Spagna, le casalinghe si prostituiscono: la crisi avanza!

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Un articolo che testimonia la situazione spagnola, tragica a dir poco....guardate i prezzi delle prestazioni!

Spagna/ Con la crisi tornano a prostituirsi anche le spagnole
Casalinghe e disoccupate, concorrenza disastrosa per immigrate


Madrid, 29 gen. (Apcom) - Lo aveva detto giorni fa il ministro spagnolo dell'Industria e Commercio Miguel Sebastian, sollevando una polemica nel mondo economico e politico: per contrastare la crisi, comprate più prodotti e servizi 'Made in Spain'. I clienti della prostituzione - a cui forse non andava il primo pensiero del ministro - già da mesi seguono il suo consiglio. E' l'effetto della pesante crisi economica che, secondo un ampio reportage pubblicato oggi da 'El Mundo', fa sì che sempre più spagnole siano tornate a prostituirsi per arrivare a fine mese.

"Un disastro" per le prostitute straniere, come spiega al quotidiano di Madrid l'equadoregna Teresa: le immigrate sono costrette, secondo l'Associazione spagnola dei locali erotici (noti in Spagna come 'puticlubs'), a ridurre i prezzi delle prestazioni del 40%. Perfino le russe e le ucraine, ricercate per la loro grande bellezza, un tempo in cima alla 'classifica' dei tariffari delle 'case chiuse' ormai non chiedono più di 70 euro per mezz'ora. Per non parlare delle africane e di molte sudamericane, a cui i clienti, secondo il collettivo per i diritti delle prostitute 'Hetaira', chiedono servizi in strada per 5 euro, costringendole a rifiutarsi.

Le spagnole infatti sono apprezzatissime e, a quanto pare, in cima alle fantasie sessuali dei loro connazionali, anche perché da decenni non erano più presenti sul 'mercato' se non in misura marginale. Così, possono permettersi tariffe alte, proibite alle altre: da 50 euro per mezz'ora fino a centinaia di euro all'ora nei casi delle 'escort' di lusso. Ci sono donne che erano riuscite a emanciparsi da questa attività e sono tornate alla prostituzione per effetto della disoccupazione galoppante in Spagna (è al 14% e si prevede che salga fino al 18-19% nel 2010). E poi, secondo il collettivo 'Hetaira', c'è un fenomeno nuovo: "Le casalinghe spagnole con necessità economiche urgenti che entrano in un mondo con cui non avevano mai avuto contatti".

La prostituzione non è reato in Spagna, mentre lo è il suo sfruttamento: le case chiuse (spesso mascherate come agenzie di 'escort' o locali per massaggi) sono sostanzialmente tollerate, mentre la polizia cerca di limitare l'attività in strada per ragioni di 'buon costume'. Anche per questo le africane sono sempre state le prostitute più vulnerabili, già prima della crisi economica. Le spagnole, invece, hanno accesso a internet e, quasi sempre, una casa: e questi fattori le mettono in una posizione di grande vantaggio. E' il caso di Leyre, 27 anni e un figlio di sei, ex-cameriera disoccupata che alla madre racconta che si guadagna la vita come "collaboratrice domestica". In realtà si prostituisce con servizio a domicilio, 90 euro all'ora taxi incluso. E può 'permettersi' di rifiutare arabi ("moros"), rumeni e sudamericani ("panchitos").

Altre cominciano a prostituirsi ancora più giovani, e per i motivi più svariati: per esempio Veronica, 20 anni, che ha iniziato per "la voglia di avere soldi miei e mettermi alle spalle gli studi in una scuola dell'Opus Dei". Via internet si è iscritta a un'agenzia di escort e riusciva ad avere "quattro o cinque clienti al giorno", mentre le colleghe straniere "non tenevano questo ritmo". Con la crisi, Veronica ha lasciato l'agenzia e si è messa in proprio: a riprova di quanto l'attività sia vantaggiosa per le prostitute 'nazionali'.
 
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Gigione ha scritto:
Un articolo che testimonia la situazione spagnola, tragica a dir poco....guardate i prezzi delle prestazioni!

Spagna/ Con la crisi tornano a prostituirsi anche le spagnole
Casalinghe e disoccupate, concorrenza disastrosa per immigrate


Madrid, 29 gen. (Apcom) - Lo aveva detto giorni fa il ministro spagnolo dell'Industria e Commercio Miguel Sebastian, sollevando una polemica nel mondo economico e politico: per contrastare la crisi, comprate più prodotti e servizi 'Made in Spain'. I clienti della prostituzione - a cui forse non andava il primo pensiero del ministro - già da mesi seguono il suo [CENSORED]. E' l'effetto della pesante crisi economica che, secondo un ampio reportage pubblicato oggi da 'El Mundo', fa sì che sempre più spagnole siano tornate a prostituirsi per arrivare a fine mese.

"Un disastro" per le prostitute straniere, come spiega al quotidiano di Madrid l'equadoregna Teresa: le immigrate sono costrette, secondo l'Associazione spagnola dei locali erotici (noti in Spagna come 'puticlubs'), a ridurre i prezzi delle prestazioni del 40%. Perfino le russe e le ucraine, ricercate per la loro grande bellezza, un tempo in cima alla 'classifica' dei tariffari delle 'case chiuse' ormai non chiedono più di 70 euro per mezz'ora. Per non parlare delle africane e di molte sudamericane, a cui i clienti, secondo il collettivo per i diritti delle prostitute 'Hetaira', chiedono servizi in strada per 5 euro, costringendole a rifiutarsi.

Le spagnole infatti sono apprezzatissime e, a quanto pare, in cima alle fantasie sessuali dei loro connazionali, anche perché da decenni non erano più presenti sul 'mercato' se non in misura marginale. Così, possono permettersi tariffe alte, proibite alle altre: da 50 euro per mezz'ora fino a centinaia di euro all'ora nei casi delle 'escort' di lusso. Ci sono donne che erano riuscite a emanciparsi da questa attività e sono tornate alla prostituzione per effetto della disoccupazione galoppante in Spagna (è al 14% e si prevede che salga fino al 18-19% nel 2010). E poi, secondo il collettivo 'Hetaira', c'è un fenomeno nuovo: "Le casalinghe spagnole con necessità economiche urgenti che entrano in un mondo con cui non avevano mai avuto contatti".

La prostituzione non è reato in Spagna, mentre lo è il suo sfruttamento: le case chiuse (spesso mascherate come agenzie di 'escort' o locali per massaggi) sono sostanzialmente tollerate, mentre la polizia cerca di limitare l'attività in strada per ragioni di 'buon costume'. Anche per questo le africane sono sempre state le prostitute più vulnerabili, già prima della crisi economica. Le spagnole, invece, hanno accesso a internet e, quasi sempre, una casa: e questi fattori le mettono in una posizione di grande vantaggio. E' il caso di Leyre, 27 anni e un figlio di sei, ex-cameriera disoccupata che alla madre racconta che si guadagna la vita come "collaboratrice domestica". In realtà si prostituisce con servizio a domicilio, 90 euro all'ora taxi incluso. E può 'permettersi' di rifiutare arabi ("moros"), rumeni e sudamericani ("panchitos").

Altre cominciano a prostituirsi ancora più giovani, e per i motivi più svariati: per esempio Veronica, 20 anni, che ha iniziato per "la voglia di avere soldi miei e mettermi alle spalle gli studi in una scuola dell'Opus Dei". Via internet si è iscritta a un'agenzia di escort e riusciva ad avere "quattro o cinque clienti al giorno", mentre le colleghe straniere "non tenevano questo ritmo". Con la crisi, Veronica ha lasciato l'agenzia e si è messa in proprio: a riprova di quanto l'attività sia vantaggiosa per le prostitute 'nazionali'.


Ho appena prenotato l'aereo... :biggrin:
 
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Almeno un lato buono della crisi. :preved: dalla serie "non tutti i mali vengono per nuocere"
La prossima volta che andrò in Spagna mi farò una bella spgnolita che fino a poco tempo fa era una specie rara :yahoo:
 
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Tempi di grande confusione. Un ottimo cineasta spagnolo, Fernando Leon de Aranoa, fece qualche anno un film sul mondo dell'escorting e della prostituzione. "Princesas": storia dell'amicizia fra due sex-workers, una spagnola e una (superba) pantera portoricana, sullo sfondo di un mondo in trasformazione, nel quale le ondate migratorie cambiavano anche la geografia del mercato del sesso. Anche nel film, erano (fino a qualche tempo fa) le prostitute iberiche a lamentare un calo degli affari (da cui, nella pellicola, intuibili venature di xenofobia strisciante). Ora parrebbe la situazione si sia ribaltata, anche se mi è facile sospettare un po' del consueto pressapochismo anche nel servizio del "Mundo", dico pressapochismo consueto alla quasi totalità delle cosiddette inchieste giornalistiche di mia conoscenza, riguardo a questi argomenti.
 
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Sarà!
Qui in Italia finora non ho notato alcun calo dei prezzi... :unknw:
 
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Fin da ragazzo sono sempre stato affascinato dalle calienti spagnolite. :smile:
 
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danton ha scritto:
Ora parrebbe la situazione si sia ribaltata, anche se mi è facile sospettare un po' del consueto pressapochismo anche nel servizio del "Mundo", dico pressapochismo consueto alla quasi totalità delle cosiddette inchieste giornalistiche di mia conoscenza, riguardo a questi argomenti.

Eccolo l'eterno ritorno dell'eguale! Mi inchino al pensiero visionario di Friedrich Nietzsche, mio sommo maestro (spero però di non fare la sua fine! :mda: )
 
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positcor ha scritto:
Sarà!
Qui in Italia finora non ho notato alcun calo dei prezzi... :unknw:

Be', (s)fortunatamente, vista la crisi imperante, è solo questione di attendere.
L'altra faccia della medaglia è che per molti si ridurranno le entrate... :sorry:
 
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danton ha scritto:
Tempi di grande confusione. Un ottimo cineasta spagnolo, Fernando Leon de Aranoa, fece qualche anno un film sul mondo dell'escorting e della prostituzione. "Princesas": storia dell'amicizia fra due sex-workers, una spagnola e una (superba) pantera portoricana, sullo sfondo di un mondo in trasformazione, nel quale le ondate migratorie cambiavano anche la geografia del mercato del sesso. Anche nel film, erano (fino a qualche tempo fa) le prostitute iberiche a lamentare un calo degli affari (da cui, nella pellicola, intuibili venature di xenofobia strisciante). Ora parrebbe la situazione si sia ribaltata, anche se mi è facile sospettare un po' del consueto pressapochismo anche nel servizio del "Mundo", dico pressapochismo consueto alla quasi totalità delle cosiddette inchieste giornalistiche di mia conoscenza, riguardo a questi argomenti.
Concordo le uscite dei giornali su questi argomenti sono da prendere con il beneficio del dubbio
In particolare a volte ho l'impressione che siano servizi commissionati il lunedì per uscire sull'edizione del venerdì, quindi qualche telefonata alla sindacalista senza rappresentanza, due ragazze abbordate in strada e qualche statistica tipo istat, anziché lunghi e documentati insight nell'ambiente fatti magari da un giornalista che si occupa di questioni sociali. Un.inchiesta seria sull'argomento costerebbe forse troppo visto il carattere undergrovnd del settore
 
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DoctorJ

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durevole ha scritto:
Gigione ha scritto:
Un articolo che testimonia la situazione spagnola, tragica a dir poco....guardate i prezzi delle prestazioni!

Spagna/ Con la crisi tornano a prostituirsi anche le spagnole
Casalinghe e disoccupate, concorrenza disastrosa per immigrate


Madrid, 29 gen. (Apcom) - Lo aveva detto giorni fa il ministro spagnolo dell'Industria e Commercio Miguel Sebastian, sollevando una polemica nel mondo economico e politico: per contrastare la crisi, comprate più prodotti e servizi 'Made in Spain'. I clienti della prostituzione - a cui forse non andava il primo pensiero del ministro - già da mesi seguono il suo [CENSORED]. E' l'effetto della pesante crisi economica che, secondo un ampio reportage pubblicato oggi da 'El Mundo', fa sì che sempre più spagnole siano tornate a prostituirsi per arrivare a fine mese.

"Un disastro" per le prostitute straniere, come spiega al quotidiano di Madrid l'equadoregna Teresa: le immigrate sono costrette, secondo l'Associazione spagnola dei locali erotici (noti in Spagna come 'puticlubs'), a ridurre i prezzi delle prestazioni del 40%. Perfino le russe e le ucraine, ricercate per la loro grande bellezza, un tempo in cima alla 'classifica' dei tariffari delle 'case chiuse' ormai non chiedono più di 70 euro per mezz'ora. Per non parlare delle africane e di molte sudamericane, a cui i clienti, secondo il collettivo per i diritti delle prostitute 'Hetaira', chiedono servizi in strada per 5 euro, costringendole a rifiutarsi.

Le spagnole infatti sono apprezzatissime e, a quanto pare, in cima alle fantasie sessuali dei loro connazionali, anche perché da decenni non erano più presenti sul 'mercato' se non in misura marginale. Così, possono permettersi tariffe alte, proibite alle altre: da 50 euro per mezz'ora fino a centinaia di euro all'ora nei casi delle 'escort' di lusso. Ci sono donne che erano riuscite a emanciparsi da questa attività e sono tornate alla prostituzione per effetto della disoccupazione galoppante in Spagna (è al 14% e si prevede che salga fino al 18-19% nel 2010). E poi, secondo il collettivo 'Hetaira', c'è un fenomeno nuovo: "Le casalinghe spagnole con necessità economiche urgenti che entrano in un mondo con cui non avevano mai avuto contatti".

La prostituzione non è reato in Spagna, mentre lo è il suo sfruttamento: le case chiuse (spesso mascherate come agenzie di 'escort' o locali per massaggi) sono sostanzialmente tollerate, mentre la polizia cerca di limitare l'attività in strada per ragioni di 'buon costume'. Anche per questo le africane sono sempre state le prostitute più vulnerabili, già prima della crisi economica. Le spagnole, invece, hanno accesso a internet e, quasi sempre, una casa: e questi fattori le mettono in una posizione di grande vantaggio. E' il caso di Leyre, 27 anni e un figlio di sei, ex-cameriera disoccupata che alla madre racconta che si guadagna la vita come "collaboratrice domestica". In realtà si prostituisce con servizio a domicilio, 90 euro all'ora taxi incluso. E può 'permettersi' di rifiutare arabi ("moros"), rumeni e sudamericani ("panchitos").

Altre cominciano a prostituirsi ancora più giovani, e per i motivi più svariati: per esempio Veronica, 20 anni, che ha iniziato per "la voglia di avere soldi miei e mettermi alle spalle gli studi in una scuola dell'Opus Dei". Via internet si è iscritta a un'agenzia di escort e riusciva ad avere "quattro o cinque clienti al giorno", mentre le colleghe straniere "non tenevano questo ritmo". Con la crisi, Veronica ha lasciato l'agenzia e si è messa in proprio: a riprova di quanto l'attività sia vantaggiosa per le prostitute 'nazionali'.


Ho appena prenotato l'aereo... :biggrin:

Non ce n'è bisogno.
Da due o tre mesi a questa parte invece delle solite romene ( che ci sono ancora eh ma meno di prima ) vedo molte spagnole, o addirittura brasil che vivono in Spagna.
Per scherzo ho iniziato a chiedere quale fosse il motivo:" In Spagna c'è crisi, In Italia state benissimo" :shok:
Non ci credevo, la mia mente si rifiutava di credere una cosa simile, per diversi motivi che non sto qui ad elencare x non cadere in stupidi flames politici.
Una addirittura mi ha detto che i bordelli di Barcelona ( che vidi 6 annetti fà ) son bellissimi, ma di dindi non ce ne sono.
E con ciò??
E con ciò molte ragazze spagnole vengono, guadagnano, si girano l'italia e la visitano visto che a noi spagnoli il bel paese piace e non poco.
Io a tutt'oggi sono ancora incredulo, ma l'aumento di girls spagnole è notevole.
Parlo x la mia zona eh
 
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Penso sia abbastanza "normale" quanto sta accadendo in spagna, e presto anche in Italia (anche se qui la nostra falsa moralità frena molto) tante ragazze e casalinghe "scenderanno in pista" . ora è davvero difficile tirare avanti per una famiglia "tipo" Italiana. Ben venga la libera concorrenza :biggrin:
 
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DoctorJ

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esotika ha scritto:
Penso sia abbastanza "normale" quanto sta accadendo in spagna, e presto anche in Italia (anche se qui la nostra falsa moralità frena molto) tante ragazze e casalinghe "scenderanno in pista" . ora è davvero difficile tirare avanti per una famiglia "tipo" Italiana. Ben venga la libera concorrenza :biggrin:

La Spagna sta messa molto peggio economicamente, e questo è un dato oggettivo.
Le melanzane non farebbero mai una cosa simile, oppure dovrebbero nasconderla bene, sai che scandali.
Nella culla del Vaticano poi no.
Catechismo, messa, catechismo, grande fratello, escorteggio a go go.
Si ucciderebbero non so quante famiglie perbeniste e falso moraliste.
Sarebbe troppo bello, ma qui si sta sognando troppo.
 
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esotika ha scritto:
Penso sia abbastanza "normale" quanto sta accadendo in spagna, e presto anche in Italia (anche se qui la nostra falsa moralità frena molto) tante ragazze e casalinghe "scenderanno in pista" . ora è davvero difficile tirare avanti per una famiglia "tipo" Italiana. Ben venga la libera concorrenza :biggrin:

In tutta onestà: ... non vedo l'ora!!!! :biggrin:
 
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Avendo frequentato per un po di tempo la Spagna devo dire che i spagnoli fanno meno i brillanti e non inflazionano le ragazze.
Ho scoperto che in alcuni posti dove passavano spesso italiani facevano rate di 20-30 euri in più e uno del posto mi diceva che non riusciva a capire perché dare 100 euri a una quando ti chiede 70. :suicide2:
 
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è un pezzo che aspetto questo momento anche in Italia.

non per fare il moralista nè tantomeno il razzista ma mi ispira molto di più trombarmi la nostrana che sputtaneggia per comprarsi l' IPOd che la povera crista importata con storia strappalacrime al seguito.
 
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ilcontedicagliostro

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Gigione ha scritto:
Un articolo che testimonia la situazione spagnola, tragica a dir poco....guardate i prezzi delle prestazioni!

Spagna/ Con la crisi tornano a prostituirsi anche le spagnole
Casalinghe e disoccupate, concorrenza disastrosa per immigrate


Madrid, 29 gen. (Apcom) - Lo aveva detto giorni fa il ministro spagnolo dell'Industria e Commercio Miguel Sebastian, sollevando una polemica nel mondo economico e politico: per contrastare la crisi, comprate più prodotti e servizi 'Made in Spain'. I clienti della prostituzione - a cui forse non andava il primo pensiero del ministro - già da mesi seguono il suo [CENSORED]. E' l'effetto della pesante crisi economica che, secondo un ampio reportage pubblicato oggi da 'El Mundo', fa sì che sempre più spagnole siano tornate a prostituirsi per arrivare a fine mese.

"Un disastro" per le prostitute straniere, come spiega al quotidiano di Madrid l'equadoregna Teresa: le immigrate sono costrette, secondo l'Associazione spagnola dei locali erotici (noti in Spagna come 'puticlubs'), a ridurre i prezzi delle prestazioni del 40%. Perfino le russe e le ucraine, ricercate per la loro grande bellezza, un tempo in cima alla 'classifica' dei tariffari delle 'case chiuse' ormai non chiedono più di 70 euro per mezz'ora. Per non parlare delle africane e di molte sudamericane, a cui i clienti, secondo il collettivo per i diritti delle prostitute 'Hetaira', chiedono servizi in strada per 5 euro, costringendole a rifiutarsi.

Le spagnole infatti sono apprezzatissime e, a quanto pare, in cima alle fantasie sessuali dei loro connazionali, anche perché da decenni non erano più presenti sul 'mercato' se non in misura marginale. Così, possono permettersi tariffe alte, proibite alle altre: da 50 euro per mezz'ora fino a centinaia di euro all'ora nei casi delle 'escort' di lusso. Ci sono donne che erano riuscite a emanciparsi da questa attività e sono tornate alla prostituzione per effetto della disoccupazione galoppante in Spagna (è al 14% e si prevede che salga fino al 18-19% nel 2010). E poi, secondo il collettivo 'Hetaira', c'è un fenomeno nuovo: "Le casalinghe spagnole con necessità economiche urgenti che entrano in un mondo con cui non avevano mai avuto contatti".

La prostituzione non è reato in Spagna, mentre lo è il suo sfruttamento: le case chiuse (spesso mascherate come agenzie di 'escort' o locali per massaggi) sono sostanzialmente tollerate, mentre la polizia cerca di limitare l'attività in strada per ragioni di 'buon costume'. Anche per questo le africane sono sempre state le prostitute più vulnerabili, già prima della crisi economica. Le spagnole, invece, hanno accesso a internet e, quasi sempre, una casa: e questi fattori le mettono in una posizione di grande vantaggio. E' il caso di Leyre, 27 anni e un figlio di sei, ex-cameriera disoccupata che alla madre racconta che si guadagna la vita come "collaboratrice domestica". In realtà si prostituisce con servizio a domicilio, 90 euro all'ora taxi incluso. E può 'permettersi' di rifiutare arabi ("moros"), rumeni e sudamericani ("panchitos").

Altre cominciano a prostituirsi ancora più giovani, e per i motivi più svariati: per esempio Veronica, 20 anni, che ha iniziato per "la voglia di avere soldi miei e mettermi alle spalle gli studi in una scuola dell'Opus Dei". Via internet si è iscritta a un'agenzia di escort e riusciva ad avere "quattro o cinque clienti al giorno", mentre le colleghe straniere "non tenevano questo ritmo". Con la crisi, Veronica ha lasciato l'agenzia e si è messa in proprio: a riprova di quanto l'attività sia vantaggiosa per le prostitute 'nazionali'.

Presto sarà così anche da noi se davvero,ma non lo credo,la crisi avanzasse come stanno dicendo gli uccelli malagurio.E' un metodo sbrigativo che non richiede un capitale iniziale,salvo quello in mezzo alle gambe,non richiede una preparazione specifica e quindi è un mezzo veloce per fare quattrini.Infatti non è un caso che le ragazze vengono tutte dall'est o dal sud america,tutti paesi poveri.
 
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ilcontedicagliostro

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DoctorJ ha scritto:
durevole ha scritto:
Gigione ha scritto:
Un articolo che testimonia la situazione spagnola, tragica a dir poco....guardate i prezzi delle prestazioni!

Spagna/ Con la crisi tornano a prostituirsi anche le spagnole
Casalinghe e disoccupate, concorrenza disastrosa per immigrate


Madrid, 29 gen. (Apcom) - Lo aveva detto giorni fa il ministro spagnolo dell'Industria e Commercio Miguel Sebastian, sollevando una polemica nel mondo economico e politico: per contrastare la crisi, comprate più prodotti e servizi 'Made in Spain'. I clienti della prostituzione - a cui forse non andava il primo pensiero del ministro - già da mesi seguono il suo [CENSORED]. E' l'effetto della pesante crisi economica che, secondo un ampio reportage pubblicato oggi da 'El Mundo', fa sì che sempre più spagnole siano tornate a prostituirsi per arrivare a fine mese.

"Un disastro" per le prostitute straniere, come spiega al quotidiano di Madrid l'equadoregna Teresa: le immigrate sono costrette, secondo l'Associazione spagnola dei locali erotici (noti in Spagna come 'puticlubs'), a ridurre i prezzi delle prestazioni del 40%. Perfino le russe e le ucraine, ricercate per la loro grande bellezza, un tempo in cima alla 'classifica' dei tariffari delle 'case chiuse' ormai non chiedono più di 70 euro per mezz'ora. Per non parlare delle africane e di molte sudamericane, a cui i clienti, secondo il collettivo per i diritti delle prostitute 'Hetaira', chiedono servizi in strada per 5 euro, costringendole a rifiutarsi.

Le spagnole infatti sono apprezzatissime e, a quanto pare, in cima alle fantasie sessuali dei loro connazionali, anche perché da decenni non erano più presenti sul 'mercato' se non in misura marginale. Così, possono permettersi tariffe alte, proibite alle altre: da 50 euro per mezz'ora fino a centinaia di euro all'ora nei casi delle 'escort' di lusso. Ci sono donne che erano riuscite a emanciparsi da questa attività e sono tornate alla prostituzione per effetto della disoccupazione galoppante in Spagna (è al 14% e si prevede che salga fino al 18-19% nel 2010). E poi, secondo il collettivo 'Hetaira', c'è un fenomeno nuovo: "Le casalinghe spagnole con necessità economiche urgenti che entrano in un mondo con cui non avevano mai avuto contatti".

La prostituzione non è reato in Spagna, mentre lo è il suo sfruttamento: le case chiuse (spesso mascherate come agenzie di 'escort' o locali per massaggi) sono sostanzialmente tollerate, mentre la polizia cerca di limitare l'attività in strada per ragioni di 'buon costume'. Anche per questo le africane sono sempre state le prostitute più vulnerabili, già prima della crisi economica. Le spagnole, invece, hanno accesso a internet e, quasi sempre, una casa: e questi fattori le mettono in una posizione di grande vantaggio. E' il caso di Leyre, 27 anni e un figlio di sei, ex-cameriera disoccupata che alla madre racconta che si guadagna la vita come "collaboratrice domestica". In realtà si prostituisce con servizio a domicilio, 90 euro all'ora taxi incluso. E può 'permettersi' di rifiutare arabi ("moros"), rumeni e sudamericani ("panchitos").

Altre cominciano a prostituirsi ancora più giovani, e per i motivi più svariati: per esempio Veronica, 20 anni, che ha iniziato per "la voglia di avere soldi miei e mettermi alle spalle gli studi in una scuola dell'Opus Dei". Via internet si è iscritta a un'agenzia di escort e riusciva ad avere "quattro o cinque clienti al giorno", mentre le colleghe straniere "non tenevano questo ritmo". Con la crisi, Veronica ha lasciato l'agenzia e si è messa in proprio: a riprova di quanto l'attività sia vantaggiosa per le prostitute 'nazionali'.


Ho appena prenotato l'aereo... :biggrin:

Non ce n'è bisogno.
Da due o tre mesi a questa parte invece delle solite romene ( che ci sono ancora eh ma meno di prima ) vedo molte spagnole, o addirittura brasil che vivono in Spagna.
Per scherzo ho iniziato a chiedere quale fosse il motivo:" In Spagna c'è crisi, In Italia state benissimo" :shok:
Non ci credevo, la mia mente si rifiutava di credere una cosa simile, per diversi motivi che non sto qui ad elencare x non cadere in stupidi flames politici.
Una addirittura mi ha detto che i bordelli di Barcelona ( che vidi 6 annetti fà ) son bellissimi, ma di dindi non ce ne sono.
E con ciò??
E con ciò molte ragazze spagnole vengono, guadagnano, si girano l'italia e la visitano visto che a noi spagnoli il bel paese piace e non poco.
Io a tutt'oggi sono ancora incredulo, ma l'aumento di girls spagnole è notevole.
Parlo x la mia zona eh

Speriamo che questo andazzo continui,sì anche a Milano sud americane e brasiliane sono in aumento anche se la parte del leone spetta sempre alle romene,che a me francamente piacciono.
 
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Riassumendo : Si parte tutti per la Spagna e poi quando anche in Italia pure le nostre sorelle e compagne iniziano a prostituirsi causa crisi torniamo. :biggrin:
Mi sa che torniamo presto. :shok:
 
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