SAUDIA

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PREMESSA
Ho avuto un po' di free time,ultimamente,e come succede a molti della mia eta' e' bastato un episodio di cronaca per farmi riandare con la memoria agli anni passati negli stati arabi.
Così ho voluto divertirmi a raccogliere qui alcuni di quei ricordi che ritengo in qualche modo connessi all'attivita' preferita dagli iscritti a PF.Forse sono in controtendenza,perche' la maggior parte dei punter ,pur applicando la regola di Sturzo,”pensiero ed azione”,privilegiano l'azione,ma per me e' stato un piacere ripercorrere con la memoria le esperienze che ho vissuto.
Mi scuso anticipatamente se qualcuno mi avra' trovato un po' prolisso,ma fortunatamente su PF si trova di tutto e per tutti i gusti...................
RABIG
La voce del muftì che recita il salah mi scuote dal torpore....sono si e no le 5 del mattino e il sole sta per sorgere.....mi rendo conto che il mio fratellino e' ancora in stato di erezione ,in pratica sono stato così tutta la notte,senza riuscire a prender sonno.
E' gia' da un mese che sono a Rabig,ed e' da un mese che non vedo una donna....di giorno non c'e' problema,alle 6,30 in cantiere,poi tutto il giorno la construction del Power and Desalination Plant,i meeting con i giapponesi e gli americani,ma la sera,la cena al Fast Food,2 birre (analcoliche)con i tecnici,poi un po'di tv nella sala recreation(la scelta e' tra le videocassette importate dall'Italia,tutte controllate dalla censura aeroportuale saudita,o l'unico canale della catv che trasmette,esclusivamente in arabo,scene di pellegrinaggio alla Mecca,o l'enunciazione delle ultime esecuzioni in piazza Dyrah,a Riyadh,o a Jeddah)....e alla fine non resta che rinchiudersi nei dormitori shelterizzati del campo,cullati dal monotono ronzio dei gruppi elettrogeni,senza i quali non si potrebbe sopravvivere ai 46 °C del deserto.
Solo il venerdi mattina un attimo di respiro:vado al mare con i tecnici,si fa un po' di snorkling,sembra di essere in un gigantesco acquario;si cammina con l'acqua a mezza gamba per un centinaio di metri prima di arrivare al riff corallino.......madrepore,conchiglie di ogni tipo,tridacne,coni geografici,pettini di venere,e poi polpi aggrappati alle rocce,murene che sporgono la testa dai loro anfratti......ci sono anche dei pescetti striati di nero che ci becchettano le gambe,sembrano punture di spillo.
Ma lo spettacolo che fa restare senza fiato e' quello che ti si presenta quando ti sporgi oltre il riff e guardi nell'abisso:una parete verticale piena di grotte,dalle cui aperture entrano ed escono una miriade di creature degli abissi di ogni colore,specie e dimensione,dai dentici rossi alle groupas picchiettate di blu o di rosso,dalle ombrine gialle e nere ai buffi pesci palla.Si resta a bocca aperta(in senso figurativo,perche' facendo snorkling sarebbe un po' dura...)quando passano a 10 metri di distanza i branchi di pesci pelagici,migliaia di enormi pesci gobbi argentei come specchi,oppure le famigliole di pesci imperatore,curiosissimi anche se un po' inquietanti:in genere sono 3 o 4 elementi,la madre e il padre arrivano a un paio di metri di lunghezza,altezza 1 metro e spessore 50%60 cm,mentre i figli(piccoletti)si aggireranno sui 30%40 kg.Mi fanno arretrare ,spaventato,sul riff quando si avvicinano a guardarmi,curiosi,con quella bocca dia 40cm spalancata da cui vengono in continuazione ed alternativamente espulsi ed aspirati microscopici pezzi di plancton ed altre impurita' dell'acqua.
Un venerdi nella caletta vicino alla nostra sono arrivati 4 pick-up di sauditi.....gli uomini esplorano i dintorni,ci guardano ma ci identificano come ferenghi,non li preoccupiamo.....poi scendono le donne,3 sono giovani,si intuiscono i loro corpi da gazzella sotto la bahia,che il vento teso incolla ai loro corpi sensuali........entrano in acqua ridendo e scherzando tra di loro.....si spruzzano l'una con l'altra......io e altri 2 italians abbiamo gli occhi incollati su di loro....quando riemergono il sottile velo nero che le ricopre,intriso d'acqua di mare,disegna i loro corpi di ninfa nei minimi particolari....ci guardiamo increduli per lo spettacolo appena visto.....il costume che indossiamo non nasconde il gran tiraggio,così,un po' imbarazzati e taciturni,ci rivestiamo e ci avviamo verso il Toyota Land Cruiser per rientrare al campo.
MEETING A JEDDAH
L'indomani vengo avvisato che c'e' un meeting con i sauditi a Jeddah...partecipa anche un principe della casa reale ,nipote di King Khaled;avviso il mio autista di preparare l'auto.Jobachi ,un magrebino di colore ,grande e grosso,mi chiama quando ha caricato il cooleman pieno di acqua e limone e le due ruote di scorta addizionali.”Yalla ,abibi”gli dico scherzosamente quando ho richiuso lo sportello.”Al mohandes”,mi fa Jobachi lanciandomi un'occhiata”fra due ore siamo a Jeddah,ci sistemiamo all' Hyatt e poi andiamo al porto vecchio......ti voglio far vedere qualcosa che ti piacera'”.Sorrido tra me e me e gli rispondo che vedremo.....lo so gia' cosa mi vuol far vedere Jobhachi;dalla sua scheda personale ,risulta che ,oltre ad essere un ottimo ed affidabile autista,utilissimo anche come “trouble shooter”essendo muslim,e' anche un grandissimo puttaniere,capace di trovare qualsiasi cosa nei souk delle citta' arabe.
Mi tenta e mi carica di adrenalina l'idea di un puttan-tour in uno dei santuari dell'Islam,dove i mufti emanano sentenze di morte,ed i matawa vanno in giro armati all'ora del salah e col megafono ordinano a coloro che fanno shopping ed ai negozianti di uscire immediatamente per pregare,dove ai ladri viene tagliata una mano immediatamente dopo l'emanazione della sentenza,a pochi giorni dalla cattura,e lo stupro e l'omicidio vengono puniti con la decapitazione in pubblico,ma soprattutto dove non si puo' nemmeno rivolgere la parola alle donne in pubblico,reato per il quale si viene redarguiti aspramente dalla polizia religiosa e ,se non ci si dimostra pentiti,tradotti in prigione sotto la minaccia delle armi(e non consiglierei a nessuno una permanenza,sia pur breve,in una prigione saudita).
Eppure l'impressione che si riceve delle donne saudite e' che siano dei vulcani di sesso repressi.....non e' raro vedere gruppi di ragazze le cui forme slanciate e sexy si intravedono sotto la abaya nera che le ricopre completamente senza neppure una fessura per gli occhi(vedono in trasparenza),aggirarsi per gli enormi corridoi dei centri commerciali di Riyadh,Dammam,Jeddah,strusciandosi e palpando inverecondamente noi poveri ferenghi dopo averci circondato,sussurandoci parole in arabo tra i risolini delle compagne,mentre noi,muti e immobili senza poter reagire,dobbiamo allontanarci in fretta minacciati dalla onnipresente polizia religiosa che ci urla improperi dopo che le ragazze se ne sono andate,perche' a loro non possono dir niente.
Ci sistemiamo in hotel:la hall e' come la cupola di una cattedrale,c'e' un torrentello su un'altura rocciosa artificiale con una cascata ed un laghetto sottostante,circondato di palme:un'oasi stereotipata.I sauditi non amano le mezze misure:hanno i petrodollari e non badano a spese(aggiungo che per implementare qualsiasi progetto vinto con regolare gara d'appalto internazionale,bisogna fare una joint-venture con uno sponsor locale,in genere un principe della casa reale,al quale viene assegnato il 50% del profitto dell'intero progetto,in cambio della sua “protezione”).
PUTTAN TOUR
Prima del tramonto Jobachi bussa alla mia stanza.....andiamo in garage a prendere l'auto....guida lui....si lamenta perche' il lavoro e' troppo e i soldi sono pochi.....”chogull qatir,filus mafish”;gli rispondo che il suo salario e' pari a 5 volte quello medio che percepiva a Marrakech,quindi proporzionalmente piu' vantaggioso del mio.....ridacchia,ma....a nessuno si puo' negare il diritto di lamentarsi.Parcheggiamo vicino a una fumeria nella zona del porto vecchio....una quindicina di avventori siede ai tavolini di legno sgangherati davanti a un basso edificio bianco.....ognuno fa gorgogliare la propria ashisha,aspirando il nero fumo catramato parzialmente filtrato nell'acqua dell'ampolla alla base ,facendo brillare i carboncini ardenti nel braciere alla sommita'....la puzza che aleggia in tutta la zona e' insopportabile.Jobachi si rivolge a un giovane,che mentre regge la pipa con la destra, si sta frugando negli interstizi delle dita dei piedi con la sinistra(la mano impura): “Assualam alecum” ….”Ke falag ?“ “ Queis, alamdulillah”.Dopo i saluti di rito,scambia qualche rapida frase e ci avviamo lungo una stretta stradina in discesa ,in mezzo a tuguri sulla cui soglia si intravede,nell'incipiente oscurita' ,qualche vecchio seduto sui tipici sgabelli di legno e cuoio intarsiato.Svoltiamo in un sentierino sterrato tra due case e scendiamo 3 scalini ….quando Jobachi bussa in modo convenzionale si nota un movimento dietro una musharabia poi,dopo un rapido scambio di parole in arabo la porta si apre e un vecchio ci fa entrare e ci porta attraverso alcuni corridoi in un cortiletto interno protetto da alte mura,dove ,sotto una tettoia,vedo uno spettacolo da circo,decisamente grottesco e anche abbastanza disgustoso,almeno per me:su un tappeto di stuoie,contornato da grossi cuscini verdi decorati con palme stilizzate color oro,giace,sdraiata su un fianco,una matrona di colore ambrato-scuro che pesera' almeno 120 kg,con pesanti bracciali d'oro ai polsi e collane d'ambra rossa e gialla al collo......sta facendo gorgogliare l'acqua nell'ampolla di una ashisha multipla,aspirandone voluttuosamente il fumo da una delle pipe.
Guardo il mio autista con aria incazzata......mi fa cenno di pazientare con la mano raccolta a mazzetto...”Choue' ..choueia...”.Dopo i saluti di rito,e dopo esserci tolte le scarpe,ci sediamo sulle stuoie..... vengo costretto ad aspirare qualche boccata da una delle pipe,per non sembrare scortese,intanto che Jobachi parla in arabo con la cicciona.....a un tratto mi fissano entrambi e, con mia somma sorpresa,”Vieni da Milano?”mi fa la matrona.Parliamo un po'..risulta che e' immigrata da Adua,e che suo nonno era un soldato italiano.....”Ti faccio conoscere le mie nipotine”mi dice,e batte le mani:appaiono due ninfette,una color latte e caffe',con i seni prepotenti che si indovinano sotto lo sciamma,l'altra efebica,color ebano,capelli cortissimi e ricciolini,alta e sinuosa come un giunco.Si siedono tra me e Jobachi.....Weni,la piu' nera,sedendosi al mio fianco si tira su la tunica e siede a gambe incrociate,,,,casualmente appoggia il ginocchio color ebano sulla mia gamba......mi guarda seria mentre gli altri mi osservano con un sorrisetto saputo.....mi trattengo a stento dallo sbirciare dove vanno a finire quelle lunghe gambe da trampoliere sotto lo sciamma bianco,ma non posso impedirmi di notare ,nell'ampia scollatura,le due tettine coi capezzoli rigidi e lunghissimi,come i filtri di una sigaretta king-size.......mi incanto a fissare la sua pelle d'oca,non solo sul petto ma ce l'ha anche sulle braccia,forse per via dei 3 enormi ventilatori a pale che rinfrescano l'ambiente.Sono consapevole di avere una improvvisa erezione......evito di controllare per timore di attirare l'attenzione,ma sospetto che il fatto sia divenuto di dominio pubblico.....Weni si rivolge alla zia e mormora”...zup kebir.....”.Per tutta risposta la matrona ,rivolgendosi a me,dice”Andate a riposarvi di la'..”.Subito Weni si alza ,agile come una gazzella,e prendendomi per mano mi conduce all'interno del basso edificio....entriamo in una stanza semibuia,dove si indovina la presenza di un condizionatore dal ronzio e dall'aria fresca e ventilata......il pavimento e' ricoperto da tappeti e lungo le pareti sono disposti grossi cuscini verdi.Dopo aver chiuso la porta alle sue spalle la negretta mi conduce sotto una finestrella e mi sfiora la guancia con una mano mormorando “...abibi.....”.Lentamente le appoggio le mani sulle spalle e le faccio scivolar giu' lo sciamma......lei rimane immobile davanti a me,fissandomi,col respiro leggermente ansante......ha un fisico da togliere il respiro.....e' leggermente piu' alta di me,un viso dolce e sbarazzino da ragazzina,i neri capelli ricciolini cortissimi che fanno spiccare le labbra tumide e prominenti ,leggermente aperte come una promessa,sovrastate da un nasino lievemente schiacciato e da due occhi a mandorla da gattina,angolati all'insu' come una orientale........noto che il colore della pelle,benche' scurissimo,ha dei riflessi dorati.....le gambe lunghissime e snelle,dalle caviglie incredibilmente piccole,si aprono sotto il pube rivelando come una finestrella triangolare,sovrastata dal prepotente monte di venere ricoperto da piccoli ricciolini neri e fessurato verticalmente da una fenditura dalla quale sporgono un clito imperioso e due piccole labbra membranose semiaperte che lasciano intravedere un umido luccichio.La potrei paragonare a Naomi Campbell adolescente,se dovessi rendere l'idea......
Col cuore che mi batte a mille le prendo la faccia tra le mani e incomincio delicatamente ad assaggiarle le labbra,cm x cm,per poi passare a slinguacciarmela ovunque man mano che il furore sessuale aumenta......lei spalanca la bocca e me la offre a mio piacimento,mentre mi allaccia le esili braccia al collo....mi strappo i vestiti e li butto sui cuscini poi la spingo contro il muro e continuo l'esplorazione del suo corpo passando a baciarle e succhiarle le sue favolose tettine,piccole ma dure come il marmo e soprattutto mi accanisco sui suoi capezzoli abnormi.....non so se sono così perche' e' eccitata o se e' così normalmente.....mi rialzo perche' ho ancora e urgentemente fame della sua lingua,ed automaticamente il mio cazzo eretto trova la sua via naturale nella fighetta bagnata di Weni....mi ritrovo a scoparla furiosamente contro il muro....le alzo una gamba per penetrarla piu' profondamente.....quasi subito sento le contrazioni della sua vagina ed i colpi imperiosi del suo pube,mentre lei rovescia la testa all'indietro ansimando....ma io sono furioso come un toro,e la stendo a terra spalancandole le cosce tra le quali infilo la testa facendole un daty appassionato....infoiato di brutto le aspiro tutto il suo nettare afrodisiaco che mi inebria come una droga.mentre le sue cosce mi stringono la testa in una morsa implacabile e le sue mani infilate tra i miei capelli sembrano volermi infilare la testa dentro il suo sesso pulsante.
Prima di morire soffocato mi libero ed inizio una mission dalle mille varianti(alcuni sottovalutano la mission reputandola monotona,ma evidentemente non ne hanno mai sperimentato i corollari.....)......mi sento incazzato come toro e non ho nessuna voglia di venire......passo in rassegna tutto il repertorio del punter finche' non le scoppio dentro in una sborrata che non finisce mai......ma non ho nessuna intenzione di uscire da quella che ormai considero come casa mia,così ,prendendole la testa fra le mani,tento di fare un po' di social time.
Lei non capisce una mazza di italiano,sa qualche parola di arabo e un po' di inglese,oltre all'amarico,ovviamente.Riesco a capire che e' arrivata a Jeddah da poco,in visita alla zia insieme all'amica Azeb......ma non le piace questo paese,perche' quando esce di casa deve velarsi....purtroppo pero' dovra' fermarsi qui per lavorare,almeno un anno,Le chiedo del suo boy-friend...fa un po' la ritrosa ,poi confessa che ne ha uno ad Adua.....”do u like him more than me ?”le chiedo.Si copre gli occhi con una mano,poi apre le dita e mi sorride.....il tempo refrattario e' finito,sento ancora il fratellino ergersi prepotente all'interno del suo ventre......riprendo a muovermi con prepotenza dentro di lei,trasformando il suo sorriso in una smorfia di passione.Mi eccita vedere i suoi denti bianchissimi,con i grandi incisivi superiori lievemente fessurati tra di loro, incorniciati dai suoi labbroni sensuali ed arricciati,ed al centro la sua linguetta rosa annegata tra gli umori,visione che mi costringe ad uscire di scatto dal suo sesso ed a inserirle il mio volatile in bocca,facendomi lentamente strada verso le tonsille ,incurante dei suoi mugolii disperati e del ruscello di umori che le esce dalle labbra,la cui portata vado ad incrementare con l'apporto del mio flusso spermatico. Alza le mani come per fermarmi , ma non osa toccarmi,ed io infierisco tenendole occupato l'orifizio orale finche' non la vedo deglutire.Giaccio ansante ed eausto sulla schiena mentre lei tossisce e si pulisce la bocca col dorso della mano,ma sono troppo infoiato e la visione di quelle labbra turgide schiacciate dalla sua manina mi obbliga a costringerla verso di me …..sento il suo petto sudato appoggiato sul mio,i suoi capezzoli appuntiti che mi pungono i pettorali,e la bacio con trasporto,chiudendole la bocca ansimante con un lungo FK che ci lascia senza fiato.
Giaciamo a lungo affiancati,scambiandoci dolcezze …...esploro i suoi ricciolini neri (quelli in testa e quelli del sesso)con le mie dita,mentre lei mi sfiora la pelle con la punta delle sue dita..... le assaggio il sudore sulla fronte,poi le alzo le braccia e le lecco le ascelle rasate,mentre lei ridacchia...
Il tempo passa,la stanza e' gia' buia,e la voce della matrona ci annuncia che e' pronta la cena.
Weni mi conduce per mano alla stanza da bagno......anche se il quartiere del porto vecchio e' uno dei pochi posti di Jeddah dove sopravvivono le antiche case/tugurio,anche queste ultime sono dotate di tutti i servizi fondamentali,perche' le uniche cose di cui sicuramente non manca la citta' sono l'energia e l'acqua(paradossalmente):ma con i petrodollari si compra tutto,o quasi tutto,come dicono i miei amici americani.
Dopo la doccia passiamo nella sala da pranzo,dove sediamo su bassi sgabelli di legno e pelle di Karuf,attorno a un tavolino alto non piu' di una ventina di cm dove Zulema,la matrona,sta disponendo una quantita' di piatti colmi di cibo,dai sambusek alla shawarma,dall'ommos al mutabal,dallo zighinì all'angera.....si beve Mirinda o Pepsi(la Coca Cola e' al bando in S.A.),apple juice e Seven Up(il famoso saudi champagne),e per finire chai e caffe' arabo con semi di cardamomo.Jobachi e Azeb siedono vicini ….lui le tiene una mano appoggiata sulla coscia....Gli chiedo “Qullu queis ?” mi risponde “Alambulillah !!”.
Saluto la matrona “ Sucran,Zulema.....Masahalker” mentre le metto in mano qualche centinaio di saudi riyals.Stringo la mano a Weni e la solletico segretamente col medio all'interno del palmo....lei mi sorride”See u soon”le dico.
Nei 6 anni successivi ho girato parecchio in SA,da Riyadh ad Al Khobar,da Al Baha a Yanbu,da Shedgum a Qatif,ma quando ne ho avuto l'opportunita' sono sempre tornato a Jeddah dalla “mia” Weni....
 
O

OscarDabagno

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Testimonianze interessantissime collega le tue, perchè vertono su una parte del mondo dove ho sempre ritenuto che trombare al di fuori dei canonici vincoli legali fosse assai difficile e pericoloso.
Ma giustamente a differenza tua son situazioni che non conosco.
Grazie per la condivisione.
 
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  • #3
Quando ero la' io,farsi beccare dalla polizia con una donna in auto significava l'arresto immediato con confisca dell'auto,e ,se eri straniero non muslim,l'espulsione dal paese entro 3 giorni.Se poi ti beccava la polizia religiosa,in pratica il matawa,la donna, se straniera,veniva espulsa dal paese immediatamente,e l'uomo,dopo essere stato incarcerato,si beccava anche un bel po' di frustate,prima dell'espulsione.A meno che , naturalmente,non fossi in possesso di un documento attestante che la donna era tua moglie.
 
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caro puntlander
il tuo racconto sarebbe più interessante se le tue citazioni in arabo magari avessero la traduzione fra parentesi
e visto che la maggior parte di non non sa una parola di arabo, ci renderesti la lettura più facile e comprensibile
altrimenti il tuo racconto ha dei buchi neri che non rendono pienamente la fluidità ed il significato del racconto
 
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Grazie per la tua osservazione , HardDuro,ma pensavo che ,essendo i termini in lessico arabo che ho riportato parole di uso comune ,quasi(credevo)come i termini inglesi che sono diventati di uso comune anche in Italia,ho ritenuto,forse erroneamente,che la comprensione del testo non ne venisse compromessa,a tutto beneficio dell'immediatezza della comunicazione.
D'altronde,effettivamente,ho riportato in italiano anche quelle poche parole di amarico e di inglese che ho scambiato con Weni,mentre Jobachi parlava sufficientemente italiano perche' aveva gia' lavorato con un'altra impresa italiana.
Terro' conto dell'osservazione se faro' ancora threads di questo tipo;comunque ,tanto per esemplificare che tipo di parole arabe ho usato(e chiarisco subito che conosco solo quelle e poche altre)ecco un elenco dei significati :
salah=preghiera di ringraziamento
mohandes=ingegnere
matawa=agente della polizia religiosa
abaya=velo nero che copre la donna saudita dalla testa ai piedi
chogull qatir,filus mafish =troppo lavoro,niente soldi
ferenghi=straniero occidentale
ke falag,queis,alhamdulillah=come stai,bene,grazie a Dio
choue,choue=piano,aspetta
zup kebir=cazzo rigido
abibi=cara
sucran=grazie
qullu queis=tutto bene
 
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Padova ma più che altro in giro per il mondo
io sono stato in Arabia Saudita, nel 1987, a Jedda
di donne nemmeno l'ombra, nemmeno nell'albergo frequentato solo da occidentali e con personale indiano
30 anni fa non ho visto nemmeno quelle itabarrate di nero
io lavoravo con inglesi e giapponesi
per l'alcool solo nelle rispettive ambasciate, non in albergo
perquisizione in ingresso per alcool e riviste di nudo
quindi qualcosa è cambiato

poi sono stato nei vari paesi del golfo... molto ma molto più permissivi, almeno con gli occidentali
negli alberghi tanta gnocca russa a prezzi salatissimi
 
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  • #9
io sono stato in Arabia Saudita, nel 1987, a Jedda
di donne nemmeno l'ombra, nemmeno nell'albergo frequentato solo da occidentali e con personale indiano
30 anni fa non ho visto nemmeno quelle itabarrate di nero
io lavoravo con inglesi e giapponesi
per l'alcool solo nelle rispettive ambasciate, non in albergo
perquisizione in ingresso per alcool e riviste di nudo
quindi qualcosa è cambiato

poi sono stato nei vari paesi del golfo... molto ma molto più permissivi, almeno con gli occidentali
negli alberghi tanta gnocca russa a prezzi salatissimi
Be',anche quand'ero la' io alcool zero....tranne quello che avevano gli americani nel loro compound a Daharan,o quello che facevano alcuni temerari ,di nascosto,mettendo cooleman contenenti uva e zucchero a fermentare al sole(in genere sul tetto delle baracche).
Ogni tanto qualcuno veniva beccato ed espulso dal regno con "exit via only" per direttissima.
Quanto agli altri stati arabi,in Kuwait,ad esempio,le donne potevano guidare,ed in hotel(io ad esempio andavo al Meridien)potevi anche trovare alcool.
Se poi ti facevi amico dei filippini,nei loro campi trovavi di tutto,dal porno all'alcool(ed anche altro...)
 
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è vero!! anch'io ricordo che gli inglesi avevano un distillatore tipo alambicco e producevano una pessima pseudo grappa ottenuta dalla frutta
ed il direttore dello stabilimento mitsubishi per la pruduzione di condizionatori si faceva arriva da Londra delle super escort per i we, spacciandole per parenti almeno cosi era la leggenda metropolitana che girava
io ne ho viste un paio.... stratosferiche, mi ricordo il nome di questo scozzese super godereccio McBoy... e noi poveri .... si andava avanti a seghe, nessuna altra possibilità
tranne uno che si ingroppava una cameriera filippina inguardabile
 
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Io non posso dirti esattamente dove,ma c'era un ospedale americano con le infermiere filippine.....che ovviamente percepivano stipendi adeguati alla loro nazionalita',cioe' molto buoni se comparati con gli stipendi nelle Filippine,ma scarsi se rapportasti ai nostri:be',arrotondavano,eccome se arrotondavano......ti portavano di sera alla loro guest-house eludendo la sorveglianza ,con la scusa di darti una minestra di verdure(eravamo tutti un po' stitici),e poi............
Quanto al direttore della Mitsubishi che si portava a casa le superescort,ti voglio riferire solo una storia:
in un paese del nordafrica,l'ambasciatore italiano si e' portato in casa una infermiera/massaggiatrice svedese per circa 1 anno....diceva che aveva il mal di schiena....
 
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