Sul lavoro, chi non vuole collaborare vuole in fondo il nostro male?

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Ciao a tutti,pongo questo quesito,ditemi la vostra..li per li può sembrare un'affermazione sciocca e superficiale ma pensateci bene.Inquadriamo un attimo la situazione,due aziende autonome e indipendenti ( A e B) che producono prodotti da poi vendere sul mercato,non c'è una vera e propria concorrenza perchè il prodotto è simile e il mercato a cui si rivolgono e lo stesso per cui alla fine della fiera spuntano piu o meno gli stessi prezzi,però c'è un però.Una delle due aziende attiva una parthership con un altra azienda denominata C,questo permette alle aziende A e C di collaborare e aiutarsi.Quando il meccanismo è collaudato,alla base c'è un'amicizia tra i titolari di A e C, l'azienda A propone piu volte una simil collaborazione anche all'azienda B,ma l'azienda B ogni volta risponde di NO,e continua la sua strada rifiutando e ignorando l'azienda A..
Conclusioni
Fermo restando che l'azienda B ha tutto il diritto di dire di no ecc siccome non c'è intenzione di frode da parte di nessuno mi chiedo cosa spinge B a voler sempre negare una collaborazione con A..
E cosi mi è nato questo dubbio,non è che in fondo chi non vuole collaborare (sul lavoro) è invidioso e addirittura vorrebbe vederci fallire?non vi sembra però un atteggiamento meschino e superbo?oltretutto quando i vantaggi sono sotto gli occhi di tutti?
Nella mia esperienza ho visto che le aziende ditte ecc che collaborano con il tempo crescono insieme,il fatto di dire sempre di NO da parte di B non credo sia solo per quieto vivere,del tipo se non abbiamo niente a che fare almeno non abbiamo niente da litigare,perchè io credo che se uno vuole collaborare non lo fa per litigare..cosa ne pensate?
 
Che all'azienda B non interessa nulla di collaborare con l'azienda A, perché la concorrenza che tu minimizzi è invece molto sentita dall'azienda B: la quale non penso sia portatrice di cattiveria o malanimo, semmai vuole molto semplicemente farsi gli affari propri e mantenere la propria clientela, visto anche il pericolo rappresentato dall'alleanza tra l'azienda A e la terza incomoda azienda C.
Aggiungo una considerazione finale: se l'azienda A manda te in avanscoperta, quale portatore di messaggi ecumenici di stramba fratellanza come quelli che ci hai esposto, allora c'è anche da capirla.
L'azienda B, intendo.
Abbi pazienza, stai in gamba.
:hi:
 
Il pricipio è sempre lo stesso e si applica in tantissimi ambienti compreso questo forum.

La collaborazione e la condivisione delle forze, delle risorse e delle conoscenze porta sempre a risultati migliori.

Chi lavora da solo e non è capace di condividere è perchè pensa di essere più furbo nascondendo il proprio sapere ed è geloso delle proprie attività. E' incapace di vedere al di la della punta del proprio naso ed inevitebilmente finisce poi isolato e perdente.
Ma nella sua testa è convinto di essere più furbo degli altri , ed i fatti puntualmente lo smentiscono.

Vale lo stesso per l'economia mondiale: i periodi in cui si evidenzia una crescita maggiore sono quelli dove gli stati ed i singoli partiti collaborano per il bene comune condividendo risorse e finanze.
I periodi più bui sono quelli dove ci sono guerre, faide ed inimicizie.

Il tema è uno dei più antichi del mondo ma se ci sono ancora guerre è perchè a molti non gliene frega un cazzo dei proprio popoli e di far star bene e proliferare le persone.

Lo stesso vale in una piccola azienda: il grande capo che si chiude al mercato è perchè è convito di essere il migliore e più avanti degli altri, ma inevitabilmente ne uscirà perdente guando gli altri si metteranno a cooperare isolandolo. E chi lavora per lui purtroppo perderà assieme a lui, a meno che non riesca ad iniziare a collaborare anche lui con le altre aziende, magari cambiando società.
 
Che all'azienda B non interessa nulla di collaborare con l'azienda A, perché la concorrenza che tu minimizzi è invece molto sentita dall'azienda B: la quale non penso sia portatrice di cattiveria o malanimo, semmai vuole molto semplicemente farsi gli affari propri e mantenere la propria clientela, visto anche il pericolo rappresentato dall'alleanza tra l'azienda A e la terza incomoda azienda C.
Aggiungo una considerazione finale: se l'azienda A manda te in avanscoperta, quale portatore di messaggi ecumenici di stramba fratellanza come quelli che ci hai esposto, allora c'è anche da capirla.
L'azienda B, intendo.
Abbi pazienza, stai in gamba.
:hi:
Certo che se l'azienda B vede il tentativo di collaborazione dell'azienda A come un tentativo di sopraffazione allora fa bene a farsi i cazzi propri,e il collega @crin ha spiegato bene il concetto che volevo esprimere
 
Il pricipio è sempre lo stesso e si applica in tantissimi ambienti compreso questo forum.

La collaborazione e la condivisione delle forze, delle risorse e delle conoscenze porta sempre a risultati migliori.

Chi lavora da solo e non è capace di condividere è perchè pensa di essere più furbo nascondendo il proprio sapere ed è geloso delle proprie attività. E' incapace di vedere al di la della punta del proprio naso ed inevitebilmente finisce poi isolato e perdente.
Ma nella sua testa è convinto di essere più furbo degli altri , ed i fatti puntualmente lo smentiscono.

Vale lo stesso per l'economia mondiale: i periodi in cui si evidenzia una crescita maggiore sono quelli dove gli stati ed i singoli partiti collaborano per il bene comune condividendo risorse e finanze.
I periodi più bui sono quelli dove ci sono guerre, faide ed inimicizie.

Il tema è uno dei più antichi del mondo ma se ci sono ancora guerre è perchè a molti non gliene frega un cazzo dei proprio popoli e di far star bene e proliferare le persone.

Lo stesso vale in una piccola azienda: il grande capo che si chiude al mercato è perchè è convito di essere il migliore e più avanti degli altri, ma inevitabilmente ne uscirà perdente guando gli altri si metteranno a cooperare isolandolo. E chi lavora per lui purtroppo perderà assieme a lui, a meno che non riesca ad iniziare a collaborare anche lui con le altre aziende, magari cambiando società.
Bravo @crin hai espresso in poche righe il concetto che avevo in testa,isolati anche come individui siamo in balia degli eventi,uniti non vuol dire però condivisione di tutto stile comunismo,ma di quel necessario per proliferare entrambi,pur mantendendo le proprie identità. Però la mia domanda è,chi non vuole farlo,è perchè non vuole casini o perchè in fondo odia l'altro?
 
Bravo @crin Però la mia domanda è,chi non vuole farlo,è perchè non vuole casini o perchè in fondo odia l'altro?

Io non capisco perché un'azienda, che non vuole collaborare con un'altra, debba necessariamente odiarla.
Forse, più semplicemente, vuole mantenere aperto un regime di concorrenza: magari facendo prezzi più convenienti per i clienti.
Il che a mio avviso non rappresenta un male: troppo speso, nelle consorterie amicali tra aziende, l'unica cosa che nasce è un cartello per fare tutte lo stesso prezzo e sfavorire il consumatore, di fatto impossibilitato a rivolgersi altrove.
Ora è più chiaro?
 
Come già ben descritto da @crin si tratta di una cultura del lavoro... che può valere per le azienda a,b,c come per i colleghi a,b,c, d etcc..
Di fondo come dici @generalewhite ci può essere sia invidia.. sia personalità (di titolari di azienda .. di colleghi) diverse... vedute diverse... a volte c'è proprio miopia... tante volte ...paura e insicurezza...
Come risolverla ? mah... se parliamo di dinamiche di lavoro tra colleghi... l'unico modo che vedo per minimizzare il problema (eradicarlo e impossible / molto complessso) è un pò come in una squadra di calcio.. ognuno ha il suo ruolo e le regole del gioco sono perlomeno abbastanza chiare... e l'obiettivo finale.. deve essere condiviso... passa quindi da un mix di cose.. che poi è il motivo per cui le aziende investono tanto in formazione... ne vale la pena? mah.. dipende.. ci vuole tanto tanto tempo (anni) per cambiare approccio e andare verso una cultura di collaborazione ... e tanta coerenza e costanza.. credo sia una delle sfide più complesse in qualsiasi organizzazione, a maggior ragione in Italia.. dove organizzazione e coerenza diciamo che normalmente non sono i ns punti di forza ( ci sono delle eccezzioni)
scusate la supercazzola.
comunque bel thread, argomento extra gnocca interessante
 
Interessante anche vedere il punto di vista delle persone qua,ci sono le personalità da azienda A e C (@crin e @hichnus) che sanno che alla lunga una collaborazione porta dei vantaggi a entrambi..
@Lafayette non capisci perchè un'azienda che non vuole collaborare in fondo vuole il male dell'altra?secondo me quando è palese la convenienza ad entrambi rifiutare una collaborazione è un po come dire "Si sicuramente converrebbe a tutti aiutarsi ma dato che mi stai sulle balle non lo faccio e preferisco farmi i cazzi miei"..questa sarebbe la sincera verità invece di fronte a proposte di collaborazione B risponde sempre "ma no non è il caso,non abbiamo tempo,non ne vale la pena,i risparmi sono irrisori" e preferisce metterci di tasca sua risorse che con A sarebbero state il 50 %..cosa è questa?miopia?deficienza? la proposta di A e la collaborazione di A e C non è per fare cartello e inculare i clienti ma semplicemente per abbassare un po i costi di produzione,il prezzo lo fa il mercato non bastano in questo caso 3-4 aziende per fissare un cartello
 
Con così pochi dati è difficile soppesare le dinamiche aziendali che possano portare a collaborazioni o meno.
In Italia possono farsi concorrenza sullo stesso prodotto aziende completamente diverse,
pensiamo a una spa con tutto il suo organigramma e la concorrente comandata dall'imprenditore nato dal nulla,
le due realtà giocheranno a farsi le scarpe a oltranza per dimostrare quale delle due organizzazioni è la soluzione vincente.

Utopico farle collaborare, anche se rari casi ne conosco.

Rimane la mia convinzione che ad oggi si debba collaborare soprattutto in piccole e medie imprese, ma qua si gioca sulle dinamiche personali dei vari imprenditori, entrano in gioco fattori come stima ,fiducia,apertura mentale, parole che ad oggi si riescono ad utilizzare veramente poco.
Più facile in grandi imprese dove le persone contano meno e sono i numeri che che contano, a quel punto stima ,fiducia si traducono in controllo, verifica,standard qualitativi, tempistiche, speculazioni e quant'altro occorre perchè i numeri tornino.
Questa è una mia visione da persona ignorante in materia, che comunque nelle collaborazioni "con entità ritenute corrette " ha spesso trovato grossa soddisfazione sia personale che economica.
 
Secondo me È il dilemma del prigioniero, difficilmente ci si fida e quindi invece di massimizzare il beneficio complessivo ci si arena in situazione inefficienti

Sul perché, credo che spesso non sia malizia, ma semplicemente pigrizia, modificare lo status quo è faticoso… oppure stupidità, nel senso che proprio non ci si arriva a capire.

E poi ci sono quelli che lo fanno per motivi strategici, ma sempre mossi dal l’interesse: dove lavoro e dove lavoravo prima capita di allearsi con gli acerrimi rivali per un progetto che si può fare assieme e allo stesso tempo farsi la guerra in modo sfacciato su altri, ma non c’è animosità, si divide a compartimenti.
l’approccio è quello inglese del “non abbiamo alleati, abbiamo interessi comuni”

Se parliamo di individui può anche esserci il fattore pancia, magari uno non collabora perché a livello istintivo c’è una fortissima antipatia, oppure una fondamentale differenza a livello ideologico. A livello azienda ho visto un rigetto totale di altre società solo per motivi di certificazione, problemi legali o precedenti condotte scorrette.

Comunque bel topic 😄
 
Ciao a tutti,pongo questo quesito,ditemi la vostra..li per li può sembrare un'affermazione sciocca e superficiale ma pensateci bene.Inquadriamo un attimo la situazione,due aziende autonome e indipendenti ( A e B) che producono prodotti da poi vendere sul mercato,non c'è una vera e propria concorrenza perchè il prodotto è simile e il mercato a cui si rivolgono e lo stesso per cui alla fine della fiera spuntano piu o meno gli stessi prezzi,però c'è un però.Una delle due aziende attiva una parthership con un altra azienda denominata C,questo permette alle aziende A e C di collaborare e aiutarsi.Quando il meccanismo è collaudato,alla base c'è un'amicizia tra i titolari di A e C, l'azienda A propone piu volte una simil collaborazione anche all'azienda B,ma l'azienda B ogni volta risponde di NO,e continua la sua strada rifiutando e ignorando l'azienda A..
Conclusioni
Fermo restando che l'azienda B ha tutto il diritto di dire di no ecc siccome non c'è intenzione di frode da parte di nessuno mi chiedo cosa spinge B a voler sempre negare una collaborazione con A..
E cosi mi è nato questo dubbio,non è che in fondo chi non vuole collaborare (sul lavoro) è invidioso e addirittura vorrebbe vederci fallire?non vi sembra però un atteggiamento meschino e superbo?oltretutto quando i vantaggi sono sotto gli occhi di tutti?
Nella mia esperienza ho visto che le aziende ditte ecc che collaborano con il tempo crescono insieme,il fatto di dire sempre di NO da parte di B non credo sia solo per quieto vivere,del tipo se non abbiamo niente a che fare almeno non abbiamo niente da litigare,perchè io credo che se uno vuole collaborare non lo fa per litigare..cosa ne pensate?
 

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fiera spuntano piu o meno gli stessi prezzi
I soldi non si fanno quando si vende... Ma quando si compra, i prezzi di vendita li fa il mercato, i prezzi di acquisto e lavorazione no. Quelli li fanno le risorse che hai per fare magazzino, la bravura nelle trattative e l affidabilita e efficienza dei tuoi collaboratori e come hai strutturato i processi di lavorazione.
Detta cosi, certo la collaborazione porta i suoi vantaggi, ma come fatto notare da altri colleghi troppi pochi fattori per poter valutare correttamente.
1) Una collaborazione deve portarmi dei vantaggi.
2) se la collaborazione sospetto sia finalizzata a fottermi, cerco di fotterti prima io,
3) troppi galli a cantare non si fa mai giorno.
4) troppo generiche le info per valutare i vantaggi sotto gli occhi fi tutti

potrei andare avanti per ora, ma ho delle collaborazioni da portare avanti 🤣🤣🤣.
 
@Lafayette secondo me quando è palese la convenienza ad entrambi rifiutare una collaborazione è un po come dire "Si sicuramente converrebbe a tutti aiutarsi ma dato che mi stai sulle balle non lo faccio e preferisco farmi i cazzi miei"..questa sarebbe la sincera verità
Ed allora, se - come dici tu - la verità è solo quella che l'azienda A sta sulle balle all'azienda B, i motivi li sapranno bene l'azienda A e l'azienda B.
Infatti, dal tono che usi in genere per muovere le tue considerazioni, in questo come in altri thread, non mi sorprenderei se proprio tu fossi l'azienda A, e stessi dunque sulle balle all'azienda B.
Pertanto, se nel corso degli anni tu, azienda A, ti sei rivolto all'azienda B come spesso ti sei rivolto qui dentro a chi - a tuo dire - non coglieva l'opportunità di interloquire con te, ci hai già dato una spiegazione completa del mancato entusiasmo mostrato dall'azienda B all'idea di collaborare con l'azienda A ( ossia te).
Stai in gamba.
 
Ed allora, se - come dici tu - la verità è solo quella che l'azienda A sta sulle balle all'azienda B, i motivi li sapranno bene l'azienda A e l'azienda B.
Infatti, dal tono che usi in genere per muovere le tue considerazioni, in questo come in altri thread, non mi sorprenderei se proprio tu fossi l'azienda A, e stessi dunque sulle balle all'azienda B.
Pertanto, se nel corso degli anni tu, azienda A, ti sei rivolto all'azienda B come spesso ti sei rivolto qui dentro a chi - a tuo dire - non coglieva l'opportunità di interloquire con te, ci hai già dato una spiegazione completa del mancato entusiasmo mostrato dall'azienda B all'idea di collaborare con l'azienda A ( ossia te).
Stai in gamba.
Cosi la metti sul personale è non è carino,com'è che dice quel proverbio? "ciò che gli altri pensano di te non è affar tuo"..qui parliamo di semplici dinamiche aziendali,io cercavo solo la "vera" motivazione che sta alla base dell'azienda B nel voler dire sempre di NO all'azienda A,anche quando i risultati sono evidenti praticamente sotto gli occhi di tutti..
Per rendere meglio l'idea provo a fare un esempio pratico,immagina due esercizi commerciali,che so tipo due pizzerie,che operano sulla stessa via,una delle due la pizzeria A propone alla pizzeria B magari lo stesso ente certificatore per le varie certificazioni di cucina ecc per ottenere un maggior sconto e quindi un vantaggio a entrambi..E B risponde "NO"..ovviamente l'esempio lascia il tempo che trova ma era per rendere l'idea,cosa motiva seriamente un continuo rifiuto da parte di B?tanto da scocciare A,oltretutto A vede che con C le cose funzionano bene,certo bisogna essere sempre chiari e trasparenti ma se si vuole si riesce ad andare d'accordo e collaborare..
E comunque farò finta di non aver letto il solito tentativo di provocazione per mandare tutto in caciara
 
Rimane la mia convinzione che ad oggi si debba collaborare soprattutto in piccole e medie imprese, ma qua si gioca sulle dinamiche personali dei vari imprenditori, entrano in gioco fattori come stima ,fiducia,apertura mentale, parole che ad oggi si riescono ad utilizzare veramente poco.
Più facile in grandi imprese dove le persone contano meno e sono i numeri che che contano, a quel punto stima ,fiducia si traducono in controllo, verifica,standard qualitativi, tempistiche, speculazioni e quant'altro occorre perchè i numeri tornino.
Questa è una mia visione da persona ignorante in materia, che comunque nelle collaborazioni "con entità ritenute corrette " ha spesso trovato grossa soddisfazione sia personale che economica.
Certo in questo caso parliamo di piccole e micro imprese,ma i numeri e i conti valgono come nelle grandi imprese,quindi bisogna secondo me lasciare da parte dissapori e antipatie e pensare che è solo lavoro.Non è obbligatorio che tra due aziende ci debba essere per forza stima reciproca per collaborare,basta fare due considerazioni sull'effettiva convenienza e procedere di conseguenza,ma dire di NO a ogni proposta diversa da quella precedente mi fa pensare che "ci sia qualcos'altro sotto"..
 
Certo in questo caso parliamo di piccole e micro imprese,ma i numeri e i conti valgono come nelle grandi imprese,quindi bisogna secondo me lasciare da parte dissapori e antipatie e pensare che è solo lavoro.Non è obbligatorio che tra due aziende ci debba essere per forza stima reciproca per collaborare,basta fare due considerazioni sull'effettiva convenienza e procedere di conseguenza,ma dire di NO a ogni proposta diversa da quella precedente mi fa pensare che "ci sia qualcos'altro sotto"..
Se parliamo di piccole e\o microimprese, potrei parlarti da Esperto e dirti che i numeri contano relativamente (anche se capisco sia difficile da capire)....
anche all'interno dell' azienda stessa la collaborazione è tutt'altro che scontata, figuriamoci avere a che fare con il piccolo concorrente del quale non si condivide metodo e del quale non si provi nessuna stima.

Conosco persone che si sono bruciate capitali\case\futuro dei figli, lavorando 20 ore al giorno, solo per testardaggine e orgoglio.


e comunque se B non vuole collaborare... e non farlo è assolutamente svantaggioso, dov'è il problema per A e C che invece ne trovano i vantaggi, si stimano?!?
sarà un problema di B... indipendentemente dal perchè.
a meno che Tu non stia lavorando per B...

spero di aver capito correttamente...
 
Se parliamo di piccole e\o microimprese, potrei parlarti da Esperto e dirti che i numeri contano relativamente (anche se capisco sia difficile da capire)....
anche all'interno dell' azienda stessa la collaborazione è tutt'altro che scontata, figuriamoci avere a che fare con il piccolo concorrente del quale non si condivide metodo e del quale non si provi nessuna stima.

Conosco persone che si sono bruciate capitali\case\futuro dei figli, lavorando 20 ore al giorno, solo per testardaggine e orgoglio.


e comunque se B non vuole collaborare... e non farlo è assolutamente svantaggioso, dov'è il problema per A e C che invece ne trovano i vantaggi, si stimano?!?
sarà un problema di B... indipendentemente dal perchè.
a meno che Tu non stia lavorando per B...

spero di aver capito correttamente...
Capisco che è tutto proporzionato,per una medio grande azienda magari si risparmiano decine di migliaia d'euro per delle micro imprese al massimo qualche centinaio/migliaio d'euro,ma ovviamente non è solo per quello che si fa,ci sono una miriade di cose collegate al semplice e puro risparmio...è uno scambiarsi i favori,se io chiedo a C un favore C farà di tutto per fare bella figura,già solo per l'immagine che questo comporta oltre che per il giusto compenso,mentre se mi rivolgo al mercato non è detto che trovo lo stesso zelo perchè buona parte delle persone se ne frega..non so se rendo l'idea..Io non sto lavorando per B,ma è un peccato perchè B potrebbe venire utile a A e viceversa nei momenti di bisogno quando magari C non è disponibile..invece questo continuo rifiutare favori e collaborazioni mi fa pensare che ci sia qualcosa sotto e non semplice orgoglio...d'altronde come si dice l'orgoglio non paga
 
Capisco che è tutto proporzionato,per una medio grande azienda magari si risparmiano decine di migliaia d'euro per delle micro imprese al massimo qualche centinaio/migliaio d'euro,ma ovviamente non è solo per quello che si fa,ci sono una miriade di cose collegate al semplice e puro risparmio...è uno scambiarsi i favori,se io chiedo a C un favore C farà di tutto per fare bella figura,già solo per l'immagine che questo comporta oltre che per il giusto compenso,mentre se mi rivolgo al mercato non è detto che trovo lo stesso zelo perchè buona parte delle persone se ne frega..non so se rendo l'idea..Io non sto lavorando per B,ma è un peccato perchè B potrebbe venire utile a A e viceversa nei momenti di bisogno quando magari C non è disponibile..invece questo continuo rifiutare favori e collaborazioni mi fa pensare che ci sia qualcosa sotto e non semplice orgoglio...d'altronde come si dice l'orgoglio non paga
Casomai l orgoglio e la dignità non si comprano ...


Ma di fatto ognuno è libero di accettare o meno collaborazione ...
Se A ha già C... Dopo aver proposto a B più volte l "affare" della collaborazione se B non accetta pazienza...
Si va avanti uguale magari spunterà un azienda D che vorrà partecipare con A e a C...
I tuoi colleghi punters hanno già espresso ciò che penso della questione rifiuto ( probabilmente B non ha stima di A o di C o di entrambe....oppure B non vuole rischiare di entrare in qualcosa di losco magari A e C o solo A o solo C hanno brutta nomina.….)
Oppure terza ipotesi è la stessa B che magari fa cose " poco limpide" e nn vuole gente che possa scoprirlo...
Alla fine ci perde B...quindi....
Ricordatevi che se le collaborazioni non hanno basi solide si rischia tutta l attività eh?!? ....quindi se nn ci sono basi solide è meglio ognuno per cazzi suoi..
Lunga vita e prosperità 🖖
 
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