NOME INSERZIONISTA: Simona
RIFERIMENTO INTERNET: https://catania.bakecaincontrii.com/donna-cerca-uomo/128156-128156-128156-dolcisima-9hr4180357063
CITTA' DELL'INCONTRO: Catania
NAZIONALITA': Rumena
ETA': Sulla trentina
CONFORMITA' ALL'ANNUNCIO: Non conforme
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO): BJ o BBJ (con extra), Rai1
SERVIZI USUFRUITI: BJ e Rai1
COMPENSO RICHIESTO: 50
COMPENSO CONCORDATO: 50
DURATA DELL'INCONTRO: Tra i venti minuti e la mezz'ora
DESCRIZIONE FISICA: Sul metro e sessanta, qualche chilo in più, capelli neri e occhi chiari, una seconda di seno
ATTITUDINE: Buona (nell'ottica delle loft)
REPERIBILITA': Facile
PRESENZA DI BARRIERE ARCHITETTONICHE: Un gradino
TELEFONO: 3466258686 (34662586xx)
LA MIA RECENSIONE: Se è vero che Clark Kent rappresenta la critica di Superman alla razza umana, Tafazzi ne è sicuramente lo specchio, il suo emblema simbolo, la più chiara e nitida rappresentazione del declino morale e filosofico cui è giunta venti secoli di civilizzazione occidentale. Un tizio autolesionista che tutto contento e ebete si fustiga i coglioni a bottigliate col sottofondo di un salmo della Bibbia mixato in versione dance. «Se anche dovessi camminare nell’ombra della valle della morte ecc...» (Perché questo dice la canzone!) Ed è questo che mi ritrovo a pensare, sono in auto, le portiere aperte, sotto un albero nel parcheggio di Città Mercato. Ho appena finito di mangiare. Dapprincipio il pensiero era decisamente più semplice, più leggero, e cioè che avrei preferito massacrarmi lo scroto piuttosto che attraversare mezza città, nel caldo del primo pomeriggio, il traffico, la confusione, fino alla fine quasi di via Etnea, dalle parti del tondo Gioieni per capirci, per andare da Maria/Giulia (Maria su Bakeca, Giulia su EF), che era la ragazza da cui, prima ancora di Simona avevo intenzione di andare, a farmi una scopata. Dallo scroto massacrato a Tafazzi il passo è stato relativamente breve. Una sinapsi del cervello. Un’immagine che richiama un’altra immagine che richiama un’altra immagine, fino ad arrivare alla visione nichilista e esistenzialista, seppure in chiave pop, della condizione umana e di tutto quello che ne consegue. Il mio cervello funziona così. Sono un tipo strano, l’ho sempre detto. Ma dicevo...
Mi passava nemmeno per il cazzo l’idea di fare il Sal Paradise de’ noantri, mi dicevo io; non contando il fatto che quella mattina avevo già preso una bella inculata, per capirci, un bidone da una semi-prof presente su Bakeca che aveva messo un annuncio e che alla fine m’aveva fatto aspettare giù in strada per una buona mezz’ora come il più stronzo degli stronzi. La serietà, questa sconosciuta! Ed eccomi lì che chiamo Simona, finalmente giunti al punto direte voi. Era da un po’ che la tenevo d’occhio, fin da quando sono comparsi gli annunci con questo nome (o meglio, col come Symona), quelli con l’unica foto, lei vestita (ma alle foto ci arriveremo tra poco), tant’è che assieme a Maria/Giulia era nella mia whishlist non solo di Agosto ma pure di Luglio (la semi-prof sfanculatrice era comparsa in mattinata, per poche ore). Se si considera poi il fatto che le foto, quelle in perizoma e reggiseno, mi ispiravano le peggio innominabili porcate, e che lei si trovava a un tiro di schioppo da dov’ero io, be’... non avevo poi tanta scelta! La chiamo quindi. Mi risponde dopo qualche squillo, una voce carina carina, molto gentile. Mi dice un numero di via Domenico Tempio ma capisco subito che si trova nello stesso trombodomo dove ho incontrato Katya qualche mese fa. E infatti è così. Appena arrivato mi indica le coordinate esatte, la strada voltato l’angolo, il portone bianco.
La vedo una volta entrato, quando mi volto mentre lei chiude la porta. Non è quella delle foto, o meglio, non è quella delle foto attuali. Le foto che usava prima, quelle a vista frontale, lei vestita con un abito bianco, potevano anche essere le sue, seppur migliorate, ma quelle di ora sono sicuramente false. Non è il fichino magro che si vede; è bassa, sul metro e sessanta, qualche chilo di troppo, una seconda di seno. Alla tizia delle foto si intravede quello che sembra un tatuaggio, all’altezza della pancia, lei non ce l’ha; li ha invece uno in basso la schiena, uno sulla spalla, un altro sull’avanbraccio (tatuaggi che nelle foto non si vedono). Per fare un paragone: ha lo stesso fisico di Delia Croata. Chiunque si ricorda le innumerevoli foto messe negli innumerevoli annunci, si potrà fare un’idea esatta di com’è. Ha i capelli neri, gli occhi chiari. In compenso è simpatica; è un tipino cordiale, allegro.
Mi dice che per la pompa scoperta vuole un extra, le dico che non c’è bisogno, m’incappuccia. La pompa è breve ma ben fatta, senza mani, con buoni affondi, con le labbra che ti stringono l’uccello, massaggi alle palle. Finita la pompa si mette a pecora, io dietro. Ma la vista, davvero, non è delle migliori. I fianchi troppo larghi fanno un tutt’uno con la silhouette del corpo. Schiena, busto e fianchi sono quasi una linea retta. La faccio girare, si mette sdraiata di schiena. Sono più alto di lei e la sua testa m’arriva giusto all’incavo del collo. La missionaria va avanti per un bel po’, con piacere, lei mugugna, da dietro le stringo la testa, lei mi mangiucchia una clavicola, finisco.
Mentre mi rivesto le arriva una telefonata. Parlando, dice al tizio di turno che è quella delle foto, alta così, il seno colà. Sto per dirle Be’, insomma!.. Non proprio!.. ma non lo faccio. Un cagnolino dorme poco distante, il guinzaglio legato ad un mobile della cucina. Ci faccio caso solo ora. Non ha fiatato per tutto l’incontro.
RIFERIMENTO INTERNET: https://catania.bakecaincontrii.com/donna-cerca-uomo/128156-128156-128156-dolcisima-9hr4180357063
CITTA' DELL'INCONTRO: Catania
NAZIONALITA': Rumena
ETA': Sulla trentina
CONFORMITA' ALL'ANNUNCIO: Non conforme
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO): BJ o BBJ (con extra), Rai1
SERVIZI USUFRUITI: BJ e Rai1
COMPENSO RICHIESTO: 50
COMPENSO CONCORDATO: 50
DURATA DELL'INCONTRO: Tra i venti minuti e la mezz'ora
DESCRIZIONE FISICA: Sul metro e sessanta, qualche chilo in più, capelli neri e occhi chiari, una seconda di seno
ATTITUDINE: Buona (nell'ottica delle loft)
REPERIBILITA': Facile
PRESENZA DI BARRIERE ARCHITETTONICHE: Un gradino
TELEFONO: 3466258686 (34662586xx)
LA MIA RECENSIONE: Se è vero che Clark Kent rappresenta la critica di Superman alla razza umana, Tafazzi ne è sicuramente lo specchio, il suo emblema simbolo, la più chiara e nitida rappresentazione del declino morale e filosofico cui è giunta venti secoli di civilizzazione occidentale. Un tizio autolesionista che tutto contento e ebete si fustiga i coglioni a bottigliate col sottofondo di un salmo della Bibbia mixato in versione dance. «Se anche dovessi camminare nell’ombra della valle della morte ecc...» (Perché questo dice la canzone!) Ed è questo che mi ritrovo a pensare, sono in auto, le portiere aperte, sotto un albero nel parcheggio di Città Mercato. Ho appena finito di mangiare. Dapprincipio il pensiero era decisamente più semplice, più leggero, e cioè che avrei preferito massacrarmi lo scroto piuttosto che attraversare mezza città, nel caldo del primo pomeriggio, il traffico, la confusione, fino alla fine quasi di via Etnea, dalle parti del tondo Gioieni per capirci, per andare da Maria/Giulia (Maria su Bakeca, Giulia su EF), che era la ragazza da cui, prima ancora di Simona avevo intenzione di andare, a farmi una scopata. Dallo scroto massacrato a Tafazzi il passo è stato relativamente breve. Una sinapsi del cervello. Un’immagine che richiama un’altra immagine che richiama un’altra immagine, fino ad arrivare alla visione nichilista e esistenzialista, seppure in chiave pop, della condizione umana e di tutto quello che ne consegue. Il mio cervello funziona così. Sono un tipo strano, l’ho sempre detto. Ma dicevo...
Mi passava nemmeno per il cazzo l’idea di fare il Sal Paradise de’ noantri, mi dicevo io; non contando il fatto che quella mattina avevo già preso una bella inculata, per capirci, un bidone da una semi-prof presente su Bakeca che aveva messo un annuncio e che alla fine m’aveva fatto aspettare giù in strada per una buona mezz’ora come il più stronzo degli stronzi. La serietà, questa sconosciuta! Ed eccomi lì che chiamo Simona, finalmente giunti al punto direte voi. Era da un po’ che la tenevo d’occhio, fin da quando sono comparsi gli annunci con questo nome (o meglio, col come Symona), quelli con l’unica foto, lei vestita (ma alle foto ci arriveremo tra poco), tant’è che assieme a Maria/Giulia era nella mia whishlist non solo di Agosto ma pure di Luglio (la semi-prof sfanculatrice era comparsa in mattinata, per poche ore). Se si considera poi il fatto che le foto, quelle in perizoma e reggiseno, mi ispiravano le peggio innominabili porcate, e che lei si trovava a un tiro di schioppo da dov’ero io, be’... non avevo poi tanta scelta! La chiamo quindi. Mi risponde dopo qualche squillo, una voce carina carina, molto gentile. Mi dice un numero di via Domenico Tempio ma capisco subito che si trova nello stesso trombodomo dove ho incontrato Katya qualche mese fa. E infatti è così. Appena arrivato mi indica le coordinate esatte, la strada voltato l’angolo, il portone bianco.
La vedo una volta entrato, quando mi volto mentre lei chiude la porta. Non è quella delle foto, o meglio, non è quella delle foto attuali. Le foto che usava prima, quelle a vista frontale, lei vestita con un abito bianco, potevano anche essere le sue, seppur migliorate, ma quelle di ora sono sicuramente false. Non è il fichino magro che si vede; è bassa, sul metro e sessanta, qualche chilo di troppo, una seconda di seno. Alla tizia delle foto si intravede quello che sembra un tatuaggio, all’altezza della pancia, lei non ce l’ha; li ha invece uno in basso la schiena, uno sulla spalla, un altro sull’avanbraccio (tatuaggi che nelle foto non si vedono). Per fare un paragone: ha lo stesso fisico di Delia Croata. Chiunque si ricorda le innumerevoli foto messe negli innumerevoli annunci, si potrà fare un’idea esatta di com’è. Ha i capelli neri, gli occhi chiari. In compenso è simpatica; è un tipino cordiale, allegro.
Mi dice che per la pompa scoperta vuole un extra, le dico che non c’è bisogno, m’incappuccia. La pompa è breve ma ben fatta, senza mani, con buoni affondi, con le labbra che ti stringono l’uccello, massaggi alle palle. Finita la pompa si mette a pecora, io dietro. Ma la vista, davvero, non è delle migliori. I fianchi troppo larghi fanno un tutt’uno con la silhouette del corpo. Schiena, busto e fianchi sono quasi una linea retta. La faccio girare, si mette sdraiata di schiena. Sono più alto di lei e la sua testa m’arriva giusto all’incavo del collo. La missionaria va avanti per un bel po’, con piacere, lei mugugna, da dietro le stringo la testa, lei mi mangiucchia una clavicola, finisco.
Mentre mi rivesto le arriva una telefonata. Parlando, dice al tizio di turno che è quella delle foto, alta così, il seno colà. Sto per dirle Be’, insomma!.. Non proprio!.. ma non lo faccio. Un cagnolino dorme poco distante, il guinzaglio legato ad un mobile della cucina. Ci faccio caso solo ora. Non ha fiatato per tutto l’incontro.
