata: "Nooo!... Meeno!”, e poi precisa: “Una volta sola...". Non le chiedo per due rapporti quanto vorrebbe perché negli ultimi tempi, ogni volta che il secondo round ha seguito da presso il primo, ho dovuto quasi sempre rinunciare all'ulteriore orgasmo. Le propongo quindi 80 euro per 40 minuti netti, e lei accetta, forse nutrendo la convinzione che riuscirà in ogni caso a liquidarmi nei 15 o 20 minuti ai quali ha inizialmente pensato.
Dopo un mio rapidissimo passaggio nel bagno - dove l'altra ragazza si sistemerà in attesa che si concludano le operazioni -, prendiamo posto sul letto, che consta di un materasso appoggiato sul pavimento. La invito a distendersi accanto a me e a mettersi sul fianco per passarle un braccio dietro la schiena, in modo da toccare, contemporaneamente, con una mano il sedere, ben sodo, e con l'altra i seni, rifatti ma abbastanza morbidi. Il primo tentativo di baciarla non ha successo.
Si volge a verificare de visu gli effetti della manipolazione alla quale si sta dedicando, scartoccia un profilattico e comincia a srotolarlo sulla cappella. Non presentandosi intoppi che richiedano il mio intervento (come sovente capita, ad esempio, con le ragazze più giovani di EOI), si passa al BJ. Per praticarlo, assume la posizione che prediligo, mettendosi tra le mie gambe allargate: in questo modo, ciò che perdo in sensazioni tattili lo recupero in termini di maggiore manovrabilità del capo della partner e, insieme, di minore stress per la mia asta, libera di scorrere nella bocca della suddetta conservando il naturale angolo di inclinazione rispetto all'addome. Il suo movimento non è, tuttavia, molto profondo.
Quando ritiene giunto il momento, si mette in piedi e si toglie lo slip. Ha una discromia cutanea (niente di preoccupante, lo so) nella zona tra inguine e pube, ma non mi ci soffermo più di tanto, perché la mia attenzione è catturata dalle sue rotondità posteriori, da quell’angolo di visuale ancora più eccitanti. In tale circostanza, l’ulteriore afflusso ematico nei corpi cavernosi mi provoca alcune contrazioni. Cavolo! Divarica le gambe al di là delle mie e viene giù. Appoggiandosi dapprima su un ginocchio, agevola la penetrazione con la mano, usando la saliva come lubrificante, quindi completa il posizionamento, con la cappella ormai dentro, appoggiandosi anche sull’altro ginocchio. Spinge lentamente fino a che non mi ha tutto dentro di lei e comincia a muoversi con buon ritmo, avendo cura, ogni volta, di terminare il movimento discendente fino al contatto con il mio pube. La vedo eccitarsi.
Il secondo tentativo di baciarla va a buon fine, e l’incontro prende una piega tanto inattesa quanto gradita. Si lascia andare completamente: mi bacia con foga in bocca, sulle guance, sul collo, passa le braccia dietro la mia testa, stringe tra le mani i miei capelli dietro la nuca, si strofina, ansima. Sono costretto a staccare le mani dal suo posteriore, perché la mia eccitazione ha già raggiunto il livello di guardia. Aggancio le spalle di Sabrina e ne limito i movimenti spingendo anche con il bacino. L’accorgimento mi consente di superare il momento critico, ma non basta. Dopo uno scambio di FK e DFK sento che la mia eccitazione sta di nuovo crescendo pericolosamente. Anche lei, però, sembra non controllare più le sensazioni di piacere che prova. È così assorta che, quando le chiedo di rimettersi accanto a me, non mi sente: a cucchiaio, penso, sarò più libero di dettare il ritmo dell’amplesso e di farlo durare di più, perché mi sta proprio piacendo. Ribadita la richiesta, esegue, ma senza darmi le spalle. Passa una gamba sopra le mie e si fa penetrare così, rimanendo praticamente supina, con la testa appoggiata sul mio braccio, in modo da mantenere un contatto stretto tra le bocche, che non si staccano quasi più l’una dall’altra. Mentre mi muovo dentro di lei le massaggio delicatamente il clitoride. La manovra dura poco. Toglie via la mia mano, mi stringe di nuovo dietro la nuca e spinge la fronte contro la mia, mentre il suo respiro, dopo una breve interruzione, esplode ritmicamente, rumoroso e tremolante, sulla mia bocca. Mi sorride.
La invito a venire nuovamente su di me. Si strofina ancora. Per farlo meglio, allarga molto le gambe. Poco tempo dopo, sotto le mani, sento i suoi glutei contrarsi ripetutamente. Aumento la profondità della spinta muovendomi in sincronia con lei. Rallenta. Sul suo viso prendono forma smorfie all'apparenza di dolore, che vengono spazzate via, dopo un po', dalla luce di un altro sorriso. Nel volgere di pochi istanti giungo anch'io al culmine. Lei osserva da vicino le espressioni che il piacere imprime sul mio volto, traendone l'ispirazione per muoversi meglio sul mio corpo, fin quando voglio io. Bello, non c'è che dire! A questa donna di certo non mancano attitudine ed esperienza.
Va in bagno a lavarsi, poi tocca a me. Quando ritorno nel soggiorno-cucina-letto (l'appartamentino è tutto lì), la ragazza più giovane – e più bella, oggettivamente – sta tentando, con una certa fatica, di far entrare cosce e posteriore, più che gradevoli alla vista, nelle gambe di pantaloni che deve avere acquistato quando aveva alcuni chili in meno. Accarezzo l'idea di invitarla a rinviare l'operazione, ma subito la accantono, perché ho bisogno ormai di molto tempo – ahimè! – per avere un secondo orgasmo, soprattutto dopo che, come in quel frangente, ne ho già avuto uno molto intenso ed appagante.
Mi allontano da Ponte di Nona con il proposito di riprendere, quanto prima, la frequentazione di questa propaggine orientale della periferia romana. Un saluto a tutti.


Valutazione sintetica della mia esperienza:
(4/5) ★★★★☆
 

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