Samanthaaaarghh - Cagliari - Bakecaincontri

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RIFERIMENTO: http://cagliari.bakecaincontrii.com/don ... jk22638547
CITTA DELL'INCONTRO: Cagliari
NOME INSERZIONISTA: Samantha
NAZIONALITA': Caraibica
ETA': 28/30
CONFORMITA' ALL'ANNUNCIO: assolutamente sì
SERVIZI OFFERTI: tutto tranne cim
RATE DI PARTENZA: 100
RATE CONCORDATO: 100
DESCRIZIONE FISICA: maestosa, solida, seno monstre, culo tonico con kilometraggio elevato. Viso da piantagione di cotone, bisogna farci l’occhio
ATTITUDINE: simpatica, educata, partecipe
REPERIBILITA': facile
PRESENZA DI BARRIERE ARCHITETTONICHE: scale
32790214XX

Ho analizzato Samantha svariate volte, in particolare fu memorabile la prima, quando la sottoposi ad una cura medievale veramente pesante. Roba da scordarsi il perizoma per un bel pezzo e passare velocemente al pannolone. Ed invece la volta successiva la ritrovai ancora in forma, elastica come sempre ma meno permissiva. Mi concesse l’ingresso di un solo dito nel suo chiurlo contro i quattro della volta precedente. Pazienza, ogni tanto bisogna mettersi anche nei loro panni.
Be’, visto che ormai è passato più di un anno da quell’incontro feroce, ho pensato che fosse il caso di ripetere l’esperienza.
Lei è come nelle foto, un donnone genere mandingo, un bel blocco di carne d’ebano fatto apposta per essere profanato. Il viso è etnico, estremamente etnico ed i lineamenti molto marcati, quasi da cuscino in faccia. Sembra di vederla in una piantagione di cotone della Louisiana al tempo della secessione. Una big black mama col fazzoletto in testa ed il blues nelle corde vocali, pronta a soddisfare le voglie del padrone bianco tra le balle di fieno.
Le tette sono mostruose, enormi, e lei si diverte tentando di infilarle in bocca al suo partner occasionale. Una cosa impossibile viste le dimensioni dei flaconi, ma lei, cocciuta, spinge e stupra, quasi a volersi vendicare di tutte le angherie che subirà il suo corpo. Niente da dire, è la sua rivincita medievale, una specie di pera spaccabocca che si interrompe solo al primo conato di vomito, quando il capezzolo sfiora l’epiglottide.
Si è presentata agghindata da gran troione e quando l’ho vista ho sentito le palle sollevarsi di due centimetri. E’ sempre in gran forma, molto tonica e naturale, igiene perfetta. E’ stata anche affettuosa, mi ha abbracciato per quanto possibile, visto l’ingombro delle cucurbitacee. Ha pure azzardato un bacio che mi ha lasciato di stucco. Un bacio con la lingua. E che bacio. E che lingua! Una braciola da tre etti. Non me l'aspettavo, non avevo considerato che è tutta proporzionata alle sue dimensioni e così mi son sentito letteralmente riempire la bocca, mi ha srotolato la lingua dentro. Sembrava avessi inglobato un intero Big Mac. Però che figata.
Ritornato in me ho iniziato a scatarrare di nascosto in un fazzoletto.
E’ tutta ipertrofica. Oltre la lingua ha dei bei labbroni, sopra e sotto, il clitoride sembra il mio pollice, le chiappe sono grandi, lisce ed avvolgenti ed in mezzo è nascosto il sancta sanctorum della sua carnalità, un buco di culo bruno e minaccioso, simile ad una creatura carnivora. Ovviamente era solo un’impressione, in realtà nonostante l’aspetto si è rivelato molto mite ed arrendevole, sicuramente allenatissimo ai siluri in entrata. Esteticamente il buco non è il massimo, molto sofferente, si vede che ha fatto mille battaglie, deve aver fagocitato mostruosità indicibili. Magari in patria si è trastullata con mandinghi della sua stazza, cannoni dal calibro assurdo, di quelli che lasciano il segno. In questo caso la tipa meriterebbe un busto a Trafalgar square, altro che Orazio Nelson poverino, che se solo avesse avuto una dozzina di quelle bombarde forse si sarebbe salvato la ghirba.
Lo spettacolo di vederla ciucciare il cazzo è impagabile, sembra divorarlo. Se lo infila tutto dentro, lo fa sparire e poi se lo rigira in bocca come un bastoncino alla liquirizia. Non sono certo un superdotato però nessuna finora l’aveva ingurgitato con tanta disinvoltura e con un così notevole spargimento di saliva. Complimenti alla signorina.
Una bella scopata in varie posizioni e poi finalmente siamo arrivati al dessert, il profiteroles.
L’ho messa a pecorina ed aperta come una cozza, una posizione talmente arcuata da risultare problematica perfino per una contorsionista. Samantha in quel momento era solo culo. Dopo averla generosamente lubrificata a manate ho incominciato l’overture. Una. Due. Tre dita. Il bestione nero mugolava e gemeva, nel mentre le parlavo per tranquillizzarla dicendole qualche cazzata e quella rideva col suo vocione greve da far tremare i vetri. Intanto continuavo ad allargare e ravanare. Samantha emetteva un suono gutturale, un primitivo rantolo di piacere che mi ha fatto sbroccare e dimenticare secoli di convenzioni sociali. Il quarto dito era pronto ad entrare ma mi ha stoppato alla prima falange, tre potevano bastare.
Poi l’ho inculata.
E’ stato tutto molto facile ovviamente, molto agevole entrare, molto larga, molto scontato. Divertente più nella quantità della tipa e nella sua disponibilità piuttosto che nella qualità della performance. E’ mancato quel pizzico di coercizione psicologica e quella apparente resistenza che rende un po’ più credibile tutto il teatrino, ma d’altra parte queste sono menate psicologiche troppo moderne per un incontro primordiale come quello.
Poi mi ha chiesto una pausa, ne ho approfittato per cambiare il preservativo e scoparla alla missionaria, intrufolando la faccia tra le tette, grandi come la mia testa. Mi son ricordato un episodio divertente e ho deciso di sollevarle i talloni sino alle sue orecchie. In quel modo, piegata a soffietto con le tette che le coprivano metà viso, faceva un po’ ridere. Era immersa dalle sue tette, si intravedevano solo gli occhi, smarriti ed imploranti. Che assurdità.
Così però non sarei mai venuto, ancora un cambio di buco, sua sommessa protesta dovuta alla ruvidità dell’ingresso, me ne son fregato ed ecco che la marea ha iniziato ad alzarsi. In prossimità della fine sono uscito velocemente dal culo che ha emesso un rumore di tappo simile ad un tirabusciò, l’unica piccola vera soddisfazione. Ho immerso il cazzo tra quei due meloni e l’ho visto letteralmente sparire, inglobato da tutta quella carne: Sua Maestà la Spagnola. Due spinte letali e dal petto è zampillata la mia sbobba a fiotti.
 
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