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CARATTERISTICHE GENERALI
NOME INSERZIONISTA: Sara
RIFERIMENTO INTERNET: http://roma.bakecaincontrii.com/donna-cerca-uomo/italiana-sara-3398711967-iqn499701879
Loading...
CITTA DELL'INCONTRO: Roma zona EUR/Torrino
NAZIONALITA': italiana
ETA': 27 dichiarati nell'annuncio, 30 dichiarati a voce
CONFORMITA' ALL'ANNUNCIO: foto fake ma somiglianti
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO): bj+rai x 80; bbj+rai1 x 100; bbj+rai1+CIM x 120
SERVIZI USUFRUITI: bbj, rai1
COMPENSO RICHIESTO: 100
COMPENSO CONCORDATO: 100
DURATA DELL'INCONTRO: 20' scarsi
DESCRIZIONE FISICA: ragazza bionda e snella, poco seno e bel fisico delineato
ATTITUDINE: professionale
REPERIBILITA': semplice
PRESENZA DI BARRIERE ARCHITETTONICHE: no
INDEX RICERCHE (numero telefonico nel formato 1234567xx): 33987119xx
LA MIA RECENSIONE:
Toponomasticamente siamo al Torrino versante EUR, praticamente all'ombra dei nuovi grattacieli.
Bella palazzina gemellare, molto animata.
Occorre passare per il parcheggio di pertinenza in cui – si sa – qualcuno è sempre impegnato a scaricare la spesa dall'auto e, nel mentre, non può fare a meno di guardare lo sconosciuto che invade il suo territorio, di salutarlo con fredda cortesia, di domandargli per quale ragione si trova a circolare in uno spazio privato, chi è l'inquilino cui desidera fare visita, ecc. ecc.
"Sto andando da una mignotta. Lei se l'è scopata? com'è? è fregna?" mi piacerebbe rispondere. Forse, un giorno troverò la giusta faccia per farlo anziché farfugliare a testa bassa quanto di indefinito e vago mi passa per la testa neanche ci fosse Leopardi a bisbigliarmi dappresso.
Sara è l'inquilina cui voglio fare visita dopo aver superato il blocco – anch'esso psicologico – delle foto fake con cui si reclamizza.
Mi chiede di aspettare qualche minuto lì in cortile perché deve sciacquarsi e prepararsi. Poco male, tanto ho trovato con chi discorrere nel frattempo. Ammazza quanto costa il pane al Torrino, se lo fanno pagà caro...
Sara me la ritrovo in intimo nero minimal issata su tacchi notevolissimi che, oltre ad allungarle la linea del corpo, fanno sì che mi sovrasti non poco in altezza. Continuo a pensare che utilizzi nei suoi annunci foto non sue (i dettagli "all'americana" delle modanature alle pareti, delle cerniere da saloon alle porte, delle tende listellate da ufficio e della moquette rivelano la loro origine furtiva) ma quantomeno le seleziona con intelligenza prendendo in prestito un fototipo che le somiglia.
Si scusa per la breve attesa dovuta al fatto che si era da poco concluso l'incontro con un altro cliente e questa frase, tanto ovvia, sotterra la mia lascivia. Non so neanche io il perché: ho passato tante ore in fila sotto portoni d'ogni fattura aspettando che venisse il mio turno d'infiocinare qualcuna ma così, in quel contesto, in quel giorno, con lo stato d'animo che avevo, mi ha buttato giù mentalmente.
Lunghi capelli biondi con frangetta, naso smussato chirurgicamente, sorriso largo e mani congiunte, si presenta con l'affettata cortesia di un'hostess da terra che invita ad assaggiare una nuova miscela di caffè.
Mi fa strada verso il bagno. Le guardo il culo. Ha un bel culo.
"Lì c'è il germicida: fatti il bidè. Lì c'è la carta per asciugarti. Qui c'è il sapone per le mani".
Quanto a igiene, nulla da dire.
Il tono impositivo lascia trasparire la sua volontà di avere a che fare solo con persone pulitissime.
La dotazione del bagno porta a credere che non tutti le si presentino in condizioni impeccabili.
Un animo suscettibile potrebbe essere portato a ritenere il tutto un insulto al modo in cui cura la propria persona.
Quanto a me, mi disinfetto attentamente con questo liquido marroncino che pare tintura di iodio e che forse ne è un'evoluzione: una tintura di iodio 2.0 che non macchia ma che punge le narici alla stessa maniera.
Eccomi bell'e pronto per entrare nella sala operatoria, paziente cui devono drenare dei liquidi in eccesso.
La tapparella abbassata di ¾ fa regnare l'oscurità anche in un giorno assolato impedendo che da fuori possano vedere cosa accade all'interno; impedisce anche a chi è in camera di guardare cosa accade nella camera stessa.
La fitta penombra mi priva di una parte importante del mio godimento cerebrale.
Mi vengono presentate le opzioni scaglionate per fasce di prezzo. Seleziono la mediana con la stessa indecisione con cui debbo scegliere fra una paella valenciana e un risotto alla milanese su un menù turistico.
L'orale naturale non offre variazioni sul tema, non si distingue per profondità o per circonvoluzioni linguistiche da molti altri di cui ho fatto l'esperienza. Spesso, la mano sguiscia sulla cappella inumidita.
Il metronomo è partito. Entro pochissimo è Sara a propormi il 69.
Mi si accavalla in faccia stringendo in mano un preservativo: "questo te lo infilo quando meno te lo aspetti".
Uh, una frase che vuole essere simpatica... ma nel contesto è una frase sfortunata, molto.
Mi offre da succhiare una patatina che sa di detergente intimo.
Quanto a igiene ancora una volta nulla da dire, ma è come leccare sapone di Marsiglia.
Procrastino il momento del guanto quanto posso. Inutilmente. Il metronomo ticchetta.
Calza la protezione con le labbra (apprezzato segno di maestria) e si allunga in avanti quanto basta ad infilarselo in fica.
La smorza rovesciata offrirebbe una visione notevole del suo sedere (non perfettissimo ma bello) e della sua schiena rifinita se l'oscurità non facesse da filtro visivo.
Mi contento del tatto ed esploro a tastoni le dita dei suoi piedi, la zigrinatura delle costole, il seno piccolo radente lo sterno.
Concludo prendendo da dietro, ginocchioni, la bella trentenne.
Mentre armeggio coi fazzolettini Sara armeggia già col cellulare e, approfittando del bagno, ho per sottofondo la sua telefonata.
Mi saluta con un cenno della manina mentre dà indicazioni puntuali al successivo cliente.
20 minuti door-to-door; per la precisione, 20 minuti da quando mi chiudo dietro lo sportello dell'auto a quando lo riapro, buona parte dei quali trascorsi a tu per tu col germicida.
La scoperta della sua esistenza è stato forse il momento più emozionante della giornata. Ovviamente mi riferisco al germicida.
Il mio racconto vi è sembrato un po' freddo, un po' distaccato? Sono esattamente le sensazioni che ho provato e che tento di trasmettere.
Sara è una bella ragazza e svolge il suo lavoro con precisione. Sono io che talvolta (soprattutto quando si tratta di ragazze italiane) nutro aspettative che non è detto debbano obbligatoriamente trovare soddisfazione.
Saluti
...
NOME INSERZIONISTA: Sara
RIFERIMENTO INTERNET: http://roma.bakecaincontrii.com/donna-cerca-uomo/italiana-sara-3398711967-iqn499701879
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CITTA DELL'INCONTRO: Roma zona EUR/Torrino
NAZIONALITA': italiana
ETA': 27 dichiarati nell'annuncio, 30 dichiarati a voce
CONFORMITA' ALL'ANNUNCIO: foto fake ma somiglianti
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO): bj+rai x 80; bbj+rai1 x 100; bbj+rai1+CIM x 120
SERVIZI USUFRUITI: bbj, rai1
COMPENSO RICHIESTO: 100
COMPENSO CONCORDATO: 100
DURATA DELL'INCONTRO: 20' scarsi
DESCRIZIONE FISICA: ragazza bionda e snella, poco seno e bel fisico delineato
ATTITUDINE: professionale
REPERIBILITA': semplice
PRESENZA DI BARRIERE ARCHITETTONICHE: no
INDEX RICERCHE (numero telefonico nel formato 1234567xx): 33987119xx
LA MIA RECENSIONE:
Toponomasticamente siamo al Torrino versante EUR, praticamente all'ombra dei nuovi grattacieli.
Bella palazzina gemellare, molto animata.
Occorre passare per il parcheggio di pertinenza in cui – si sa – qualcuno è sempre impegnato a scaricare la spesa dall'auto e, nel mentre, non può fare a meno di guardare lo sconosciuto che invade il suo territorio, di salutarlo con fredda cortesia, di domandargli per quale ragione si trova a circolare in uno spazio privato, chi è l'inquilino cui desidera fare visita, ecc. ecc.
"Sto andando da una mignotta. Lei se l'è scopata? com'è? è fregna?" mi piacerebbe rispondere. Forse, un giorno troverò la giusta faccia per farlo anziché farfugliare a testa bassa quanto di indefinito e vago mi passa per la testa neanche ci fosse Leopardi a bisbigliarmi dappresso.
Sara è l'inquilina cui voglio fare visita dopo aver superato il blocco – anch'esso psicologico – delle foto fake con cui si reclamizza.
Mi chiede di aspettare qualche minuto lì in cortile perché deve sciacquarsi e prepararsi. Poco male, tanto ho trovato con chi discorrere nel frattempo. Ammazza quanto costa il pane al Torrino, se lo fanno pagà caro...
Sara me la ritrovo in intimo nero minimal issata su tacchi notevolissimi che, oltre ad allungarle la linea del corpo, fanno sì che mi sovrasti non poco in altezza. Continuo a pensare che utilizzi nei suoi annunci foto non sue (i dettagli "all'americana" delle modanature alle pareti, delle cerniere da saloon alle porte, delle tende listellate da ufficio e della moquette rivelano la loro origine furtiva) ma quantomeno le seleziona con intelligenza prendendo in prestito un fototipo che le somiglia.
Si scusa per la breve attesa dovuta al fatto che si era da poco concluso l'incontro con un altro cliente e questa frase, tanto ovvia, sotterra la mia lascivia. Non so neanche io il perché: ho passato tante ore in fila sotto portoni d'ogni fattura aspettando che venisse il mio turno d'infiocinare qualcuna ma così, in quel contesto, in quel giorno, con lo stato d'animo che avevo, mi ha buttato giù mentalmente.
Lunghi capelli biondi con frangetta, naso smussato chirurgicamente, sorriso largo e mani congiunte, si presenta con l'affettata cortesia di un'hostess da terra che invita ad assaggiare una nuova miscela di caffè.
Mi fa strada verso il bagno. Le guardo il culo. Ha un bel culo.
"Lì c'è il germicida: fatti il bidè. Lì c'è la carta per asciugarti. Qui c'è il sapone per le mani".
Quanto a igiene, nulla da dire.
Il tono impositivo lascia trasparire la sua volontà di avere a che fare solo con persone pulitissime.
La dotazione del bagno porta a credere che non tutti le si presentino in condizioni impeccabili.
Un animo suscettibile potrebbe essere portato a ritenere il tutto un insulto al modo in cui cura la propria persona.
Quanto a me, mi disinfetto attentamente con questo liquido marroncino che pare tintura di iodio e che forse ne è un'evoluzione: una tintura di iodio 2.0 che non macchia ma che punge le narici alla stessa maniera.
Eccomi bell'e pronto per entrare nella sala operatoria, paziente cui devono drenare dei liquidi in eccesso.
La tapparella abbassata di ¾ fa regnare l'oscurità anche in un giorno assolato impedendo che da fuori possano vedere cosa accade all'interno; impedisce anche a chi è in camera di guardare cosa accade nella camera stessa.
La fitta penombra mi priva di una parte importante del mio godimento cerebrale.
Mi vengono presentate le opzioni scaglionate per fasce di prezzo. Seleziono la mediana con la stessa indecisione con cui debbo scegliere fra una paella valenciana e un risotto alla milanese su un menù turistico.
L'orale naturale non offre variazioni sul tema, non si distingue per profondità o per circonvoluzioni linguistiche da molti altri di cui ho fatto l'esperienza. Spesso, la mano sguiscia sulla cappella inumidita.
Il metronomo è partito. Entro pochissimo è Sara a propormi il 69.
Mi si accavalla in faccia stringendo in mano un preservativo: "questo te lo infilo quando meno te lo aspetti".
Uh, una frase che vuole essere simpatica... ma nel contesto è una frase sfortunata, molto.
Mi offre da succhiare una patatina che sa di detergente intimo.
Quanto a igiene ancora una volta nulla da dire, ma è come leccare sapone di Marsiglia.
Procrastino il momento del guanto quanto posso. Inutilmente. Il metronomo ticchetta.
Calza la protezione con le labbra (apprezzato segno di maestria) e si allunga in avanti quanto basta ad infilarselo in fica.
La smorza rovesciata offrirebbe una visione notevole del suo sedere (non perfettissimo ma bello) e della sua schiena rifinita se l'oscurità non facesse da filtro visivo.
Mi contento del tatto ed esploro a tastoni le dita dei suoi piedi, la zigrinatura delle costole, il seno piccolo radente lo sterno.
Concludo prendendo da dietro, ginocchioni, la bella trentenne.
Mentre armeggio coi fazzolettini Sara armeggia già col cellulare e, approfittando del bagno, ho per sottofondo la sua telefonata.
Mi saluta con un cenno della manina mentre dà indicazioni puntuali al successivo cliente.
20 minuti door-to-door; per la precisione, 20 minuti da quando mi chiudo dietro lo sportello dell'auto a quando lo riapro, buona parte dei quali trascorsi a tu per tu col germicida.
La scoperta della sua esistenza è stato forse il momento più emozionante della giornata. Ovviamente mi riferisco al germicida.
Il mio racconto vi è sembrato un po' freddo, un po' distaccato? Sono esattamente le sensazioni che ho provato e che tento di trasmettere.
Sara è una bella ragazza e svolge il suo lavoro con precisione. Sono io che talvolta (soprattutto quando si tratta di ragazze italiane) nutro aspettative che non è detto debbano obbligatoriamente trovare soddisfazione.
Saluti
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