NOME INSERZIONISTA: Sasha
RIFERIMENTO INTERNET: http://www.escortforumit.xxx/accompagnatrici/Sasha-64537?from=regular_list
CITTA' DELL'INCONTRO: Catania
NAZIONALITA': Russa
ETA': Sulla ventina
CONFORMITA' ALL'ANNUNCIO: Conforme
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO): FK, BJ o BBJ, Daty, Rai1 e Rai2, ecc...
SERVIZI USUFRUITI: FK, BBJ, Daty, Rai1 e Rai2
COMPENSO RICHIESTO: 200 (150 mezz'ora + 50 per il Rai2)
COMPENSO CONCORDATO: 200
DURATA DELL'INCONTRO: Una mezz'ora
DESCRIZIONE FISICA: Incredibilmente gnocca. (Una descrizione più esaustiva è nella recensione)
ATTITUDINE: Ottima
REPERIBILITA': Facile (Messaggistica tramite whatsapp)
PRESENZA DI BARRIERE ARCHITETTONICHE: Nessuna. Terzo piano con ascensore.
TELEFONO: 3298620995 (32986209xx)
LA MIA RECENSIONE: Non mi sono mai fidato delle lusinghe gratuite, dei complimenti spassionati, delle lisciatine indecorose, alla mi si ti voglio fare, qui e sui due piedi! Ci vedo sempre l’inculata dietro l’angolo. L’uomo è una merda fatta e finita, è cosa più che nota. Sei davvero un bel ragazzo, Ted, e che begli occhi che tieni, e la faccia. Si vede pure che sei un bravo ragazzo! e come mai non hai una famiglia, una moglie, dei marmocchi?.. un figaccio della madonna come te!
In grosse linee il discorso era incentrato su questo. Su quanto fossi schifosamente latin lover, che Brad Pitt mi faceva le sacrosante seghe in confronto! Che la Jolie alla vista avrebbe spalancato la fica tipo ponte levatoio, altro che cazzi! Peccato che a dirlo è una vecchia sugli ottant’anni. E portati nemmeno tanto bene. Ottanta ad essere generoso, all’arrotondare, così per non esagerare. È sdraiata sul suo letto, che sembra quasi si voglia togliere la dentiera per avventarsi sul mio povero uccello. Dalla linea della coperta si vede il bordo del pannolone. Sono all’ospedale a trovare una, e la vecchia non ha occhi che per me.
Io, dal canto mio, devo emanare un odore di fica che si deve sentire a isolati di distanza, che mi sale dalla bocca, dalla barba, fin dentro il naso, gli occhi, che mi inebria, mi stordisce, mi cloroformia, intento come sono stato a leccare il fichino spettacolarmente sublime della ragazza che mi accingo a descrivere...
Ma andiamo con ordine.
Tralascerò di andare troppo indietro nella storia. Ho il brutto vizio, lo so, di divagare troppo, di usare venti parole per dire cose per cui ne basterebbero due al massimo, col rischio poi d’allungare troppo il brodo, con le mie disgrazie, che Leopardi m’è compagno di sventura, com’ho avuto modo di dire a chi di dovere... ma comunque...
L’appartamento è estremamente pulito, moderno, in un palazzone che si trova, a dire il vero, proprio in una topaia di posto, dalle parti di corso Sicilia. Lei è bellissima, magra, bassina, capelli biondi, gli occhi azzurri. Indossa una vestaglia leggera, rossa, sotto solo il perizoma. Ha due tette perfette, morbide, che sembrano scolpite, coi capezzoli a punta, che ci potreste spremere i limoni, la forma perfetta. Parla solo inglese ma si vede ch’è un tipino socievole, allegro. C’ha gli occhi belli vispi, è lì che sorride.
Mi caccia la lingua in bocca, limoniamo un po’, nel mentre che la spoglio della vestaglia. Lei si sfila il perizoma, le lecco le tette, ripeto: perfette, mi sdraio, mi sale di sopra, mi mordicchia, comincia a succhiarlo, o meglio, prima si concentra sulle maracas, che sembra m’abbia letto nel pensiero... io avevo detto niente... poi lo succhia per un po’, poco, ma non fa niente. Ogni tanto mi guarda negli occhi, e la scena è arrapante peggio di novantasei bordelli, di un plotone di pornostar ninfomani, di una caterva di modelle di Victoria Secret’s dedite alla sottomissione... sapete, la vecchia storia dello schiava/padrone, dei collari di cuoio con l’anello, di qualche bella sberla sul culo se i pompini non cadono giù a iosa, come le foglie dagli alberi in autunno...
Le do il cambio. Mi sembrava giusto, dopo cotanta gentilezza. (Ovviamente non sto dicendo che mi sono succhiato il cazzo da solo!.. per intenderci...)
Birbante lei, si mette a pecora, sul letto, per cercare il goldone e il lubrificante che stanno nel cassetto del comodino. Le gambe larghe, la schiena arcuata. Il buco del culo si vede appena sprofondato com’è in mezzo le natiche. Inutile dire come quella posizione abbia scatenato in me tutti i miei più biechi e infernali istinti! che sono sicuro ci deve essere un girone dell’inferno tutto dedicato a me, come una sorta di parco a tema.
A pecora, sul bordo del letto, fa la sua porca figura. La prendo così, mentre da dietro le soppeso le tette, che ribadisco per la terza volta, sono assolutamente perfette. Al momento del bucostretto la posizione le viene scomoda, quindi si sdraia tutta pancia in giù. In quella posizione è più arrapante ancora di prima, lei lì, le gambe leggermente aperte, il volto reclinato su un lato e quella cascata di capelli biondi sparsi sul cuscino.
Mi liquefo poco dopo.
Parliamo un po’ mentre mi rivesto. Di quanto sia bella la Russia, con le sue chiese ortodosse, le enormi basiliche dalle cupole a cipolla, delle cittadine che sembra di stare ancora negli anni ’60, quando c’era ancora il Muro e il compagno Togliatti, con le sue affinità e divergenze (cit); di quanto Putin mi stia incredibilmente sul cazzo, parliamo di film e libri, alcuni li conosce, altri no. Vado. Ho giusto il tempo di sfrecciare da un capo all’altro della città, verso le mie cose, le pene. Quando arrivo all’ospedale mi viene da pensare, come ogni volta del resto, a un tizio che ho incontrato proprio lì fuori, anni fa, di sfuggita, una volta che stavo andando da una ragazza, tempo prima di conoscere il forum. Era uno di quegli esemplari di persona che si potrebbe eufemisticamente definire fenomeni da circo, sapete, uno di quelli che parlano da soli per strada, con gli occhi spiritati, la testa tutta da un lato, e che ti guardano come se ti volessero afferrare lo scroto e annodartelo come un palloncino. Non so se mi sono spiegato! Comunque... camminava per strada con una catena da lucchetto attorno alla nuca, come una sciarpa tenuta aperta, e ad un capo della catena c’era legata, a cavallo dell’ultimo anello, una cordicella lunga sì e no venti centimetri, in modo tale da avere la forma delle asticelle di uno stetoscopio. Tutto estremamente realistico, a dire il vero. MacGyver avrebbe approvato di certo!
«Buonasera Ted...» mi dice la vecchia, illuminandosi tutta...
RIFERIMENTO INTERNET: http://www.escortforumit.xxx/accompagnatrici/Sasha-64537?from=regular_list
CITTA' DELL'INCONTRO: Catania
NAZIONALITA': Russa
ETA': Sulla ventina
CONFORMITA' ALL'ANNUNCIO: Conforme
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO): FK, BJ o BBJ, Daty, Rai1 e Rai2, ecc...
SERVIZI USUFRUITI: FK, BBJ, Daty, Rai1 e Rai2
COMPENSO RICHIESTO: 200 (150 mezz'ora + 50 per il Rai2)
COMPENSO CONCORDATO: 200
DURATA DELL'INCONTRO: Una mezz'ora
DESCRIZIONE FISICA: Incredibilmente gnocca. (Una descrizione più esaustiva è nella recensione)
ATTITUDINE: Ottima
REPERIBILITA': Facile (Messaggistica tramite whatsapp)
PRESENZA DI BARRIERE ARCHITETTONICHE: Nessuna. Terzo piano con ascensore.
TELEFONO: 3298620995 (32986209xx)
LA MIA RECENSIONE: Non mi sono mai fidato delle lusinghe gratuite, dei complimenti spassionati, delle lisciatine indecorose, alla mi si ti voglio fare, qui e sui due piedi! Ci vedo sempre l’inculata dietro l’angolo. L’uomo è una merda fatta e finita, è cosa più che nota. Sei davvero un bel ragazzo, Ted, e che begli occhi che tieni, e la faccia. Si vede pure che sei un bravo ragazzo! e come mai non hai una famiglia, una moglie, dei marmocchi?.. un figaccio della madonna come te!
In grosse linee il discorso era incentrato su questo. Su quanto fossi schifosamente latin lover, che Brad Pitt mi faceva le sacrosante seghe in confronto! Che la Jolie alla vista avrebbe spalancato la fica tipo ponte levatoio, altro che cazzi! Peccato che a dirlo è una vecchia sugli ottant’anni. E portati nemmeno tanto bene. Ottanta ad essere generoso, all’arrotondare, così per non esagerare. È sdraiata sul suo letto, che sembra quasi si voglia togliere la dentiera per avventarsi sul mio povero uccello. Dalla linea della coperta si vede il bordo del pannolone. Sono all’ospedale a trovare una, e la vecchia non ha occhi che per me.
Io, dal canto mio, devo emanare un odore di fica che si deve sentire a isolati di distanza, che mi sale dalla bocca, dalla barba, fin dentro il naso, gli occhi, che mi inebria, mi stordisce, mi cloroformia, intento come sono stato a leccare il fichino spettacolarmente sublime della ragazza che mi accingo a descrivere...
Ma andiamo con ordine.
Tralascerò di andare troppo indietro nella storia. Ho il brutto vizio, lo so, di divagare troppo, di usare venti parole per dire cose per cui ne basterebbero due al massimo, col rischio poi d’allungare troppo il brodo, con le mie disgrazie, che Leopardi m’è compagno di sventura, com’ho avuto modo di dire a chi di dovere... ma comunque...
L’appartamento è estremamente pulito, moderno, in un palazzone che si trova, a dire il vero, proprio in una topaia di posto, dalle parti di corso Sicilia. Lei è bellissima, magra, bassina, capelli biondi, gli occhi azzurri. Indossa una vestaglia leggera, rossa, sotto solo il perizoma. Ha due tette perfette, morbide, che sembrano scolpite, coi capezzoli a punta, che ci potreste spremere i limoni, la forma perfetta. Parla solo inglese ma si vede ch’è un tipino socievole, allegro. C’ha gli occhi belli vispi, è lì che sorride.
Mi caccia la lingua in bocca, limoniamo un po’, nel mentre che la spoglio della vestaglia. Lei si sfila il perizoma, le lecco le tette, ripeto: perfette, mi sdraio, mi sale di sopra, mi mordicchia, comincia a succhiarlo, o meglio, prima si concentra sulle maracas, che sembra m’abbia letto nel pensiero... io avevo detto niente... poi lo succhia per un po’, poco, ma non fa niente. Ogni tanto mi guarda negli occhi, e la scena è arrapante peggio di novantasei bordelli, di un plotone di pornostar ninfomani, di una caterva di modelle di Victoria Secret’s dedite alla sottomissione... sapete, la vecchia storia dello schiava/padrone, dei collari di cuoio con l’anello, di qualche bella sberla sul culo se i pompini non cadono giù a iosa, come le foglie dagli alberi in autunno...
Le do il cambio. Mi sembrava giusto, dopo cotanta gentilezza. (Ovviamente non sto dicendo che mi sono succhiato il cazzo da solo!.. per intenderci...)
Birbante lei, si mette a pecora, sul letto, per cercare il goldone e il lubrificante che stanno nel cassetto del comodino. Le gambe larghe, la schiena arcuata. Il buco del culo si vede appena sprofondato com’è in mezzo le natiche. Inutile dire come quella posizione abbia scatenato in me tutti i miei più biechi e infernali istinti! che sono sicuro ci deve essere un girone dell’inferno tutto dedicato a me, come una sorta di parco a tema.
A pecora, sul bordo del letto, fa la sua porca figura. La prendo così, mentre da dietro le soppeso le tette, che ribadisco per la terza volta, sono assolutamente perfette. Al momento del bucostretto la posizione le viene scomoda, quindi si sdraia tutta pancia in giù. In quella posizione è più arrapante ancora di prima, lei lì, le gambe leggermente aperte, il volto reclinato su un lato e quella cascata di capelli biondi sparsi sul cuscino.
Mi liquefo poco dopo.
Parliamo un po’ mentre mi rivesto. Di quanto sia bella la Russia, con le sue chiese ortodosse, le enormi basiliche dalle cupole a cipolla, delle cittadine che sembra di stare ancora negli anni ’60, quando c’era ancora il Muro e il compagno Togliatti, con le sue affinità e divergenze (cit); di quanto Putin mi stia incredibilmente sul cazzo, parliamo di film e libri, alcuni li conosce, altri no. Vado. Ho giusto il tempo di sfrecciare da un capo all’altro della città, verso le mie cose, le pene. Quando arrivo all’ospedale mi viene da pensare, come ogni volta del resto, a un tizio che ho incontrato proprio lì fuori, anni fa, di sfuggita, una volta che stavo andando da una ragazza, tempo prima di conoscere il forum. Era uno di quegli esemplari di persona che si potrebbe eufemisticamente definire fenomeni da circo, sapete, uno di quelli che parlano da soli per strada, con gli occhi spiritati, la testa tutta da un lato, e che ti guardano come se ti volessero afferrare lo scroto e annodartelo come un palloncino. Non so se mi sono spiegato! Comunque... camminava per strada con una catena da lucchetto attorno alla nuca, come una sciarpa tenuta aperta, e ad un capo della catena c’era legata, a cavallo dell’ultimo anello, una cordicella lunga sì e no venti centimetri, in modo tale da avere la forma delle asticelle di uno stetoscopio. Tutto estremamente realistico, a dire il vero. MacGyver avrebbe approvato di certo!
«Buonasera Ted...» mi dice la vecchia, illuminandosi tutta...