Tempi moderni.. o Tempi che cambiano..

Corsaro77

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Walhalla
Ciao Ragazzi.
E' da poco che sono iscritto qui, e sto ancora cercando di capirmi in questo forum che mi sembra sterminato.
Vedo che c'è ampia libertà di discussione nei temi, dai più strettamente collegati al "nostro" mondo a quelli "a ruota libera".
Mi è venuto in mente, cazzeggiando in ufficio, di condividere una sensazione strana che mi ha colto ieri.
Dunque, stavo girovagando in città per uffici, e ieri c'erano gli studenti in sciopero. Bene, vedevo queste orde barbariche di ragazzini vagare per le strade, contenti di aver saltato un giorno di scuola e di potersi godere l'ultimo sole tiepido prima del generale inverno.

Sarà un caso, o forse no, però ho notato tante ragazzine, età stimata dai 14 ai 16 anni, decisamente attraenti, fisicamente "mature", emancipate, apparentemente complicate.

Ora, a scanso di qualsivoglia equivoco, lungi da me scatenare idee strane. Quello che ho pensato è stato: se avessi ancora quell'età, passerei la giornata dietro a loro. Altro che studiare, altro che pallone...

E allora sono tornato indietro con la memoria a quando avevo quell'età. Non è passato un secolo, sono passati vent'anni (ma forse sono più di un secolo, in certo casi..). Ecco quindi un mio flash back nei primi anni 90.

Vado a memoria, scavando nei ricordi.. senza consultare wikipedia o simili.
Il Muro è caduto da poco, probabilmente non ho ancora colto l'importanza dell'evento, la (prima) guerra in Iraq è finita, in America forse c'è ancora Bush padre o forse già Clinton, qui credo siano gli anni di Di Pietro e Cusani, Craxi è forse già in Tunisia, in Jugoslavia non si può più andare a mangiare il pesce perché è una polveriera pronta ad esplodere (o forse è già esplosa). Ricordo le immagini delle barche albanesi in Puglia, e Berlusconi è ancora solo il padrone di Mediaset ed il presidente del Milan.
C'è il Napoli di Maradona, il Milan degli olandesi (Sacchi o Capello?), la Doria di Vialli e Mancini. Le notti magiche di Schillaci sono finite, agli Europei non ci andiamo perché Rizzitelli prende il palo in Russia. Il rigore di Baggio in America arriverà più avanti.

Io chi sono? Sono uno studentello dei primi anni di superiori, prendo l'autobus per andare e tornare da scuola, c'era il biglietto da 10 corse con l'undicesima in omaggio da timbrare (obliterare), mi sembra che un biglietto singolo costasse 800 Lire.
A scuola non ci sono "bulli" che prendono di mira lo "sfigato": ci sono ragazzi vivaci la cui condotta disturba i compagni studiosi. Ogni tanto un rapporto, una nota e presentarsi l'indomani con i genitori. Se combinavi qualcosa, negavi tutto, anche l'evidenza. Nessuno aveva ripreso la scena col telefonino.
Quando, verso ottobre novembre, consegnavano il foglio con gli orari di ricevimento degli insegnanti, mi ricordo che lo imboscavo finché mia mamma, tempo dopo, me ne chiedeva conto. "non so, forse il giorno che ce l'han dato non c'ero....".
I miei pomeriggi li trascorro o sui libri (poco) o in strada con gli amici. Il primo che esce suona i campanelli degli altri. Oppure fischia da fuori. Si salta il muretto e via.
Ricordo partite di pallone interminabili, con un sasso si segnano le porte sull'asfalto. La partita finisce col buio, o quando le mamme urlano "Vieni a casaaaaa!".
Solo il sabato ci era permesso usare il campo dietro la chiesa.
Se piove sto a casa, mentre spero che smetta guardo l'A- Team, Supercar, Magnum P.I., Riptide. A volte anche Mac Gyver ed Hardcastle & Mc Cornick. Daisy di Hazzard rimane un sogno erotico. Colpo Grosso detta legge su Telepadova (ora Italia 7). Ma lo fanno tardi, solo il sabato riesco a vederlo di soppiatto sulla tv giù in taverna, volume al minimo, con un orecchio teso alle scale che non arrivassero né mamma né papà.
Loro mi hanno comprato la mountain bike (o rampichino, detto all'italiana), un must per l'epoca. Purtroppo, nonostante le mie insistenze, la Vespa rimane un tabù.
Trasgressioni? Oh certo, o perlomeno ci parevano tali: qualche sigaretta rubata a papà, qualche birra o bottiglia di vino trafugata dalla cantina, qualche pornazzo trovato per strada, la colletta per comprare la mitica scatola di raudi da 100 pezzi (VM 18) che il tabaccaio vendeva sottobanco.
Il tutto veniva sempre ed equamente diviso e condiviso con gli amici: una sigaretta ci faceva tossire tutti, una bottiglia di vino bastava per annebbiarci le idee.
Chi non ha suonato tutti i campanelli del palazzo e poi è scappato? Chi non si è preso a schiaffi per un gol? Chi non ha fatto una gara in bici?

E le ragazzine della nostra età? Intanto non me le ricordo così "tigri" come adesso. Si certo, c'era la fidanzatina. La vedevi la mattina a scuola, andavi nel bagno a "limonare" (che goduria all'epoca), già una palpata di tette era una conquista da vantarti con gli amici. I pompini erano solo sui giornaletti porno. Quando le ho accennato la cosa mi ricordo di aver preso una sberla "Io non faccio quelle cose sconce! Che schifo!".
Ogni tanto la vedevi il pomeriggio (nei festivi, di solito). Innanzitutto fissare l'appuntamento era un'odissea: uscire di casa con un gettone (200 Lire!), cercare una cabina telefonica (non volevo che i miei mi ascoltassero), comporre il numero e sperare che risponda lei e non sua mamma o (peggio ancora) suo papà. Ripetersi mille volte la frase da dire e trovare il coraggio per farlo. E poi hai un gettone solo: quando fai il numero non puoi più mettere giù o perdi la chiamata. "buongiorno, sono Sergio, c'è Silvia?" oppure "C'è Silvia?" oppure "buongiorno, c'è Silvia? sono un suo amico....." (meglio l'anonimato..)... e poi, al momento fatidico, regolarmente balbettare un "... ahem... salve... cercavo Silvia"... "Ma chi parla?" "ehhh.. sono un suo compagno di scuola..." "Un nome ce l'hai?".... " bé, si certo... sono Sergio..." "ah ok... no non c'è..." oppure "sta studiando" oppure (ave) "si un momento, te la passo" (respirone di sollievo).
Almeno 3 volte su 10 non me la passavano, o non c'era: poteva essere dagli scout, a catechismo o via con la mamma e la sorellina. Altre 3 volte non la lasciavano uscire. Nelle residue volte ottenevo il permesso di uscirci, ma rientro tassativo entro l'imbrunire, se non è brutto e se non fa freddo. Dopo cena non se ne parla.
Andarla a prendere in bici, magari portarla in canna (ma non sotto casa, se i suoi la vedono salire in canna si arrabbiano), andare ai giardinetti, o lungo il fiume, magari offrirle una coca se hai 2 soldi in tasca. Tanti bacetti e tanto amore. Che carini!!! e che nostalgia!!!
Silvia era una ragazza semplice, la definirei "acqua e sapone", il suo bel visino, i suoi capelli castani, i suoi occhi scuri, il suo maglioncino, i suoi jeans, le sue scarpe da ginnastica. Ricordo ancora un orribile anello di plastica fosforescente che aveva trovato sul "cioè". E la sua passione per le pip... (non pensate male.... Le pip erano le caramelle alla liquirizia che potevano essere usate come resto di 50 Lire).
Riportarla a casa dispiaciuto perché è già ora.. con suo papà in terrazza che ci scruta.. Ricordo come fosse ieri il giorno che è sceso. "Silvia, vai su dalla mamma.. Ehi tu ragazzo, fermati un attimo!". Momenti di panico, voglia di scappare, oddio cosa vorrà adesso... "Tu sei Sergio allora.. quello che telefona regolarmente" " S-Si signore, sono io, è un piacere..." "Siete a scuola insieme vero?" "Si, io sono in seconda F, Silvia è in prima G" "Bene, abiti qua in zona?" "Veramente no signore, vengo dall'altra parte della città, vivo vicino alla tangenziale" "Capisco, bé Sergio, mi sembri un bravo ragazzo, mi raccomando, non combinare sciocchezze che Silvia è mia figlia. Ora vai, sennò arrivi a casa tardi. E stai attento per strada" "Grazie, signore, arrivederci".
Dopo quella chiacchierata ero un Dio, avevo superato indenne perfino l'insormontabile ostacolo di suo padre. Io e Silvia non ci saremmo mai lasciati.
Finché... finché si trasferirono a Novara... Lui era un funzionario della questura, ed era stato trasferito. Ricordo quante lacrime.. Settimane intere di lutto. Non credo di aver più pianto così tanto. Ho perfino cheisto ai miei di trasferirci a Novara... Ma capite bene come fosse cosa impraticabile. Ci siamo scritti per un po' delle lettere, ho ancora nel cassetto le sue cartoline dalla Liguria. Poi, come forse è normale, ci siamo persi.
Chissà com'è adesso Silvia, io me la ricordo splendida nella sua semplicità.

I tempi cambiano, le mode anche, la tecnologia avanza. C'è l'I-pod, l'I-Pad, l'I-Phone, Windows, il Mac. Facebook, Twitter e Linkedin.
Altro che Commodore 64 o Vic 20. Altro che la Sala giochi d'estate con i pincionetti, il biliardo e il biliardino.

Ieri, vagando per la città, non ho visto nessuna Silvia.

Mi sono chiesto se era meglio all'epoca o se è meglio adesso.
Sono cresciuto (o invecchiato). Adesso sembra tutto più facile, più "avanti".

Secondo me era meglio prima.

Spero di non avervi annoiato.
 
W

WILLY_MCTELL

Ospite
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Mi sono chiesto se era meglio all'epoca o se è meglio adesso.

Per prima cosa ti faccio i complimenti per il bellissimo racconto...
....e per seconda cerco di rispondere alla tua domanda...penso di essere un po più vecchiotto di te e di conseguenza l'età della ''spensieratezza'' l'ho vissuta a cavallo tra la fine degli anni settanta e l'inizio degli ottanta...ebbene prorpio perchè li definisco gli anni della spensieratezza non li cambierei con nessun altro periodo della mia vita...troppo bello (e forse troppo facile) vivere senza alcun pensiero che ti faccia temere per il futuro...in quel periodo non mi sono mai posto la domanda '' e se va male?'' cosa che invece poi è diventata all'ordine del giorno quando ho dovuto cominciare a prendermi le mie responsabilità e fare scelte dalle quali sarebbe dipeso l'intero futuro della mia vita...
....ecco perchè io (e penso molti altri) alla tua domanda rispondo senza rifletterci sopra un millesimo di secondo...''si stava meglio prima''...
 
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Versilia
Io sono del '74 quindi ho vissuto la mia adolescenza nella seconda metà degli anni '80. Anche io li considero un periodo ideale perché c'era già un progresso tecnologico tale da renderci la vita confortevole ma non forse addirittura esagerato come oggi dove i ragazzini non si trovano in cortile ma su.........facebook! Però a questo punto come direbbe il buon lubrano la domanda sorge spontanea: non è che ognuno idealizza quegli anni perché visto l'età sono un po' "magici"? Chissà che gli ipertecnlogizzati adolescenti di oggi tra 20 anni commentando i comportamenti dei loro figli che si ritrovano su social network olografici con annessi odori e tatto direbbero "eh ma ai miei tempi c'era più magia, si potevano fare solo foto e video altro che toccare odorare, che nostalgia dell'iPhone quella macchinetta semplice ed obsoleta priva addirttura di comandi cerebrali..........."
 
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OTR again
Fantastico racconto che inevitabilmente mi ricorda questa canzone di Caparezza :)

Stamattina mischio l'Orzoro con l'Ovomaltina e me la bevo amaro come il Petrus, indeciso se indossare un jeans Pooh o un jeans Jesus, metto un Wrangler, poi leggo i Peanuts di Linus, esco con calma, pago lo Zagor con la moneta romana dell'Ergo Spalma; come Fred vado dalla mia Wilma, la sogno su di un amaca all'ombra di una palma. La mia macchina? 131 Supermirafiori. Nello stereo: "Un corpo e un anima" di Wess e Dori Ghezzi. In giro vedessi che prezzi, mamma santa, un Dalek a lire 150. Ho un Settebello nei miei panta a zampa anni '70 e tanta voglia di metterla a novanta, questa vita molto bassa passa, e guai a chi non se la spassa mai. Mai, mai e poi mai riproverò questi brividi, mai e poi mai riproverò cose simili. Mai e poi mai le elimini, aiuto, sto diventando come Limiti! Sarà il cavallo che solletica il fringuello, saranno certe foto sul Monello che mi fanno Intrepido, mi sento fico quando faccio centro, amore ti ho portato il Rosso Antico, diamoci dentro! Che più si aspetta più i tempi si fanno cupi. Rimpiango Sandokan sul Cinevisor Mupi, i lupi di Fabuland, i Lego, i Trasferelli, le scatole di Silvan e di Tony Binarelli; Bontempi quelli degli organetti che soffiavano motivi validi, Adica pongo che si fanno morbidi tra le mie mani, richiami così vicini da non apparire più lontani, in una spirale verso il disastro, una Girella nella bocca del Golosastro, uno strazio, Topo Ignazio buttami un mattone sulla testa che questa nostalgia non passa mai. Mai, mai e poi mai riproverò questi brividi, mai e poi mai riproverò cose simili. Mai e poi mai le elimini, aiuto, sto diventando come Limiti! Va bene, ora c'è l'Eurostar ma prima c'era il Lima, amavo gustarmelo in vetrina, shokkato, la stessa che una volta ho appannato col fiato quando hanno esposto il calcio-balilla calamitato. Erano gli anni dell'acciaio Inox, ogni bambino sullo spazzolino aveva il Paperino's. Chi non sa cos'è ne resta fuori, chi non sa che Ariel "fredda lo sporco e accarezza i colori" non capisce, che siamo peggiorati tanto che te ne vergogni, che Migliorati sono solo "bambole dei sogni", che muori per trattori ed animali, che il Dolce Forno può fare pure le torte nuziali. Ridi pure ma la situazione è tragica per chi è convinto che la maglieria sia magica, nessuna logica mi salva, sai,sono un fottuto nostalgico, non mi riprenderò mai. Mai, mai e poi mai riproverò questi brividi, mai e poi mai riproverò cose simili. Mai e poi mai le elimini, aiuto, sto diventando come Limiti!


 
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La TV era in bianco e nero e c'era solo un canale, il Nazionale, poi arrivò il Secondo.
Iniziava alle 16... era la Tv dei ragazzi... Giocagiò per i più piccoli e poi Gianburrasca, I ragazzi di Padre Tobia, Gianni e il magico Alverman.
Chi se lo ricorda lo gnomo Alverman con il magico anello Fafifurni, l'Indiano Otorongo e la canzoncina "Don Cristobal vogliam sposar tua figlia" la bella Marianna? E ancora, i Forti di Forte Coraggio, Rin Tin Tin e il caporale Rusty, il delfino Flipper, Furia, Zorro e i cartoni animati... Alvin, Ettorre Ettorri il piccolo pioniere sulla canoa. E alla sera Studio Uno, Canzonissima, gli sceneggiati, Maigret, TV7, il film sul Nazionale al lunedì e al mercoledì sul Secondo, Rischiatutto, Giochi senza Frontiere.


Andavamo a scuola con il grembiule nero, il colletto bisnco e il fiocco, nella mia classe i maschi lo avevano blu e le bambine rosa, avevamo la cartella con le cinghie per portarla in spalla, l'astuccio, il libro di Lettura e il Sussidiario, il pallottoliere per fare i conti e i quaderni...
Il quaderno di casa e quello di classe, righe e quadretti di prima e seconda, di terza e di quarta e quinta.
Abbiamo imparato a scrivere con la matita N. 2 HB facendo linee e aste, e poi la cannuccia con il pennino. C'era la scatoletta dei pennini, pancia piccola, pancia grossa, a penna d'oca, a castello, di metallo o dorati, ognuno trovava quello con cui scriveva meglio. Il buco nel banco con il calamaio e l'inchiostro nero e il bidello che veniva a riempirlo con la bottiglia quando stava finendo... la carta assorbente per asciugare prima di girare la pagina e il feltro per asciugare il pennino. I pastelli erano i Giotto scatola da 12, da 18 o 24 e i più fortunati avevano i Caran d'Ache che si sfumavano ad acqua come gli acquarelli, si vedevano le prime penne biro, ma guai usarla a scuola... furono tabù fino alla prima media.
Portavo i pantaloni all'inglese, corti appena sopra il ginocchio, con i calzettoni e d'inverno con il freddo avevamo le ginocchia rosse, e quanto cominciava a far caldo le scarpe lasciavano il posto ai sandali blu con due fori sopra, all'altezza delle dita. Ci si passava i vestiti e le scarpre dal fratello più grande al più piccolo e quando non potevano essere più utilizzati si regalavano a chi ne aveva bisogno. La merenda all'intervallo era la focaccia o il panino portato da casa, a volte i crakers o al massimo il sacchetto di Pavesini. Classi di 40 bambini con una sola maestra che era davvero come una mamma, entrava in classe e come diceva lei non "volava una mosca". Si faceva il "Dettato" e poi a uno a uno si andava alla cattedra e la maestra li correggeva dando un voto per il Dettatto ed uno per la Bella Scrittura. Tutte le settimane si studiava una poesia a memoria e venivamo interrogati tutti... così per le lezioni, non potevi sperare di farla franca...
La mattina prima di iniziare le lezioni si pregava e così al termine, 5 minuti prima del suono della campanella...
E poi c'era la "dottrina" perchè Comunione e Cresima si facevano a distanza di poco più di un mese in seconda elementare.
Le bambine venivano a scuola con il grembiule lungo nero e il colletto bianco ricamato e i calzettoni bianchi che portavano fino alla fine delle Scuole Medie, mai vista una bambina con i pantaloni...


Giocavamo a Nascondino, Alza bandiera, Un Due Tre Stella, Madama comanda color, Riallzo (si incrociavano le dita e si diceva Arimo per fare pausa), Guardia e Ladri, Cow-boy e Indiani, oppure con il Lego o il Meccano, la pista delle macchine della Polystil, il plastico con i trenini Lima o Rivarossi, con le macchinine, al Giro d'Italia con i tappi di metallo delle bottiglie, con le biglie, eravamo i re del virtuale, la scopa diventava un cavallo, la sedia una moto, uno scatolone una macchina, due pezzi di legno di trasformavano in una spada e uno strofinaccio in mantello. C'era la raccolta delle figurine dei Calciatori della Panini.
La Coca Cola era un lusso, il ghiacciolo costava 5 Lire e un cono gelato 50 Lire... la benzina 162 Lire... le nostre bibite erano gli sciroppi allungati con l'acqua... menta, orzata, tamarindo, cedrata, acqua zucchero e limone. Si mangiava la frutta quando era la stagione giusta, il torrone, la mostarda e il panettone solo per Natale. Il pollo arrosto fatto dalla mamma la domenica e i giorni di festa e la torta era quella di mele o la ciambella. A tavola si beveva l'acqua del rubinetto messa nella brocca o nella bottiglia con la macchinetta per fare l'acqua con le bollicine usando le bustine, Vichy, Idrolitina, Frizzina Salitina M.A. e il sale si comprava solo dal tabaccaio.
All'oratorio con 25 lire si compravamo la bottiglietta azzurro-verde di gassosa con cinque stringhe di liquirizia forata che usavamo come cannuccia.

Abbiamo visto nascere i primi oggetti di plastica, i primi catini, i secchi... "e mo', e mo' e mo'... Moplen" recitava Gino Bramieri nella pubblicità che allora si chiamava "reclame". Il pane vecchio si raccoglieva e quando era secco si faceva il pane gratuggiato. Non si buttava nulla, si recuperava tutto, la carta velina della tintoria veniva usata per fare la carta igienica per i bambini, i grandi usavano i giornali vecchi o la prima carta igienica, che sembrava carta vetrata, il caffé era in chicchi e si macinava con il macinino a mano e poi con quello elettrico, si comprava sfuso, come lo zucchero avvolto nella carta da zucchero azzurrognola, o la pasta, la farina e la spesa si faceva nei negozi, dove c'era il libretto per segnare il conto che si pagava a fine settimana o fine mese. Sui prodotti non c'era la data di scadenza e nessuno si è mai intossicato o è morto per aver mangiato cibo avariato. Gli avanzi si riscaldavano o si trasformavano in fantastiche polpette. Il fruttivendolo pesava frutta e verdura con la Stadera e le bilance avevano i pesi calibrati.
Non c'erano i pannolini e gli omogeneizzati, si usavano i latelli e i cirioà che venivano lavat e rilavati e le pappe le oreparavano le mamme.

Le poche calcolatrici Olivetti erano meccaniche e si azionavano con la manovella e negli uffici c'erano le macchine da scrivere con il nastro rosso-nero che andava sostituito dopo averlo riavvoltro tre o quattro volte e per fare le copie si usava la carta carbone. Le sigarette si vendevano anche sfuse, a numero ed i fiammiferi erano i cerini o i Minerva, gli svedesi, o quelli da cucina. Un pacchetto di MS costava 220 Lire e uno di Marloboro la cifra folle di 350 Lire. Gli accendini si ricaricavano con la benzina o il gas e tutto quello che si rompeva si aggiustava.

Leggevamo il Monello, l'Intrepido e i nostri idoli erano Billy Bis agente segreto dell'ONU, agli ordini del Direttore Parker, che ci faceva sognare alla guida della sua Isotta Fraschini d'epoca, fidanzato con Dorothy Matson, e infatuato della criminale Gegia, o Lone Wolf, il cow-boy solitario paladino della giustizia e dei deboli, o ancora Ghibli, il ladro gentiluomo a bordo della sua Matra-Simca Baghera, Calvario e Sonora, Sorrow, e poi vennero altri fumetti, Lanciostory che ci teneva inchiodati con le avventure dell'Eternauta... usciva il mercoledì e quel giorno sul tram tutti leggevano la nuova puntata di quella serie, infine nacque anche Skorpio.


La notte del 21 luglio 1969 avevo 9 anni e la passai inchiodato davanti alla televisione con tutta la famiglia, l'uomo sarebbe arrivato sulla Luna... ricordo l'emozione quando vidi Amstrong nella sua tuta bianca mettere il primo piede sul suolo lunare e poi Aldrin, mentre Collins in orbita attorno al nostro satellite a bordo dell'Apollo 11, era l'unico uomo a non vedere quanto accadeva sotto di lui. Mio nonno a 80 anni faceva avanti e indietro dalla televisione al balcone, dove ammirava incantato la splendida luna, incredulo di quello che i suoi occhi vedevano sullo schermo della televisione...
Nato nel 1889 aveva visto il mondo stravolgersi, passare dal cavallo all'uomo sulla Luna attraverso le due guerre peggiori della storia dell'umanità.


Il motorino era il Ciao, si vedeva ancora qualche bicicletta con il motore aggiunto o sotto il sellino o sopra la ruota anteriore, il Solex o il Velox, le moto da cross, il Caballero, l'Aspes, tassativamente elaborati, marmitta ad espansione col silenziatore terminale rimovibile, e carburatore maggiorato con il mitico "19 Dell'Orto". lo scooter era uno solo: la Vespa.
Io avevo l'Italjet Pirana, ero l'unico e non ne vidi mai un'altro in circolazione. Era strano aveva il telaio molto alto ed il motore montato sospeso sotto, andava non oltre i 40 kmh come da norme di legge e aveva zero ripresa. Di cambiare il carburatore non se ne parlava, mio padre se ne sarebbe accorto subito e me lo avrebbe tolto, quindi ovviai cambiando galleggiante, maggiorando il getto ed allargando le "luci" della testata e facendolo diventare un missile da 80 kmh.
Ma la moto, quella da "grandi" era l'MV Agusta, quella del grande Giacomo Agostini, cominciavano ad arrivare le Honda, La Kavasaki e la Yamaha.


Le ragazze erano un pianeta sconosciuto, si faceva di tutto per vedere le gambe o "sbirciare" tra i bottoni della camicetta, i primi erano solo baci a stampo e la prima volta che baciai quella che era la mia ragazza a 14 anni con la lingua, non sapevo cosa fare ed ebbi un'erezione che mi durò 24 ore, non ci dormii la notte. Qualche mese dopo le toccai un seno sopra la camicetta e mi sentii esplodere, credo che fu il padreterno a trattenermi dal saltarle addosso, bastava il pensiero per eccitarsi e non passava...
Il sesso per noi era qualcosa di misterioso e sconosciuto, un mondo da esplorare, una lenta conquista...
Subivamo il fascino della seduzione, bastava un leggera scollatura, una maglietta un po' aderente (quella tua maglietta fina...), una gonna appena più corta per farci scatenare una guerra ormonale, niente era evidente, niente scontato.
La mia prima volta fu a 20 anni con la mia ragazza straniera e fu qualcosa di fantastico, qualcosa che ancora oggi ad oltre trentanni di distanza, ricordo come un momento unico e sublime, un momento atteso e sognato come un traguardo da raggiungere a tutti i costi.


Il nostro Mc Donald erano i panzerotti di Luni, in Via S. Redegonda, dietro il Duomo di Milano, oppure il panino wurstel e crauti alla Crotta Piemonteisa in Piazza Beccaria o il frullato di frutta di Vieil in Piazza Castello.
All'inizio degli anni 80 arrivò il primo Burgy in Piazza San Babila.
I Cinema erano di Prima Visione in centro, proseguimento di Prima Visione, Seconda Visione e in periferia quelli che poi uscivano dal circuito per andare nei paesi. La domenica con il costo di un biglietto - 400 Lire - si potevano vedere due film diversi. Si entrava per le 14.30 e si usciva quasi alle 19.


I telefoni erano nelle cabine e funzionavano con i gettoni che costavano prima 50 Lire, poi 100 e infine 200 Lire e non si trovavano mai, poi arrivarono quelli con le monete e poi le schede telefoniche. Il Cellulare era qualcosa di impensabile, al massimo si sognava il telefono in macchina come James Bond. In casa il telefono aveva ancora la ruota e quando arrivava una chiamara in "teleselezione" si riconosceva per un breve squillo all'inizioni
Era grigio oppure nero appeso al muro...
Negli anni 60 molti avevano il "duplex" due utenti, di solito vicini di casa, con una sola linea e due numeri, si risparmiava sul canone, ma se il vicino era al telefono non potevi nè chiamare nè ricevere.
I taxi erano bicolore verde-nero e se lo potevano permettere solo i "signori", poi diventarono gialli e infine bianchi.


Il Computer era fantascienza, fino a quando arrivò lo Spectrum ZX, seguito dal Commodore Vic 20 e dal Commodore 64 "ora che cel'hai guarda che ci fai"...
Credo che ancora oggi qualcuno di noi non abbia ancora capito che ci potevi fare, se non quei 4 giochi in cassetta, se non conoscevi un minimo di linguaggio Basic non ci facevi nulla.
Fino a quel momento il massimo della tecnologia era il Flipper, 100 Lire per 2?partite, se raggiungevi un dato punteggio vincevi una partita, 5 palline per partita e se spingevi troppo il Tilt te ne fregava due, oppure il Juke Box 50 Lire una canzone, 100 3 canzoni, fino all'arrivo del primo videogioco in bianco e nero... il tennis... due lineette bianche che venivano mosse da una manopola e una pallina che rimbalzava.

La TV si accendeva con un bottone, con un'altro si regolava il volume e con i tasti si cambiava il canale, intanto qualcuno riusciva a prendere la "Svizzera", "Capodistria" e i più fortunati, a seconda delle zone "Montecarlo". Arrivò anche la televisione a colori di cui si parlava da almeno dieci anni e il telecomando e il papà di tutti i videogiochi, l'Atari.
Le prime Tv private alla fine degli anni 70, Telealtomilanese, Telereporter, Milano58 che diventerà Canale 5, Antenna3, Rete4, Italia1, i primi film erotici dopo la mezzanotte, gli spettacoli con le ballerine mezze nude, Non Stop, DriveIn, i telefilm alle 19 tutti i giorni, Happy Days, Hazard, Mork e Mindy... gli strip di Colpo Grosso...

In TV non si faceva pubblicità alle autovetture, se usciva un nuovo modello c'era un trafiletto sul giornale o la vedevi dal concessionario... o per strada, la prima a fare pubblicità fu la Fiat per l'uscita della Ritmo.
La patente e la macchina erano il sogno di tutti i ragazzi... arrivò anche il mio momento e la mia prima macchina fu una NSU Prinz, 600 di cilindrata, due cilindri raffreddati ad aria, color blu puffo. Era ridicola e all'epoca si diceva che portasse sfiga, ma io rispetto a chi aveva la 500 o il 126 avevo i sedili ribaltabili che mi invidiavano tutti...
Era di terza mano aveva 120.000 km e 12 anni di vita, ma avevo la macchina e per me era la più bella del mondo. Motore posteriore e vano bagagli anteriore, davanti era leggerissima, oltre i 90 all'ora andava dive voleva lei, con 1 litro di benzina facevo 20 hm, ma mi mangiava più di un chilo d'olio ogni 1000 km. Mi si fulminò la spia dell'olio e fusi il motore.
Le macchine si chiudevano con la chiave, non c'erano le cinture di sicurezza, non c'erano le quattro frecce che lampeggiavano, la radio erano in pochi ad averla, l'AutoVox con un solo altoparlante e solo due stazioni radio. Niente spoliler, ma paraurti in acciaio cromato con due sporgenze di gomma, quasi nessuna aveva il contagiri, e solo le più costose avevano la quinta marcia, il grigio metallizzato era una rarità, i finestrini avevano la manovella e c'era il deflettore, il piccolo finestrino triangolare che si apriva a compasso e il riscaldamento era una levetta che girandola apriva una paratia che lasciava entrare l'aria calda del motore, il condizionatore non si sapeva neppure cosa fosse.


La musica da bambino si ascoltava sul giradischi che non era stereo, poi arrivò il mangiadischi, e a metà degli anni 70 la Philips inventò le musicassette e i primi lettori pottatili, fino agli anni 80 quando inventarono il CD. I primi registratori avevano il nastro sulla bobina, il famoso Geloso, i filmini si vedevano muti con il proiettore super8, si faceva la ripresa con la cinepresa e si portava a sviluppare, ovviamente in bianco e nero come le fotografie. Le prime foto a colori erano della Ferrania, i colori erano sbiaditi come quelli dei pastelli.
Verso la fine degli anni 60 apparve la Polaroid. Scattavi la foto, estaevi la carta, aspettavi 3 minuti, separavi i due fogli e su una vedevi subito la fotografia. Sembrava un miracolo, fantascienza...
I primi videoregistratori arrivarono a metà degli anni 80. Esistevano tre formati, il VHS, il Video2000 e il Betamax, tutti e tre con nastro magnetico in grandi cassette. C'erano anche i modelli portatili ai quali collegare delle telecamere, grosse e pesanti.


All'inizio degli anni 90 comparvero i primi telefoni portatili, praticamente una valigetta con antenna, cornetta e tracolla per portarli e poi primi portatili, grossi e pesanti. Telefonare all'inizio costava quasi 3.000 Lire al minuto, una follia.


Arrivarono anche i compurer, con l'MS-dos, poi il Mac e subito dopo Window, i cellulari sempre più sofisticati, le macchine fotografiche digitali, i lettori mp3, i tablet, e chissà cos'altro anora vedremo...


Noi però eravamo spensierati, non ci annoiavamo mai, avevamo sempre qualcosa da fare, e anche se era una piccola cosa, una cosa da niente, ci divertivamo sempre... il Natale aveva un valore, non era solo commercio, anche se era l'unica occasione per ricevere dei regali... quasi tutti facevano il Presepe e ogni anno era una gara per farlo meglio dell'anno prima.
Ms soprattutto avevamo un futuro davanti a noi, c'era il lavoro, la voglia di fare... oggi tutto quello che abbiamo fatto, costruito ce l'hanno "mangiato", ci stanno rubando anche i sogni e la speranza, e guardandomi attorno vedo ragazzi demoralizzati, apatici, annoiati, insoddisfatti, molti privi di valori, persi in un mondo del quale non riescono più a sentirsi parte integrante, fondamentale... sono disillusi, spesso viziati...
Le famiglie non sono più quel rifugio sicuro che abbiamo avuto noi, si disfano, non sono più un punto di riferimento, studiano senza motivazioni, sapendo che quasi sicuramente non troveranno un lavoro e oggi, nessun tipo di lavoro. Noi non abbiamo avuto tutto quello che hanno i nostri figli oggi, ma loro non hanno nè i sogni, nè le speranze che abbiamo avuto alla loro età.
Il mondo è cambiato, ed è cambiato in peggio e noi abbiamo la responsabilità di tutto questo, se non altro per non essere stati in grado di impedirlo. Non lo sapevamo ma stavamo meglio allora, non so se era più facile prima o oggi, quello che è certo è che stiamo vivendo un periodo in cui è sempre più difficile guardare al domani.


Ha detto il Dalai Lama:


"Ci sono solo due giorni all’anno in cui non puoi fare niente: uno si chiama ieri, l’altro si chiama domani, perciò oggi è il giorno giusto per amare, credere, fare e, principalmente, vivere..."
 
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WILLY_MCTELL

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...La TV si accendeva con un bottone, con un'altro si regolava il volume e con i tasti si cambiava il canale, intanto qualcuno riusciva a prendere la "Svizzera", "Capodistria" e i più fortunati, a seconda delle zone "Montecarlo"...

La Tv era a ''valvole''...il vero incubo per i bambini dell'epoca...si guastavano facilmente e per riparare il televisore dovevi chiamare il tecnico...ovviamente non era un'operazione da potersi fare in pochi minuti... quindi arrivava ''l'omino'' e si portava via quello che per me era lo svago principale nel tempo passato in casa....mancava poco che mi mettessi a piangere nel vedere andar via la mia ''compagna''...e dal giorno dopo in ogni moemnto speravo di sentir suonare il campanello e vederla ricomparire...felicità era anche quella per un bimbo negli anni settanta...
...ora quando la TV non funziona più la butto e vado da Mediaworld a comprarne una nuova....troppo facile...
 
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Be' oltre al lato nostalgico guardiamo anche quello positivo: le macchine non si arrugginiscono più, non si forano quasi più sono molto più comode e sicure, con internet e cellulari abbiamo una finestra sul mondo ed immense possibilità di comunicazione (non potremmo nemmeno scrivere qui dentro) anche la medicina ha compiuto molti progressi aumentando la qualità della vita....... Non è tutto negativo dai.
 
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WILLY_MCTELL

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Be' oltre al lato nostalgico guardiamo anche quello positivo: le macchine non si arrugginiscono più, non si forano quasi più sono molto più comode e sicure, con internet e cellulari abbiamo una finestra sul mondo ed immense possibilità di comunicazione (non potremmo nemmeno scrivere qui dentro) anche la medicina ha compiuto molti progressi aumentando la qualità della vita....... Non è tutto negativo dai.
Sicuramente...il mio è più un pensiero nostalgico....nostalgia per un periodo della mia vita nel quale avevo la mente libera da preoccupazioni e pensieri ''torbidi''...certo il percorso di maturazione di una persona è obbligatorio e porta alla presa di coscienza che la vita non è quella che immagini quando la vedi con gli occhi innocenti di un bambino ma...la nostalgia non va più via...:)
...diverso il discorso per quanto riguarda il progresso tecnologico...qui non si torna mai indietro...sempre avanti...a tutta forza...
 
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Be' oltre al lato nostalgico guardiamo anche quello positivo: le macchine non si arrugginiscono più, non si forano quasi più sono molto più comode e sicure, con internet e cellulari abbiamo una finestra sul mondo ed immense possibilità di comunicazione (non potremmo nemmeno scrivere qui dentro) anche la medicina ha compiuto molti progressi aumentando la qualità della vita....... Non è tutto negativo dai.

se è per questo ... è migliorato tutto
la qualità della vita è migliorta tantissimo,
ora rispetto ad allora è tutto "diverso"

il mondo evolve
i ricordi restano
tutto qua
 
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Per quanto riguarda me comunque sarò cinico e disilluso ma riguardo ai rapporti con le ragazze preferisco 10 volte adesso che allora.
Si perché quando ero ragazzetto quelle che mi garbavano non mi cacavano. Adesso è uguale ma ora ho i soldi quindi di conseguenza...........
 
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Io sono piuttosto giovane, ma le 16enni di oggi non sono come le 16enni di 10-15 anni fa. L'altro ieri ho partecipato a un torneo di calcetto e ho subito delle avances ben poco velate da una ragazzina che della 16enne-come-è-nella-mia-testa aveva ben poco. Fortuna che ho scoperto la sua età prima di farmi venire strane idee...
 
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per me (ho 50 anni) è tutto migliorato, trombo come un riccio e chi voglio (e 20 fa non mi cagavano),ascolto la musica che voglio e meglio senza spendere, vedo i film che voglio anche in HD e partite del campionato italiano a nano..ecc..se si potesse fermare il tempo ora.
 
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supponiamo che le 14enni di oggi facciano quello che facevano le 16enni di diciamo 20 anni fa, fra 20 anni quella stessa emancipazione l'avranno le 12enni in tal modo nel giro di 140 anni non esisteranno più conflitti generazionali! :yess:
 
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