DoctorJ
OTR warrior
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LO SCANDALO
Lady Bmw e il gigolò ricattatore:
"Non divorzio, la famiglia è con me"
Il procuratore di Monaco: processo in Germania entro l'anno
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
BERLINO — La solitaria e affascinante signora della Bmw ha forse trovato pace, in queste ore, tra le mura della famiglia. Susanne Klatten — l'ereditiera della famiglia Quandt (che controlla la Bmw) coinvolta in una storia di sesso e di ricatti con un uomo senza scrupoli svizzero — ha fatto sapere ieri che «il divorzio non è in discussione». E che «in questa situazione difficile, la famiglia è al suo fianco e le dà una grande forza». Lo ha detto il suo portavoce e lo ha confermato un amico alla stampa tedesca: l'inizio di una controffensiva mediatica per cercare di tenere sotto controllo una situazione potenzialmente devastante. La storia è semplice: la signora Klatten — 46 anni, donna più ricca di Germania, figlia di Herbert Quandt, colui che ha fatto grande la Bmw, un marito e tre figli — ha avuto numerosi incontri amorosi con Helg Sgarbi, 41 anni, il quale, con l'aiuto di un complice abruzzese, li ha fatti filmare per ricattarla. La cosa certa è che la signora ha poi versato all'amante e al suo socio 7,5 milioni di euro.
Quando le richieste della coppia di ricattatori sono aumentate — si parla di 40 milioni — si è rivolta alla polizia e ha messo al corrente della faccenda la sua famiglia. Sia Sgarbi sia il complice Ernano Barretta sono ora in carcere e ieri si è saputo dalla procura di Monaco di Baviera che il processo contro di loro si terrà probabilmente entro la fine dell'anno. Ma il caso è esploso sulla stampa internazionale e, oggi, la pressione maggiore è sulla vittima, donna conosciuta, ricca (un patrimonio di 13,2 miliardi di dollari secondo la rivista Forbes) e potente.
Ovviamente, lei stessa, il marito Jan Klatten, tutta la famiglia Quandt vogliono ora affermare la loro versione dei fatti. Ieri, ha anche parlato un amico, anonimo, dei Klatten, il quale ha spiegato che tutti i suoi cari le sono vicini, la sostengono e le danno forza. La versione dei signori della Bmw (i Quandt la controllano con il 47% delle azioni, il 12,5% delle quali intestate a Susanne) è che lei ha denunciato immediatamente Sgarbi quando si è accorta del ricatto: prima, avrebbe versato i 7,5 milioni non sotto minaccia ma solo come prestito e solo perché lui le aveva fatto credere di essere vittima di affari di mafia. Una ricostruzione che, almeno, alleggerisce la responsabilità della protagonista che così non avrebbe mai accettato di pagare una grande somma sotto ricatto e non avrebbe tentato di nascondere lo scandalo.
Per Annalise Klatten e i Quandt, però, i prossimi mesi non saranno facili. Il processo sarà un evento mediatico. E la stampa di mezzo mondo sta già cercando di scavare in ogni luogo mondano per cercare altri particolari interessanti della storia. Uno sta già facendo clamore. Pare che Sgarbi — che prima di sposarsi con Franziska Sgarbi si chiamava Russak — sia figlio di un ebreo che lavorò in condizioni di schiavitù in una fabbrica dei Quandt durante il nazismo. Oltre al sesso e al ricatto, insomma, al fondo di tutto ci sarebbe anche una vendetta con radici nelle atrocità della storia.
Danilo Taino
04 novembre 2008
http://www.corriere.it/cronache/08_novembre_04/taino_61c4788a-aa43-11dd-b049-00144f02aabc.shtml
Essere ripresi da una loft ( OTR la vedo dura.. ) e poi ricattati....
Lady Bmw e il gigolò ricattatore:
"Non divorzio, la famiglia è con me"
Il procuratore di Monaco: processo in Germania entro l'anno
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
BERLINO — La solitaria e affascinante signora della Bmw ha forse trovato pace, in queste ore, tra le mura della famiglia. Susanne Klatten — l'ereditiera della famiglia Quandt (che controlla la Bmw) coinvolta in una storia di sesso e di ricatti con un uomo senza scrupoli svizzero — ha fatto sapere ieri che «il divorzio non è in discussione». E che «in questa situazione difficile, la famiglia è al suo fianco e le dà una grande forza». Lo ha detto il suo portavoce e lo ha confermato un amico alla stampa tedesca: l'inizio di una controffensiva mediatica per cercare di tenere sotto controllo una situazione potenzialmente devastante. La storia è semplice: la signora Klatten — 46 anni, donna più ricca di Germania, figlia di Herbert Quandt, colui che ha fatto grande la Bmw, un marito e tre figli — ha avuto numerosi incontri amorosi con Helg Sgarbi, 41 anni, il quale, con l'aiuto di un complice abruzzese, li ha fatti filmare per ricattarla. La cosa certa è che la signora ha poi versato all'amante e al suo socio 7,5 milioni di euro.
Quando le richieste della coppia di ricattatori sono aumentate — si parla di 40 milioni — si è rivolta alla polizia e ha messo al corrente della faccenda la sua famiglia. Sia Sgarbi sia il complice Ernano Barretta sono ora in carcere e ieri si è saputo dalla procura di Monaco di Baviera che il processo contro di loro si terrà probabilmente entro la fine dell'anno. Ma il caso è esploso sulla stampa internazionale e, oggi, la pressione maggiore è sulla vittima, donna conosciuta, ricca (un patrimonio di 13,2 miliardi di dollari secondo la rivista Forbes) e potente.
Ovviamente, lei stessa, il marito Jan Klatten, tutta la famiglia Quandt vogliono ora affermare la loro versione dei fatti. Ieri, ha anche parlato un amico, anonimo, dei Klatten, il quale ha spiegato che tutti i suoi cari le sono vicini, la sostengono e le danno forza. La versione dei signori della Bmw (i Quandt la controllano con il 47% delle azioni, il 12,5% delle quali intestate a Susanne) è che lei ha denunciato immediatamente Sgarbi quando si è accorta del ricatto: prima, avrebbe versato i 7,5 milioni non sotto minaccia ma solo come prestito e solo perché lui le aveva fatto credere di essere vittima di affari di mafia. Una ricostruzione che, almeno, alleggerisce la responsabilità della protagonista che così non avrebbe mai accettato di pagare una grande somma sotto ricatto e non avrebbe tentato di nascondere lo scandalo.
Per Annalise Klatten e i Quandt, però, i prossimi mesi non saranno facili. Il processo sarà un evento mediatico. E la stampa di mezzo mondo sta già cercando di scavare in ogni luogo mondano per cercare altri particolari interessanti della storia. Uno sta già facendo clamore. Pare che Sgarbi — che prima di sposarsi con Franziska Sgarbi si chiamava Russak — sia figlio di un ebreo che lavorò in condizioni di schiavitù in una fabbrica dei Quandt durante il nazismo. Oltre al sesso e al ricatto, insomma, al fondo di tutto ci sarebbe anche una vendetta con radici nelle atrocità della storia.
Danilo Taino
04 novembre 2008
http://www.corriere.it/cronache/08_novembre_04/taino_61c4788a-aa43-11dd-b049-00144f02aabc.shtml
Essere ripresi da una loft ( OTR la vedo dura.. ) e poi ricattati....