SEMMAI NE ASSAGGIO UN PO’ DEL TUO

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MILANO
Al ristorante, al termine di un pasto appagante, ordino il dolce più buono del mondo, proiettandomi immagini dello stesso nella mia mente semplice, pregustando crostate o sfoglie o frutti o zuccheri o. La guardo con un sorriso, le chiedo se anche lei prende qualcosa... e la risposta è, come sempre, imprevedibile: “No, semmai ne assaggio un po’ del tuo”.
Non mi scompongo, la mia faccia è una sfinge. Continuo a mostrare il sorriso suadente, le dico “Certo, volentieri” e nello stesso istante penso: Ma porca di quella troia, ma perchè? E’ il dolce più buono del mondo, ho mangiato per un’ora pensando a questo momento, immaginandone il sapore delle creme, la fragranza della sfoglia… e tu mi devi così impunemente distruggere questo momento di pura libidine gastronomica? Ora, quanto può essere grande una porzione di dolce? Cinque, al massimo 6 forchettate ben assestate, oppure una decina, se decido di ridurre la portata della singola forchettata, per prolungare quell’amplesso culinario. Sigh…già non mi basta la mia porzione… e devo darne un po’ a lei. Cazzo! Io non glielo voglio negare. Ma dico: prendine una porzione e avanzala. Avanzala, non c’è problema, non fa niente, spendo dei soldi in più, ma almeno mi godo in santa pace questo momento. Macché…Finisco per mangiare quel fottutissimo dolce, vivendolo male. Malissimo. Perché non ho idea di quando il predatore, attaccherà. Mi limito a guardarla, sorridente, appostata davanti al mio piatto con la forchetta che le gira tra le dita come un bastone da majorette. Parla come se nulla fosse, sorride, mi racconta aneddoti della sua vita. Ma non mi sono certo dimenticato della sua dichiarazione di guerra, e cerco di non perdere la concentrazione mentre parte con un suo racconto e le parole le escono di bocca e volano in alto passandole tra i capelli. Devo solamente cercare di capire come, ma soprattutto quando, colpirà. Certo, il figlio di puttana che vive dentro di me, sarebbe tentato di adottare la tattica dello smemorato ingordo, che mangia tutto in velocità, e che dopo aver pulito il piatto la guarderà affranto, dicendole: “-oh accidenti, scusami, l’ho mangiato tutto e me ne sono scordato, ma come ho potuto commettere un gesto simile, io…-“ Facile da dire, ma se poi se la prende? Il fatto è che le donne stanno attente a dettagli del genere, quelle che noi in genere chiamiamo piccolezze, per loro sono fattori determinanti. E allora che fare? Devo escogitare qualcosa. Ora, come in tutti i dolci che si rispettino, c’è una parte buona e una meno buona. Se in questo momento mi trovassi da solo tra le mura di casa mia, sarei portato a mangiarmi prima la parte meno buona (per esempio la crosta se è una crostata) e poi godermi la migliore in poche ma fantastiche forchettate, in un apoteosi di piacere totalizzante. Ma sono qui con lei, che appare distratta e dimentica, ma che invero, ricorda tutto. E ha già pianificato la sua strategia di attacco. Perché attaccherà, oh se attaccherà. Ma quando? Sono tentato di uscire da questo empasse. Ma si, via il dente, via il dolore. Adesso le ricordo il fattaccio. Le porgo il piatto: “-prendine pure un po’-“. E qui arriva la frase spiazzante, quella che non mi aspetto, quella che demolisce le mie ultime, flebili, resistenze. “-No no, grazie, avanzamene un po-“.
Cazzo è un pò?! Avanti, quantificami “un po’”. Quanto le avanzo, e che cosa le avanzo? Mica le posso dare la crosta. No, puttana eva, la crosta me la mangerò io, e a lei dovrò dare la parte buona, per giunta un bel pezzetto, mica posso fare la figura del pidocchioso. Ma all’improvviso, mentre rifletto su quale sia l’incognita da risolvere in questa proporzione, lei , con lo scatto di un ghepardo, fa volare la sua forchetta nel mio piatto, portandosi via un bel pezzo, guarda caso quello che avevo evitato di mangiare per gustarlo alla fine.
Un solo pensiero galleggia nella mia mente, uscendo dal ristorante dopo aver pagato la cena e i brandelli di dolce. Un solo pensiero si conficca nel mio cranio senza lasciarlo. Un solo pensiero, il solito: speriamo che almeno stasera me la dia.
 
Beh scusa,io ne avrei ordinati 2 dei dolci,così se gli piace lo mangia e il mio me lo gusto io,se non le gusta

mi sparo un bel bis di dolce alla faccia sua e della mia linea :biggrin:

p.s. vedo che sei rientrato bene eddy :good:
 
C'è un qualcosa di incredibilmente eccezionale in questo racconto.
Forse perchè è facile immedesimarsi nel protagonista, a chi non è mai capitato?
Forse perchè è scritto in maniera molto fluida ed intrigante.
Forse perchè l'argomento affrontato è molto umano.
O forse solo perchè, alla fine, che sia un dolce, un digestivo, un primo piatto o la verdura, a tutti noi è capitato di dire: do ut des! Adesso che ti sei presa un parte "importante" di me, devi darmela! :)
 
Ho ricevuto una mail da una mia conoscente e voglio farvene partecipi. Qualche sera fa è uscita a cena con un bell'uomo, affascinante, colto, intelligente, un poeta secondo quanto dice lei, e pare un fan dei Pearl Jam.

Sono usciti a cena, il ristorante l'ha scelto lui, cena di gran classe, vino all'altezza, servizio impeccabile... e anche la conversazione è corsa via sciolta e allegra, leggera e intensa come difficilmente accade in queste situazioni. Finchè...
Ma lascio raccontare lei:

"... e poi arriva il cameriere per chiederci se vogliamo ancora qualcosa. Io avevo già mangiato abbastanza, ero ormai sazia, e cominciavo ad avere la testa leggera, sarà stato quel vino bianco frizzante, era champagne? o no, era italiano ma era scritto franciaqualcosa in etichetta, beh insomma mi era venuta una certa voglia, sì insomma, era bello, interessante e mi sembrava di piacergli parecchio. Per fartela breve, sarei uscita subito dal ristorante per continuare la serata in modo più intimo. Ma a lui interessava davvero il dolce... oddio, non è che a me dispiacciano, ma lui ha voluto sapere esattamente che dolci avevano, quali al cucchiaio, la bavarese fatta quando, la tarte tatin, e il sorbetto di mango al calvados era fresco, e la menta del budino al cioccolato era mentuccia o no, ...
Chiaro che dopo 5 minuti di elenco ho capito che il dolce non gliel'avrei potuto negare, anzi abbiamo pure ordinato un altro vino, però non tutta la bottiglia (che in fondo l'alcol fa pure ingrassare... ) solo un calice, ma di vino dolce, soter o suter o sauter, insomma un vino francese apposta per il dolce. E a quel punto ho capito che qualcosa avrei dovuto ordinare anch'io. Ma tu sai come sono, al limite un primo e un'insalata, già quella sera avevo esagerato con l'antipasto e il vino della franciaqualcosa per cui mi sono detta che il dolce intero non l'avrei potuto prendere.
Però ti ho dato retta, sai quando tu mi dici sempre che le donne devono condividere di più le passioni degli uomini, tipo il calcio, la musica rock, i motori, ecco lì in quel momento mi sono detta: ragazza mia, te lo vuoi portare a letto questo bel fusto? allora fai un sacrificio! Per lui il dolce è il momento più importante della cena, allora sacrificati!
Anche se sei sazia e non ti entra un mezzo cucchiaino, fatti forza e manda giù un boccone di quello stracalorico budino al cioccolato con salsa alla menta ( dico, non poteva scegliere un sorbetto al limone?), solo così lo farai felice. Grazie a te Luci, ho capito che quella era la cosa giusta da fare!
E però mi sono dovuta fare forza...
Lui mi ha offerto subito il piatto, ma non ce la facevo... era troppo... troppo cioccolatoso. Così gli ho detto di avanzarmene un po' sperando che capisse che non mi andava davvero e che se lo mangiasse tutto. Ma così non è stato. Allora ho cominciato a parlare e parlare, per cercare di trovare la forza e il coraggio di ingurgitarne almeno un pezzetto. E nel mentre lo guardavo, era estasiato mentre mangiava il suo dolce, lo centellinava con gusto, e ahimè, ho capito che non mi stava ascoltando... nel suo viso leggevo l'espressione di uno che aveva capito di aver a che fare con la solita donna che assaggia appena, preoccupata dalla dieta, ossessionata dalle calorie... e allora mi son detta: basta! ho preso il coraggio a due mani e mi sono gettata sul budino, ne ho staccato un pezzo enorme e me lo sono trangugiato! Mentre ingoiavo sentivo quel sapore dolcissimo impastarmi la bocca e pensavo ai chilometri di cyclette in palestra per i mesi a venire, povera me. Ma lì ho visto il suo viso cambiare espressione! l'avevo colpito, l'avevo sorpreso, avevo fatto centro!
Grazie davvero Luci, ti scrivo queste righe proprio per ringraziarti dei tuoi preziosi suggerimenti. Forse, sto cominciando davvero a capire voi uomini.
A quel punto, l'avevo in pugno, quella sera avrei potuto davvero fare quel che volevo di quel bell'uomo che fino al momento del dolce mi aveva intorpidito i sensi e illanguidito l'anima.

Ma... non ce l'ho fatta. La nausea, lo stomaco pieno, le gambe molli, l'alcool, non so cosa è stato... è scattato l'effetto contrario. Insomma, quella sera non si è fatto nulla. Sai, la solita scusa, domani avrei dovuto alzarmi presto, un po' di cefalea, e sono stata accompagnata a casa. Lui, un gran gentiluomo devo dire, assolutamente perfetto. Apre la portiera, saliamo in macchina e fino a casa mia non accenna alla delusione (sono quasi certa che avrebbe voluto proseguire la serata in modo diverso...). Mi bacia affettuosamente sulla guancia, ci promettiamo la classica telefonata e poi ognuno a casa sua.

Quando sono stata a casa, da sola, ho ripensato parecchio all'episodio e mi sono chiesta: Ma se avessi evitato il dolce, avrei avuto voglia di far sesso con lui? e a quel punto, lui avrebbe avuto voglia di far sesso con me?
Luci, avevo voglia di una serata allegra e divertente, magari anche di un po' di sesso senza pensieri e ora mi ritrovo qui, con 2 chili in più sulle cosce e sui fianchi (maledetto budino!), un uomo che probabilmente mi desidera ma che io forse non voglio più... Aiuto, cosa devo fare? "



ehm... chiedo scusa a eddy, la prossima volta starò zitto ed eviterò di dare suggerimenti alle amiche... :sorry:
 
lucignolo35f ha scritto:
Ho ricevuto una mail da una mia conoscente e voglio farvene partecipi. Qualche sera fa è uscita a cena con un bell'uomo, affascinante, colto, intelligente, un poeta secondo quanto dice lei, e pare un fan dei Pearl Jam.

Sono usciti a cena, il ristorante l'ha scelto lui, cena di gran classe, vino all'altezza, servizio impeccabile... e anche la conversazione è corsa via sciolta e allegra, leggera e intensa come difficilmente accade in queste situazioni. Finchè...
Ma lascio raccontare lei:

"... e poi arriva il cameriere per chiederci se vogliamo ancora qualcosa. Io avevo già mangiato abbastanza, ero ormai sazia, e cominciavo ad avere la testa leggera, sarà stato quel vino bianco frizzante, era champagne? o no, era italiano ma era scritto franciaqualcosa in etichetta, beh insomma mi era venuta una certa voglia, sì insomma, era bello, interessante e mi sembrava di piacergli parecchio. Per fartela breve, sarei uscita subito dal ristorante per continuare la serata in modo più intimo. Ma a lui interessava davvero il dolce... oddio, non è che a me dispiacciano, ma lui ha voluto sapere esattamente che dolci avevano, quali al cucchiaio, la bavarese fatta quando, la tarte tatin, e il sorbetto di mango al calvados era fresco, e la menta del budino al cioccolato era mentuccia o no, ...
Chiaro che dopo 5 minuti di elenco ho capito che il dolce non gliel'avrei potuto negare, anzi abbiamo pure ordinato un altro vino, però non tutta la bottiglia (che in fondo l'alcol fa pure ingrassare... ) solo un calice, ma di vino dolce, soter o suter o sauter, insomma un vino francese apposta per il dolce. E a quel punto ho capito che qualcosa avrei dovuto ordinare anch'io. Ma tu sai come sono, al limite un primo e un'insalata, già quella sera avevo esagerato con l'antipasto e il vino della franciaqualcosa per cui mi sono detta che il dolce intero non l'avrei potuto prendere.
Però ti ho dato retta, sai quando tu mi dici sempre che le donne devono condividere di più le passioni degli uomini, tipo il calcio, la musica rock, i motori, ecco lì in quel momento mi sono detta: ragazza mia, te lo vuoi portare a letto questo bel fusto? allora fai un sacrificio! Per lui il dolce è il momento più importante della cena, allora sacrificati!
Anche se sei sazia e non ti entra un mezzo cucchiaino, fatti forza e manda giù un boccone di quello stracalorico budino al cioccolato con salsa alla menta ( dico, non poteva scegliere un sorbetto al limone?), solo così lo farai felice. Grazie a te Luci, ho capito che quella era la cosa giusta da fare!
E però mi sono dovuta fare forza...
Lui mi ha offerto subito il piatto, ma non ce la facevo... era troppo... troppo cioccolatoso. Così gli ho detto di avanzarmene un po' sperando che capisse che non mi andava davvero e che se lo mangiasse tutto. Ma così non è stato. Allora ho cominciato a parlare e parlare, per cercare di trovare la forza e il coraggio di ingurgitarne almeno un pezzetto. E nel mentre lo guardavo, era estasiato mentre mangiava il suo dolce, lo centellinava con gusto, e ahimè, ho capito che non mi stava ascoltando... nel suo viso leggevo l'espressione di uno che aveva capito di aver a che fare con la solita donna che assaggia appena, preoccupata dalla dieta, ossessionata dalle calorie... e allora mi son detta: basta! ho preso il coraggio a due mani e mi sono gettata sul budino, ne ho staccato un pezzo enorme e me lo sono trangugiato! Mentre ingoiavo sentivo quel sapore dolcissimo impastarmi la bocca e pensavo ai chilometri di cyclette in palestra per i mesi a venire, povera me. Ma lì ho visto il suo viso cambiare espressione! l'avevo colpito, l'avevo sorpreso, avevo fatto centro!
Grazie davvero Luci, ti scrivo queste righe proprio per ringraziarti dei tuoi preziosi suggerimenti. Forse, sto cominciando davvero a capire voi uomini.
A quel punto, l'avevo in pugno, quella sera avrei potuto davvero fare quel che volevo di quel bell'uomo che fino al momento del dolce mi aveva intorpidito i sensi e illanguidito l'anima.

Ma... non ce l'ho fatta. La nausea, lo stomaco pieno, le gambe molli, l'alcool, non so cosa è stato... è scattato l'effetto contrario. Insomma, quella sera non si è fatto nulla. Sai, la solita scusa, domani avrei dovuto alzarmi presto, un po' di cefalea, e sono stata accompagnata a casa. Lui, un gran gentiluomo devo dire, assolutamente perfetto. Apre la portiera, saliamo in macchina e fino a casa mia non accenna alla delusione (sono quasi certa che avrebbe voluto proseguire la serata in modo diverso...). Mi bacia affettuosamente sulla guancia, ci promettiamo la classica telefonata e poi ognuno a casa sua.

Quando sono stata a casa, da sola, ho ripensato parecchio all'episodio e mi sono chiesta: Ma se avessi evitato il dolce, avrei avuto voglia di far sesso con lui? e a quel punto, lui avrebbe avuto voglia di far sesso con me?
Luci, avevo voglia di una serata allegra e divertente, magari anche di un po' di sesso senza pensieri e ora mi ritrovo qui, con 2 chili in più sulle cosce e sui fianchi (maledetto budino!), un uomo che probabilmente mi desidera ma che io forse non voglio più... Aiuto, cosa devo fare? "



ehm... chiedo scusa a eddy, la prossima volta starò zitto ed eviterò di dare suggerimenti alle amiche... :sorry:

L'incomunicabilità fra i sessi....Che tema scottante!!! Entrambi vogliamo la stessa cosa, ma che fatica riuscire a intendersi !!! :biggrin:
 
A questo punto la domanda è una sola ... Si può invitare direttamente una donna ad andare a letto senza prima doverla invitare a cena? Si eviterebbero un sacco di problemi di incomunicabilità.
Forse sarebbe anche più difficile ricevere risposte positive ma si eviterebbero anche un sacco di perdite di tempo. E per loro qualche chilo di troppo. :biggrin:
 
Non ho potuto fare a meno di sbellicarmi dalle risate leggendo il racconto di eddy (racconto per modo di dire, perché è sicuramente un fatto di vita vissuta... chi di noi non ha avuto la medesima esperienza di eddy almeno una volta nella vita?), tanto che mia moglie dalla cucina, sentendomi ridere in una maniera smodata, mi chiedeva cosa stessi facendo, e io: "ehm... niente cara, sto leggendo delle barzellette online...".

In ogni caso, il racconto/testimonianza di eddy illustra in maniera esemplare il paio di motivazioni che mi hanno portato nel corso della mia vita a propendere per gli incontri pay a discapito di quelli free: 1. quando incontri una pay non devi passare tutta la serata nell'attesa spasmodica, anzi diciamo pure nel terrore, che lei ti chieda un pezzo del tuo dolce invece che ordinarne uno tutta per se, rovinandoti in tal modo tutta la cena al pensiero di dover dividere ciò che per natura stessa è indivisibile; 2. facendo un conto economico dell'esborso medio per una serata free con salasso sicuro (=conto del ristorante) + scopata incerta e serata free con cena fai-da-te + scopata sicura, in genere l'esborso minore è quello di quest'ultima (soprattutto se la prescelta è la Renatina di turno che ti serve di tutto e di più con sole 50 rose, mentre al ristorante in 2 con 50 rose al massimo ordini due consommé e mezzo litro di acqua del rubinetto).

Aggiungiamo anche il fatto che con una piccola aggiunta di rose Renatina ti cimma in maniera sublime, mentre al ristorante la stessa aggiunta non ti permette neanche di arrivare allo soddisfazione di mangiarti sto cazzo di dessert che ormai ti è andato di traverso solo per il fatto che da due ore non penso ad altro che al fatto che ne devi dare un po' anche a lei... ed ecco spiegato perché manco dai ristoranti da qualche anno!

Si aggiunga un particolare, che è quello che mi ha fatto pù ridere nella lettura del racconto di eddy. Quando andiamo al ristorante (ma viste le considerazioni precedenti, sarebbe più appropriato dire quando andavamo...) mia moglie adotta una strategia diversa dalla partner di eddy: essendo golosa, non rinuncia al dessert, ma per sentirsi meno in colpa con se stessa per via del computo impietoso delle calorie, propende per il dolce meno calorico e ovviamente meno appetitoso (tipo: sorbetto al limone, crostata di mirtilli), mentre io, ghiotto fino all'inverosimile, privo di qualsiasi senso di colpa legato a eccessi calorici e deciso a sgarrare coerentemente fino in fondo, decido sempre che tanto vale prendere la cosa più ricca di crema, panna, cioccolato, sfoglia, pan di spagna, mascarpone, ecc. Quando il cameriere arriva con una porzione strabordante per me e con un microscopico sorbetto di limone per lei, vedo gli occhi di mia moglie trafiggermi di invidia, mentre la sua bocca si trasforma nel muso di una iena assetata non di sangue bensì di dolce strabordante con crema, panna, cioccolato, ecc., e subito odo puntualmente le fatidiche parole: "amore... che ne dici se facciamo metà per uno?". Da lì in poi il racconto coincide a grandi linee con quello di eddy, con la differenza che lui ha avuto modo di digerire l'affronto nel corso di tutta la serata, mentre in me la rabbia repressa prorompe inarrestabile tutta d'un botto, ed esco dal ristorante con il portafogli alleggerito molto di più rispetto a quando vado da Renatina e molto, molto, molto più incazzato, con il pensiero fisso del dolce da 3800 calorie che avrei dovuto strafogarmi da solo e che invece ho dovuto dividere ignobilmente.
Ovviamente dopo tutto ciò, sono solo pronto a litigare consapevolmente per ogni pretesto, e se anche mia moglie avesse voglia di darmela, sarei io a rifiutarmi categoricamente di prestarmi alla bisogna... Eco perché non vado più al ristorante con mia moglie...
 
Re: SEMMAI NE ASSAGGIO UN po' DEL TUO

Sono andato a ripescarmi questo vecchio, ma non troppo, post, in
quanto ho elaborato anche qualche piccola variante, che mi ronzava
da qualche tempo per la testa, per cui ho deciso di postare anche
queste bonus tracks.


1) Compri un cornetto algida all’amarena.
Quello che nella foto ha una pianta di amarene infilata in una nuvola
morbida di gelato cremoso e quando lo apri e togli il coperchietto di
cartone trovi un gelato di granito e una mezza amarena affogata in
un suo stesso sputo.
L’hai comprato in funzione di due cose soltanto: l’amarena merdosa
in punta e il pimpirillino finale del cornetto, nel quale c’è quel
milligrammo di cioccolato duro e squisito.
Lei mangerà quelle due cose.

2) Apri un saccottino del mulino bianco. Nella foto sulla confezione c’è
questo saccottino aperto dal quale cola circa mezzo chilo di marmellata.
-Non è stato aperto-, pensi, -si è spezzato in due dalla pressione lavica
della marmellata-.
Dentro c’è una fototessera di marmellata.
Un c’era una volta della marmellata.
Il suo ricordo.
Devi mangiare il saccottino da tutti e quattro i suoi lati, un pezzo alla
volta, impastandoti la bocca ingurgitando litri d’acqua perché un pastone
di farine asciutte non calcifichi tra le tue mandibole e immaginando
l’ultimo millimetro, l’ ultimo agognato millimetro quadrato nel quale ti
aspetta una pellicola di marmellata che ti si scioglierà tra le labbra e
quando finalmente ci arrivi, quando hai quel dannato francobollo tra le
dita, arriva lei e se lo mangia, sorridendoti e succhiandosi il dito.

3) L’ultimo boccone, e questo vale per tutte le cose.
Mangi con relativa velocità dividendo mentalmente tutti i bocconi che sono
a tua disposizione, godendoteli con un leggero anticipo.
Ogni morso di panino, ogni forchettata di pasta, ogni pezzetto di bistecca
preannuncia quello che seguirà.
Ma al penultimo boccone lei ti mangerà l’ultimo, lasciandoti totalmente
spiazzato, come in un coito interrotto.
 
Re: SEMMAI NE ASSAGGIO UN po' DEL TUO

Per fortuna non mangio dolci dato che non mi piacciono ma adoro i formaggi in ogni loro forma, quando ce ne sono in giro per la tavola state sicuri che non li faccio toccare a nessuno.
Cmq il mio ristorante preferito è il vegetariano e vegan che si trova vicino alla stazione di Brescia :w00tmesalia:
Chi mi vuole invitare sa dove portarmi.
 
Re: SEMMAI NE ASSAGGIO UN po' DEL TUO

AlbaChiara ha scritto:
Per fortuna non mangio dolci dato che non mi piacciono ma adoro i formaggi in ogni loro forma, quando ce ne sono in giro per la tavola state sicuri che non li faccio toccare a nessuno.
Cmq il mio ristorante preferito e' il vegetariano e vegan che si trova vicino alla stazione di Brescia :w00tmesalia:
Chi mi vuole invitare sa dove portarmi.


anche i formaggi stagionati ,erborinati e quelle fontine e tome che hanno dei profumi-odori-puzze mischiati tra loro in una sinfonia che .....o la ami o la odi ???.preferisci accompagnarli con vini passiti o con rossi alcoolici e morbidi oppure con acqua ?
:bye: :bye:
 
Re: SEMMAI NE ASSAGGIO UN po' DEL TUO

papalla2008 ha scritto:
AlbaChiara ha scritto:
Per fortuna non mangio dolci dato che non mi piacciono ma adoro i formaggi in ogni loro forma, quando ce ne sono in giro per la tavola state sicuri che non li faccio toccare a nessuno.
Cmq il mio ristorante preferito e' il vegetariano e vegan che si trova vicino alla stazione di Brescia :w00tmesalia:
Chi mi vuole invitare sa dove portarmi.


anche i formaggi stagionati ,erborinati e quelle fontine e tome che hanno dei profumi-odori-puzze mischiati tra loro in una sinfonia che .....o la ami o la odi ???.preferisci accompagnarli con vini passiti o con rossi alcoolici e morbidi oppure con acqua ?
:bye: :bye:
Accompagnarli con acqua?????????????? :shok: :shok: :shok: MA SEI IMPAZZITO??????????? Con il rosso e che sia corposo!
 
Re: SEMMAI NE ASSAGGIO UN po' DEL TUO

AlbaChiara ha scritto:
papalla2008 ha scritto:
AlbaChiara ha scritto:
Per fortuna non mangio dolci dato che non mi piacciono ma adoro i formaggi in ogni loro forma, quando ce ne sono in giro per la tavola state sicuri che non li faccio toccare a nessuno.
Cmq il mio ristorante preferito e' il vegetariano e vegan che si trova vicino alla stazione di Brescia :w00tmesalia:
Chi mi vuole invitare sa dove portarmi.


anche i formaggi stagionati ,erborinati e quelle fontine e tome che hanno dei profumi-odori-puzze mischiati tra loro in una sinfonia che .....o la ami o la odi ???.preferisci accompagnarli con vini passiti o con rossi alcoolici e morbidi oppure con acqua ?
:bye: :bye:
Accompagnarli con acqua?????????????? :shok: :shok: :shok: MA SEI IMPAZZITO??????????? Con il rosso e che sia corposo!


gualtiero marchesi (sicuramente saprai è uno tra i cuochi più illustri in italia ) per provocazione disse che il cibo andrebbe abbinato con l'acqua........naturalmente con l'acqua valorizza il piatto

concordo con te che serve il vino per accompagnare il cibo .....però per quanto mi riguarda io sono sempre indeciso se optare per il rosso o un bel passito in caso mi debba scontrare con una orda di formaggi stagionati.......poi và a finire che prima parto col rosso per poi finire col passito :w00tmesalia:

:bye: :bye: :bye:
 
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