CARATTERISTICHE GENERALI
NOME INSERZIONISTA: MANUA
RIFERIMENTO INTERNET: http://daqualcheparte.unsitoacaso.it
CITTA DELL'INCONTRO: Prato
NAZIONALITA': Brasiliana
ETA' sui 35 abbondanti:
CONFORMITA' ALL'ANNUNCIO: 50%
SERVIZI OFFERTI: BBJ RAI1
SERVIZI USUFRUITI: BBJ RAI1 SOCIAL
COMPENSO RICHIESTO: 70
COMPENSO CONCORDATO: 60
DURATA DELL'INCONTRO: 2h
DESCRIZIONE FISICA: come da foto lo era 10 anni fa, comunque tonica dalle forme abbondanti, carnacione scura, un 5 di seno bello sodo, un bel culo rotondo, peccato per il viso vistosamente vissuto e stanco
ATTITUDINE: tra il ci sono e il non ci sono
REPERIBILITA': buona
PRESENZA DI BARRIERE ARCHITETTONICHE: diverse scale strette, bagno stretto e poco agibile
INDEX RICERCHE (numero telefonico nel formato 1234567xx): 1234567xx
LA MIA RECENSIONE:
Era dalla sera prima che, parlando con un collega del forum su una trafficata e nota via di Firenze, manifestavo la mia uggiosita' nel ciondolare attorno ai siti di annunci in questi giorni, con la voglia di un incontro ma non troppo convinto, non so nemmeno per quale preciso momento, una specie di limbo desideriale sospeso tra una voglia che e' piu' una fantasia e una mancanza di cose di mio reale interesse sulla piazza. Me ne ricordo bene perche' mentre parlavo con il collega, a pochi metri da una avvenente quanto conosciuta otr,, commentavamo come a volte ci sembri cosi' facile stare su una strada e intascarsi, forse svogliatamente, a volte furbescamente, i soldi con cui il punter onora una prestazione, ma come di fatto nessuno di noi starebbe al freddo alla pioggia per ore di notte ad aspettare e, se non bastasse, ricevendo strombazzate di clacson allusive dai passanti, se va bene, rispondendo con un amaro sorriso, offese gratuite e sputi dal finestrino se va male, non sapendo (io) come rispondere. L'altro lato di quel che per noi e' un gioco.
L'animale umano e' proprio brutto.
Cosi' decido di andare da Manua, quella che piu' si sembrava accordare, per proposta, per voce, per foto, al mio sentimento del momento. La chiamo, risponde gentile e sentitamente sorridente nonostante la tarda ora, mi decide di accordare un incontro.
Arrivo e noto subito che, scese le scale per raggiungere una insolita location sconosciuta in un retro bottega (anzi, un sotto bottega) le foto sono decisamente datate, forse ha 10 anni in piu', la ragazza matura delle foto aveva lasciato il posto ad una donna ancora giovane ma decisamente vissuta, il corpo, invece, generoso, non lasciava per nulla intendere i segni del tempo al di la' di piccoli dettagli.
Decido di restare, mi faccio indicare il bagno, piu' per rassicurare lei visto che avevo fatto una doccia poco prima di uscire..
Ritorno nel piccolo ambiente pulito e molto discaldato dove, consegnati i soldi, mi spoglio, e trovo lei praticamente nuda che mi invita a stendermi. Ride, il suo italiano lascia a desiderare e mastica molto le parole, ma in questa fase ci capiamo a gesti senza problemi, un buon bbj particolarmente caldo, una bella pecorina previo gommino, conclusione a missionaria tra quelle belle tette morbide soffici e generose.
Respiro, riprendo un po' di fiato, lei inizia con qualche complimento che assecondo con sorrisi di circostanza.
Inizia l'incontro.
Gia' perche' da un complimento mal capito, un'annuire e un replicare, mi ritrovo sul letto seduto a parlare con lei.
Parlare e' un eufemismo, capivo forse un decimo delle sue parole dette sottovoce, un po' masticate, mezzo italiano e mezzo portoghese. I suoi occhi mi parlavano e io seguivo quelli.
Mi racconta della sua vita, dei suoi sogni di parrucchiera in Brasile, del suo giovane e tormentato amore con un uomo che, messo di fronte alla gravidanza non ha voluto essere padre de suo stesso figlio, che lei ha allontanato, di una giovane e bella ragazza con infinito orgoglio ha deciso di allevare sua figlia. Racconta delle bugie dette alla sorella per lasciarle la figlia mentre lei stava in giro per il mondo a raccogliere soldi per comprare una casa in Brasile dove far vivere dignitosamente la figlia e farla studiare, per non farle fare la sua stessa fine, dice, perche' lei e' piccola ma e' molto intelligente. Piange mentre tira fuori le foto della figlia che mi vuole mostrare, orgogliosa, una bella ragazzina bionda che nulla sa di come stiano davvero le cose al mondo, della sua casa di provincia con piscina perche', dice, vuole smettere di fare questa vita e vuole tornare per aprire e condurre un agriturismo e dimenticare, andare avanti con una vita normale e prendersi cura della sua famiglia che e' lontana, e, dice, ha quasi finito. Parla dei sacrifici nel dover condividere appartamenti con altre donne o trans che lei racconta come davvero poco raccomandabili, belle fuori ma sporche dentro, che non si lavano quando ricevono i clienti e che usano il lavandino della cucina come se fosse la tazza del bagno... si gira dall'altra parte... parla dei clienti che chiedono rapporti completamente scoperti, della paura delle malattie, della paura per certi clienti strani, guarda in basso, parla e ride tra se, ma non capisco se sia un riso ironico o amaro, poi riguarda le foto, e' orgogliosa di quel divano arancione e di quella parete gialla che danno colore alla sua casa che ha comprato con tanti sacrifici, ma un po' e' triste perche' ha dovuto rinunciare ad un amore con un uomo italiano, conosciuto per lavoro ma che non avrebbe mai potuto affrontare quesi sacrifici economici al posto suo e lei ha deciso di chiudersi e lasciarlo andare.
E io su quel letto a guardare i suoi occhi stanchi salire e scendere, illuminarsi e incupirsi per raccontare la sua vita fino a quel momento, prendendomi la mano.
E pensavo a quante volte ho incontrato ragazzine viziate che fanno questo lavoro solo per inseguire i soldi e i capricci che i soldi possono soddisfare, senza reali interessi, ragazzine che vivono nella superficialia' di questa societa' dell'apparenza, solo per sentirsi ammirate e desiderate, che non capiscono il reale valore dei soldi e che quindi non si fanno scrupoli a chidere e pretendere determinate cifre solo in virtu' della loro effimera appariscenza. Certo non c'e' verso di cambiare le cose, ed ognuno di noi, ed ognuno di loro, vive questo teatrino facendo la sua parte, conosendo il proprio ruolo, e forse, se ci fosse una mutua onesta', potremo vivere serenamente tutti tenendo fuori il lato umano di ciascuno senza dover raccontar bugie e senza raccontare proprio nulla: come non chiediamo al tecnico che ci ripara la lavatrice come sia la sua vita, ma ci accontentiamo di verificare, con soddisfazione o meno, che sappia fare il suo lavoro, cosi' potremo pacatamente valutare sulle prestazioni ricevute i nostri incontri.
Ma questo mondo non e' cosi, ci porta ai margini delle realta', quelle degli altri e delle noste.
Quando risalgo le scale mi lascio quegli occhi neri profondi e quella stanza calda alle spalle, sono passate due ore, e' tardissimo e non dormiro' la notte ripensando a quel che ho sentito.
NOME INSERZIONISTA: MANUA
RIFERIMENTO INTERNET: http://daqualcheparte.unsitoacaso.it
CITTA DELL'INCONTRO: Prato
NAZIONALITA': Brasiliana
ETA' sui 35 abbondanti:
CONFORMITA' ALL'ANNUNCIO: 50%
SERVIZI OFFERTI: BBJ RAI1
SERVIZI USUFRUITI: BBJ RAI1 SOCIAL
COMPENSO RICHIESTO: 70
COMPENSO CONCORDATO: 60
DURATA DELL'INCONTRO: 2h
DESCRIZIONE FISICA: come da foto lo era 10 anni fa, comunque tonica dalle forme abbondanti, carnacione scura, un 5 di seno bello sodo, un bel culo rotondo, peccato per il viso vistosamente vissuto e stanco
ATTITUDINE: tra il ci sono e il non ci sono
REPERIBILITA': buona
PRESENZA DI BARRIERE ARCHITETTONICHE: diverse scale strette, bagno stretto e poco agibile
INDEX RICERCHE (numero telefonico nel formato 1234567xx): 1234567xx
LA MIA RECENSIONE:
Era dalla sera prima che, parlando con un collega del forum su una trafficata e nota via di Firenze, manifestavo la mia uggiosita' nel ciondolare attorno ai siti di annunci in questi giorni, con la voglia di un incontro ma non troppo convinto, non so nemmeno per quale preciso momento, una specie di limbo desideriale sospeso tra una voglia che e' piu' una fantasia e una mancanza di cose di mio reale interesse sulla piazza. Me ne ricordo bene perche' mentre parlavo con il collega, a pochi metri da una avvenente quanto conosciuta otr,, commentavamo come a volte ci sembri cosi' facile stare su una strada e intascarsi, forse svogliatamente, a volte furbescamente, i soldi con cui il punter onora una prestazione, ma come di fatto nessuno di noi starebbe al freddo alla pioggia per ore di notte ad aspettare e, se non bastasse, ricevendo strombazzate di clacson allusive dai passanti, se va bene, rispondendo con un amaro sorriso, offese gratuite e sputi dal finestrino se va male, non sapendo (io) come rispondere. L'altro lato di quel che per noi e' un gioco.
L'animale umano e' proprio brutto.
Cosi' decido di andare da Manua, quella che piu' si sembrava accordare, per proposta, per voce, per foto, al mio sentimento del momento. La chiamo, risponde gentile e sentitamente sorridente nonostante la tarda ora, mi decide di accordare un incontro.
Arrivo e noto subito che, scese le scale per raggiungere una insolita location sconosciuta in un retro bottega (anzi, un sotto bottega) le foto sono decisamente datate, forse ha 10 anni in piu', la ragazza matura delle foto aveva lasciato il posto ad una donna ancora giovane ma decisamente vissuta, il corpo, invece, generoso, non lasciava per nulla intendere i segni del tempo al di la' di piccoli dettagli.
Decido di restare, mi faccio indicare il bagno, piu' per rassicurare lei visto che avevo fatto una doccia poco prima di uscire..
Ritorno nel piccolo ambiente pulito e molto discaldato dove, consegnati i soldi, mi spoglio, e trovo lei praticamente nuda che mi invita a stendermi. Ride, il suo italiano lascia a desiderare e mastica molto le parole, ma in questa fase ci capiamo a gesti senza problemi, un buon bbj particolarmente caldo, una bella pecorina previo gommino, conclusione a missionaria tra quelle belle tette morbide soffici e generose.
Respiro, riprendo un po' di fiato, lei inizia con qualche complimento che assecondo con sorrisi di circostanza.
Inizia l'incontro.
Gia' perche' da un complimento mal capito, un'annuire e un replicare, mi ritrovo sul letto seduto a parlare con lei.
Parlare e' un eufemismo, capivo forse un decimo delle sue parole dette sottovoce, un po' masticate, mezzo italiano e mezzo portoghese. I suoi occhi mi parlavano e io seguivo quelli.
Mi racconta della sua vita, dei suoi sogni di parrucchiera in Brasile, del suo giovane e tormentato amore con un uomo che, messo di fronte alla gravidanza non ha voluto essere padre de suo stesso figlio, che lei ha allontanato, di una giovane e bella ragazza con infinito orgoglio ha deciso di allevare sua figlia. Racconta delle bugie dette alla sorella per lasciarle la figlia mentre lei stava in giro per il mondo a raccogliere soldi per comprare una casa in Brasile dove far vivere dignitosamente la figlia e farla studiare, per non farle fare la sua stessa fine, dice, perche' lei e' piccola ma e' molto intelligente. Piange mentre tira fuori le foto della figlia che mi vuole mostrare, orgogliosa, una bella ragazzina bionda che nulla sa di come stiano davvero le cose al mondo, della sua casa di provincia con piscina perche', dice, vuole smettere di fare questa vita e vuole tornare per aprire e condurre un agriturismo e dimenticare, andare avanti con una vita normale e prendersi cura della sua famiglia che e' lontana, e, dice, ha quasi finito. Parla dei sacrifici nel dover condividere appartamenti con altre donne o trans che lei racconta come davvero poco raccomandabili, belle fuori ma sporche dentro, che non si lavano quando ricevono i clienti e che usano il lavandino della cucina come se fosse la tazza del bagno... si gira dall'altra parte... parla dei clienti che chiedono rapporti completamente scoperti, della paura delle malattie, della paura per certi clienti strani, guarda in basso, parla e ride tra se, ma non capisco se sia un riso ironico o amaro, poi riguarda le foto, e' orgogliosa di quel divano arancione e di quella parete gialla che danno colore alla sua casa che ha comprato con tanti sacrifici, ma un po' e' triste perche' ha dovuto rinunciare ad un amore con un uomo italiano, conosciuto per lavoro ma che non avrebbe mai potuto affrontare quesi sacrifici economici al posto suo e lei ha deciso di chiudersi e lasciarlo andare.
E io su quel letto a guardare i suoi occhi stanchi salire e scendere, illuminarsi e incupirsi per raccontare la sua vita fino a quel momento, prendendomi la mano.
E pensavo a quante volte ho incontrato ragazzine viziate che fanno questo lavoro solo per inseguire i soldi e i capricci che i soldi possono soddisfare, senza reali interessi, ragazzine che vivono nella superficialia' di questa societa' dell'apparenza, solo per sentirsi ammirate e desiderate, che non capiscono il reale valore dei soldi e che quindi non si fanno scrupoli a chidere e pretendere determinate cifre solo in virtu' della loro effimera appariscenza. Certo non c'e' verso di cambiare le cose, ed ognuno di noi, ed ognuno di loro, vive questo teatrino facendo la sua parte, conosendo il proprio ruolo, e forse, se ci fosse una mutua onesta', potremo vivere serenamente tutti tenendo fuori il lato umano di ciascuno senza dover raccontar bugie e senza raccontare proprio nulla: come non chiediamo al tecnico che ci ripara la lavatrice come sia la sua vita, ma ci accontentiamo di verificare, con soddisfazione o meno, che sappia fare il suo lavoro, cosi' potremo pacatamente valutare sulle prestazioni ricevute i nostri incontri.
Ma questo mondo non e' cosi, ci porta ai margini delle realta', quelle degli altri e delle noste.
Quando risalgo le scale mi lascio quegli occhi neri profondi e quella stanza calda alle spalle, sono passate due ore, e' tardissimo e non dormiro' la notte ripensando a quel che ho sentito.